Un prigioniero da recuperare sulle Alpi e ricondurre a Parigi.
Un prigioniero che qualcuno non vuole far testimoniare.
Qualcuno disposto a tutto per eliminarlo.
Una storia di viaggio, letterale e metaforico.
Lungo la Francia, sulle Alpi, dentro se stessi.
Con la copertina disegnata dalla meravigliosa matita di Sabrina Sala.

La luce rosata si posò sul viso di André accarezzandone le ciglia scure, le labbra socchiuse. Oscar sentì una fitta al cuore al ricordo di un'altra alba che pochi giorni prima li aveva visti insieme, il suo viso sul cuore, il suo respiro sulla pelle.

La mia versione di Oscar e André che fanno l'amore sotto le stelle, il 12 luglio ovviamente. Una notte sola, è vero, ma assaporata e vissuta fino in fondo, accolta come un dono, forse anche inaspettato, per potersi sentire finalmente uniti e completi, per trovare il coraggio di affrontare la Rivoluzione e un destino che li attende, per compiersi. La narrazione è svolta in prima persona, passando alternativamente dal p.o.w. di Oscar a quello di André, evidenziato dal corsivo. Buona lettura.

"... i soldati della guardia non la vogliono come comandante e alcuni di loro hanno espresso molto apertamente il loro dissenso: sono arrivati a scrivere una lettera a Sua Maestà il Re dicendo che non intendono ricevere ordini da una donna!"
Queste le parole che il generale Buillè rivolge al generale Jarjayes. Ma chi ha avuto l'idea di scrivere la lettera? E sopratutto, chi l'ha effettivamente scritta?

Ho provato a immaginare il primo giorno di André a palazzo Jarjayes, e il suo incontro con Oscar... Anche questa storia è stata iniziata tempo fa, e modificata di recente, ed anche in questo caso la "mia" Oscar è a conoscenza d'essere una bambina. Sono indecisa se concludere la storia in questo modo, come una one shot, o se continuare a raccontare di André... ci penserò. Si accettano consigli.