Recensioni per
Leggende del Fato: La guerra degli elementi
di Vago

Questa storia ha ottenuto 143 recensioni.
Positive : 140
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
06/07/16, ore 14:50

Eccomi qui, perdona l'assenza. Che posso dire, capitolo molto bello e pieno di dettagli. Le descrizioni sono ottime non c'è che dire, e mi è piaciuta soprattutto quella della lezione di magia, davvero molto ben spiegata. Scommetto che Ardof è del Fuoco vero? Sicuramente è così. La storia si sta facendo davvero interessante, i miei complimenti. Detto questo alla prossima.
Saluti EF

Recensore Master
27/06/16, ore 14:45

Eccomi di nuovo qui. Che devo dire, la storia da qui si sta facendo più interessante. Ma i pensieri in corsivo di chi sono? Mi hanno messo un pò in confusione.
Vedo che anche qui c'è la tematica dei Cavalieri dei Draghi di cui sono fan. Dal mio nick si può ben notare che sono appassionata di Paolini, quello che ha scritto la saga di ERAGON, non so se hai presente. Mi è molto piaciuta la descrizione architettonica dell'edificio, davvero molto bella. Povero Ardof, speriamo che si riprenda. Detto questo i miei complimenti davvero. Alla prossima.
Saluti EF

Recensore Master
20/06/16, ore 14:26

Eccomi di nuovo qui. Quindi lui si ricorda della vita che faceva prima del Cambiamento se non ho capito male. E ora che ha 16anni è partito per diventare o domatore o cavaliere giusto? Perdona le domande è che nonostante la storia mi piaccia faccio ancora fatica a capire bene quello che sta succedendo. Comunque bel capitolo dai. Alla prossima.
Saluti EF

Recensore Master
19/06/16, ore 16:58

Eccomi qui di nuovo. Questo capitolo mi ha messo parecchio in confusione. Prima sono in un campo da calcio poi arriva un vento misterioso e di colpo si trovano in un altro luogo completamente cambiati? Non é che mi spiegheresti meglio? Comunque tutto sommato mi é piaciuto moltissimo e la storia si fa sempre più interessante. Complimenti. Detto questo alla prossima.
Saluti EF

Recensore Master
18/06/16, ore 19:22

Eccomi qui, tempo addietro mi ero imbattuta nella tua storia e alla fine eccomi qui.
Beh, che posso dire, sono rimasta a dir poco colpita. Il primo capitolo mi ha assorbito letteralmente. Wow, si preannuncia una guerra epocale per difendere il creato dall'estinzione, un pò come i miei Guardiani che combattono per difendere il nostro universo. Beh, i miei complimenti davvero. Detto questo alla prossima e spero che tornerai a leggere ancora qualcosa di mio.
Alla prossima!
Saluti EF

Recensore Junior
11/06/16, ore 14:20

Buongiorno.

Dunque, in questo capitolo assistiamo a mappe che appaiono senza apparente motivo addosso ai draghi (sarà mica stata opera del signor Viandante, vero?) e ad attacchi da parte di misteriose creature.
Ma andiamo con ordine.

- "- Atterriamo, così la possiamo vedere meglio.-" unirei le due frasi, non ha senso metterle staccate.
- "ordinò con un tono che non ammetteVA repliche. "
- "Ardof si strinse nella coperta e si avvicinò faticosamente a Frida, gettando un'occhiata alla mappa." non aveva senso avvicinarsi faticosamente alla mappa, se quest'ultima era in mano a Frida
- "- Cosa, scusa? - chiese Ardof." il "non ho capito" era inutile
- "Dopo averla studiata per lunghi momenti Vago si fermò davanti agli altri e, dopo essersi assicurato un’ultima volta intorno che non ci fosse nessuno nei dintorni che potesse osservarli, parlò.
- Penso che.. -" mi sembra stia meglio così, in ogni caso erano inutili i puntini davanti al "disse".
- "E il destino di tutti gli idioti che hanno il vizio di vivere sulle Terre sarebbe in mano a questi? -" ripetizione delle prime parole della frase

Per il resto... la scena finale, nella quale i draghi vengono messi fuori combattimento così facilmente mi sembra decisamente assurda. Avrei meglio accettato un incantesimo di sonno o qualcosa di simile, piuttosto che vedere delle creature da battaglia finire al tappeto per semplici lanci di pietre contro le loro gole, che reputo una cosa abbastanza irrealistica. A parte questo, nient'altro da dire. Che ne sarà dei nostri eroi? Lo scopriremo nel prossimo capitolo (real life permettendo).
Un abbraccio
Laly

Recensore Junior
29/04/16, ore 15:01

Finalmente dopo eoni sono tornata! Purtroppo la vita reale fa quello che vuole del tempo delle persone e noi poveri burattini dobbiamo obbedire <.<
Detto ciò, passiamo al capitolo, davvero corto e quasi inutile, aggiungerei.
Capisco il fatto che tu abbia voluto dividerlo dal resto per lasciare il lettore col fiato sospeso, ma penso si potesse integrare tutto in un capitolo unico.
A parte ciò, ci sono parecchie sviste grammaticali (come la lettera maiuscola dopo i tre puntini di sospensione, o i sì senza la i accentata, per il resto suggerirei qualche piccolo accorgimento:

- "Eh, sì! Hai un futuro in politica!" *mi sembra più accattivante un taglio del genere per questa frase.*
- "sotto le sue fronDe"
- "Piccola lezione di anatomia: *qui metterei i due punti*
- "I rami erano ovunque, Trado aveva il volto e le mani completamente coperte di graffi sanguinanti e Reicant, ormai privo di sensi, non rispondeva più lasciandosi cadere verso il suolo.
Si schiantarono con un tonfo sordo e Trado perse subito conoscenza.
La testa gli ricadde sulle braccia e rimase lì, immobile, le gambe ancora bloccate dalle cinghie della sella." *la metterei così*
- "- Ah sì?" *acca e la i accentata*
- "A quanto pare" *la maiuscola*
- "Trado sussultò:" *meglio i due punti oppure un "dopotutto" dopo la virgola*
- "Per la prima hai la mia parola, mentre per la seconda vedrò cosa si può fare. Ora seguimi.-" *troppi puntin di sospensione. l'interlocutore di Trado non mi sembra così poco sicuro di sé da esitare così spesso*
- "Trado dietro di lui ansimava e trascinava le gambe pesanti, infiacchito dai due lunghi anni passati al Palazzo della Mezzanotte" *penso che così suoni un pochettino meglio*

Nient'altro da aggiungere se non che non vedo l'ora di andarmi a leggere il prossimo capitolo!
Un abbraccio
Laly

Recensore Junior
01/03/16, ore 13:24

Bene, bene, bene...fantasiosa l'idea della lettera e ancor più simpatica l'idea di far allontanare Trado. Paura? Insicurezza? Perché mi devo rompere le scatole per salvare il mondo mentre posso starmene comodamente seduto su una spiaggetta polineasiana a bere succhi di frutta dalle noci di cocco? Mistero.
Come avevi detto, andando avanti con i capitoli gli errori sono sempre meno e le imprecisioni si contano sulle dita di una mano. Stile migliorato, molto più fluido e corretto. Ti segnalo solo qualche sottigliezza

- "Quello che mi è capitato è una cosa che fatico ancora adesso ad accettare" ho invertito l'ordine della frase, mi pare che così ne guadagni in incisività
- "E poi c’è Trado. Forse non ci crederai ma una volta eravamo inseparabili… con il Cambiamento mi ha lasciato da solo. Subito ci sono rimasto male, ma poi mi è passata. Adesso che pensavo di...no, adesso che l’ho ritrovato... non capisco perché ci abbia lasciato così." cambiato un pochettino il dialogo, rende di più a mio parere
- "Poteva trasformarsi dalla ragazza pronta ad azzuffarsi con chiunque non la pensasse come lei a quella che ascoltava in silenzio i problemi degli altri, quella che Ardof aveva appena incontrato." l'ultima parte era un tantino ostica, così mi pare più chiara
- "E lasciamI riposare un po’."
- "degnarSI di aprire uno degli occhi per ricambiare lo sguardo che sapeva essere puntato su di lui. "
- "Ho già fatto tre viaggi, oggi." c'era un di prima della parola oggi che non aveva molto senso.

E niente...la trama si infittisce, lasci nel lettore una gran curiosità a proposito delle sorti di Trado, dei quattro dell'Ave Maria e dei loro compagni rimasti a combattere alla rocca del Re.
Ed è una gran cosa, assolutamente.
Come ti ho già detto, mi sto godendo questa storia un capitolo alla volta, senza fretta, cercando di coglierne tutte le sfumature.
Complimenti in particolare per il personaggio di Vago che, come dice il suo stesso nome, è proprio molto..."vago". Sembra che sappia decisamente più di quello che dimostra, un po' come la nostra nuvoletta di fumo tascabile.
Un abbraccio.
Laly

Recensore Junior
26/02/16, ore 14:41

Buongiorno u.u
Eccomi qua a recensire questo nuovo capitolo. Finalmente scopriamo chi sono "i cinque ragazzini idioti e i loro maledetti draghi" di cui il Viandante dovrà occuparsi. Ma andiamo con ordine, prima la parte burocratica u.u

- "E se avesse sbagliato?
Se non fosse stato un mago?" sinceramente metterei a capo le due frasi, risaltano di più
- "Ardof non avrebbe mai creduto di poter essere così felice nel rimettere piede nella sua stanza." mi pare suoni meglio così
- "Dopotutto se il Fato non avesse voluto che noi ci impicciassimo nel tessuto della realtà non ci avrebbe dotati, tra gli altri, del dono di leggere l’universo." cambiati i tempi verbali
- "Non è stata una furbata separare cuccioli e Cavalieri immediatamente, appena arrivati. I due non hanno avuto il tempo di stringere un legame abbastanza saldo." mi sembra che al presente suoni meglio
- "Non capisco se questo sia un cattivo scherzo del Fato oppure semplicemente sfortuna, ma perché devo preoccuparmi? Tanto riderei della comicità della cosa in entrambi i casi." suppongo questa frase la dica il caro Viandante, quindi andrebbe in corsivo
- "Garvà, tu capitanerai la squadra a dorso dei draghi e dovrai portare con te Mall per tenerti in contatto con Neghyj che capitanerà la squadra a cavallo. Tutto chiaro?- " c'era un "mandare di troppo che non rendeva chiara la frase
- "Ardof scese dalla sella con le gambe rigide, facendo una passeggiata per il campo di tende, tutte rigorosamente delle guardie." quella virgola dop tutte non aveva senso
- "Che ingrati." anche questo va in corsivo, direi.
- "Nei due anni IN CUI ci hanno addestrati"
- "E io che pensavo che non potesse andarmi peggio."

Dunque...in questo capitolo finalmente le cose iniziano a smuoversi. Abbiamo Ardof che si addestra, il suo primo incontro dopo anni con il suo bel draghetto e questa strana guerra in avvicinamento. Sinceramente capisco bene il Viandante, dispiace anche a me per Niena...speriamo davvero che non muoia, porella <.<
Inoltre vorrei tanto sapere con che criterio hanno scelto alcuni Cavalieri invece di altri, per formare questa combriccola di disgraziati.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, so di essere indietro come i gamberi, ma preferisco andare con calma e gustarmi per bene la storia u.u
Un abbraccio
Laly

Recensore Junior
22/02/16, ore 14:38

Dunque...questo capitolo mi ha davvero fatta sudare e non poco u.u
La leggenda della creazione era un tantinello incasinata, mentre alcuni dialoghi non erano del tutto chiari. Di seguito, come sempre, qualche consiglio.

- "Quattro uomini rivestiti di armature blu, scure come il crepuscolo, accorsero verso di lui." mi pare stia meglio così.
- "Era in una stanza decisamente piccola, con il minimo indispensabile per viverci: un secchio pieno d’acqua tiepida per lavarsi con uno straccio a fianco, una sedia davanti a una piccola scrivania, una cassapanca con dei vestiti accuratamente piegati sopra e un vassoio con un pezzo di pane e un po’ di carne affumicata, a giudicare dall’odore." idem con patate.
- "Notò che la sua gamba era stata accuratamente fasciata con bende pulite e che accanto al letto lo attendeva una sedia a rotelle"
- "Fu colpito da un’idea terribile: possibile che avesse perso l’uso della gamba?"
- "Non aveva intenzione di passare il resto della sua vita bloccato su una sedia a rotelle." (segregato non ha senso)
- "Si mise i vestiti che gli avevano lasciato, accorgendosi che gli calzavano a pennello."
- "Si trattava di una specie di armatura leggera, con delle placche metalliche per proteggere le braccia, le spalle, il torso e la parte anteriore delle gambe, ricoperta sia dentro che fuori da uno strato di pelle sottile tinta. Le braghe erano color carminio con una striscia argento sul lato esterno, mentre la casacca era rosso vivo con un’ulteriore rinforzo esterno per la schiena e i gomiti di colore granata."
- "Si mise gli scarponi a fatica e fece una smorfia quando sentì la pelle dura premere contro il suo piede; detestava dover mettere una calzatura nuova, sarebbero servite settimane affinchè la pelle si ammorbidisse."
- "Si sedette al tavolo e mangiò un pezzo di carne, gustandoselo con calma dopo le avventure degli ultimi giorni; intanto il draghetto era salito sul tavolino e annusava entusiasta il vassoio di cibarie, tanto che Ardof si sentì quasi costretto a lasciargli una parte della sua colazione." E qui ti faccio un appunto...lui è già seduto sulla sedia a rotelle? In caso affermativo non potrà certo sedersi sulla sedia, ma si accosterà alla tavola per mangiare. Metterei qualche riferimento in più al fatto che è costretto all'uso della sedia a rotelle.
- "Il tempo passato in mezzo folla sembrò infinitO"
- "Quindi morireMmo entrambi"
Detto ciò...qua c'è una specie di copia-incolla allucinante di Eragon O.O palmi colorati, magia che utilizza energia fisica, duello mentale...non sono del tutto convinta che una cosa del genere possa essere considerata "originale" <.< non per questo la tua storia perde di bellezza, sia ben chiaro eh!
- "Queste regole basilari dovrete impararle a memoria."
Dunque...non ho ben capito tutta la parte successiva alla frase dell'"uomo misterioso": "In ogni caso, penso, neanche Numero 23 voleva fargli del bene."
Forse dovresti rivederla un attimino.
- "Scusa, vorrei parlare con lui un attimo in privato. Posso?-" chi la dice questa frase? Inoltre...mi sembra decisamente sgarbata. Non possono semplicemente aspettare che tutti se ne escano per andare alla mensa e dopo parlare? Opinione personale, ma penso terrebbe meglio su la scena. Quindi, ricapitolando verrebbe così:
- Senti… Frida, giusto? Adesso è il mio turno di cantargliene quattro, dopo è tutto tuo. Va bene?-
- Fa come vuoi…- e se ne uscì dall’aula visibilmente irritata.
- Amico, non ti conviene metterti contro di quella… è una vipera, quando vuole… praticamente sempre. Te lo dice uno che le è rimasto seduto vicino per quattro lezioni.- disse un ragazzo umano a Trado, fermandosi dietro ad Ardof, cosicché lui dovette girare nuovamente la sedia a rotelle. Subito dopo lasciò la stanza, svoltando l'angolo e sparendo alla vista, seguito a ruota da un ragazzo di cui Ardof notò immediatamente la discromia: l'occhio sinistro era verde brillante come uno smeraldo puro, mentre il destro era talmente nero che non si riusciva a distinguere dove finisse l’iride e iniziasse la pupilla. Questi si fermò un momento sulla porta, guardando attentamente prima da una parte e poi dall'altra.
- Che fai lì?- chiese Ardof.
- Aspetto.- rispose lui.
- Che cosa?- si intromise Trado, incuriosito quanto l'amico per lo strano comportamento del giovane.
- Che la mandria passi.-
- Quale man…- la parola gli morì in gola quando un gruppo di ragazzi corse per il corridoio verso la mensa.
- Ora posso andare, a dopo. E… amico, il ragazzo di prima ha ragione. Non è molto socievole la tipa.- detto ciò se ne andò con tutta calma.
- Che gente strana che c’è qui dentro. Non trovi?- chiese Trado.
- Non cambiare discorso. Ora stammi bene a sentire…-
Ardof perse un minuto buono per dire a Trado quanto gli fosse mancato e quanto fosse arrabbiato con lui perché non gli aveva neanche scritto.
Trado incassò in silenzio, senza fare commenti o battute, o semplicemente di giustificare le proprie azioni.

Ecco, io lo metterei così questo pezzo, mi pare più "logico"

- "Ardof rimase a bocca chiusa. Forse stupito che l’elfa avesse addirittura preso posto con loro solo per insultare il suo amico.
La ragazza continuò a insultare Trado in ogni maniera immaginabile finché un inserviente non arrivò portando due piatti." invertirei le due frasi, ha più senso
- "Comunque gli sta facendo un favore. Il Cavaliere sta imparando decine di nuovi insulti, molti dei quali estremamente coloriti. Neppure io ne conoscevo così tanti…" metterei la frase al presente, dato che quest'uomo li sta osservando dal vivo, suppongo...impiccione che non è altro <.<
- "e lesse LE prime tre pagine della sezione Teologia"
- "A quanto pare volevano a tutti i costi convertirlo alla religione che dilagava in quelle terre."
- "La seconda entità, il Dio della Terra usò il guscio dell’uovo per plasmare i pianeti, creando valli e monti, in modo che qualunque creatura avesse calpestato quelle terre ne sarebbe rimasta incantata e intimorita" mi pare che sia più corretta
- "La terza entità, la Dea dell'Aria, scelse il pianeta più bello che Terra avesse plasmato e lo avvolse in numerosi strati d'aria diversi tra di loro, in modo che chiunque l’avesse respirata potesse gustarne il sapore e l’aroma; e il terzo giorno finì."
- "La quarta e la quintà entità si misero a lavoro assieme, poichè estremamente simili nella loro diversità. Il Dio del Fuoco riempì l'interno cavo del pianeta più bello di fuoco, scavando poi all'interno delle montagne create da terra di modo che il suo elemento potesse fuoriuscire dal sottosuolo e rendersi visibile agli occhi di qualsiasi creatura; la Dea dell'Acqua riempì le valli più profonde con le sue acqua più trasparenti, creando poi delle sorgenti all'interno delle montagne non scelte da Fuoco in modo che le giovani gocce potessero, dopo un lungo viaggio in cui sarebbero maturate, ricongiungersi alle più anziane. Tutto ciò portò via alle due divinità due giorni."
- "vi costruirono anche una reggia utilizzando i più bei minerali che la Terra offrì loro"
- "Decisero quindi di creare due servi e dare loro il compito di mantenere la pace, scelta che fu ben presto condivisa anche da Aria e Fuoco."
- "Inoltre plasmarono anche loro una sfera di roccia e acqua che seguisse il pianeta e illuminasse le terre e i mari durante il periodo di oscurità, costruendovi sopra un palazzo."
- "Lasciarono quindi i quattro servi a controllare gli elementi mentre i due dei tornarono dal Fato, che ancora scriveva. Quella sera si unirono a loro altri quattro Dei: due di loro erano gemelli e portavano i nomi di Spazio e Tempo, mentre gli altri due erano fratello Ordine e sorella Caos, generati dalla guerra e dalla pace; e così finì il settimo giorno.
- "Tre Dei, Terra, Acqua e Aria, decisero di creare alcuni semplici esseri per popolare le terre, ma questi si rivelarono troppo piccoli e imperfetti per poter ammirare ciò che li circondava." c'era un "due punti" a caso
- "Plasmarono poi le piante, con cui rinverdirono valli e monti costituendo boschi e foreste. Quando ebbero finito non furono soddisfatti del loro operato, poiché le piante e i piccoli esseri non si potevano guardare intorno e non vedevano il loro operato; quella sera, però, si unì a loro una dea bellissima e molto dolce, il cui nome era Natura; e così finì l’ottavo giorno. "
- "I quattro però si accorsero che per un obiettivo di simile portata i loro semplici poteri non sarebbero stati sufficienti. Fuoco decise quindi di permettere anche agli altri tre Dei l'accesso alle sue fucine, in modo che ognuno di loro potesse forgiare da sè la propria arma da utilizzare come catalizzatore e potenziatore di energia: a Fuoco l’Alabarda Dardeggiante, ad Aria l’Arco di Bora, ad Acqua la Spada degli Abissi e a Terra la Mazza delle Vette
- "Aria diede quindi ad alcuni degli esserini creati precedentemente le ali, cosicchè potessere librarsi nei cieli, Acqua creò molte varietà di pesci che potessero dominare le acque marine e Terra, invece, modificò alcuni di quegli esseri, adattandoli alla vita nei vari biomi presenti sul pianeta più bello. Fuoco infuse, in ognuna di queste creature, la fiamma della vita e della conoscenza."
- "Al loro ritorno nei Cieli, i quattro Dei trovarono due novità ad attenderli: la prima era che il Fato aveva terminato di scrivere ed ora teneva sotto una delle quattro braccia un libro, rilegato in nero e con il titolo in lettere d’oro, mentre la seconda era che i sette Dei Minori, generati durante la creazione, avevano preparato per gli Dei Maggiori un luogo di pace in cui poter svolgere i propri compiti.
Era un luogo irraggiungibile per qualunque essere non divino, un’enorme parco che ospitava alberi e fiori di mille specie diverse, al cui centro s’innalzava una volta a crociera altissima di una materiale che passava dal bianco al trasparente salendo verso la sommità invisibile.
- Questa, Maggiori, è per voi. Questa è la Volta degli Dei.- disse Natura, la più intraprendente tra gli dei minori. Così finì decimo giorno."
- "Gli Dei videro il loro Creato crescere e prosperare per anni, videro molti Dei Minori comparire e scomparire dalla Volta, andando di pari passo con le religioni che li creavano."
- "Si accorsero a malapena del declino degli elementi sul pianeta più bello, chiamato Terra dai suoi abitanti.Convocarono quindi i quattro servi, che arrivarono bardati da battaglia con l’armatura e l’elmo, come il giorno in cui li avevano plasmati. - Diteci, cosa succede sul Creato? Perché gli elementi si ribellano?- chiese Fuoco.
Fu il servo dell’Acqua a rispondergli. - Le vostre creature pretendono da noi aiuto. All’inizio erano poche le richieste, ma col passare del tempo sono aumentate a dismisura, rendendo impossibile per noi aiutare tutti e conciliare gli elementi.- "
- "Non devono diventare dipendenti dai vostri servi. - "
- "Qui ho riportato fedelmente la visione che ebbi in un giorno d’estate sulla cima del Flentu Gar nel periodo delle Grandi Migrazioni, mentre i nani s’incamminavano verso una vita di lavoro sotto le montagne e gli elfi creavano floride città nella foresta che si estende davanti a me."
- "Come mi si presentò questa visione vidi anche un simbolo, che racchiudeva tutto ciò che gli Dei sono: un pentacolo, una stella a cinque punte che indica il legame tra ogni Dio primigenio e gli altri; questo è circondato da un cerchio, che rappresenta Natura, tramite e muro tra gli Dei Minori e i quelli Maggiori. Infine, al di fuori del cerchio, è posto un esagono, ai cui vertici stanno gli Dei Minori. In questo simbolo io vidi la perfezione.”
- "Una lettura interessante. Qualche passaggio è un po’ fantasioso, ma il concetto di base c’è… sì, è quasi tutto corretto.
A parte il fatto che Il Fato non si rinchiuse in isolamento, ma stette a criticare per tutto il tempo della Creazione il lavoro degli altri. E, ah, sì… non mi ha menzionato. Sono un po’ offeso. Quei montati dei Servitori vengono elogiati e non c’è nemmeno una nota a piè di pagina che parla della mia razza.
Sarà meglio che vada a fargli visita quando questa missione sarà finita, sempre che il vecchietto sia ancora vivo."
- "- Io sono il Generale Gibber, comandante delle forze di difesa di questo istituto. Vi allenerete sotto la mia supervisione e dovrete sempre eseguire ogni mio ordine. Oggi vi affiderò la spada che sarà la vostra compagna di vita, perché dove il vostro drago non potrà arrivare sarà il suo acciaio che vi proteggerà. Neghyj, tu sei atteso nell’infermeria, uno dei miei uomini ti ci porterà.- "
- "Una guardia prese la sedia a rotelle e cominciò a spingerla verso la facciata del palazzo che dava sul campo d’addestramento.
Qui erano state costruite tre piccole casupole in legno." qui non è ben chiaro...c'è un palazzo o ci sono tre casette di legno? O le tre casette di legno sono davanti alla facciata? Propongo di chiarire un attimo meglio la faccenda.
- "La gamba era gonfia e violacea e dai buchi dove i denti dell’animale erano affondati nel suo muscolo stillava un liquido trasparente." toglierei la virgola prima della e
- "- Beh, sei stato fortunato. Non c’è che dire… non sono in molti" mi raccomando, sempre lettera minuscola dopo i tre puntini di sospensione
- "- Perfetta… - disse Drake rigirandosela tra le mani. – Ragazzo, prendila e mettiti in guardia. Tu, lì - riprese rivolgendosi a Vago - vediamo se è proprio la tua spada, quella… vieni qui e prova due colpi a piacere sul tuo amico, solo non constringerlo a muoversi.- "
- "per chi se lo stesse chiedendo."
- "- Oggi ci hanno spiegato come si guariscono i lividi...perché giustamente nel bel mezzo di una battaglia, quando avremo tagli o arti mozzati, ci metteremo sicuramente a guarire dei lividi! -
- E poi dicono che io sono fuori. Senti, - le disse Vago – va già bene così. È pur sempre il nostro primo giorno. Vedremo cosa ci faranno fare nei prossimi mesi e poi potrai dire tutto quello che vorrai. Chissà da quant’è che si esercita quell’uomo… o donna.-
- Speriamo ci insegnino qualcosa di più utile, come cicatrizzare delle ferite, magari. - aggiunse poi Frida, sbuffando." metterei così.
- "Quando alla fine arrivarono tutti, Gibber si mise a camminare per tutta la lunghezza della fila, facendo scorrere il suo sguardo su tutti i ragazzi." una bella virgolina prima del nome del Generale fa risaltare di più.
- "Il Cavaliere cominciò a sudare sotto l’ancora caldo sole autunnale, si sistemò l’elmo e spostò il peso sulla gamba sinistra; non essendo ancora abituato al peso della spada sospesa al fianco perse per un attimo l’equilibrio, ma nessuno parve farci caso. "
- "Il grosso portone delle mura si aprì ed entrò un uomo con un lungo mantello rosso" sta meglio così, a mio parere.
- "Doveva avere dei grossi complessi di inferiorità per conciarsi in quella maniera con il caldo soffocante di questa sera, per non parlaredella sua povera cervicale, costretta a sopportare quella coroncina da due soldi."
- "Ardof piegò il capo, ma non si inginocchiò al re, come del resto tutti i suoi compagni: dopotutto, come aveva detto il Generale, il Re doveva temerli."
- "Comunque sbrigati. Ho ancora dodici sospetti sparsi tra città e paesi da controllare, non posso perdere la serata ascoltando le tue manie di grandezza; vorrei inoltre ricordarti che sei lì solo perché c’era bisogno di qualcuno che associasse i Cavalieri agli dei, non dimenticartelo."

E niente...direi che non ho altro da aggiungere. È un capitolo molto ricco, ben farcito di avvenimenti (tralasciando gli spunti presi da Eragon <.<) e godibile, nonostante la lunghezza.
Continua così.
Un abbraccio,
Laly

Recensore Master
11/02/16, ore 17:05

Avevi ragione, questo capitolo è bellissimo, il Viandante non è solo capace di essere ironico, ma dimostra qui di avere un cuore, se avesse un corpo. Capisco che l'entità femminile di cui parla è un'altra musa, ma non capisco quale.
Grazie per la storia, ti consiglio di sistemarla, perché vale.
Ti terrò comunque d'occhio perché mi hai incuriosito e so che puoi fare di meglio. Forse nel seguito potrò mettere nel dimenticatoio la simpatica mannaia.
Ciao
K

Recensore Junior
10/02/16, ore 14:44

Dunque....devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. Questo capitolo ha veramente pochi errori effettivi dal punto di vista grammaticale e sintattico e la cosa mi fa molto piacere. Ti faccio solo un paio di appunti:

- "La sua architettura era unica, aveva persino una cupola sulla sommità" unirei le due frasi
- "Il palazzo era composto da quattro piani, ognuno dei quali di un colore diverso: il primo, il più basso, verde smeraldo inframezzato da venature marroni, il secondo blu, la cui tonalità schiariva andando verso l'altro, il terzo era un intrecciarsi di rossi carmini e arancini chiari, mentre l'ultimo era bianco, candido come la neve ed uniforme.
Sopra a quest’ultimo piano s’innalzava la grande cupola d’oro a cui il Palazzo del Mezzogiorno probabilmente doveva il suo nome.
Ardof si chiese di che materiale potesse essere fatto quel palazzo, dato che non si vedevano né i tagli delle pietre né i nodi del legno; inoltre anche i colori erano così strani e particolari che non avrebbe saputo dire da dove li avessero ricavati." la metterei così questa parte
- "Non era un buon segno. Non era decisamente un buon segno. Perfino il più piccolo dei bambini poteva capirlo. Ma, in fondo, neanche essere morso da un lupo era un buon segno." quel si disse era decisamente di troppo

Per il resto, qualche errore di battitura, ma nulla di rilevante. Questo capitolo finalmente ci ha fatti entrare nel vivo della storia. La scelta del cavaliere tramite il tocco delle uova mi ricorda un po' Eragon devo dire, anche se comunque ci sono delle differenze, come il numero di uova o il modo in cui i ragazzi vengono convocati per questa prova. Mi è piaciuto particolarmente l'attacco del lupo e i commenti del notro "uomo misterioso", una persona alquanto assennata che sembra dover fare i conti con le bizzarrie degli Dei della Volta.
Ah, il bello del fantasy!
E niente, ti faccio i complimenti per questo capitolo, davvero molto bellino.
Continua così!
Un abbraccio.
Laly

Recensore Master
08/02/16, ore 09:46

Che carini!!!! Anche i nobili e terribili draghi si innamorano... Ardof ha fatto la cosa giusta per il suo compagno, all'amore non si può resistere.
Il Viandante commenta acidamente come suo stile, ma le tue scene d'amore non sono mai troppo lunghe da stufare, per cui va bene così.
Ciao
K

Recensore Master
07/02/16, ore 21:39

Vago ancora vivo? Beh se lo meritava un regalo da parte degli dei. Mi dispiaceva che fosse morto, era un bel tipo. E il comando gli si addice, era il politico della compagnia.
Le terre divise tra le razze, l'ordine dei cavalieri riformato, sembra tutto a posto.
Ma non siamo acora a 50 per cui aspetto gli aggiornamenti.
Ciao
K

Recensore Junior
06/02/16, ore 10:32

Dunque, innanzitutto buongiorno u.u Eccomi qui (un po' in ritardo sulla tabella di marcia) a recensire questo capitolo. Niente di eccezionale, dopotutto siamo ancora nei capitoli iniziali in cui si introduce il lettore in un nuovo mondo, quindi non ci si può aspettare chissà cosa...anche se devo dire che il personaggio del saltimbanco mi ha particolarmente divertito...e per la miseria, dove diamine si nasconde sempre l'Uomo del Mistero? (quello che fai parlare ogni tanto, suppongo sia anche quello che ha parlato nell'introduzione <.<) Ma comunque veniamo a noi.

- "La mattina seguente il ragazzo si sedette su una panchina a lato della piazza principale del paese; a quell’ora non c’era molta gente, ma presto si sarebbe riempita, come sempre." frase riarrangiata
- "In quel luogo sorgeva, mesi addietro, il prato in cui il Cambiamento lo aveva investito; erano però state apportate delle modifiche, come la quasi totale sparizione del manto erboso, fatta eccezione per alcuni ciuffi sparsi che ancora resistevano tra le radici della quercia secolare che svettava nel mezzo della piazza, attorniata da una selva di case ammassate le une alle altre." anche qua, frase riarrangiata
- "Appoggiò la testa contro il muro della casa situata alle sue spalle, ascoltando distrattamente un discorso tra due uomini appena giunti in paese." come sopra
- "- Comunque, ti dicevo, in questa nuova stalla dovrebbero riuscire a starci otto mucche in più. Appena il tizio di Sein, il villaggio a Est da qui, quello che sta a mezza giornata di viaggio a piedi, non so se hai presente… vabbè, quando quell'uomo, a cui ho venduto gli ultimi due maiali tra l'altro, torna per il mangime, gli chiederò se conosce qualcuno da cui poterla comprare. Quello mi ha dato l’impressione di conoscere parecchia gente qui, nella pianura, sai, dal modo in cui mi parlava e si comportava…-" idem con patate
- "- Io devo ancora aggiustare il granaio nuovo. Mio figlio ieri, mentre giocava, si è accorto di un buco grosso quanto il mio pugno nella parte bassa dell'edificio. Che gli Dei siano lodati, perché se non ce ne fossimo accorti in tempo rischiavo di perdere tutto il raccolto. Sai quanti topi ci sono che girano per questi campi? -" idem con insalata
- "Ardof si domandò come avesse fatto qulla nuova religione nata dal nulla a prendere tanto piede. Da quello che aveva capito c’erano cinque Dei importanti e sette minori, i primi dotati addirittura di armi meravigliose, secondo la credenza popolare. Il ragazzo non aveva indagato molto sull'argomento, non era mai stato un credente e di certo non lo sarebbe diventato ad opera di un Santone che dalle cime dei monti predicava religioni quasi fossero ricette di cucina." idem con tonno
- "“Che fine avrà fatto l’andazzo cittadino che c’era prima? – si chiese – "Davvero sono bastati cinque mesi di lavoro contadino per far scordare a un uomo la vita che faceva prima? Posso scommettere qualunque cosa che quei due prima erano impiegati, ne sono sicuro.” alzò le spalle e continuò ad ascoltare i due uomini che avevano abbassato il tono di voce per non essere sentiti. Probabilmente non avevano nemmeno notato la presenza di Ardof, o se l'avevano notata probabilmente avevano anche pensato che stesse dormendo." idem con cipolle
- "-vedrai come caleranno i prezzi!-" un punto esclamativo ci sta meglio, fa risaltare la frase.
- "I due uomini si allontanarono troppo perché Ardof riuscisse ancora a seguire la loro conversazione; in compenso, un gruppo di comari vocianti si avvicinò al punto in cui stava il ragazzo. Dalla direzione da cui provenivano le voci, lui potè presumere che le donne si stessero dirigendo al fiume...dopotutto, dove altro potevano andare, quelle?" frase riarrangiata
- "Stavano parlando delle solite cose" (il sempre è di troppo qui)
- "Ardof sorrise ripensando alla precedente conversazione dei due uomini.
Ecco cosa facevano la sera i loro mariti: i poeti!" secondo me sta meglio così, con la seconda frase per conto suo a capo
- "Una di loro lo sorprese, interrompendo la ripetitività deI discorsi con un’osservazione su Deric." il verbo tranciare non ha molto senso in questo caso; inoltre consiglierei di mettere il discorso a capo, rende più fluida la lettura
- "- Si, Luisa ha ragione. -" ne basta una, di ragione u.u
- "suo marito non ha smesso di ridere per tutta la mattina." il verbo mollare ha poco senso, qui
- "- È in cerca di grane, ve lo dico io.-" credo che nessuno abbia bisogno di rogne, però a volte ce le andiamo a cercare u.u
- "Le altre quattro comari convennero con lei." mi pare stia meglio
- "- Per quanto bene possa andare oggi, sì." metterei una virgola, prima del sì
- lE tronchesi (trochesi è inteso come plurale femminile, chiede il LE davanti)
- "- In ogni luogo in cui vado sento parlare di lui e di quella lettera che ha ricevuto." suona un po' meglio, mi sembra
- "- Non è che tu, per caso, c'entri qualcosa in tutta questa storia? -" riarrangiata la frase, mi sembra più incisiva
- "- Io?! Ma no, figurati! Sai che non mi piace immischiarmi in certe faccende! Anche se…qualche volta potrei aver chiuso gli occhi per un po’, così da non vedere chi si era riunito a parlare nel mulino...-"leggermente riarrangiata, ma anche la versione di prima andava bene
- "- Ah, siete dei pazzi, voi! Comunque, ci sono novità?-" quel voi svolazzante mi sembrava c'entrare come i cavoli a merenda
- "- Sì, per questo ti volevo parlare. Ultimamente sono dovuto andare a portare del vino ad un mio amico, l'oste di Venear, il paese che sta a nord rispetto a noi...sai, quello dove è andata a vivere tua cugina. E, niente...ho incontrato Kesher, il girovago, abbiamo parlato un po' e lui mi ha detto che questa sera verrà da noi. Mi ha anticipato che ci sono grandi notizie in arrivo. Spargi un po’ la voce, per favore.-" spero di aver interpretato bene il senso della frase, mi sembra più chiara così
- "e prese la via di casa. Dopotutto si stava avvicinando mezzogiorno ed il suo stomaco iniziava a reclamare" mi pare suoni meglio.
- "Sì…ma a parte le solite cose, questa sera arriverà Kesher, hai presente quel saltimbanco che arriva tipo una volta al mese portando le notizie che raccoglie in giro? Ho sentito uno dire che ha delle novità importanti.-" la prima frase, bloccata lì da quel punto non aveva alcun senso. Sta meglio attaccata al resto del discorso
- "- Certo, le farebbe bene svagarsi un po' -" l'aveva già detto il padre che se stava meglio l'avrebbero portata, non serve che lo ribadisca anche il figlio
- "Il ragazzo si accomodò alla destra di suo padre" ripetizione del verbo sedere presente nella frase precedente
- "Quando fece buio, due uomini passarono..." c'è una ripetizione di appena all'inizio di due frasi consecutive, stona parecchio
- "Non ne avevo mai visti così tanti come quelli che mi sfilarono davanti quel giorno!" ho dovuto rileggere la tua frase tipo 4 volte per capirne il senso, così mi sembra più immediata
- "precisamente in un isolotto di terra ubicato in mezzo ai due bracci meridionali del delta del nostro bel fiume Vrag." aggiunto qualche particolare, suppongo che si parli di una foce a delta, quindi di una fine del fiume ramificata...altrimenti non capisco il senso di due bracci meridionali <.<
- "- EBBENE sì, tra due settimane o giù di lì avremo l'onore di ospitare il re, al quale dovremo lucidare le scarpette con la lingua, non siete contenti? Chi ha deciso tutto questo? Ma è logico! I “grandi capi” umani ed elfi! Ma come, non li conoscete? Hanno pensato bene che noi poveracci non potevamo governarci da soli, quindi hanno voluto eleggerci un re! Preparate dunque le armi, che tra due settimane si va a fare la guerra ai nani! Occhio ai colpi bassi!-" riaggiustata un pochettino
- "- Dicevo, avremo un Re! Oviamente, i geni che ce lo hanno affibbiato non potevano permettersi che in cinque minuti di follia il nostro stimatissimo ed illuminatissimo Sire ci facesse trucidare benevolmente tutti quanti! Hanno quindi creato un ordine, una combriccola, una compagnia, una confraternita, un circolo, chiamatelo come volete, per controllare ogni mossa del nostro amatissimo e nobilissimo sovrano. E da chi sarà composta questa bella combriccola, vi chiederete… beh da Cavalieri e Domatori. Ma, Cavalieri e Domatori di cosa? Di cavalli e lupi giganti? No, ritentate. Ma come, non ci arrivate da soli? Ovviamente cavalieri e domatori di draghi!- Kesher dicendo quest’ultima parola prese gli angoli più bassi del mantello con le mani e aprì le braccia. Alla luce arancione delle torce sembrò trasformarsi in un enorme pipistrello variopinto." leggermente cambiata
- "- Ebbene, secondo voi, dove li scoveranno mai questi Cavalieri, o Domatori che dir si voglia? Perché dovete sapere che sono così pignoli da dover differenziare per nome se si tratta di un Cavaliere umano o di un Domatore elfico. Ma bando alle ciance, dicevo, secondo voi come verranno arruolati i membri di questi ordini? È presto detto! Ad ogni ragazzo che stia per compiere sedici anni giungono un cavallo ed una lettera, in cui viene invitato a sottoporsi ad una prova. Avete sentito? Pensate, persino i vostri figli potrebbero entrare a far parte dei loro ranghi! Eppure, nonostante i miei pellegrinaggi in lungo e in largo, non ho ancora sentito di un ragazzo partito e mai più tornato. Mi spiego: i ragazzi partono, perdono due o tre giorni di lavoro e poi tornano a casa come se nulla fosse stato. Ed ho sostato in diciassette paesi e tre grandi città! Seriamente, non ho mai incontrato nessuno, povero o ricco che fosse, che sia riuscito a far entrare il proprio figlio in questo contingente. E di gente ne conosco! Ho incontrato un mercante, una volta, che diede cinquecento Laire d’oro a suo figlio prima di farlo partire. Si avete capito bene, cinquecento Laire d’oro, cinquantamila Laire di rame! Ma quello tornò comunque a casa, con tutti i soldi per giunta! -" un po' riarrangiata

(io metterei uno stacco, quì, per far capire che è passato un po' di tempo)
- "Una mattina di ottobre, Ardof uscì dalla porta di casa e si trovò faccia a faccia con una cavalla bianca sellata; dentro l’unica bisaccia appesa alla sella custodiva una busta sigillata con della cera rossa." riarrangiata la frase
- "ma averne una tra le mani era tutta un’altra cosa." risalta di più

- "Gentile signor Neghyj Ardof, la informiamo che per il suo sedicesimo compleanno e, di conseguenza, il suo ingresso nell’età adulta, è suo obbligo presentarsi al cospetto dei rappresentanti dell’Ordine dei Cavalieri e dei Domatori, altrimenti detto Ordine D. e C., presso il Palazzo del Mezzogiorno, situato sotto i primi alberi della Grande Vivente, recando con sè la presente missiva. Le è fatto obbligo di partire il giorno stesso in cui leggerà queste righe. Nel caso lei si rifiutasse di obbedire a questo ordine, lei e la sua famiglia diverrete perseguibili penalmente e i vostri beni verranno confiscati dalle autorità competenti. Le auguriamo quindi un viaggio sereno e tranquillo.
Fiduciosi di vederla
L’Ordine D. e C." mi sembra più similare ad una lettera <.<
- "- Direi proprio che non mi lasciano altra scelta se non quella di partire…-" mi pare che così suoni meglio
- "- Sì -" il sì accentato u.u
- "– Ma, figliolo, devi farmi una promessa. Promettimi che spronerai quella bestia là fuori come se avessi un branco di lupi che ti inseguono. Ho bisogno di te qui, io e Grant non bastiamo per finire il raccolto in tempo. Le colline ai piedi dei monti (muraglia?) cominciano ad imbiancarsi, tra poco la neve cadrà anche sulle nostre teste…-" riarrangiata
- "- Te lo prometto, Pà - rispose Ardof, guardandolo negli occhi." mi pare suoni meglio
- "Magari a maggio o giugno, quando era più probabile incontrare un cavallo che balla piuttosto che la pioggia." preferisco il verbo essere al passato qua, nonostante il presente sia usato comunque giustamente
- "Salì sulla cavalla e si accorse che, inciso sulla sella, c’era il nome Zefira." ripetizione di inciso
- "Certo, Ardof sapeva stare su una sella e tenere le briglie, memore dei tanti giri fatti sul mulo del mugnaio, ma non era in grado di dirigere un cavallo e me che meno di spronarlo al galoppo. Inoltre, non aveva nessuna idea dell'esatta ubicazione del fantomatico "Palazzo del Mezzogiorno", sicuramente qualche indcazione in più sulla strada da seguire non gli avrebbe fatto male." cambiata un po', mi sembra suoni meglio
- "Fortunatamente, non appena colpì i fianchi della cavalla con i talloni, questa partì al galoppo, come se avesse capito quali fossero le intenzoni del suo inesperto cavaliere." per far partire un cavallo o un mulo di solito si da un colpo di talloni, l'utilizzo delle briglie è altamente sconsigliato
- "E probabilmente ne sapeva addirittura più di lui, per quanto riguardava la strada da seguire." riarrangiata
- "Appena uscì dal paese, spronò Zefira a dare il massimo, facendola fermare solo un paio di volte per abbeverarla a qualche ruscello o per sgranchirsi le gambe irrigidite dall'inattività forzata." idem come sopra
- "Nonostante mangiasse e dormisse in sella, e per dormire si intende chiudere gli occhi per poco più di dieci minuti, anche incitando la sua giumenta (le cavalle femmine si chiamano così) al galoppo più sfrenato, impiegò due giorni per arrivare alla linea di confine che separava le pianure dalla Grande Vivente." idem con mais
- "Appena vide il muro verde che gli correva incontro, la sera del secondo giorno, dovette concentrarsi al massimo per non cadere di sella." aggiungerei le virgole

Per il resto null'altro da aggiungere se non continua così
Un abbraccio.
Laly