" I would be the tourniquet around your doubting heart "
Per qualche secondo rimase a guardare lo schermo del computer, una vecchia foto che qualcuno aveva scattato a lui, Mark, Flip e Brian poco prima che salissero sul palco. In quel momento non avrebbe voluto fare altro che sdraiarsi, tornare su Skype ed ascoltare Brian e Flip parlare di qualunque cosa per ore, mentre Mark interveniva qua e là con un commento o una risata; pian piano avrebbe chiuso gli occhi e si sarebbe addormentato con il suono delle loro voci ed il calore delle loro presenze più vicino di quanto fosse veramente.
Distolse lo sguardo dallo schermo.
La stanza era silenziosa e vuota.

Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.

"La prima cosa che percepì Myles svegliandosi quella mattina di Novembre fu una sensazione inaspettata di freddo.
Tastò il materasso con la mano sinistra alla ricerca del suo ragazzo ma non lo trovò.
Lentamente aprì gli occhi controvoglia e girando la testa, con disappunto, vide che era effettivamente solo in quella camera non sua.
Per qualche istante si guardò attorno con aria spaesata, successivamente si girò sul fianco destro e cominciò a stiracchiarsi, deciso ad alzarsi per scoprire dove si fosse cacciato il suo ragazzo, quando all'improvviso sentì un rumore conosciuto di passi che si stava avvicinando."

“Ma che…?” Mark si accorse che qualcosa non stava funzionando a dovere quando la sua chitarra, invece di emettere le note amplificate di Come To Life, non emise alcun suono udibile per chi si trovava in fondo alla sala.
Lanciò uno sguardo fugace a Myles e a malincuore si allontanò dirigendosi nel retro del palco per provare a risolvere il problema al rig.

“Myles...” cominciò il chitarrista che, imitando il cantante, si tolse la giacca e successivamente riprese: “Lo sai che non intendevo realmente quello che ho detto…” si bloccò per osservare la reazione di Myles.

Caro Michael,
sappi una cosa: se un giorno dovessi raccontare della mia vita, io racconterò di noi.
Se un giorno dovessi sognare il mio sogno più bello, io sognerò noi.

Il primo chiarore dell’alba picchiettava piano sui vetri proprio come aveva fatto la pioggia fino a pochi minuti prima.
Il Dottore era rimasto ad ascoltarla cadere per ore, mentre River al suo fianco dormiva uno dei suoi rari sonni davvero tranquilli.
Notti come quella erano una misericordiosa eccezione anche per lui, abituato com’era a una vita che di placido, lento e pervaso di pace aveva sempre avuto ben poco.

"Questo è il mio primo diario. Lo psicologo ha detto che avrei fatto bene a tenerne uno perché altrimenti dimentico tutto quello che faccio perché sono un bambino molto speciale."

Comincia così, come ogni volta. Lo sento crescere dentro di me, tento di reprimerlo ma non ce la faccio, è impossibile, non sono abbastanza forte. I miei occhi continuano a guardare Mike e la ragazza. Il mio cuore che fino a pochi istanti fa sembrava sbriciolato comincia a battere veloce,sempre più veloce,sovrapponendosi al ritmo della musica e alle voci attorno a me che adesso sembrano troppo alte e contemporaneamente troppo lontane. I corpi che mi circondano sembrano troppo vicini, come se volessero soffocarmi, come se le loro mani in movimento stessero tentando di buttarmi giù, legarmi a terra, impedirmi di prendere aria. Ne ho un disperato bisogno.