In compagnia di Mórrígan, Niall si sente come un bambino che ha fatto una grandissima bolla di sapone: è consapevole di avere per le mani qualcosa di eccezionale e mai provato prima, ma non sa come maneggiarlo perché teme che possa scoppiare da un momento all’altro, la ragazza di cui si è innamorato, infatti, non ha alcuna esperienza in campo amoroso.
A complicare le cose c’è il padre di lei, leader di uno storico gruppo inglese, che disprezza gli One Direction e la loro musica, ma che soprattutto osteggia Niall ritenendolo indegno di frequentare la sua “bambina”. Niall avrà bisogno di tutto il suo talento per convincere lui e di tutta la sua pazienza e delicatezza per conquistare lei: ce la farà?
“-Tuo padre ha detto che sei un fiore che non posso cogliere.
-Per prendere certi fiori a volte è necessario far sanguinare le dita- rispose lei attirandolo a sé.
-Spero di essere un giardiniere delicato.”
Credits: Titoli e versi successivi sono di The Cure, il testo della canzone che compone Niall è mio.

MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
«Ti hanno scaricata?» mi chiese una voce roca all’improvviso. Sussultai e mi girai, ritrovandomi faccia a faccia con due occhi verdi che mi scrutavano senza battere ciglio.
«Pessimo modo per rimorchiare una ragazza» sbadigliai, e sul suo viso si formò un ghigno compiaciuto.
Si avvicinò a me. «Come ti chiami?» mi sussurrò all’orecchio.
Rimasi come ipnotizzata dal suo sguardo, e la sua vicinanza mi mise in soggezione. «Mi chiamo Ellie.»
«Io sono Harry.»

-"Apple! Porta fuori la spazzatura!"
-"Madre bionda platinata! TU! Comune babbana, cosa mi hai ordinato di fare?"
-"COME CAZZO MI HAI CHIAMATO!?"
-"CAZZO? Io? Chiamato? Te? NAH! hai sentito male, la vecchiaia fa brutti scherzi!"
-"Apple HONEY Evans, MI HAI CHIAMATO VECCHIA?!"
Cazzo minchia culo, il secondo nome. Scappo.
***
"Ehm, non credi anche tu che Marte sia perfettamente allineato nel pertiodo dell'allineamento, e se non sbaglio proprio in questi giorni è nel mio segno zodiacale, cioè nella Vergine, anche se io di vergine non ho proprio niente, comunque sto delirando ed è meglio se la smetto, perchè penso che se mi sentisse qualcuno penserebbe che sono un idiota senza cervello e tutti sanno che sono le bionde ad essere stupide non le more, cioè che cazzo sto dicendo, ommiodio sto sclerando, se non mi fermo subito avrò bisogno di qualcosa per la gola perchè di sicuro mi farà male, MERDA! E chi sono quei altri 4 dei greci? cioè, non bastavi tu, dovevano esserci anche LORO!? Dimmi che non sono fidanzati perfavore!"
***
"Little Apple, io sono il tuo futuro marito, non devi essere scontrosa con me."
***
Scritta in collaborazione con Rochanne.

“Lou! Giochiamo a guardie e ladri?” Il piccolo dagli occhi verdi e dalle mani sporche di terriccio corse verso il bambino seduto su una sudicia cassa di quel cantiere.
“Harry..N-non ho proprio voglia di sporcarmi.” Balbettò Louis.
“Ma ci annoieremo non facendo nulla!” Piagnucolò Harry, che avvicinandosi più del dovuto al compagno di giochi riuscì a convincerlo anche solo guardandolo negli occhi.
“E va bene, giochiamo a guardie e ladri.” Il bambino dagli occhi azzurri sorrise e si alzò, sistemandosi per bene la camicetta che gli serrava il petto.
“Harry Styles! Esci subito a mani in alto!” Sbraitò il più grande, puntando la pistola contro la porta, pronto a sferrare un calcio.
Erano passati ben diciannove anni.
Ed in quei diciannove anni Harry, che era un bambino di strada, era diventato la preda più ricercata da Louis, ormai di ventisette anni, ed in divisa da poliziotto.
[Tratto dal testo.]
||LOUIS/HARRY.||
||Contenuti slash. Se non vi piace non entrate.||

Caro Harry,
otto giorni, cinque ore e ventisette minuti.
Sono passati otto fottutissimi giorni, cinque fottutissime ore, e ventisette fottutissimi minuti da quando me ne sono andata lasciandoti da solo con un “perché?” tra le labbra.

Allyson si è appena lasciata con il suo ragazzo, e la sua migliore amica Kate è sempre in litigio con il suo.Kate fa la giornalista ma per uno scherzo del destino per un giorno è Allyson che fa il suo lavoro e si ritrova ad intervistare un cantante appena uscito da xfactor. Da li Allyson lo inizia a conoscere,ad uscirci insieme e non solo..
*TRATTO DAL RACCONTO*
‹‹ Bhe ›› Disse imbarazzato dalla domanda, si passò una mano tra i capelli. ‹‹ Quei recenti avvistamenti sono stati fatti fuori dalle discoteche, e ovviamente se per una sera devo divertirmi non vado a vedere la personalità di una ragazza, mi basta che sia bella poi ovviamente se devo scegliermi una ragazza seria vedo la personalità ›› Si grattò la testa ancora imbarazzato dalla domanda. ‹‹ Potresti ometterlo questo particolare nell’intervista” Sorrise freddamente.
‹‹ Si vedrà ›› Sorrise beffardamente anche lei. ‹‹ Bene,grazie ›› Disse Allyson spegnendo il registratore.

Rebecca Horan....sorella del famoso cantante Niall Horan, è come una sorella anche per tutti gli altri componenti della band, ma i suoi sentimenti diventano un bel problema e si troverà in una situazione molto complicata da cui uscire...
ok ammetto di non essere brava a fare le introduzioni, ma se entrate e leggete non ve ne pentirete, o almeno lo spero...RECENSITE VI PREGOOO

Mi ricordo la prima volta che mi ha fatto sentire Little Things, aveva chiesto a Niall di accompagnarlo con la chitarra e me l'aveva cantata il giorno del mio compleanno. Credo che sia stato uno dei giorni più belli della mia vita, anzi, ne sono sicura.

cosa succede quando Harry Styles è lo psicologo di Louis Tomlinson?

«Ti amo» sussurrò sulle sue labbra, «Come non ho mai amato nessuno» pronunciò quelle parole così sottili eppure così cariche che il cuore del riccio fu colpito in modo terribilmente violento e piacevole.
«Sei il mio inizio e la mia fine, Louis Tomlinson e mi farai impazzire, ne sono certo» scherzò porgendo le labbra in avanti fino a toccare quelle del ragazzo. «E ti amo… per sempre» pronunciò con un tono di promessa sacra.
*******
Troppo fluff.

* Flashback *
-Sai cos’è il paradiso?- mi sussurrò all’orecchio. Mi voltai, immergendomi in due smeraldi verdi, dicono che l’amore sia cieco, ma come si fa a non vedere tanta bellezza, anche solo nei suoi occhi. Mi ripresi dal mio stato di incoscienza, appurandomi di aver capito bene la sua domanda.
- hem… come?- gli chiesi sperando che per la millesima volta non mi prendesse in giro per essermi imbambolata guardando la sua figura angelica. E come sempre mi sbagliai perché dalla sua bocca uscì una fragorosa risata.
- se sempre la solita Giuls - mi vennero i brividi al sentire quel nomignolo che mi aveva affibbiato, nessuno mi aveva mai chiamata così. In tutta risposta gli sorrisi, tutto sommato aveva ragione.
- ti stavo chiedendo se sai cos’è il paradiso? – la sua domanda mi scosse, non ero molto sicura di capire cosa volesse dire così feci cenno di ‘no’ con la testa.
- immaginavo, sia ciascuno a la suo propria definizione di paradiso e per me quella sei tu, tu sei il mio paradiso, tu con la tua purezza d’animo mi hai cambiato, mia fatto diventare un Romeo e lasciar andare la mia Giulietta è da spergiuro – ci stavo capendo meno di prima, ma

Taylor è una diciassettene che vive con cinque ragazzi: Liam, Louis, Harry, Niall e Zayn.
Cosa può accadere ad un'adolescente che vive in una casa con cinque pervertiti?Styles ...
Riuscirà a mantenere le distanze? e soprattutto, resisterà a non andare a letto con Harry Styles?
...

Non si dovrebbe mentire alla persona che si ama. Se lo si fa c'è un motivo: la paura di perderla per sempre.
Nace.

-Ehi...-
- Ho sbagliato, scusa. Ho esagerato, è stata una scenata inutile. Probabilmente hai ragione tu, sono una bambina, ma non riesco nemmeno ad immaginarti tenere la mano di un’altra, figurati immaginarvi a letto insieme! Sei mio...-
-Infatti amore, sono tuo! Era solo un sogno, non vuol dire niente per me. Non devi mai mettere in dubbio NOI, capito? Niente e nessuno potrà mai prendere il tuo posto. NOI siamo l’amore.-
-L’amore... si!- e scambiandosi un tenero bacio, si lasciarono tutto alle spalle.
Rimase solo l’amore.

"Posso farti una domanda?" chiese Louis levandosi gli occhiali da sole e mostrando quei suoi dannatissimi occhi.
"Dimmi" sospirai evitando di fissarlo.
"Se non ci fossero regole, obblighi, schemi da seguire e padri rompi cazzi.. lasceresti che io ti baciassi? Qui, davanti a tutti?" chiese poi puntellandosi con i gomiti sul tavolino sudicio di quel bar.
A quel punto non potei evitare di fissarlo e quegli occhi, ancora una volta rischiarono di farmi cedere.
Non mi resi neanche conto della nostra pericolosa vicinanza.
"Probabile..." sussurrai.
E lui era così vicino, così dannatamente vicino che avrei potuto specchiarmi nei suoi, e forse l'avrei anche baciato se da quella porta non fosse entrato, neanche a farlo apposta, mio padre.