Ecco il seguito di "Il mio migliore amico", fanfic precedentemente pubblicata e conclusa nell'aspettativa di scrivere questa.
[...]I tempi della Wammy's House erano veramente lontani anni luce: non c'erano più sguardi dolci ed abbracci, serate passare a chiacchierare e a divertirsi, sorrisi complici e desideri condivisi; ora c'era solo un grande muro che li divide, un muro che Mello aveva preteso di erigere dicendo: “Non siamo più ragazzini”.[...]
Attenzione: spoiler! Linguaggio volgare MxM

Eccomi qua trasferito nel Kanto dopo aver passato parte della mia vita a Londra…chissà se potrò iniziare una nuova vita…finalmente…[...] “Light Yagami…che bel nome”....

La storia di Mello e Matt fin da quando si sono incontrati per la prima volta alla Wammy's House... *** Il ragazzo era uno alto e magro, indossava jeans consumati e portava una maglia a righe rosse e nere, aveva le spalle larghe il tipo, chissà quanto avrebbe resistito ai miei colpi? Si capiva che era nuovo anche per la sigaretta che fumava, all’istituto era severamente proibito, la testa era abbassata come se stesse cercando qualcosa li in terra perciò non gli riuscii a scorgere il viso, ciò che mi impressionò fu il colore rosso scuro dei suoi capelli corti e arruffati, assomigliavano a una fiamma consumata dopo ore d’ ardere incessantemente [...]

Deviando dal suo percorso, Matt decise di spegnere l'interruttore della stanza dell'amico per permettergli di riposare meglio, così, con cautela, aprì un po' di più la porta e insinuò il braccio sinistro per raggiungere l'interruttore sulla parete; ma per compiere quel gesto fu costretto ad allungare la schiena fino a far arrivare la testa oltre la porta. Girò il capo per assicurarsi che l'altro stesse dormendo e ciò che vide lo colpì profondamente.

Mello e Matt in un universo alternativo dove non esistono nè Kira, nè Death Note o altro, semplicemente un liceo in  Winchester dove loro vivono la loro vita da adolescenti  come tutti... o forse no?
-Mello è un ragazzo perennemente imbronciato, scontroso e molto solitario. Nessuno osa rivolgergli la parola all'interno della scuola che frequenta, tutti troppo spaventati e, allo stesso tempo, affascinati dal biondo. Riuscirà il nuovo arrivato, un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi, ad attirare la sua attenzione?

[MattxMello]Questa Fanfic parte dal presupposto che Mello e Matt siano sopravvissuti alla furia di Kira ed inizia qualche anno dopo la fine della trama originale di Death Note.
DALL'ULTIMO CAPITOLO:
Mello lo aveva fissato in silenzio per tutto il tempo e la sua espressione non aveva lasciato trapelare quasi nulla dei suoi sentimenti. Era semplicemente impassibile, insondabile come se fosse stato una statua di marmo. La sua rabbia, però, man mano che ascoltava le parole di Matt, era sbiadita sempre di più per lasciare spazio a quella che per un secondo sembrò essere tristezza.
« E poi sarei io quello isterico? » aveva chiesto a Matt, alzando un sopracciglio.
Matt non sapeva che cosa ribattere; se la situazione non fosse stata così anomala, se non fosse stato così arrabbiato, probabilmente avrebbe riso sentendo quelle parole.
« Sei sul serio uno stupido, Matt. » disse ancora Mello, scivolando più vicino al corpo di Matt che, ancora sconvolto dalla sua stessa sfuriata, se ne accorse a malapena. « Non ti ha mai nemmeno sfiorato l’idea che quel bacio volesse dire qualcosa anche per me? »
Matt alzò lo sguardo e lo fissò, ancora in silenzio. Aveva mai davvero pensato ad un’eventualità del genere? Probabilmente no. Era troppo scontata, e raramente Mello si era rivelato essere così palesemente semplice: solitamente era fin troppo complicato riuscire ad interpretare correttamente i suoi gesti o i suoi pensieri.
« No, vero? » continuò Mello, poi aprì di nuovo la bocca per parlare e in quel momento Matt si slanciò in avanti, verso di lui, e lo baciò senza fermarsi a pensare.

Lo stanno cercando, perciò deve nascondersi, ma non potevano tingerli i capelli e fargli mettere le lenti a contatto nooooooooo! Deve andare in giro vestito da donna!

"Perché ogni giorno, ora, minuto e secondo passato a non averlo al suo fianco, caldo e tangibile, pericoloso e profumato, era parso al suo inconscio moltiplicato, triplicato, in un gioco che non aveva mai fine, in cui la sua stessa essenza non riusciva a capacitarsi di come un concetto come il tempo fosse potuto sfuggirgli dalla mano tesa come la sabbia della clessidra, lasciandogli sempre qualche minuscolo e fastidioso grano tra le dita chiuse a pugno e irrimediabilmente vuote." [MelloxMatt]