"Non ringraziarmi. Se tu non mi avessi fermato, io lo avrei ucciso" la crudeltà delle sue parole è così spiazzante che sento le ginocchia tremare. Sto tremando, non per il freddo, ma per la paura. Eppure, c'è qualcosa che mi spinge a rimanere qui. Una luce, seppur minuscola e forse nemmeno esistente, presente nei suoi occhi color pece.
"Non lo avresti fatto" rispondo, stranamente con voce sicura. Mi avvicino anch'io a lui, rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra. Le guarda, per un istante, e poi mi fissa ancora negli occhi. Improvvisamente, un sorriso letale gli compare sul volto.
"Tu gli piaci" mormora, facendomi accigliare.
"Cosa?" domando, stordita dal suo profumo "Gli piaccio? A chi piaccio?"

ATTENZIONE: LA STORIA NON E' MIA, MA E' SOLO UNA TRADUZIONE DEL TESTO ORIGINALE.
I suoi occhi erano scuri, famelici, determinati.
Era evidente che sapeva quanto fosse spaventata mentre un sorriso compiaciuto gli attraversa il volto.
"C-cosa vuoi da me?" Chiese Bella coraggiosamente.
Allora l'afferò per la vita, forzandola contro gli armadietti.
Tutti sentirono, ma nessuno ebbe il coraggio di incrociare il suo cammino.
"Ti voglio."

Nola, viene ritenuta la sfigata e verginella della scuola. Un giorno Zayn viete spinto dai suoi amici a una sottospecie di sfida, che lui accetta. questa sfida gli farà conoscere meglio Nola desiderandola solo per se, scusandosi per ciò che le ha fatto passare.

INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

Maddison condivide una stanza al college con la sua migliore amica Lilian dopo essere stata cacciata dai suoi genitori. Cerca lavoro per pagarsi gli studi che i suoi genitori non pagano. Viene assunta per pulire la casa di una persona famosa, un componente di una band che adora la sua migliore amica e che lei inconsciamente sa ogni canzone.
dal 1° capitolo
Mi dispiace, di nuovo, scusa” dico verso il ragazzo che aveva posato le mani sui miei fianchi a causa dello scontro, i suoi amici mi guardano mentre lui alza leggermente il capo per osservarmi, l’unica cosa che riesco a vedere sono i suoi occhi azzurri come il cielo, mi allontano lentamente leggermente imbarazzata.

«Lou... sei sicuro di aver visto morire Jordan in quell'incendio?» balbettò Niall, sbiancando improvvisamente.
«S-Sì... cosa vorresti dire?» Niall si sedette accanto a me, impallidendo ulteriormente.
«Ho visto il fascicolo scolastico di Charlie. Il suo vero nome è Jordan Davis. Lo ha cambiato all'età di 5 anni, esattamente quando c'è stato l'incendio. Jordan non è mai morta, Louis»
***
Louis credeva che Jordan, la sua migliore amica d'infanzia, fosse morta in quell'incendio.
E lui non aveva potuto fare nulla per salvarla.
Ma i suoi incubi, ben presto, si riveleranno essere fin troppo reali.
Non solo frutto di quei sensi di colpa che credeva di avere.
Jordan è tornata nel suo paese natale 11 anni dopo, dopo essere miracolosamente sopravvissuta.
E dovrà scoprire i segreti più oscuri della sua famiglia.
Per salvare se stessa e per salvare Louis.

Continuazione di We were too different but I loved you.
L'amore per i figli è qualcosa di unico e vero, è l'unico tipo di amore che non ti deluderà mai e di cui non ti stancherai mai. Lui non sapeva di essere il padre di quel bambino a cui, dalla prima volta che lo aveva visto dopo quei tre anni, aveva voluto molto bene. Lei non sapeva del rapporto naturale che si sarebbe creato tra i due appena si fossero incontrati.

-Ciao, io sono Louis-. Disse il misterioso ragazzo dagli occhi color cielo e dal sorriso lancinante.
-Ciao, Genna-.
Lui distese la mano per stringermela e io indietreggiai con il busto.
-Hai paura di darmi la mano?-.
-No è che,... -. dissi passando la mano sulle mie cicatrici.

Ciao! :)
Questa ff è il "sequel" della mia "Nosy Neighbors". Tra virgolette, perché in realtà è una storia che si può leggere a se stante, ma se avete voglia e volete capire un po' meglio i personaggi e gli antefatti, vi consiglio di leggere Nosy Neighbors. Se volete leggere questa e basta, non ve lo vieta nessuno ;)
Nosy Neighbors: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420302&i=1
***
DALLA STORIA:
Io e Louis eravamo appena andati a vivere insieme e già mi infilavano in casa un’altra persona per un fottuto intero mese. Sapevo che sarebbe stato un inferno.
***
Emma era insopportabile, viziata, gallina, spregevole. Faceva di tutto per non farmi stare con Louis. E non la sopportavo davvero più! Qualcuna tra noi due ci avrebbe rimesso la vita prima della fine del mese... ancora però non sapevo chi!
***
“Di che si tratta? Vuoi dirmi che non la sopportavi più perché non avevamo un minimo di privacy con lei in giro?” Lui distolse lo sguardo come se avesse dovuto confessarmi un reato. Si passò una mano tra i capelli, in modo nervoso. Poi mi guardò.
“Credo di essermi innamorato di Emma" disse lui. E il mondo mi crollò addosso.

Samantha ha 19 anni ed è innamorata di un ragazzo, Harry ma è convinta che lui la odi, ma non è così

Lei è Erin: calma, studiosa e abitudinaria.
Lui è Louis: svogliato, egocentrico, stupido e casinista.
Solo una parete poco spessa divide i loro mondi così diversi...
***
DAL PRIMO CAPITOLO:
“Come sai che l’avrei fatta godere così tanto?” domandò. Sorrisi con strafottenza.
“Perché camera tua confina con la mia e… pare che tu sia… l’amante migliore di tutti i tempi, il ragazzo più dotato che esista, uno che ci sa fare parecchio… cito male forse?” risposi, riportandogli solo alcune delle cazzate più assurde che avevo sentito negli ultimi mesi.
“Invidiosa?” chiese. Io scoppiai a ridere e tornai nel mio appartamento. Neanche qualche minuto dopo Louis tirò un paio di colpi contro la parete facendo rimbombare la mia camera.
“Piantala, porco maniaco!” urlai. Louis rise e continuò a picchiare contro il muro.
“Ora mi toccherà guardare un porno e fare tutto da solo!” disse. Sbuffai.
“Louis Depravato Tomlinson… mi fai schifo!”
***
Se volete sapere cosa succederà alla tranquilla vita di Erin dopo il rumoroso intervento di Louis, entrate e leggete!
Piesse: volevo avvisare che questa storia è a rating ROSSO, non volgare ma comunque ROSSO!

Sono una ragazza che odia le ragazze, vivo con i maschi, vivo col sesso opposto, qualunque essere vivente del mio stesso sesso mi fa schifo. Perché? Oh, non è difficile, le ragazze sono tutte uguali, smalto, colore rosa, accessori, niente videogiochi che non siano delle barbie e niente calcio, praticamente uno schifo. Io amo giocare a calcio, amo giocare ai videogiochi e odio il rosa.
Questa è la protagonista di questa storia, una ragazza che sin da piccola ha lavorato duro per poter vivere, il suo non è un bel lavoro ma deve farlo.
Possono cinque ragazzi che l'hanno sempre usata diventare quegli amici che l'aiuteranno ad uscire fuori da un brutto giro?

"All'intervallo, dietro la scuola, nasconditi.
Non dire niente a nessuno, non voglio rovinarmi la reputazione."
Stropicciai il fogliettino.
L'avevo trovato stamattina incastrato nell'anta dell'armadietto.
Poche parole semplici, scritte con una brutta calligrafia, quella classica maschile.
Era scritto su un foglio quadretti bianco.
L'avevo tenuto perfettamente piegato in quattro facendolo diventare piccolissimo e incastrandolo nella bustina in cui tenevo le penne.
Appena lessi alzai lo sguardo.
Un altro scherzo di qualche coglione della scuola che si divertiva a prendere in giro la sfigata.
Dal primo capitolo.

“Martina… tu non hai visto nulla, chiaro?” disse, dandomi una pacca sulla schiena, troppo in basso. In un punto troppo sensibile. Harry profumava come non mai, ma non era solo la colonia. Era il suo profumo. Avevo sempre avuto un debole per il suo profumo. Avevo sempre avuto un debole per lui.
“Giù le mani!” lo rimproverai.
“Non venirmi a dire che non ti piace!” replicò. La sua voce calda e profonda mi fece sussultare. Come faceva ad essere così attraente? Improvvisamente mi sentii bollente, ma non ero sicura che si trattasse solo di rabbia. Ero imbarazzata, ma mi rendevo conto che era bellissimo stare tra le sue braccia. Harry aprii una porta con un calcio e mi lasciò a terra in uno stanzino buio. Sentii la porta chiudersi alle nostre spalle.
***
Martina viene rapita proprio da Harry, il ragazzo dei suoi sogni, ma... restare chiusa in uno stanzino con Styles, si rivelerà un inferno o il paradiso?