È tutto un po’ come i fumetti.
Ci sono sempre i cattivi che un giorno si svegliano e decidono di essere davvero cattivi. Allora vanno in città e creano il panico.
Allora la gente grida perché vuole essere salvata, e lì appare l’eroe che salva tutti dal cattivo.

Forse mi dispiacque un po’ dire quello che pensavo, ma non avrei mai sopportato di avere un corpo del genere.
Glielo dissi, che mi andava bene essere normale, che sarei stato perfetto comunque. Che una bocca sarebbe bastata.
Forse però non gli dissi perché non la volevo, non gli dissi che avevo paura di me stesso. Che allora avrei avuto paura di cosa l’altra mia bocca mi avrebbe detto. Non volevo litigare per tutta la vita. Sarebbe stato deprimente.
Sarebbe stato triste.

Quando quei due cominciavano a litigare pareva scatenarsi l’inferno.
Lui trovava sempre una scusa per vantare il suo glorioso passato.
Lei rispondeva accuratamente per le rime.
Ed il risultato di ogni loro battibecco era ormai scontato agli occhi di tutti.

Scott non sapeva nulla.
Rimaneva sempre poggiato su quella parete a fumare sigarette, gli occhi socchiusi ad osservare apparentemente il nulla.
Scott non vedeva mai nulla.
Solo suo fratello lo risvegliava da quel suo strano mondo isolato dalla realtà.

Stava ritornando indietro come forse avrebbe dovuto fare tempo fa. Eppure qualcosa la interruppe.
No, niente di pericoloso, semplicemente inciampò.
Mancò poco che cadesse, ma la fanciulla seppe darsi un contegno ed un equilibrio stabile, così poté guardare ai suoi piedi.
Si sarebbe aspettata un masso. Si sarebbe anche aspettata qualche strano animale, ma non quello. O almeno, una persona poteva anche andare bene, anche se sarebbe stato strano trovare un adulto isolato in quel deserto. Ma un bambino tutto solo non se lo sarebbe mai sognata.
[Personaggi: Mamma Grecia - Magna Grecia]

Feliciano stava dritto con uno sguardo terrorizzato puntato verso il suo interlocutore.
-N-no Cesare. Non possiamo farlo… non questo!
Il fine giustifica i mezzi gli ripeteva infinite volte Niccolò, eppure Feliciano non riusciva a capire.

La vita di corte era fondamentalmente noiosa per una ragazza. Anche se la suddetta ragazza era l’unica regnante d’Inghilterra.
La mente ignorava le mille questioni inutili o spinose che siano e volava lontano.
[pirate! England - Altro personaggio]

-Lovinito~
Romano avrebbe voluto nascondersi, doveva sparire.
Poteva sopportare tutto ma non lui. Non quel giorno.

-Di nuovo questa storia. Ci sono tante ragazze nel mondo! C’è una legge che vi vieta di avere rapporti col resto dell’umanità?!
-…n-no.
Questa volta furono le sue di certezze a crollare miseramente.

Prima c’è stato America. E sappiamo com’è andata.

Aprì la porta della sua stanza. L’indomani sarebbero partiti quindi doveva prepararsi.
Ecco, quando aprì la porta completamente una smorfia comparve sul suo volto.
-Ciao Gilbert.
No, non gli dava alcun fastidio la sua presenza.
-Franciiiiiiiiiiis!
Solamente i piedi sulla scrivania, la bottiglia di vino fra le sue mani instabili e il suo evidente stato di ebbrezza gli davano giusto un po’ fastidio.

Quando una giornata si rivela particolarmente noiosa, Francis e Gilbert sanno cosa fare.
Basta sfidare Antonio a carta, sasso, forbici.

Gli assassini rischiano la vita innumerevoli volte. Ancora di più se si tratta di Ezio.

-Che minchia vuoi Pè.- lo salutò.
-Ué Lovinì.- Rispose l’altro, con la bandiera rossa e gialla impugnata come un’arma.
-Sono venuto a dirti che mi sono seccato di stare dietro alla tua gonnella.

Peter era una nazione abitudinaria, faceva sempre le stesse cose. O giocava, o correva o studiava qualche piano per la conquista del mondo. Ma non quel giorno.