"Ho letto da qualche parte che scrivere a qualcuno è il solo modo di aspettarlo senza soffrire[...] ".
Ieri è stato un anniversario particolare, e da giorno importante quale è stato ho deciso di tornare a scrivere e pubblicare qualcosa che, per me, ha un significato del tutto diverso dal solito.

Parole, parole e parole...
Sono i miei pensieri ridondanti che come sempre prima o poi rompono il mio guscio e filano via dalla testa, materializzandosi su carta.
Sono domande....e risposte: perchè "arriva sempre quel momento in cui capisci che bisogna uscirne", in un modo o nell'altro.

Questa è nient'altro che l'altra parte di me.
Quella più nascosta e profonda. Forse, e purtroppo, quella più vera.
Ma com'è che si dice? Ogni tanto anche alle parti peggiori di noi è concessa l'ora d'aria.
Ecco, questa è la mia.

Vi capita mai di bloccarvi?
Così, all'improvviso.
Ecco, qui si parla di questo: di quella costipazione mentale che ti opprime.
E ti soffoca.

Non c'è granchè da dire. Sono sempre io.
I miei pensieri,
ed il bisogno necessario di spiattellarli nero su bianco.

Il mio numero di Maglia.
Parte della mia vita.
Sono un portiere, e non ho il numero uno.
Quanto riusciranno a raccontare di Te e di me, 4 righe o poco più?

Sabato sera. Casa. Spotify a gogò ed un buon libro.
All'improvviso l'ispirazione, il bisogno di accendere di corsa il computer e lasciar scorrere le dita sulla tastiera.
Questa shot è nata così.

A volte si sente prepotente la necessità di incidere nero su bianco quello che si ha per la testa.
Ecco, il mio scritto è essenzialmente questo.
Perchè, a volte, scrivere è inevitabile.
Per capire.
E capirsi.