Non mi sono presentata mai come i deve.
E' arrivato il momento di farlo.
Questa è dedicata a tutte le persone che mi fanno stare bene e che mi hanno aiutata a superare il brutto periodo della mia vita.
Grazie a loro,ora sto meglio.

"Niall, vuoi essere il mio per sempre?"
"Solo se tu sarai il mio."

-Buongiorno a tutti ragazzi, io sono Zayn Malik e sostituirò la professoressa Stewart per quest’anno! Inutile dire che sarò il vostro nuovo professore di matematica. Allora qualcuno vorrebbe gentilmente mostrarmi il programma svolto?

“Vai al dunque.”, tagliò corto, impaziente di sapere cosa avevo da dirgli.
Esitai un attimo per il nervosismo, poi decisi di sciogliermi e serrai i pugni. “Mi manchi Louis, sei il mio migliore amico e l’idea di perderti per uno stupido bacio mi distrugge.”, sputai in una volta.
Le lacrime gli circondarono gli occhi limpidi, ma cercò di cacciarle indietro. Mi guardò a lungo prima di abbracciarmi forte. “Non era il bacio il motivo per cui mi sono allontanato.”, mi sussurrò all’orecchio, staccandosi subito dopo.
Lo guardai confuso. “E allora per cosa?”, chiesi impaziente.

“Non lo dici solo perché non sai come giustificare che volevi dimenticare la tua ragazza, vero?”, gli dissi titubante.
Non ci pensò nemmeno un istante. “Ero innamorato di Danielle, questo è vero, ma non toglie quello che ho sempre sentito per te. Ti conosco poco Zayn, ma mi piaci tanto.”
Silenzio. Liam era diventato serio, la sua voce tremava e io gli credevo perché i suoi occhi scuri erano la prova dei suoi sentimenti. C’era un oceano di emozioni in quegli occhi e io ero in grado di saperle cogliere.

"Ma sei solo uno stupido frocio.", lo aggredì Harry spintonandolo.
"Tanto non vale un cazzo la tua opinione.", ribatté Zayn voltandogli le spalle, accendendosi una sigaretta e allontanandosi da lui, lasciandolo in piedi da solo come uno stoccafisso.
"Te ne pentirai Malik!", urlò da dietro, ma Zayn era ormai lontano per conto suo, come sempre.

“Due settimane che starò con te il pomeriggio intero. Ho due settimane per sedurti e vedrai che ci riuscirò.”, replicò facendomi un sorriso enorme e mostrando le sue fossette perfette. Avrei voluto infilarci un dito in quelle fossette.
“Povero illuso.”, dichiarai io sbuffando e riprendendo a spazzare per terra. Non me la diede vinta stavolta, mi prese la scopa dalle mani e la gettò a terra, prendendomi per le spalle e sbattendomi letteralmente al muro.