Atterrarono davanti all’ingresso principale del villaggio, alla loro vista tutti scapparono. Donne, bambini e anziani correvano al riparo mentre gli uomini armati si schieravano per difendere le poche cose che avevano nelle tende.
“Erdost, non mi sembra giusto. Molte di queste persone non si meritano una fine così tragica. Non posso fare la parte del giudice e della giuria.”
“ Ma non possiamo neanche lasciarli andare. Tornerebbero ad attaccare gli uomini che ci ospitano.”
“ Un altro modo c’è…”
“ Sei un pazzo. Vada per il tuo piano, ma bada che non hai mai fatto una cosa del genere, è una vera follia.”
“Lo so.”
Ardof scese dalla sella, piantò l’alabarda a terra e, attraverso di questa, fece scorrere il suo mana per tutto il perimetro del villaggio, quando si sentì debole Erdost gli infuse buona parte delle proprie energie per non farlo svenire, o peggio.
Uno squarcio si aprì lungo tutto il perimetro del villaggio. Dentro al crepaccio si vedeva il rosseggiare del magma che ribolliva incandescente nelle viscere della terra.
“Fatto.” Disse Ardof tra un rantolo e l’altro. Non si era mai spinto al limite come allora, si sentiva i polmoni in fiamme e ogni muscolo del corpo intirizzito. Nemmeno durante la prigionia dai folletti aveva osato tanto, ma quell’arma che teneva stretta in pugno sembrava potenziare le sue capacità.
“ Non provarci mai più a fare una cosa del genere! – sbottò furioso Erdost – Se non ci fossi stato io qui a darti la mia energia adesso tu saresti morto, ed io con te!”
“ Hai ragione. Però tu eri qui, vicino a me. E io sapevo che avrei potuto contare anche sulle tue forze. È questo che distingue un semplice mago da un Cavaliere. Possiamo fare qualsiasi cosa assieme.”
“ Si, ma è la capacità di capire quando ci si sta spingendo troppo oltre fa la differenza tra un uomo vivo e uno morto. Ardof, ci rimangono ancora molti anni da vivere, perfino di più di quelli che restano ad un umano normale. Io non voglio interrompere il mio volo per un tuo errore o perché hai osato troppo. Quindi non riprovarci mai più. Intesi?”
“ Ho capito, cercherò di non superare il limite. – Ardof accarezzò il muso squamoso del drago rosso, soffermandosi sul solco della sua cicatrice – Dai, torniamo alla città. Abbiamo bisogno entrambi di una dormita, specialmente dopo quello che abbiamo fatto oggi.”
E rieccomi qua! Ho citato questa parte perché mi è piaciuta moltissimo, vedere Erdost che si è preoccupato per Ardof mi ha fatto sorridere dalla tenerezza, in fondo anche Saphira faceva lo stesso con Eragon, troppo spesso per i miei gusti, manco fosse figlio suo ma vabbè.
Passando al capitolo, bellissimo come sempre e l'arma elementale di Ardof è a dir poco splendida, davvero divina come sta scritto, i miei complimenti davvero, e ritengo sempre che questa storia è strepitosa, davvero magnifica! Bravo davvero, ma comunque non devo essere solo io ad apprezzare il tuo lavoro, ma anche tu, devi esserne soddisfatto perché è favoloso e non lo dico tanto per fare, ma sinceramente, perchè è quello che penso. Complimenti ancora e alla prossima!
Saluti EF
P.S: Comunque per i Guardiani i capitoli che sto revisionando gli inserirò quando avrò fatto i primi dieci e poi riprendo...se vedi scritto capitolo revisionato tra parentesi non è la revisione definitiva, forse ti ha un pò confuso. Comunque non appena gli avrò inseriti te lo dirò subitissimo, ma pazienta un pò perchè sarà lunghetta...ma nel frattempo non smettere di seguirla! Ci tengo ai pareri dei miei lettori... |