Questa non è l'allegra storiella che come incipit ha il solito vecchio " c'era una volta ..." No , la mia vita non è una fiaba , io non sono una principessa e non credo nel principe azzurro . 
Frequento una sottospece di collegio che dovrebbe inculcare il credo attuale alle povere giovani menti . Sono rinchiusa là dentro da ben quattro anni , e da quando mi sono inscritta non solo nessuno è riuscito a farmi seguire neanche una delle loro stupide regole , ma purtropp non mi sono fatta neppure un amico , tranne uno ...

-Allison!! Pronto, Al!! Corri, ti prego, non so più che diavolo fare!! Lui è nei casini e non vuole che nessuno lo raggiunga...ho chiamato te perchè non so dove sbattere la testa- la voce agitata e frenetica della mia migliore amica mi fece bloccare in mezzo al marciapiede, era l'ora di uscita dagli uffici e la strada era molto affollata. Il cuore prese a martellare e la gente che mi sfrecciava introno divenne una massa confusa di forme e colori. Riuscivo solo a pensare a cosa avesse combinato questa volta.

-Per favore, alzati- disse un ragazzo lì vicino, sul marciapiede di fronte. Era concentrato a cercare di rialzare un altro ragazzo, completamente disteso sul ciglio della strada, con ancora una bottiglia di Jack Daniels in mano.
-Gerard, dai…- aggiunse dandogli un leggero calcio sulla coscia. –Ma quanto cazzo hai bevuto stasera?- chiese retoricamente.
-Quanto tutte le altre sere…- rispose con una voce indescrivibile il ragazzo con i capelli neri, buttato per terra.
-Basta- fece l’altro ragazzo, togliendogli la bottiglia di whiskey dalle mani.
-No- si lamentò Gerard, senza però opporsi più di tanto.
Marys guardò divertita quella scena, pensando a tutte le volte che a lei e ad Andy era successa la stessa cosa, solo che loro si alternavano o certe volte erano distese entrambe sul ciglio della strada.
-Vuoi aiuto?- chiese Marys al ragazzo più piccolo che stava cercando di far rimettere in piedi l’amico.
Frank nel sentire quella voce femminile quasi si spaventò, non si era accorto della sua presenza.
Per qualche secondo rimase interdetto fissando la ragazza, ma poi, con quel briciolo di razionalità che gli rimaneva, rispose accennando un sorriso.
-Una mano mi farebbe comodo…- rispose il giovane, mostrando un piercing sul labbro inferiore

Chiuse gli occhi e sforzò i muscoli doloranti delle gambe, non li sentiva più. il latte era salito alle ginocchia, se si fosse fermato non si sarebbe più mosso.
Lanciò un urlo di sforzo e disperazione che balzò da una parete all'altra di quella stretta via, per liberarsi tra le nuvole che occludevano la cittadina sotto la loro imponenza. E pensare che dietro di esse, era celato il sole coronato dal cielo azzurro.
-Dentro la cosa fredda che si muove veloce.
-La cosa che...? La macchina..
Posteggiata alla fine del vicolo vedeva un'auto grigia.
Sentì il motore che iniziava a rombare.
-No, non partire ti prego. Non voglio morire, non voglio morire.
[dal capitolo 3]

Dal testo: “non credi sia meglio vomitare in bagno invece che imbrattare tutto il prato?”
“naah..” si issa sulle braccia e finalmente di mette in ginocchio. Mi guarda. Cavolo.. mi fa perdere un fottuto battito il suo sguardo.. è così magnetico. E ha degli occhi bellissimi “la festa.. non è di un certo..” biascica prima di rubarmi un sorso dalla birra “Iero! Già.. è così il nome del figlio di puttana che ha organizzato questa squallida festa.. non mi dispiacerebbe rovinarli un po’ il prato sai..” dopo aver detto la cazzata del secolo sorride e mi guarda. Invece di spaccargli la faccia per quello che mi ha detto gli tolgo la mia birra dalle mani e sorrido anche io perdendomi ancora nei suoi occhi. E dunque è così che la maggior parte della gente a scuola mi vede.. non posso dargli torto.
Piccola Fic che non so dove andrà a parare.
[FRERARD] ROSSA

Noi eravamo punk vecchia scuola, della peggior specie. Avevamo occhi truccati di nero, alte creste colorate, vestiti fatti a pezzi, braccia piene di buchi; imbattavamo i muri con il simbolo dell’anarchia, la nostra “religione”, di cui ero stata eletta Santa[...]
Dovete sapere che ho una specie di antenato, o predecessore, come volete, Saint Jimmy[...]
Ero, come lui, un aborto della società moderna contro la quale lottavo con tutte le mie forze senza mai una sola possibilità di vincere.
Gerard, Frank, Trè, Billie, Mike, Sid, Johnny e Chritiane.
Un fottuto mix vomitato dalla mia povera mente malata. I hope you'll enjoy.