No.
Era tutto sbagliato.
Era tutto dannatamente sbagliato.

Il moro quasi perse il conto di quanti minuti stette in silenzio.
Sinceramente, era quasi un miracolo che riuscisse a stare fermo. L’impulso di spaccare qualcosa era molto allettante.
Fosse stato per lui, avrebbe cominciato a spaccare tutto ciò che gli capitava a tiro già da diverso tempo.
Dall’8 settembre, per essere precisi.

C’era una volta l’uomo.
L’uomo era strano. Viveva tutta la vita insieme ad altri suoi simili. Aveva paura di tutto ciò che lo circondava, e per questo odiava tutto ciò che non comprendeva.
C’era una volta un demone.
Il demone pensava sempre che gli uomini fossero strani. Uccidevano tutto ciò che li circondavano perché non riuscivano a capirli.

Secondo un antico saggio “la mente umana prende tutto ciò che la vite le pone”. Nel mondo delle fan fiction, dei romanzi o dei vaneggiamenti vari tutto ciò viene praticato quotidianamente.
Sempre un altro saggio, stavolta un po’ meno vecchio, ha detto che qualsiasi cosa che accada nella realtà, anche la minima, viene riportata prima o poi in una fan fiction, analizzata fino all’ultimo sospiro, ed infine scritta.
Io sono la prova di tutto ciò. Sono la prova di quanto quel saggio abbia avuto maledettamente ragione.

-Ezio, cosa accade amico mio? C’è qualcosa che vi turba, non è un mistero questo.
L’assassino parve tremare per qualche tempo, per poi dare un pugno alla scrivania e liberarsi in un lamento di rabbia. Come la scrivania ne sia rimasta intatta è tutt’ora un mistero.
-Niccolò, per favore ditemi…
Ezio si fermò come a convincersi di ciò che stava per dire, e Machiavelli rimase seriamente colpito già da quelle sue prime parole. Non solo aveva un tono disperato tendente ad un’infausta ira, ma l’aveva chiamato per nome. Era la prima volta dopo molto tempo, e ciò significava che stava attraversando un terribile tratto della sua vita.
-Ditemi, sono veramente adatto ad essere la guida di questa confraternita?

-Non riesco ad abituarmi a Gerusalemme.
-Nemmeno io, veramente.
Sospirai impercettibilmente mentre mi sistemavo meglio che potevo accanto all’altro assassino. Eppure ero sicuro che riuscisse quasi a sentire ogni battito del mio cuore date le sue abilità. A volte avevo quasi timore di quanto riuscisse a sentire di me.
-Potresti venire a Masyaf in qualunque momento.

Era un suicidio, e ne ero pienamente consapevole.
Però lui mi sta aspettando.
E mai, mai, mai farlo aspettare. Pena la morte, o qualcosa di peggio.

Adesso si sono tutti rammolliti, ma prima era diverso. Sparatemi pure se volete che lo dica ancora, ma prima avevano occhi che facevano paura. Lì c’era la morte, bella e pronta, che te la servivano su un vassoio d’argento.

100 parole per raccontare un caso.
100 parole per raccontare una storia.
100 parole per raccontare un sentimento.

"Riportò entrambe le mani sulle ginocchia e poi si alzò di scatto. Contò le monete necessarie e le abbandonò con un moto di stizza sul tavolino, riuscendo per miracolo a non centrare la tazzina ancora contenente qualche goccia di the verde, e poi abbandonò con passo affrettato quella sala e tutto il suo chiacchiericcio."
Introduzione temporanea.

Il vento era gelido quella mattina. Sputava in faccia la polvere sporca di sangue che in quel vicolo abbondava come in ogni altro posto, quella mattina.
Se si alzava per un attimo il volto, subito un odore acre e insopportabile di ferro ti inondava le narici. Era l’odore dei fucili arrugginiti e dei pugnali fin troppo usati. Era l’odore del sangue che ricopriva tutto, ad ogni passo.

L’ubriaco si fermò di nuovo, e stavolta non cercò di ricordare quale verso seguisse quale. Si accasciò contro un muro e bevve un altro sorso da quella bottiglia. Ma che cosa stesse bevendo ancora non lo sapeva.

La mia primissima fanfiction, con l'ambientazione di assassin's creed ma con personaggi completamente inventati da me.

Piccola one-shot leggermente shonen-ai tra Altair e Malik scritta a tempo perso. Credo che possa essere situata durante la prima missione a Gerusalemme di Assassin's Creed...non ne sono sicura xD Ho inoltre messo l'avvertenza OOC perchè non credo di aver reso bene i personaggi.
"Si, tu che non ti accorgi nemmeno della dolcezza che permea Gerusalemme in questa notte, adesso stai lentamente cadendo sempre più in fondo nella tua prigione di sofferenza, quasi follia."

Una nuova mini-fic che durerà pochissimi capitoli...I personaggi sono principalmente Altair e due mie nuove creazion(Alessa e Frederick), più qualche comparsa come Malik!