*Questo racconto fa parte di una serie, consiglio di leggere anche "Riftan's story" per conoscere il contesto della storia.*
La figlia del Duca di Croix, Maximillian, ha vissuto una vita difficile a causa della sua balbuzie e del trattamento riservatole dal padre.
Tutto inizia a cambiare quando torna a casa suo marito, il cavaliere Riftan Calypse che è stata costretta a sposare.
Il giorno dopo le nozze, Riftan è partito per una spedizione militare e ha fatto ritorno solo tre anni dopo, come vincitore acclamato da tutto il continente per le sue coraggiose gesta.
In un mondo di maghi e cavalieri, regni e mostri Max è una fragile giovane donna che deve ancora scoprire quali sono le sue grandi capacità.

[…] Aveva avuto molto più di quello in cui avrebbe mai potuto sperare, e l’avrebbe eternamente ricordato come il momento più bello della sua vita. Si sarebbe sforzata ogni giorno di non dimenticare nemmeno un dettaglio di quella notte magica, perché era certa che presto avrebbe avuto il bisogno di rifugiarvisi per provare a sopravvivere a quel destino che altri avevano disegnato per lei. Malevoli nel loro progetto di riscattare le proprie vite a discapito della sua. Lei era niente, come le avevano insegnato fin da bambina. Era un sacrificio facile. […]
Harry/Pansy

La piccola Sanae Nakazawa alle prese con i primi batticuori.
‘Quindi se uno ti chiama per nome è perché gli piaci?’
Questa domanda ronzava in testa alla piccola Sanae Nakazawa, otto anni, maschiaccio, sempre pronta a far rissa, un leader nato.

Chi possiede la ricetta perfetta per crescere senza cadere, senza sbagliare?
Nessuno.
Non la conosce chi non sa bene cosa vuole, come Yukari.
Ma nemmeno chi sembra avere le idee chiare da sempre, come Genzo…

Merlin è un giovane medico, che lavora al pronto soccorso. La sua vita prosegue tranquillamente finché una notte passato e presente si fondono, riportando alla luce vecchie ferite..

Artù si immerse lentamente nell’acqua calda, profumata appena di lavanda, sentendo i suoi muscoli intorpiditi rilassarsi. Si abbandonò contro il bordo della tinozza e chiuse gli occhi. Era bello poter tornare dopo tanto tempo alle comodità che il suo titolo gli garantiva. Per quella volta aveva deciso di fare da sé: non voleva le mani di nessun altro su di lui, quel compito spettava solo a Merlino. Provò ad immaginare come sarebbe stato averlo con sé in quel momento, da soli nell’intimità di quella stanza, magari riuscire a trascinarlo nell’acqua, averlo seduto davanti a sé, con la schiena contro il suo petto, stringerselo contro pelle contro pelle, baciargli ed accarezzargli di tanto in tanto la pelle umida del collo e delle spalle, illuminata dei riflessi dorati delle candele, riempirsi i polmoni del suo odore accentuato dall’umidità…