Key è un ribelle la cui unica ambizione è essere amato, Jonghyun è un ragazzo con la passione per la musica con una relazione dolorosa alle spalle; le loro vite sembrano aver trovato un equilibrio, almeno finché Taemin, un ragazzino problematico, non entra per caso nelle loro vite.
Jonghyun mi stava baciando. Mi stava baciando davvero.
E non era un sogno, o un allucinazione, o un delirio. Era la verità.
Jonghyun mi stava baciando.
JongKey / 2Min (accenni).

Eunhae-
Eunhyuk un bel giorno trova qualcuno che riesce a farlo sentire finalmente bene. Ma è piccolo, non capisce ancora.
Il bambino che ha di fronte sentendo dei rumori si volta ad occhi sgranati.
Hyukjae pensa che siano davvero belli, anche se sono rossi e gonfi.
"...E-ehy." Perchè balbetta? Non sa che dirgli e non sa perchè il cuore gli batte così forte all'improvviso.
Ha paura di sentirsi male e porta una mano al petto. (...) Si ritrova a sedere anche lui ma ora è intenerito. Gli circonda le spalle con un braccio poggiando la testa sulla sua spalla. "Come...ti chiami?" Domanda.
Il piccoletto lo guarda. "Donghae." (...) "Devo andare. E' il mio papà." gli dice triste. "Ci...ci rivediamo?"
Hyuk rimane sorpreso da quelle parole.
"Sì." Gli viene d'istinto rispondere.
"Domani ritorna qui."
Annuisce.
Stavolta è lui a dargli un bacetto casto sulla guancia destra.
Donghae.
Chissà perchè solo quel nome lo fa stare bene.

Come aveva potuto non rendersi conto di quello che stava accadendo attorno a lui? Il lento incedere delle onde che si infrangevano sugli scogli, la luna alta nel cielo e la morbida voce di un ragazzo dai lineamenti spigolosi e lo sguardo carico di tristezza. Se in quel preciso istante i miei occhi non avessero incontrato i tuoi... forse oggi non avrei potuto vedere il tuo sorriso...

Eunhyuk ama ancora Donghae, incondizionatamente, anche se lui sembra essersi allontanato.
L'amore che li unisce li farà tornare insieme, o li dividerà per sempre?
'Combatterò per te, stanne certo.'

Rieccomi, con una FF a quattro mani con, l' orami di casa, eos xD Spero vi piaccia.
Quando aprì il portone, che lo divideva dalla strada, una ventata gelida gli fece venire la pelle d’ oca e gli scompigliò i capelli tendenti ad una tanto calda quanto particolare tonalità d’ arancio.
Il portone, non lo chiuse nemmeno. Si precipitò in fretta sulla zona pedonale, delimitata solo da una spessa e consumata linea bianca dipinta sull’ asfalto, correndo a perdifiato, con quella nuvoletta umida che gli usciva dalla bocca e dal naso.
(...)
In un qualche misterioso modo, quella voce lo tranquillizzava, ed immaginare quella esile figura seduta su quella sedia di plastica, con lo sguardo perso oltre l’ orizzonte, lo rendeva sicuro delle sue azioni.
Diede un’ occhiata all’ orologio, posando il fono, dato che i capelli si erano asciugati.
Era quasi ora di andare.

Un letto d'ospedale.
Un ragazzo. Una flebo.
Le gocce cadevano lente, inesorabili. Lente come la sua vita che
volgeva al termine. Ma era ancora cosciente.
Sentiva i rumori, i suoi amici che lo accarezzavano, il "non
c'è più nulla da fare" dei dottori.
Era consapevole di non essere più Jongwoon. Non era
più Yesung. Era una misera goccia che si staccava dalle
altre, un granello di polvere disperso.

Lasciò cadere a terra l’asciugamano e con grandi falcate mi raggiunse, afferrò un pezzo della mia maglietta rossa e mi spinse violentemente contro il muro, quasi mi mancò il respiro.
-Smettila o ti faccio urlare io a mio piacimento-
-Fottimi allora-

-Quale parte di “Ora esci, mi devo fare il bagno” non hai capito?-
Il sorriso del biondo si accentuò.
-“Esci”.-

Dividere una mansarda con un estraneo è sempre impegnativo. Se però l'estraneo sveglia mezza città alle tre di notte perché facendo sesso grida come un pazzo, ti fa trovare i suoi calzini sporchi nel frigorifero, si dimentica di riciclare la plastica e ha i capelli tinti di rosa, la situazione diventa davvero complicata.
“E tu, Demian,” chiese Leonora “non hai paura di essere solo?”
“Io... no. Solo è chi chiude il suo cuore. Ciò che temo non è di non essere amato, ma di non trovare qualcuno a cui dare il mio amore.”
Il tema di questa storia è la devozione d'amore: quando si dona il cuore a una persona senza chiedere niente, ma proprio niente in cambio. E allora, se un ragazzo speciale ha dimenticato se stesso come in un lungo sonno, esiste qualcuno capace di ricordargli che, oltre il tetto, ci sono ancora le stelle. Perciò non fatevi ingannare dalle apparenze: comincia come una commedia leggera e frivola, ma se le date tempo, diventa molto di più. Come i suoi protagonisti.
[Finora (forse) la mia storia completa più bella]