Una serata come le altre. Una cena come le altre.
Il viaggio di ritorno in macchina, come sempre.
Ma Aziraphale se ne esce con una tentazione infernale.
E Crowley non può fare altro. Non vuole fare altro.
Accetta, con tutta la disperata, dannata, incontrollabile passione di un demone che si ritrova avvolto tra le braccia del più divino peccato.

Aziraphale si trasferisce da Londra nell'High Weald, in una casa in campagna, per cercare la tranquillità in un momento difficile della sua vita. Troverà invece qualche guaio, un uomo misterioso, magia occulta e... il Diavolo, in una forma inaspettata.
[Human!AU] [Realismo magico]

Micro raccolta di due racconti AU, accomunati dall'elemento soprannaturale e da una certa qual deriva thirsty.
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I. Breve Racconto Arcadico
(Dicono che un dio tenga corte sul monte Citerone.)
Dionysos!Aziraphale, Pentheus!Crowley
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II. Breve Racconto Gotico
(Spesso, una vecchia casa non è niente di più che una vecchia casa.
E poi, e poi ci sono case come questa.)
Priest!Aziraphale, Ghost!Crowley
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“Andiamo, Malfoy, è una cosa semplicissima: dovresti solo fingere di essere il mio fidanzato per le feste di Natale. Niente di complicato, vedi? È una sciocchezza.”
L’espressione dell’ex Serpeverde si tramutò dalla sorpresa al sospetto nel giro di qualche secondo.
“Non è uno scherzo” si affrettò ad assicurargli Harry per l’ennesima volta. “I signori Weasley si concedono una seconda luna di miele per Natale, Ron ed Hermione hanno intenzione di trascorrere le festività dai genitori di lei in Australia, ma vogliono annullare i viaggi per non lasciarmi da solo… per convincerli a non farlo, gli ho detto che avrei trascorso la Vigilia con il mio fidanzato… e il tuo nome mi è scivolato fuori per caso.”

La voce arrochita resa più profonda dal tempo trascorso o forse dal desiderio che lei stessa sentiva scorrerle sotto pelle a scacciare il freddo, una presa al collo che era sua, nulla di più nulla di meno e soffocante profumo di colonia ad inondarle le narici e i polmoni.
«Ne è passato di tempo. Ma guarda.. ora ti stanno spuntando perfino le prime rughe. Sbaglio o quelle sono zampe di gallina?»
Usava un tono casuale, ironico, quasi amichevole e a lei sembrava di aver perso improvvisamente la capacità di parlare, rispondergli per le rime a quell’affronto alla sua giovinezza oltraggiata.
George era lì, a pochi passi da lei.