Mi inventerò una nuova danza della pioggia
per poter vedere le tue parole farsi carta..

Si sentiva vuota,
e aspettava le nuvole
che le avrebbero coperto il viso,
E voleva solamente un'amica
solamente tenerle la mano.

Rapisci il mio corpo,consegnalo a Dio, racchiudimi in una teca di vetro.

Non capisco come mai ti diverta così tanto, grattare le tue unghie sul mio ventre, scendere più giù ed infilzarmi e poi chiamarmi amore.

Toni crudi, come la verità. Quel che si sente quando il corpo è il nostro unico nemico.

Raccolta di poesie d'amore. Perché amare è un'arte, quasi come rubare portafogli sugli autobus. Ci vuole tecnica, precisione, e soprattutto, scaltrezza. (titolo da D. Grossman)

La notte è bella perché è come un tuffo nell'acqua calda e nera del mare a mezzanotte, perché tra le sue braccia ti puoi cullare, è come una madre che racconta al figlio una storia per farlo addormentare. (Scritta per un contest sulla festa. Non sono riuscita a classificarmi tra i primi tre, ma pazienza!)

..pronte a captare il più effimero segno di vita.

Brevissima flash fiction, alcuni sentimenti che mi percuotono il corpo ora, in questo preciso istante. Grazie.

La forza delle parole, quale può essere?

TEMPORANEAMENTE FUORI USO."La maternità è una malattia infettiva e inspiegabile, per chi ha diciannove anni e vive ancora nel mondo delle favole. ."
Eva è giovane, Eva ha ventitre anni. Eva ha ventitre anni e un passato alle spalle che l'ha resa tanto felice. E che ora le ha rovinato la vita. Riuscire ad essere felice. Non ci riesce, ormai, da più di tre anni.

Cècile lo sapeva bene, sapeva che quelle mure dall'odore di naftalina non erano la realtà. Che la vita non era quella, non poteva chiamare vita l'immobilità.
(...)
Cècile lo sa, di essere ancora su quella pensilina ad aspettare e sa che il treno non arriverà. Ormai l'ha perso, l'ha lasciato andare e quando lasci la tua vita non puoi far altro che annegare

Stringimi, perché questa mattina possa non finire mai. Perché i fiori bianchi nel tuo giardino fioriscano per sempre.

Colpisce, colpisce e mi fa male. Un calcio, un altro calcio e uno ancora. Sento la mia coscia scoppiare di fuoco, mi brucia, si gonfia. Stringo forte le coperte, impaurita dal suo sguardo. Ho ancora il suo odore sulla pelle e quelle mani che poco prima mi facevano sentire in paradiso ora mi stanno distruggendo.

- Io ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo! Voglio urlarlo al mondo, che ti amo! - mi alzai in piedi, mi tolsi le scarpe e le calze e corsi verso il mare. - Io ti amo! Mon Amour, io ti amo! -