«Sig.ina Barbrook» una voce ben nota piombò dal sentiero opposto, accompagnata dalla splendida visione del duca di Bekwell, vestito come sempre in modo impeccabile nel suo abito color beije intonato al colore dei capelli scombinati .
Aveva un sorriso divertito e, sebbene non potesse ben vederlo, riusciva ad immaginare quelle scintille d'ironia che trasparivano spesso negli occhi color acquamarina.
«Sig.or Bekwell…» disse guardandolo come se si fossero appena incontrati in una circostanza assolutamente normale. « Come mai da queste parti? »
Colin rise. La sua non era una risata comune ma bensì qualcosa che scaldava l'animo, che rimbombava nella testa e poi scivolava via, lasciando delle adorabili fossette sul volto giovane e dai tratti raffinati dell'uomo.
«Devo dire che riesce sempre a sorprendermi , signorina Babrook»
«Come prego?»
«Avrei molte domande da farle, come qualsiasi persona normale penso voglia porle, ma, per il momento, penso di potermi trattenere e godermi lo spettacolo».
Scese dal cavallo, incrociò le braccia e la guardò con ludibrio.
«Ebbene?» proseguì sostenendo il suo sguardo a mò di sfida.
« Ebbene, sig.ina Barbrook, non capita tutti i giorni di vedere alle 8 del mattino una selvaggia molto affascinante su di un albero»

-AL MOMENTO SOSPESA-
Penelope si alzò di scatto quando sentì la finestra alzarsi e poi riabbassarsi magicamente.
All'inizio pensò fosse un sogno e richiuse gli occhi, memore di aver addosso ben dieci ore di sonno arretrato, ma lo scricchiolio del pavimento parlava chiaro: c'era qualcuno lì dentro. [...]
Spense la candela con un soffio delicato ed un braccio solido le cinse la vita mentre, un’altra mano, soffocò le urla che sarebbero da lì a poco uscite.
- Sono estremamente affranto, signorina - una voce roca e determinata dall’accento perfettamente inglese le carezzò le orecchie - ma non sarei qui se non mi fossi trovato in condizioni estreme -[...]
- Signore - sbottò, aggrappandosi disperatamente alla sua razionalità - questa situazione… Ora… non è decente -
L’uomo sembrò riflettere per qualche secondo e poi eccolo sorridere di nuovo ed inclinare il capo verso destra, come se stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo- Non ho mai detto che io fossi decente -

SCRITTA A 4 MANI DA "LENA G" E "PHIPHI GATES"
Amori mai vissuti e amori finiti da molti anni si incontrano per caso in un ospedale.
Tra tradimenti, passione, colpi di scena e drammi nasce un piccolo gioiello in casa Phiphi Gates/Lena G

Christian Grey, 28 anni, ha appena realizzato il suo sogno: diventare avvocato preso uno studio importante della città di Londra. Ha tutto, una villa, un cane, un lavoro che adora, una famiglia allargata, ma che adora. Una sera allo studio, Christian viene invitato ad un addio al celibato di Jared, uno dei suoi amici di scuola, lì..
- Ho solo usato i nomi dei personaggi di EL James, la storia e i personaggi sono diversi -

Ci sono solo quegli occhi azzurri, così puri da potersi specchiare.
Abbassa subito le palpebre, arrossisce, sembra la cosa che le riesce meglio.
E poi lo fa:
pigia gli incisivi bianchi sul labbro inferiore, senza volere, è solo un attimo.
Vedere quel fotogramma di carne rossa, morsa con tanta innocenza, mi fa subito effetto.
Ma c’è troppo poco spazio tra noi, sento i suoi capelli frusciare sulla spalla e l'odore dolce.
Allora la fermo come posso, con le mani ruvide dalle risse, dai lavori forzati. La sua pelle è vellutata, dalla consistenza soda.
Spalanca la bocca per la sorpresa e vedo tutti quei denti bianchi, come un piccolo pianoforte ricurvo...
Vorrei suonare quei tasti con la lingua, mi dico.
La mia presa sulle braccia è salda e nulla può il suo peso esiguo.
Mi fora con gli occhi, da parte a parte, respira forte: la sua mente è in tilt.
Mi avvicino, la tiro verso il mio corpo.
Prova a chiamare aiuto, ma lo fa così piano che scambio il suo grido per un gemito di piacere.
Mi accorgo di volerla stringere contro di me, quando oramai è troppo tardi...

In questo romance storico ad alto tasso erotico un severo padrone dell’aristocrazia inglese trova pane per i suoi denti in una serva dall’aria innocente. Bugie, inganni, violenze, punizioni e peccaminosi rapporti sessuali si consumano al palazzo di Leicerhampton, dimora di un uomo sprezzante, dove i sentimenti sono soltanto un elemento di contorno e la disuguaglianza sociale è il vero piatto forte.

Prendete una studentessa annoiata che decide di iniziare un gioco.
Prendete uno studente, annoiato pure lui, che decide di stare al gioco.
Senza conoscersi, i due iniziano a scambiarsi dei biglietti: per scriversi, per scoprirsi, per sapersi.
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"Ciao straniero."
"Ciao io-odio-la-biologia."

Cinque ragazze. Cinque storie. Cinque vite rovinate dalla follia delle persone.
Quanto bene conosci i tuoi amici più cari?
Molte volte bisognerebbe fare più attenzione alle persone a cui ci si affida.
Estratto dal I Capitolo:
“Perchè hai sempre qualcosa per cui rompere le palle? Fai come ti dico e basta!” tuonò Brittany. Se avessi detto qualcos'altro di sbagliato, me lo sentivo, mi avrebbe uccisa, perciò ignorai il fatto che i completini da tennis mi avevano sempre riportato alla memoria brutte esperienze infantili, tolsi il corpetto, la gonna e le calze ed indossai ciò che lei aveva preparato per me. Dopotutto, le bambole non si lamentano.