Tom Riddle è il ragazzo perfetto che tutti noi conosciamo. E' freddo, sadico e crudele, ma se incontrasse una persona che per un attimo, solo per un attimo, riuscisse a farlo sentire più umano?
Una storia d'amore confusa, inutile, banale. Lei è semplicemente una come tante, non ha niente di speciale. Innamorata, coraggiosa, sincera. Tutto quello che Lui non sarà mai.
Dal 16° capitolo:
“Perché l’hai fatto?” Morgana iniziò a piangere “Era necessario farlo?”.
“Sì” rispose Riddle freddamente.
“Sei diventato un mostro”.
“È qui che ti sbagli, lo sono sempre stato” e lo disse così, con il suo tono distaccato.
“Mi fai schifo. Non ti voglio mai più vedere. Vattene.” Gridò. “Ti odio”, e si lasciò cadere nella neve fredda, gelida come le sue parole.
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La nuova versione di questa storia si trova qui: https://archiveofourown.org/works/26630470

"Ti ho cercata con la rabbia di chi ha perso tutto , con la disperazione di chi ti ha fatta crollare , con la certezza di chi ti ha cercato in ogni angolo della foresta , in ogni nuovo tramonto , in ogni fredda serata autunnale , nel sorriso di ogni innamorato che non sorrideva mai come te . "
Quanto costa farsi perdonare e perdonarsi ? Qual è il prezzo da pagare per voler di più che sopravvivere ?

Tony e Lucy. Due ragazze che frequentano lo stesso collegio di suore. Lucy, carina, di buona famiglia, femminile nel modo d'essere e nel vestire, rispettosa bene o male delle regole;Tony, misteriosa, solitaria, androgina in tutto e per tutto è completamente diversa da lei, il suo pane quotidiano è infrangere le regole e cercare di evadere disperatamente da quel mondo che non le appartiene. Cosa può unire due persone apparentemente così diverse tra loro? Qualcosa nello sguardo di Tony catturerà Lucy sin dal loro primo incontro, i suoi modi e quel suo aspetto così insolito faranno scattare dentro di lei qualcosa di mai provato per nessuno, e per nessuna ragazza...
"Mi voltai e vidi una ragazza con i capelli corti che fumava una sigaretta. Aveva degli occhi scurissimi, quasi neri. Decisamente penetranti."

Due Stati in guerra, l'unica soluzione per la pace è uno sposalizio, ma si sa che i matrimoni combinati non piacciono a nessuno. Una storia d'amore ambientata in un regno immaginario, che vede protagonisti il principe Kay Brastos e la principessa Rebecca di Lonsdlink. Inganni, pettegolezzi infondati, tenerezze, un matrimonio di puro interesse politico e un fratello alquanto pericoloso metteranno a dura prova i loro sentimenti.
-Quindi voi...?-
-Siete rigida e tesa come una corda di violino. Tremate di paura pur cercando di nasconderlo, temo che se mettessi una mano sotto al vostro abito, sareste capace di svenire.-
Lo guardo malissimo, vorrei vedere lui al mio posto!
-Io non sono abituata a fare sesso quando ne ho voglia come fate voi, non potete pretendere che stia buona e tranquilla!-
-Infatti ho detto che non vi farò nulla.-
-Non vi credo!-
-Invece dovreste farlo.-
-Perché?-
-Diciamo che non mi piace approfittare di ragazze non consenzienti, tanto per iniziare.-
No, non ci credo, non può averlo detto sul serio. Non dopo tutto quello che mi hanno raccontato di lui e delle sue avventure di una notte. Magari il problema è un altro...
-Siete omosessuale?-
Kay Brastos: principe, diciannove anni, geloso, gran donnaiolo, ma che nutre un grande amore verso la propria patria.
Rebecca di Lonsdlink: principessa, diciotto anni, impulsiva, che sa il fatto suo e tremendamente ribelle.
Come finirà?

Rose "Rossa" Weasley è incinta. "Non sono grande abbastanza per diventare madre! Sono a malapena capace di allacciarmi le scarpe!"
Sta provando ad adattarsi alla novità. "Non lascerò questo bagno mai più!"
Non l'ha presa bene. "Potrei vivere di dentifricio e shampoo."
Infatti, ha perso la testa. Questa è la sua storia.

- Evans, le bugie non le sai dire- ridacchiò.
- Non mettere in risalto i miei difetti, Potter, potrei buttarmi a terra e iniziare a piangere-
- Sarebbe una giornata memorabile-
- Non credi che lo sia già? Un'altra opportunità simile quando ti ricapita?-
- Evans, la modestia dove l'hai lasciata?- disse lui, adocchiando il locale.
- Al castello, con la tua, stanno facendo amicizia-
- Perchè non seguiamo il loro esempio?- chiese a bruciapelo, mentre finalmente entrava ai Tre Manici di Scopa e si sedeva ad una sedia.
Ero sul punto di rispondere che noi non avremmo mai potuto farlo, perchè, come già ribadito, eravamo nati per odiarci, ma le parole mi morirono in bocca: la verità era che quella era una grande sciocchezza.
- Perchè è troppo difficile?- tentai, infine.
- Potremmo provarci-
- Ma non sarebbe divertente, Potter-
- Non lo sarebbe, hai ragione- convenne lui, ordinando due burrobirre.