Shino odiava gli ospedali.
La tonalità bianca che colorava ogni singolo oggetto lo inquietava, e non poco.
Era la stessa sensazione di quando guardava la neve – che, lenta e tenace, livellava tutto, facendo disperdere le singole personalità in un’omologazione allucinante.
Shino odiava gli ospedali, più di qualsiasi altro luogo.
Ma forse era solo perché gli ricordavano un pomeriggio speso su una di quelle sedie di plastica ad aspettare che un allarme rosso si spegnesse, per poi ritrovarsi a fissare un letto occupato da un cadavere e non accorgersi neanche di star piangendo l’intera anima sul viso.
Dio, quanto li odiava…
**PRIMA classificata al terzo girone del contest "Citazioni e gironi" indetto da Red Diablo e SuperKiki sul forum di EFP**

Non so con precisione quanto ho iniziato a desiderare così intensamente Naruto; non so quando i miei occhi hanno iniziato a seguire, affascinati, le gocce di sudore sul suo corpo durante gli allenamenti, quando ho iniziato ad infastidirmi ad ogni suo sorriso che non fosse rivolto a me. Non so con precisione quando è diventato la mia Luce: credo lo sia sempre stato, ma me ne sono reso conto spaventosamente tardi.

Da quando avevano cominciato a scambiarsi effusioni aveva sempre accennato a graffiarlo e mordicchiarlo, ma almeno lo faceva in modo più delicato...

Spin-off di 315.000.000 Berry Bitch. Law fa una scoperta sorprendente nel cassetto di Kidd e ne approfitta per volgere la situazione a suo vantaggio...

«Ehi ciao! Tu sei?».
«Fuori dalla tua portata».
[...] Lo osservò un attimo, senza un perché preciso. Le luci da discoteca, che cambiavano colore e angolazione confondevano, ma li vedeva chiaramente gli occhi azzurri apparentemente innocenti che lo fissavano ridenti. [SasuNaru]

La guerra porta solo morte, sangue e distruzione e questo Gintoki lo sa molto bene.

È passato qualche mese dalla morte di Sasuke, e Naruto come qualunque altro innamorato, non riesce a togliersi di dosso il peso della solitudine. Saniamo il corpo con altro corpo, e l'anima solo con il sentimento, puro e semplice quale può essere un contatto, uno sguardo, o la consapevolezza di avere qualcuno con cui addormentarsi la notte. Purtroppo non tutti riescono a sostenere il peso della perdità, andando inesorabilmente incontro ad una discesa graduale che porterà a sbattere contro la barriera della propria sopportazione, mandandola in frantumi...

Erano rimasti solo loro due nella cucina male illuminata di quella notte di tempesta.
La piccola lampada a olio continuava a muoversi appesa al soffitto della cambusa, creando uno strano gioco di luci e ombre infinite.
Nessuno dei due parlava, immerso nei propri pensieri.

«In una situazione normale, mi saresti davvero simpatico. Ma questa NON è una situazione normale. Tu non sei un ragazzo normale. Lei lo sa bene. E ti odio per questo.» Esiste quell'odio che nasce da una brutta esperienza. Quello di chi si batte per un ideale. Quello di chi sfrutta tale sentimento come scudo. E poi c'è quello crudele dell'antagonismo: quello di chi ama e non è ricambiato; quello nei confronti di un altro che, invece, non si accorge di chi lo vorrebbe accanto a sé. E se non avete mai provato un sentimento simile, ritenetevi fortunati. Perché non è un male che dipende da voi. Non lo avete deciso. Il vostro unico, terribile peccato è quello di amare infinitamente la persona sbagliata.

Una gara da vincere. Una gara per cui si è disposti a far di tutto. Una gara che costringe a scegliere il migliore, il solo che potrà avere l'ambito premio. La genialità di Sasuke Uchiha non sarà sufficiente, dovrà usare tutte le sue abilità per essere il primo.
E Naruto?
Storia partecipante al contest "What about OOC" indetto da Happy Pumpkin.

[Dedicata ad Alice89]
- Spero voi siate impazziti. - La voce di Neji distrusse, anche se solo in parte, l’entusiasmo degli, ora due, sostenitori della serata in programma. Naruto l’aveva incontrato casualmente a casa di Kiba, trovato casualmente sopra Kiba e fermato, sempre casualmente, qualsiasi cosa stessero per fare. - Non pensi alle conseguenze, Naruto? E tu, Kiba, non dargli corda. -, provò a far ragionare i due con voce inflessibile. - Non incominciare anche tu, Neji! Il teme ci ha già provato a farmi cambiare idea. La serata si farà e se vuoi venire.. -, lasciò in sospeso la domanda. - Verrò. –, rispose guardando sconfitto gli occhioni da cucciolo di Kiba. - Per limitare i danni. -, aggiunse solo per risanare il suo, ormai dimenticato, orgoglio. Avvero che è la mia prima fic. Dunque si, spaventatevi. Prego i più temerari di farmi l'onore di leggerla. Potete compatirmi dopo, basta che mi diate le ragioni in una recensione, così che io possa migliorarmi e non suscitare in voi pena, in futuro XD È una SasuNaru, con accenni NejiKiba.Buona lettura (si spera) ^_^

Ci sono molte supposizioni, almeno da parte mia, su che cosa accadrà quando Temari e Shikamru si rincontreranno finalmente dopo un anno di separazione, dopo quella promessa di rivedersi agli Esami dei Chunin. Per quanto ne sappiamo noi, non si incontrarono e quindi come sarà il loro primo incontro? E io allora ho tentato di immaginarlo in modi più o meno coerenti con la realtà.

Sfogliare una margherita...
Forse è davvero una gran sciocchezza.
Seguito di "Another Little White Lie".
[SasuNaru]
[Yaoi]

Era quell’ odore.
Zoro aveva deciso che la colpa era tutta di quell’assurdo aroma con cui il cuoco stava trafficando da ormai venti minuti buoni.
[Zoro/Sanji]

Dormire è sempre difficile.
Anche dopo aver camminato per l’intera giornata, chiudere gli occhi e rilassarsi abbastanza da dimenticare tutto, per sprofondare in un sonno possibilmente privo degli stupidi sogni – incubi - che gli rifila il suo subconscio, è davvero complicato.
Oggi quasi di più.
[Ahn, è il ventitré luglio. Auguri, teme]