Salve, eccomi qui a recensire il secondo capitolo u.u
Spostiamo l'inquadratura dalla Volta alla Terra, quello che gli Dei chiamano Creato, suppogo.
E facciamo la conoscenza di questo ragazzo che, insieme a tutta la popolazione viene stranamente scaraventato in una srota di "altra era". Bella l'idea, veramente, mi è piaciuta molto l'immagine di questo "vento di cambiamento" che modifica tutto.
Come al solito, ti riporto un po' di cosucce che potrebbero essere sistemate per rendere, a mio parere sempre, migliore la lettura.
- "che saltava spesso DI palo in frasca" ripetizione di spesso e sostituzione de da col di.
- "per questo penso che SIA meglio" per carità i congiuntivi! <.<
- "Si spostò appena per far passare un gruppo di ragazzini che gli stava correndo incontro, il primo dei quali aveva un vecchio pallone da calcio logoro in mano, simile a quello che aveva usato lui anni prima in quello stesso campetto." modificata la frase per renderla più fluida.
- "Trado riprese a parlare, ma venne interrotto da un boato tanto forte da far tremare la terra, qualcosa di simile al suono che producono gli aerei quando rompono il muro del suono, solo molto vicino.
Forse troppo vicino" la metterei così, risalta di più.
- "lasciando che il pallone rotolasse per conto suo" mi sembra più corretto.
- "Il vociare riprese più forte, ma venne nuovamente interrotto dal grido di una bambina di non più di sei anni, i cui capelli erano strettamente raccolti in una treccia. Quando smise di urlare alzò il braccio, indicando un punto alle spalle di Ardof: chiunque fosse abbastanza vicino da vederla si voltò nella direzione in cui aveva puntato il braccio." mi sembra costruita meglio così.
- "Una specie di enorme bufera, come quella sollevata da un esplosione" ahem, un'esplosione causa una nuvola di fumo, non una bufera, almeno che io sappia.
- "coprendosi la testa con le mani" metterei così.
- "Fu una scossa talmente forte da fargli mordere l’interno della guancia e farlo sanguinare." ripetizione di scarica sostituita con scossa.
- "Poi tutto finì, con la stessa velocità con cui era iniziato: il vento smise di soffiare improvvisamente e gli effetti della scarica che aveva colpito Ardof scemarono pian piano, lasciandogli addosso un leggero intorpidimento soffuso ed un vago prurito a mani e piedi." riscritta un po' la frase.
- "Si guardò intorno, ancora intontito." ripetizione di frastornato sostituita con intontito.
- "Pantaloni di sacco? Camicie di tela?” si chiese. lo metterei a capo, in modo da far risaltare di più la situazione
- "Si guardò quindi I pantaloni e rimase di stucco nel vedere dei calzoni di sacco al posto dei suoi bei jeans bianchi, i suoi preferiti, oltretutto." mi sembra stia meglio così.
- "marrone languido." qui lo sostituirei con sbiadito, languido non ha molto senso come aggettivo per un colore.
- "Sono sempre più convito che questa volta il capo ABBIA preso un abbaglio." mi caschi sempre sui congiuntivi, però u.u
- "Ai piedi aveva delle scarpe senza lacci color terra, simili, almeno nella forma, a quelle che popolavano le bancarelle nei fine settimana estivi." leggermente modificata la frase"
- "Ad Ardof parve che il viso del suo amico fosse un po’ più appuntito di prima, ma non ci fece troppo caso." metterei una virgola prima del ma avversativo.
- "- Trado, non crederai mai a quello che ti sto per dire. Hai le orecchie a punta! Come quelle di quegli strani esserini disegnati nei libri di fiabe! -" accorcerei la frase per un maggior impatto sul lettore
- "Erano in un prato, al cui centro troneggiava un'enorme quercia che poteva benissimo avere cento o duecento anni, non fosse stato per il fatto che era spuntata nell'arco di pochi secondi a causa di una colossale tempesta." mi pare stia meglio così.
- "Si fermò a riprendere fiato davanti a una fattoria uguale alle altre: una costruzione a due piani interamente di legno, il cui tetto era stato rivestito di paglia per renderlo impermeabile all'acqua piovana" modificata leggermente la frase
- "Davanti alla porta c’era suo padre, inginocchiato, che parlava rivolto all'incavo delle sue mani messe a coppa."
- "Entrò velocemente nella cucina dove prese la fetta di pane spalmata di miele che lo stava aspettando." riscritta un po'
- "Diede un’occhiata rapida al lettino che stava sul tavolo, prima di aprire la porta, scostando la pesante tenda che proteggeva il legno dalle intemperie, per poi uscire." prima non si capiva bene dove fosse la tenda, se sul lettuccio della madre o davanti alla porta di casa.
- "Il suo corpo non aveva retto i cambiamenti subiti, avevano detto tutti i dottori che l’avevano visitata, e nessuno aveva ancora trovato una cura per quella terribile condizione che sembrava affliggere tutte le razze, eccetto quella umana."
- “Certo, gli umani non potevano ammalarsi! – si disse ironicamente il ragazzo uscendo. – Non erano cambiati di una virgola. Come potevano non adattarsi ai loro vecchi corpi?”
- "Fece un salto al ripostiglio degli attrezzi, dal quale tirò fuori una falce, e si diresse a passo spedito verso il campo di grano, giallo come il sole di mezzogiorno, che si trovava dietro la fattoria." cambiata un po' la struttura.
"Non aveva avuto molte occasioni di vederlo e questo non gli aveva permesso di accettare di buon grado il suo trasferimento nella foresta che copriva la parte settentrionale dell’unico continente rimasto, almeno a quanto si diceva." riscritta.
"Dopo quell'avvenimento, la sua vita fu un susseguirsi di eventidi poca importanza, fino al giorno maledetto in cui sua madre cadde dalla sua piccola sedia in preda alla febbre." accorciata.
"Si diceva, in paese, che tutti gli elfi esistenti avessero assecondato quello strano senso di attrazione verso la natura che si erano ritrovati nelle menti e fossero quindi migrati nella Grande Vivente, dove, si narrava, avessero eretto una città interamente sospesa sui rami degli alberi." riarrangiata.
"Erano pochi i giorni in cui non si sentiva l’umidità, quindi bisognava sfruttarli al massimo." troppi non appesantiscono la frase.
"Ardof rientrò stancamente in casa, l’ultima cosa che vide prima di chiudere la porta fu suo padre che metteva in mano a Grant un pugno di monete di rame mentre gli affibiava un'amichevole pacca sulla spalla." cambiati i tempi verbali.
"Suo padre diede un’occhiata al lettino sul tavolo, poi riprese a parlare a voce ancora più bassa, talmente bassa che Ardof dovette concentrarsi per cogliere le parole del padre." mancava qualcosa nella frase...tipo il verbo <.<
"Sarò libero per tutta la giornata o tornerai nel pomeriggio?" mi sembra stia meglio.
Osservazione generale: proporrei di mettere i sì accentati e non i si normali nei casi di affermazione, rendono meglio.
Per il resto non ho molto da aggiungere, è un capitolo interessante, nonostante sia soltanto di transizione. Continua così.
Un abbraccio.
Laly |