Salve sono Stefana.Oggi il mio primo giorno di scuola......stavo a Bari e ora sto a Londra che bello .-........ Però la ci sono dei ragazzi bellissimi e mio fratello :Jesse e il mio migliore amico canadese:Justin =).....

okay, ragazze, questa, non è proprio una vera storia, ma beh uno sfogo di una Directioner che ha litigato per loro con una delle sue migliori amiche.
tratto dalla storia
Pensa a quando nessuno mi voleva.
Ecco li tu dove eri??
[...]
Poi Ho scoperto i presunti "froci"
Da li ho capito che loro mi facevano sorridere con le loro cazzate, mi facevano sorridere, un sorriso vero pieno di gioia che non avevo più da tanto.
leggetelo, spero che vi commuova come ha fatto con me
xx lele

dure ragazze e un obiettivo: quello di realizzare tutti i loro sogni non sapendo,però,che essi abbiano i minuti contati.

«Meriti di essere baciata sempre come se fosse la prima volta.» Disse più seriamente,
prima di trafiggermi con lo sguardo. Avrei sempre amato quegli occhi verdi. «Ma cosa più
importante, meriti che ogni giorno ci sia qualcuno al tuo fianco che ti ricordi quanto ti ama.»
Cap. 30

Se Harry potesse vedere il suo Louis almeno una volta prima di morire è sicuro che poi potrebbe beffarsi degli angeli in Paradiso di aver visto già uno di loro in vita, che per uno strano segno del destino un giorno cadde dalle nuvole, ritrovandosi sulla Terra. Soltanto per lui.
Perchè per lui Louis è un angelo.
Il suo angelo.

Prologo.
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Ciao a tutti mi chiamo Daisy ho 15 anni e mezzo.Vengo da Chicago.I miei genitori sono separati e mia madre vuole che io e mia sorella andiamo a vivere da lui a londra. Sono un po' felice perche Londra è la citta dei miei sogni,ma sono un po triste per mia madre,pechè non la vedro per tutta l'estate,lei fortunatamente non è sola ma ha un compagno che si chiama James.Mia sorella ha 10 anni si chiama Emily.Ho i capelli lunghi e biondi con gli chatouche azzurreblu.Sono alta 1,65 ,magra.Sono asociale non ho amici ne un fidanzato.Sero che le cose a Londra cambino..

C è solo una ragazza come tante altre, o forse no. Una cosa è certa Sean non ha capito chi lei fosse. Ma forse qualcun altro potrà? Forse... ma certo non le servivano cinque ragazzi arrivati in quel paesino sperduto nella campagna inglese (che poi che ci faceva una boyband in campagna?) che avevano ben deciso di non lasciarla vivere in pace... o forse era esattamente quello di cui aveva bisogno??

Usciva pochissimo sangue, presi un tovagliolo e lo asciugai.
-Che imbranata- dissi a bassa voce, maledicendomi per la figura appena fatta.
Guardai Harry, aspettandomi una delle sue battutine di scherno.
Invece no, mi fissava.
Era teso, le mani strette in due pugni.
Ed i suoi occhi, Dio, sembravano..rossi.
Indietreggiai.
-Harry..cosa..-
Il suo respiro era pesante, lo sguardo puntato su quell’innocuo graffietto.
Sembrava volesse divorare quel dito da un momento all’altro.
-Va in camera tua- disse, dopo aver preso un respiro profondo.
Chiuse gli occhi, per poi riaprirli dopo qualche secondo.
Erano tornati del solito verde.
-Ho detto di andare, sei sorda?- disse, scontrosamente.
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-E’ da due settimane che non dai segni di vita-
Puntai il mio sguardo su di lui, cercando di trasmettergli la mia irritazione.
-Ho avuto di meglio da fare- si congedò freddo, scrollando a sua volta spalle.
Incassai l’ennesima batosta, l’ennesima conferma che per lui non rappresentavo nulla.

Aileen nascondeva tante cose, ma nessuno cercava di scoprirle.
Perché?
Lei aveva alzato muri troppo forti che la dividevano dagli altri.
Ma lei doveva, Aileen aveva sofferto già troppo.

Mi sarei aspettata un'estate monotona, sempre felice per la chiusura della scuola, ma scocciata perché non sarei potuta andare in vacanza a causa di problemi economici. Quando un giorno entro su Facebook e trovo un gruppo creato da una mia amica per l'organizzazione di un viaggio, tutto comincia da li.

Affretto i passi, i primi raggi del tramonto penetrano tra gli alberi, danzando, prima sulle poche foglie rimaste attaccate ai rami, e poi su uno strato di neve, colorandolo di quel rosa dolce e puro.
Mi ricorda le tue guance rosate ogni volta che ti facevo un complimento, Harry.
La sciarpa scivola via dal mio viso e il freddo pungente mi morde le guance e mi punzecchia le labbra.
Sei tu, Harry?