[...]Matthew la accompagna fino al cancello, ancora in mutande e maglietta, lei glielo fa notare:
“Bellamy, potresti anche vestirti. Non vorrei che ti prendessi un’influenza e mandassi in ansia le tue migliaia di fans...”
L’ultima parte della frase la pronuncia con un pizzico di sarcasmo.
“Solitamente giro nudo per casa, quindi puoi ancora ritenerti fortunata...”
“Se ti dico che sei un idiota depravato pensi di offenderti?”
Lui se la ride: “Nah, lo prendo come un complimento.”
Hanno quasi attraversato il giardino, Cassandra capta nell’aria un clima confidenziale che non ha idea di come possa essersi creato, tuttavia smette per un attimo di farsi domande e decide che sia il suo turno per sfoggiare la faccia tosta: “Matt...?”
[...]

« Ascolta, Matthew Bellamy. »
« Ti ascolto. »
« Mi sa che ieri sera ti ho fatto un pompino. »

[Catching Fire - 1039 parole - Hayffie ~ Effie!centric]
Quando raggiungemmo il culmine, insieme, il mentore appoggiò la testa fra i miei seni, e gli accarezzai i capelli, sentendolo sorridere e mormorare parole dolci.
«Sei molto più carina senza tutta quella roba addosso, lo sai?» disse ridacchiando.
«Ti amo anche io, Abernathy» affermai e, dopo anni di bugie, sentii di aver detto la verità.

Guardiamo la storia dal punto di vista dei cattivi, Eric in questo caso. E se fosse stato innamorato? E se la ragazza che amava fosse stata un'iniziata con Tris, Christina, Will e gli altri? Se siete come me che amate Eric, oppure lo disprezzate e lo volete vedere in un altro modo, questa storia fa per voi!
E' la mia prima Fanfiction su Divergent. Ho letto i libri (anche Four), ma devo ammettere che guardando i film, alcune cose le confondo, quindi posso dire che la mia storia si basa sui libri con piccoli dettagli dei film.

Maledetta Londra. Piove sempre. Puntualmente, l'ombrello manca. Iniziai a correre nella speranza di trovare una tettoia, non volevo rifugiarmi in un bar o in qualche altro negozio. Avevo ancora molta strada da fare. Niente tettoie, “che bella Londra” dicono i turisti. Andai spedita verso il centro dove speravo in una tettoia degli autobus. Piene di anziane, che logicamente avevano l'ombrello e stavano sotto la tettoia. Dovevo tornare a casa a piedi. Non avevo i soldi per pagare il biglietto. Allora ritornai sui miei passi sempre correndo e mi scontrai con qualcuno.

Brian continua a fissare il numero che ha digitato finché il display del cellulare non si spegne per l'ennesima volta.
Non ha voglia di fare quella telefonata. Non pensa di aver mai avuto meno voglia di fare qualcosa in vita sua.

Contiamo alla rovescia.

Tempo scaduto

Brian Molko. Matthew Bellamy.
E, beh... Una papera.