-sembri ubriaca- la presi in giro io, prendendogli dalle mani le chiavi e girandole nella serratura.
-sono solo un po' agitata, abbi un minimo di comprensione- rispose facendomi la linguaccia. Gli presi la mano dolcemente e gli feci strada verso casa.
-non ho nemmeno il tempo di prepararmi psicologicamente. Abitiamo troppo vicini!- puntualizzo' quasi leggendomi nel pensiero. -io fino ad ora ho trovato solo pregi in questa cosa…-

Essere ventenni,essere attraenti, sexy e desiderati da ogni donna, poter essere spensierati, liberi, poter ubriacarsi tutte le sere, tornare all'alba, svolazzare da un letto di una ragazza ad un altro, divertirsi, dover rendere conto solo a se stesso delle proprie azioni.
Ma Harry non è così.
Lui è fin troppo bello, con occhi fusi dallo smeraldo più verde che esista.
Ma lui non è un normale ventenne.
Lui è pieno di responsabilità, di impegni, carico di stress,deve pensare a come mandare avanti una casa, tenere un lavoro, deve preoccuparsi non solo della sua vita, ma di lei.
Deve preoccuparsi dell'asilo, dei suoi giochi, dei peluche, dei vestitini, dei bagnetti, dei biscotti della colazione, deve preoccuparsi di essere un buon padre, di darle abbastanza affetto, di amarla come solo un padre potrebbe fare.
Ma ci sarà qualcuno che farà riscoprire ad Harry com'è essere un giovane spensierato?

-Sei solamente una bambina viziata- mi disse.
Lo guardo negli occhi per svariati minuti ma dopo un pò, data l'ora, collego la frase.
-Sentimi bene, potrò essere una stronza o una puttana ma non credo dato che sono peggio di una suora, ma mai una bambina viziata, quel compito lo lascio a te.- Gli dico tutto d'un fiato con un sorriso soddisfatto,per le mie parole, stampato in faccia.

Si appoggiò al muro e sorridendo riprese a parlare. –“Beh.. il mio lavoro qui è concluso. E’ stato fantastico ieri notte, e devo ammettere che nessuno riesce a riempirmi di piacere come fai tu. Peccato che.. sei solo la 69° nella mia lista, cara.”- spalancai gli occhi con il cuore che cominciò a battermi a mille. Finalmente, dopo una decina di secondi ebbi il coraggio di parlare. –“Non puoi essere così stronzo, Harry.”- Styles si avvicinò sfiorandomi il naso. –“Sorridi invece dolcezza, perché dovrai abituartici!”- lo allontanai bruscamente spingendolo per il petto. –“Mi fai schifo, e io ti odio!”- “Uuuuh, non così tanti complimenti in una volta sola!”- diventai coscienziosa e ripensai alle parole di Liam: ‘Lui, ecco.. ti sta illudendo, ma credimi si tratta tutto di una stupida.. ascoltami. Zayn, Louis, Niall e Harry hanno fatto una sc..’. Una sc.. cosa? Ma era ovvio, una scommessa! Come avevo fatto a non pensarci? Cazzo, quant’ero stata poco intelligente. –“Perché mi fai questo?”- Harry si scompigliò i capelli. –“Perché ti ho odiato a morte sin dal primo giorno in cui sei arrivata! Non hai esitato a sfidarmi! Sbaglio o ti avevo avvisato di non metterti contro di me? Harry Styles non dimentica le cose, tesoro! E questo è ancora poco. Ti meriti di più, e l’avrai una volta che torneremo a scuola!”- la dolcezza della notte precedente si tramutò in rabbia. –“Che sciocca che sono stata a fidarmi di te.”- Styles si avvicinò ancora una volta, prendendomi per i fianchi. –“Una sciocca molto carina.”- mi baciò impulsivamente, ma senza neanche riflettere posai uno schiaffo sulla sua guancia destra.