«Che ti avevo detto?» esclamò, soddisfatto. Non avevo neanche la forza di rispondere; me ne stavo lì, sotto di lui, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta. Ero in estasi, diamine. Cazzo, ci sapeva fare il ragazzino!

“ Quando ci siamo conosciuti hai detto che ti mancavano pochi mesi di vita. Sono quasi cinque mesi che siamo fidanzati, eppure non vedo differenza. Ad esempio i tuoi capelli. Hai milioni di capelli e non ti è caduto neanche uno”
Mi guardò come se fosse stato un cervo abbagliato dai fari di una macchina.
“ Beh…perché” smise di parlare e fece un respiro profondo. “ Justin, io dovrei dirti una cosa….” Non la lasciai finire.
“ Perché? Perché cazzo mi hai mentito per tutto questo tempo? Perché cazzo hai detto che sei malata? Perché?” iniziai ad urlare lasciando andare la sua mano.
“ Perché….come hai fatto a scoprirlo?” chiese confusa e delusa.
“ Perché la malattia aranciafobia non esiste. Perché oltre ad essere un nome stupido, ho fatto delle ricerche per una cazzo di cura, di una cazzo di malattia che non esiste”
“ E perché l’hai fatto?” urlò anche lei.
“ Perché cazzo, io ti amo” urlai. “ E tu mi hai solo preso in giro”
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Te ne starai lì a guardami bruciare,
Ma va bene, perché mi piace il modo in cui mi fai male.

“Piccola, per favore. Potresti stare meglio, prova solo a fare due sedute. Va bene? Solo due. Non hai niente da perdere.” Dice piano, come ogni volta che parliamo di questo argomento.
“Hai ragione, ho perso tutto. Almeno i capelli vorrei tenermeli.”
“I tuoi capelli sono più importanti della tua vita?” Inarca un sopracciglio e io mi lecco le labbra.
“Hai sempre detto che ti piacciono.”
“In questo momento mi piacerebbe che tu vivessi più a lungo, Eva. Non me ne frega proprio niente dei tuoi capelli.”

"Le sue fan lo amano così,ma lui non ama più se stesso.
Gli manca tutto questo e vorrebbe davvero tornare indietro"

Dovevo parlargli, dovevo vederlo in qualche modo.
E vi giuro che lo avrei trovato.
Scrivendogli.

di risposte non ne riesco a trovare, quasi mi viene da domandarmi chi sono, ma fino a quel punto riesco ancora ad arrivarci.
Sophia Stevens, 21 anni, prostituta di Las Vegas, Nevada

Dal testo:“da quando Cappuccetto Rosso deve salvare il Cacciatore dal lupo cattivo?” si avvicina molto lentamente aiutandomi a liberare il piede incastrato, del quale mi ero completamente dimenticato.
“e tu saresti la versione sexy di Cappuccetto Rosso? Perché se è cosi devo ringraziarti…”
quando la lotta sfocia in passione.

Mi voltai, e abbracciai Ashley con tutto l’amore del mondo. La amavo, e la cosa che più adoravo era che combattemmo insieme. L’uno accanto all’altra.

"ma io tornerò presto, starò via qualche mese, il tempo di sistemare alcune cose e tornerò da voi, da te."
io ci speravo, come ancora ci spero.
io ci ho creduto, come ancora ci credo.
io l'aspettavo, come ancora l'aspetto.

-Ma ora non abbiamo tempo da perdere: questo è il microfono, vai e riprenditi la tua ragazza bro-

-Ti amo.- sussurrò, abbracciandomi, come se avesse voluto rimanere accanto a me per sempre. Come se avesse avuto paura di poter scappare via da lui.
Dieci.
-Anche io ti amo.- gli dissi, prima di lasciargli un dolce bacio sulla spalla.

Combattei, solo per lui.

Missing moment tratto dalla ff 'the journey.'
“Che cosa credevi? Che non ti riconoscessi? Pensavi che non fossi consapevole di averti sotto di me?” mi domandò, questa volta con tono beffardo. Non risposi, ero ancora preso dal momento e, probabilmente, non ero in me.
“Credevi che l’alcool mi avesse rintontito a tal punto da impedirmi di pronunciare il tuo nome?”

“Quel giorno io volevo dirti che ti amavo.”