Dunque, innanzitutto buongiorno u.u Eccomi qui (un po' in ritardo sulla tabella di marcia) a recensire questo capitolo. Niente di eccezionale, dopotutto siamo ancora nei capitoli iniziali in cui si introduce il lettore in un nuovo mondo, quindi non ci si può aspettare chissà cosa...anche se devo dire che il personaggio del saltimbanco mi ha particolarmente divertito...e per la miseria, dove diamine si nasconde sempre l'Uomo del Mistero? (quello che fai parlare ogni tanto, suppongo sia anche quello che ha parlato nell'introduzione <.<) Ma comunque veniamo a noi.
- "La mattina seguente il ragazzo si sedette su una panchina a lato della piazza principale del paese; a quell’ora non c’era molta gente, ma presto si sarebbe riempita, come sempre." frase riarrangiata
- "In quel luogo sorgeva, mesi addietro, il prato in cui il Cambiamento lo aveva investito; erano però state apportate delle modifiche, come la quasi totale sparizione del manto erboso, fatta eccezione per alcuni ciuffi sparsi che ancora resistevano tra le radici della quercia secolare che svettava nel mezzo della piazza, attorniata da una selva di case ammassate le une alle altre." anche qua, frase riarrangiata
- "Appoggiò la testa contro il muro della casa situata alle sue spalle, ascoltando distrattamente un discorso tra due uomini appena giunti in paese." come sopra
- "- Comunque, ti dicevo, in questa nuova stalla dovrebbero riuscire a starci otto mucche in più. Appena il tizio di Sein, il villaggio a Est da qui, quello che sta a mezza giornata di viaggio a piedi, non so se hai presente… vabbè, quando quell'uomo, a cui ho venduto gli ultimi due maiali tra l'altro, torna per il mangime, gli chiederò se conosce qualcuno da cui poterla comprare. Quello mi ha dato l’impressione di conoscere parecchia gente qui, nella pianura, sai, dal modo in cui mi parlava e si comportava…-" idem con patate
- "- Io devo ancora aggiustare il granaio nuovo. Mio figlio ieri, mentre giocava, si è accorto di un buco grosso quanto il mio pugno nella parte bassa dell'edificio. Che gli Dei siano lodati, perché se non ce ne fossimo accorti in tempo rischiavo di perdere tutto il raccolto. Sai quanti topi ci sono che girano per questi campi? -" idem con insalata
- "Ardof si domandò come avesse fatto qulla nuova religione nata dal nulla a prendere tanto piede. Da quello che aveva capito c’erano cinque Dei importanti e sette minori, i primi dotati addirittura di armi meravigliose, secondo la credenza popolare. Il ragazzo non aveva indagato molto sull'argomento, non era mai stato un credente e di certo non lo sarebbe diventato ad opera di un Santone che dalle cime dei monti predicava religioni quasi fossero ricette di cucina." idem con tonno
- "“Che fine avrà fatto l’andazzo cittadino che c’era prima? – si chiese – "Davvero sono bastati cinque mesi di lavoro contadino per far scordare a un uomo la vita che faceva prima? Posso scommettere qualunque cosa che quei due prima erano impiegati, ne sono sicuro.” alzò le spalle e continuò ad ascoltare i due uomini che avevano abbassato il tono di voce per non essere sentiti. Probabilmente non avevano nemmeno notato la presenza di Ardof, o se l'avevano notata probabilmente avevano anche pensato che stesse dormendo." idem con cipolle
- "-vedrai come caleranno i prezzi!-" un punto esclamativo ci sta meglio, fa risaltare la frase.
- "I due uomini si allontanarono troppo perché Ardof riuscisse ancora a seguire la loro conversazione; in compenso, un gruppo di comari vocianti si avvicinò al punto in cui stava il ragazzo. Dalla direzione da cui provenivano le voci, lui potè presumere che le donne si stessero dirigendo al fiume...dopotutto, dove altro potevano andare, quelle?" frase riarrangiata
- "Stavano parlando delle solite cose" (il sempre è di troppo qui)
- "Ardof sorrise ripensando alla precedente conversazione dei due uomini.
Ecco cosa facevano la sera i loro mariti: i poeti!" secondo me sta meglio così, con la seconda frase per conto suo a capo
- "Una di loro lo sorprese, interrompendo la ripetitività deI discorsi con un’osservazione su Deric." il verbo tranciare non ha molto senso in questo caso; inoltre consiglierei di mettere il discorso a capo, rende più fluida la lettura
- "- Si, Luisa ha ragione. -" ne basta una, di ragione u.u
- "suo marito non ha smesso di ridere per tutta la mattina." il verbo mollare ha poco senso, qui
- "- È in cerca di grane, ve lo dico io.-" credo che nessuno abbia bisogno di rogne, però a volte ce le andiamo a cercare u.u
- "Le altre quattro comari convennero con lei." mi pare stia meglio
- "- Per quanto bene possa andare oggi, sì." metterei una virgola, prima del sì
- lE tronchesi (trochesi è inteso come plurale femminile, chiede il LE davanti)
- "- In ogni luogo in cui vado sento parlare di lui e di quella lettera che ha ricevuto." suona un po' meglio, mi sembra
- "- Non è che tu, per caso, c'entri qualcosa in tutta questa storia? -" riarrangiata la frase, mi sembra più incisiva
- "- Io?! Ma no, figurati! Sai che non mi piace immischiarmi in certe faccende! Anche se…qualche volta potrei aver chiuso gli occhi per un po’, così da non vedere chi si era riunito a parlare nel mulino...-"leggermente riarrangiata, ma anche la versione di prima andava bene
- "- Ah, siete dei pazzi, voi! Comunque, ci sono novità?-" quel voi svolazzante mi sembrava c'entrare come i cavoli a merenda
- "- Sì, per questo ti volevo parlare. Ultimamente sono dovuto andare a portare del vino ad un mio amico, l'oste di Venear, il paese che sta a nord rispetto a noi...sai, quello dove è andata a vivere tua cugina. E, niente...ho incontrato Kesher, il girovago, abbiamo parlato un po' e lui mi ha detto che questa sera verrà da noi. Mi ha anticipato che ci sono grandi notizie in arrivo. Spargi un po’ la voce, per favore.-" spero di aver interpretato bene il senso della frase, mi sembra più chiara così
- "e prese la via di casa. Dopotutto si stava avvicinando mezzogiorno ed il suo stomaco iniziava a reclamare" mi pare suoni meglio.
- "Sì…ma a parte le solite cose, questa sera arriverà Kesher, hai presente quel saltimbanco che arriva tipo una volta al mese portando le notizie che raccoglie in giro? Ho sentito uno dire che ha delle novità importanti.-" la prima frase, bloccata lì da quel punto non aveva alcun senso. Sta meglio attaccata al resto del discorso
- "- Certo, le farebbe bene svagarsi un po' -" l'aveva già detto il padre che se stava meglio l'avrebbero portata, non serve che lo ribadisca anche il figlio
- "Il ragazzo si accomodò alla destra di suo padre" ripetizione del verbo sedere presente nella frase precedente
- "Quando fece buio, due uomini passarono..." c'è una ripetizione di appena all'inizio di due frasi consecutive, stona parecchio
- "Non ne avevo mai visti così tanti come quelli che mi sfilarono davanti quel giorno!" ho dovuto rileggere la tua frase tipo 4 volte per capirne il senso, così mi sembra più immediata
- "precisamente in un isolotto di terra ubicato in mezzo ai due bracci meridionali del delta del nostro bel fiume Vrag." aggiunto qualche particolare, suppongo che si parli di una foce a delta, quindi di una fine del fiume ramificata...altrimenti non capisco il senso di due bracci meridionali <.<
- "- EBBENE sì, tra due settimane o giù di lì avremo l'onore di ospitare il re, al quale dovremo lucidare le scarpette con la lingua, non siete contenti? Chi ha deciso tutto questo? Ma è logico! I “grandi capi” umani ed elfi! Ma come, non li conoscete? Hanno pensato bene che noi poveracci non potevamo governarci da soli, quindi hanno voluto eleggerci un re! Preparate dunque le armi, che tra due settimane si va a fare la guerra ai nani! Occhio ai colpi bassi!-" riaggiustata un pochettino
- "- Dicevo, avremo un Re! Oviamente, i geni che ce lo hanno affibbiato non potevano permettersi che in cinque minuti di follia il nostro stimatissimo ed illuminatissimo Sire ci facesse trucidare benevolmente tutti quanti! Hanno quindi creato un ordine, una combriccola, una compagnia, una confraternita, un circolo, chiamatelo come volete, per controllare ogni mossa del nostro amatissimo e nobilissimo sovrano. E da chi sarà composta questa bella combriccola, vi chiederete… beh da Cavalieri e Domatori. Ma, Cavalieri e Domatori di cosa? Di cavalli e lupi giganti? No, ritentate. Ma come, non ci arrivate da soli? Ovviamente cavalieri e domatori di draghi!- Kesher dicendo quest’ultima parola prese gli angoli più bassi del mantello con le mani e aprì le braccia. Alla luce arancione delle torce sembrò trasformarsi in un enorme pipistrello variopinto." leggermente cambiata
- "- Ebbene, secondo voi, dove li scoveranno mai questi Cavalieri, o Domatori che dir si voglia? Perché dovete sapere che sono così pignoli da dover differenziare per nome se si tratta di un Cavaliere umano o di un Domatore elfico. Ma bando alle ciance, dicevo, secondo voi come verranno arruolati i membri di questi ordini? È presto detto! Ad ogni ragazzo che stia per compiere sedici anni giungono un cavallo ed una lettera, in cui viene invitato a sottoporsi ad una prova. Avete sentito? Pensate, persino i vostri figli potrebbero entrare a far parte dei loro ranghi! Eppure, nonostante i miei pellegrinaggi in lungo e in largo, non ho ancora sentito di un ragazzo partito e mai più tornato. Mi spiego: i ragazzi partono, perdono due o tre giorni di lavoro e poi tornano a casa come se nulla fosse stato. Ed ho sostato in diciassette paesi e tre grandi città! Seriamente, non ho mai incontrato nessuno, povero o ricco che fosse, che sia riuscito a far entrare il proprio figlio in questo contingente. E di gente ne conosco! Ho incontrato un mercante, una volta, che diede cinquecento Laire d’oro a suo figlio prima di farlo partire. Si avete capito bene, cinquecento Laire d’oro, cinquantamila Laire di rame! Ma quello tornò comunque a casa, con tutti i soldi per giunta! -" un po' riarrangiata
(io metterei uno stacco, quì, per far capire che è passato un po' di tempo)
- "Una mattina di ottobre, Ardof uscì dalla porta di casa e si trovò faccia a faccia con una cavalla bianca sellata; dentro l’unica bisaccia appesa alla sella custodiva una busta sigillata con della cera rossa." riarrangiata la frase
- "ma averne una tra le mani era tutta un’altra cosa." risalta di più
- "Gentile signor Neghyj Ardof, la informiamo che per il suo sedicesimo compleanno e, di conseguenza, il suo ingresso nell’età adulta, è suo obbligo presentarsi al cospetto dei rappresentanti dell’Ordine dei Cavalieri e dei Domatori, altrimenti detto Ordine D. e C., presso il Palazzo del Mezzogiorno, situato sotto i primi alberi della Grande Vivente, recando con sè la presente missiva. Le è fatto obbligo di partire il giorno stesso in cui leggerà queste righe. Nel caso lei si rifiutasse di obbedire a questo ordine, lei e la sua famiglia diverrete perseguibili penalmente e i vostri beni verranno confiscati dalle autorità competenti. Le auguriamo quindi un viaggio sereno e tranquillo.
Fiduciosi di vederla
L’Ordine D. e C." mi sembra più similare ad una lettera <.<
- "- Direi proprio che non mi lasciano altra scelta se non quella di partire…-" mi pare che così suoni meglio
- "- Sì -" il sì accentato u.u
- "– Ma, figliolo, devi farmi una promessa. Promettimi che spronerai quella bestia là fuori come se avessi un branco di lupi che ti inseguono. Ho bisogno di te qui, io e Grant non bastiamo per finire il raccolto in tempo. Le colline ai piedi dei monti (muraglia?) cominciano ad imbiancarsi, tra poco la neve cadrà anche sulle nostre teste…-" riarrangiata
- "- Te lo prometto, Pà - rispose Ardof, guardandolo negli occhi." mi pare suoni meglio
- "Magari a maggio o giugno, quando era più probabile incontrare un cavallo che balla piuttosto che la pioggia." preferisco il verbo essere al passato qua, nonostante il presente sia usato comunque giustamente
- "Salì sulla cavalla e si accorse che, inciso sulla sella, c’era il nome Zefira." ripetizione di inciso
- "Certo, Ardof sapeva stare su una sella e tenere le briglie, memore dei tanti giri fatti sul mulo del mugnaio, ma non era in grado di dirigere un cavallo e me che meno di spronarlo al galoppo. Inoltre, non aveva nessuna idea dell'esatta ubicazione del fantomatico "Palazzo del Mezzogiorno", sicuramente qualche indcazione in più sulla strada da seguire non gli avrebbe fatto male." cambiata un po', mi sembra suoni meglio
- "Fortunatamente, non appena colpì i fianchi della cavalla con i talloni, questa partì al galoppo, come se avesse capito quali fossero le intenzoni del suo inesperto cavaliere." per far partire un cavallo o un mulo di solito si da un colpo di talloni, l'utilizzo delle briglie è altamente sconsigliato
- "E probabilmente ne sapeva addirittura più di lui, per quanto riguardava la strada da seguire." riarrangiata
- "Appena uscì dal paese, spronò Zefira a dare il massimo, facendola fermare solo un paio di volte per abbeverarla a qualche ruscello o per sgranchirsi le gambe irrigidite dall'inattività forzata." idem come sopra
- "Nonostante mangiasse e dormisse in sella, e per dormire si intende chiudere gli occhi per poco più di dieci minuti, anche incitando la sua giumenta (le cavalle femmine si chiamano così) al galoppo più sfrenato, impiegò due giorni per arrivare alla linea di confine che separava le pianure dalla Grande Vivente." idem con mais
- "Appena vide il muro verde che gli correva incontro, la sera del secondo giorno, dovette concentrarsi al massimo per non cadere di sella." aggiungerei le virgole
Per il resto null'altro da aggiungere se non continua così
Un abbraccio.
Laly |