Dalla storia:
Caro Diario,
Sono quattro giorni oggi. 96 ore e chissà quanti baci senza lui.
Inutile dire che mi manca, come in inverno manca il sole ai fiori o qualsiasi merdata poetica del genere.
Fuori nevica, ho freddo e un maglione non mi basta.
Forse dovrei alzare il termostato, o forse il gelo ce l'ho dentro e l'unico rimedio sarebbe un abbraccio.
Magari forte.
Magari suo.
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Nota autrice: In futuro potrei trarre da questa flashfic un piccolo seguito (flashfic / one shot) o una long narrante i fatti prima di questa fashfic! :)

Nora non si sarebbe mai aspettata di trovarsi a faccia a faccia con il peggior criminale della Gran Bretagna. Lasciando la sua finestra aperta fece entrare il suo incubo peggiore. Adesso Nora è bloccata tra verità e bugie, tra ciò che è giusto e sbagliato, quando si ritrova costretta a stare in silenzio.
Può Nora innamorarsi di un mostro senza cuore?

Gli punto l’obiettivo contro, e gli scatto una foto.
Lo vedo irrigidire –Che stai facendo?-
-Una foto?-
-E che ci fai con la mia foto?-
-Sono tua fan.. me la sbaciucchio per bene tutta la notte, o direttamente ci faccio sesso-
Okay l’ultima parte potevo risparmiarmela, guarda che faccia che ha, è bianco latte.
Gli scatto un’altra foto, è troppo buffa quest’espressione.
-Sto scherzando Niall- aggiungo, che figura.
Adesso pensa che io sia una pervertita.
Una pervertita che fa sesso con una fotografia.
Di male in peggio.
Lo guardo, lui cerca qualcosa nella tasca del suo giubbotto.
Tira fuori il suo Iphone bianco, me lo punta contro.
-No non ci provare neanche!- dico, ma lui ha già scattato.
-Ora posso fare sesso anche io con una foto- conclude, ridendo.

«Visto che le piace così tanto fare l’insegnante, credo che non le dispiaccia se dovrà dare ripetizioni di matematica a Malik che non ha ancora preso una sufficienza dall’inizio dell’anno» osservò Miss Barely, con uno strano sorriso dipinto sul volto, come se fosse fiera dell'idea che aveva appena avuto.
«Sta scherzando spero!» sbottai alzandomi di scatto dalla sedia.
Avrei dovuto spendere il mio prezioso tempo a spiegare a quello lì, che si atteggiava come se fosse Dio sceso in terra, perchè qualcunque numero moltiplicato per zero facesse, appunto, zero?
Pensai tra me e me indignata.

Una volta ho visto una ragazza triste e ho provato a disegnarla. Il carboncino correva lento sulla carta, cercando di catturare ogni sfumatura di quel trucco che, chissà?, forse era stato messo sì per distogliere l'attenzione dai suoi occhi.
Spero vi piaccia!
Aspetto con ansia i vostri pareri.
Grazie, Minnie.