Vi capita di ripensare ad una persona che fisicamente non c'è più? Non c'è più eppure vi ostinate a ricordarla nonostante faccia male? Ecco, più o meno parla di questo.

Nonostante il passato si dissolva come neve al sole a volte ci rendiamo conto di esserci ancora ancorati; quando succede non importa quanto sia già sgretolato, tentiamo di salvare anche l'ultimo granello. Di questo parla.

Capita a tutti di percorrere una strada famigliare e di rivivere un ricordo; "rivedere" una persona che non c'è più ma che in realtà è sempre presente.

- Perché?- chiese il corvino staccandosi un poco
- La vera domanda è: perché no?- sorrise.

"Ho sempre cercato soddisfazioni in qualcosa che forse non vedrò mai, ho sempre guardato verso una verità che forse non riuscirò a scoprire, teso la mano verso qualcuno che forse non esiste al di là delle mura e, soggiogato da questi pensieri, non ho mai capito che qualsiasi cosa volessi l’ho sempre avuta sotto il mio naso, ogni giorno, per anni"

- Forse avrei dovuto dirti tutto… - i singhiozzi lo interrompono. Si ferma a guardare il nome inciso sulla lapide mentre tira su leggermente con il naso, era lì, inciso davanti a lui “Erwin Smith”.

"Ovunque mi giro c’è morte, paura, timore, tristezza… poi guardo te e vedo pazzia, serenità per le cose più assurde, stupore per le cose più improbabili e amore nei confronti di quei mostri che chiamiamo giganti nei quali riesci a vedere qualcosa che ti fa sorridere e ti rende contenta"

"Levi aveva visto un cielo tutto suo dentro gli occhi di quell’uomo e per quanto quello vero fosse bello non avrebbe mai potuto superarlo"

[][Attack on Titan]"Alcune ore prima aveva provato a convincere il proprio comandante e rimanere all’interno delle mura, senza alcun successo. Perché gli aveva fatto quel discorso? Di cosa realmente aveva paura? Perdere il proprio comandante? no. Dentro di sé sapeva benissimo che aveva paura di perdere “Erwin”. Non il comandante senza umanità disposto a sacrificare anche l’ultimo dei suoi uomini per un capriccio d’infanzia ma l’uomo gentile con gli occhi dal colore del cielo nei quali spesso aveva visto l’universo e vi si era perso"