H: NO aspetta un attimo, entra dentro(prendendomi il braccio e facendomi entrare)
H: tu stasera vieni quindi?
I: Sì ma solo per vedere Niall e Josh non di certo per te.. dissi scherzando
Non feci in tempo a finire la frase che Harry mi scaraventò contro il muro e mi “rinchiuse” con le sue braccia
I: Cosa stai facendo Harry?
H: No, non ce la faccio più
I: Non ce la fai più di cosa?
H: Ma è possibile che tu non riesca a capire!!!
I: Cosa?
Senza neanche rendermi conto le nostre facce si erano avvicinate ad una distanza sempre minore
H: Non riesci a capire che tu mi piaci, mi sei piaciuta da quel 12 novembre quando ti venni addosso per sbaglio, non capisci che ogni volta che parli con qualche altro ragazzo a me ribolle il sangue nelle vene,che se tu solo me lo chiedessi sarei capace di andare sulla luna pur di vederti sorridere facendo comparire quelle tua irresistibili rughette intorno ai tuoi magnifici occhi tanto belli da riuscire a farmi perdere e a farmi dimenticare tutte le fatiche che provo durante la giornata, sei lamia droga, non riesco a fare a meno di te!

Ace è stata sempre per conto suo, oscurata dal suo ombetto nero e vogliosa di lasciare il suo paese.
Cameron ha un sogno: diventare un fotografo, e questo lo porterà a vivere un'avventura nella città dove niente è irrealizzabile.
Ma cosa succederà quando questi due ragazzi si scontreranno nel bel mezzo dell'aereoporto, diretti a New York, facendo nascere tra loro una profonda attrazione?
E poi, si sa, c'è gente che con un solo sguardo ti cattura, a volte per sempre. Ed Harry Styles, componente di una band famosa, ha intrigato Ace.
Ma a chi appartiene veramente il suo cuore?

- Ehi, nanetta, hai sentito la nostra mancanza? – ridacchiò Lysander, anche lui era uno dei ragazzi più belli della scuola, i capelli erano biondi e gli occhi azzurri, come il fratello del resto, anche se si differenziavano molto per i volti, infatti era molto facile distinguerli.
– Come potrei non sentire la vostra mancanza, cialtrone? – sorrise maligna,
- Abbi rispetto per i superiori, nanetta. Dopotutto tu ti devi concentrare sui G.U.F.O., ti ho mai parlato dello stress per gli esami? Come si impazzisce? – si avvicinò sempre di più finché i loro nasi non si sfioravano.

"Lo avevo sognato. Di nuovo.
Da quando se n'era andato, non c'era stata una notte in cui non avessi sognato Zaf.
Erano passati 3 mesi da allora e a quel punto mi chiesi quanto i miei sogni fossero frutto del dono di Zaf e quanto invece fossero influenzati da me e da quello che provavo per lui."