Liverpool, 1959. Diciannove anni, tanti sogni e una chitarra in spalla.
Un giovane John Lennon si prepara ad affrontare la vita, fra amicizie, amori e rock n' roll. Insieme a lui c'è Abbey, l'amica di sempre, che resterà al suo fianco fino alla fine. Una storia d'altri tempi, narrata in prima persona da colei che ha condiviso tutta una vita con l'uomo dietro alla leggenda.
{ Trattenni il fiato involontariamente, le labbra serrate, strette, immobili. Seguivo la scena con occhi che non sembravano i miei, come osservassi il tutto da una differente prospettiva. John mi sorrise rassicurante nella timida penombra della camera. Era arrivato ormai a pochissimi millimetri da me. Riuscivo a sentirne l’odore, mentre le sue dita mi sfioravano impercettibilmente il labbro superiore. Tabacco, soprattutto, misto a quello della caramella al limone. Stavo scoppiando; schiusi la bocca per prendere una grossa boccata d’ossigeno, ma il respiro si bloccò.
Arrivò prima il gusto agrodolce della gelatina, il lento sfrigolio dello zucchero sulla lingua, e poi il brivido lungo la schiena. Una lieve scossa mi fece contrarre il petto. Mi ci volle qualche istante per metabolizzare. John mi aveva appena imboccata }

New York. Anne e Chuck. Apparentemente diversi, ma con entrambi dei caratteri forti. Si odiano. Hanno frequentato lo stesso liceo e frequenteranno anche la stessa università, per loro sfortuna o fortuna?
Ma un vero amore va contro tutto e tutti?

Il tempo non accennava a migliorare. Pochi minuti e, su New York, si sarebbe abbattuto un temporale.
Taylor stava rientrando in casa, abbastanza infreddolita. Odiava già quella città; voleva tornare nella sua Los Angeles, dai suoi amici dove, anche se ci sarebbe stato un temporale, era sicuro che si sarebbe divertita.
Invece no. Lì era da sola. Si chiudeva in camera ed ascoltava musica deprimente; non aveva nemmeno i compiti da fare, siccome la scuola, prima di una settimana, non sarebbe incominciata.
Ancora una noiosissima, e lunga, settimana, senza fare niente
Il meteo diceva che ci sarebbe stato brutto tempo, per tutta la settimana, quindi non poteva nemmeno godersela andando in piscina.
Come compenso, per completare il felice quadretto della sua giornata, avrebbe dovuto conoscere Angelica, di ritorno dalle Bahamas, con i suoi due figli: Josh e James.
Stupendo.
(..)
La ragazza si alzò, andando a guardarsi allo specchio, che era appeso alla parete: i pantaloni di tuta, color giorgio topo, le erano lunghi; la felpa, dei Lakers, nera, le stava due volte più grande.
Ma non era sua. Era di Michael.
Oddio, quanto le mancava. Decise di prendere il telefono, e comporre quel numero. Ma, quando era pronta a premere il tasto verde, qualcosa, dentro di sè, le disse che non doveva farlo, perchè si sarebbe solo fatta del male.
(..)
Nessun ragazzo avrebbe sostituito Michael, perchè si era ripromessa di riconquistarlo.
Nessuno.
PS: Non voglio recensioni; se le fate mi fa piacere, altrimenti, non importa (:

Harley Quinn ormai è vecchia, sta per lasciare questo mondo, si trova in una casa di riposo, tutta sola e triste.
Quindi comincia a raccontare la storia della sua vita, a partire dal suo primo lavoro ad Arkham.