John Watson ha poche certezze nella vita: una di queste è il non saper ballare. E l'essere costretto a iscriversi ad una stupida scuola di ballo per imparare a farlo era davvero l'ultima cosa che avrebbe voluto.
Almeno, questo fino a quando non si trova davanti a Sherlock Holmes, uno dei suoi istruttori: uno spocchioso ma tremendamente affascinante ex ballerino professionista dalla lingua tagliente e una storia alle spalle di cui non parla volentieri. E con il tempo, grazie a molte lezioni e altrettante disavventure, John si renderà conto che alla fine ballare non è poi così male...
L'importante è farlo con la persona giusta.
{Johnlock AU}

Ultimo anno del college. Sherlock è un ragazzo dipendente dalla droga, che si ritrova puntualmente al Pronto Soccorso. Qui conosce John Watson, un chirurgo. L'unico che può salvarlo da Moriarty.
In quei momenti Sherlock lascia tremare il suo corpo in totale autonomia, concede a se stesso del tempo per piangere… e poi immagina. Immagina la neve, la immagina cadere al suolo con i suoi fiocchi medi e pastosi.
La immagina ricoprire Londra come in realtà, forse, non ha mai fatto. La immagina mentre come una madre abbraccia i palazzi e gli alberi della città, mentre cade sonnecchiante sui marciapiedi larghi e sulle panchine in legno dell’ospedale… e poi la immagina morire, gelida e silenziosa, sulle spalle della sua giacca mentre si affretta a raggiungere le porte di vetro.
La neve assume il suo odore, la sua faccia, la sua voce.
John.
Forse sente la sua mancanza, forse ha solo bisogno di qualcosa, di qualcuno dell’altra vita. Eppure nel buio della sua prigione tende sempre la mano nel vuoto, e sogna di sfiorargli le dita.
[Prima classificata al contest “Un cliché per tutti” indetto da Ciulla sul forum di EFP]

Stark sfida Rogers a vincere un Escape Room alla Stark Tower.
Il premio del vincitore?
Il suo desiderio più profondo.

Piccola raccolta che vedrà protagoniste diverse coppie del mondo di UtaPri:
• [TokiOto] Forever Lullaby: "Avevano parlato spesso di quest’argomento, sapevano entrambi che si trattava solo di lavoro, ma ancora non riusciva pienamente a stare tranquillo, specie nel vedergli cingere la vita a delle modelle che questa volta erano pure vestite da sposa."
• [VanEiji] My prince, my angel: "Se fosse davvero finito col farlo soffrire, non se lo sarebbe mai potuto perdonare. Eiji era diventato il suo tutto, non aveva nulla a che vedere con le storie che aveva avuto prima di conoscerlo.
Lui era speciale, troppo per lasciare che gli sfuggisse dalle mani per colpa di qualche sua solita idiozia."
•[ReiRan] You're such a child: "Senza di lui, senza quegli occhi che in quel momento lo stavano guardando carichi di amore e orgoglio, non avrebbe mai potuto sognare di rilasciare in presenza di sua madre le parole che disse in seguito."

Ancora prigioniero di Moriarty, ormai stremato dalle torture, Sherlock Holmes è sul punto di arrendersi.

Cosa succederebbe se John compisse un gesto avventato, portando Sherlock a tornare a Londra?
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John e Sherlock si sono amati. Sherlock ha finto il suo suicidio. E il cuore di entrambi ha smesso di battere.
[Johnlock]
Accenni [Mystrade] e [Mormor]
Note: seguito di "The largest case" (di cui non é necessaria la lettura)

Le sue mani furono afferrate rapidamente da quelle del ragazzo ed in quell'istante i loro occhi si incontrarono.
Ora che poteva vederlo da vicino, Yuuri si rese conto di chi si trovava di fronte: erano ormai due anni che aveva tolto dalla propria camera ogni poster raffigurante la sua persona, ma non vi erano dubbi, non poteva sbagliarsi, ne era assolutamente certo.
-Ti prego Yuuri, vorrei che tu fossi il mio fotografo ufficiale per le gare di pattinaggio sul ghiaccio a cui dovrò partecipare questo inverno!-
Colui che aveva davanti era il famosissimo pattinatore Viktor Nikiforov.

[ One Shot | Johnlock | explicit ]
«Sherlock!» Aveva spalancato la porta con violenza, terrorizzato da quell'ultimo grido, ma quello che si ritrovò davanti lo lasciò di sasso, stravolto, sgomento. Aveva richiuso, prima, la sua bocca che ormai aveva raggiunto il piano terra, e, poi, la porta della camera da letto di Sherlock che, probabilmente, non si era mai sentito così bene come in quel momento. Peccato che la stessa cosa non si potesse dire di John.

In cui Christophe è ancora un montanaro dolce e ingenuo e Viktor la solita checca isterica.
«Ascolta il veterano, Chris! Per fare colpo bisogna sorprendere il pubblico... fare quello che mai si aspetterebbe! Sconvolgerlo!»
Le labbra di Viktor si piegarono in un sorrisetto soddisfatto e fiero, mentre annuiva tra sé e sé. Le pupille sembrarono brillargli. «Non te lo immagini, Chris? Il silenzio stranito degli spettatori e poi... visibilio!»
***
"Chris! È una catastrofe! Una catastrofe terribile!"
{a bit of ViChris~} {❤ buon compleanno, Francesca! ❤}

Per lunghi anni Merlin aveva atteso.
L’altra metà della sua anima, l’altra metà della sua vita. Era nato per servire Arthur. Quindi ciò significava che era nato per aspettare. Anche se ci fossero voluti mille anni. Anche se l’attesa dovesse sembrare non avere mai fine.
Finché un giorno, improvvisamente, finì.
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Ambientato dopo l’episodio finale della 5 stagione “Il diamante del giorno”.
Fedele al Canon. In Character. Ritorno di Arthur Pendragon.
Quando Arthur risorge dalle acque del Lago di Avalon 1500 anni dopo la sua morte, trova un mondo diverso da quello che aveva conosciuto. Dovendo affrontare la perdita di tutti coloro che amava e la minaccia di un’imminente profezia, Arthur deve imparare velocemente cosa significa non solo essere re, ma il Re del Passato e del Futuro. Merlin fa tutto ciò che può per guidarlo in questo viaggio, anche se lotta per nascondere l’amore per il suo re e per combattere la sua paura di perderlo ancora una volta.
La storia include ironia, lunghe chiacchierate, giochi sfrenati e... Vero Amore.

Ecco, in realtà fu proprio quello, l’inizio di tutto. Quel sussurro udito mentre la sua mano destra se ne stava ancora ben ferma e chiusa intorno alla maniglia della porta, indecisa sulla prospettiva di sbatterla con irruenza in faccia a quel bellimbusto dall'aspetto vagamente intellettuale. John era ancora in tempo, prima di quel mormorio; avrebbe potuto chiudere l’uscio con noncuranza e dimenticare tutto. Ma successivamente no, purtroppo non fu proprio più possibile: non dopo aver visto Sherlock a qualche metro di distanza dietro di lui, immobile, con un’espressione di puro stupore che ingrandiva i suoi occhi in una maniera che John non aveva mai avuto il piacere di osservare prima di quel maledetto momento. E lo infastidì, cazzo se lo infastidì, senza realmente capirne il perché.
[Johnlock]

"Devi smettere di farlo."
"Cosa?"
"Dire cose che mi fanno desiderare di baciarti."

Finalmente fuori dai piedi i Raijinshuu, Laxus lasciò andare un sospiro profondo e puntò gli occhi sull'altro Dragon Slayer, il quale prese posto su una delle tre sedie ora libere. Continuava a guardarlo con un curioso ghignetto stampato in faccia, cosa ben poco rassicurante.
"Beh, che vuoi? Sono tutto orecchie" fece il Dio del Tuono.
"Ghihi" ghignò Gajeel. "Voglio una canzone. È da un anno che la aspetto, e adesso me la devi"
Laxus era quasi sul punto di buttare giù un'altra sorsata di birra, ma si bloccò lì dov'era, a guardarlo con un'espressione incredula.
"Io ti devo... cosa?!"

Perché, appena insieme, l'uno di fronte all'altro, diventiamo tutti tanti pagliacci?
Scusi, no, anch'io, anch'io; mi ci metto anch'io; tutti!
Mascherati! Questo un'aria così; quello un'aria cosà...
E dentro siamo diversi! Abbiamo il cuore, dentro, come... come un bambino rincantucciato, offeso, che piange e si vergogna!
[Pirandello, I quaderni di Serafino Gubbio, 1916/25]
*
Tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Una parte di noi che cerchiamo di reprimere, che nascondiamo dietro a una maschera che ci pare essere indistruttibile.
Ma se non fosse così? Se avessimo lasciato trapelare troppo? Se la nostra maschera fosse più fragile di quanto avessimo pensato?
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«Mi son sempre chiesto perché ti comportassi così... tutti quegli epiteti dolci, tutte quelle falsità che mi raccontavi per ingraziarti il mio bene... che stupido che sei, Viktor…»
Crack. Ci fu un crack dentro la testa di Viktor.
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[Hints Viktor/Yuuri&Viktor/Chris, perché sono una debole | leggero OOC perché ho una visione di Vik un pochetto diversa dal solito(?) e quindi io nel dubbio metto le mani avanti]
[Dedicata a Giulia che mi sopporta tantone senza battere ciglio

Carino. Non è sicuramente un termine che mi è capitato spesso di usare, durante tutta la mia vita. Carino, già. L’utilizzo presuppone forse una sensibilità percepita dai più come tipicamente femminile; un elevato accumulo di serotonina nel cervello, magari.
Ma John Watson è realmente carino, stasera. (L’ho pensato, davvero?) Una riflessione istantanea, inevitabile, improvvisa. Primo dogma incrollabile in una lista di osservazioni probabilmente patetiche ma sicuramente oggettive. No, quasi certamente non mi sarei dovuto trovare qui, adesso: pessima idea, quella di partecipare ad una di queste tradizionali cene che John si ostina a denominare con lo stupido appellativo di classica e divertente serata fra amici al pub. Birra, cibarie fritte col venti per cento minimo di grassi saturi e partita di calcio sul maxi schermo. Magnifico, davvero. (Sensazionale.)
[Johnlock]