La vita che persiste in una cosa morta. Solo le cose false e artificiali hanno diritto a sorridere?

C'è un momento in cui devi prendere delle scelte. Vorrei solo che fosse stato semplice, almeno una volta.

«Sono io».
Si girò di scatto a quelle parole, fievoli come un sussurro.
Una figura poco nitida era davanti a lei.
Aveva gli occhi spalancati. Credeva di essere pazza.
«Non avere paura, ti prego».
E lei, nonostante tutto, non ce l’aveva. Sì, forse subito all'inizio, ma quella figura le infondeva una strana calma. Una tranquillità che ricordava di aver provato solo con una persona, prima di allora.
Realizzò in poco tempo cosa fosse ciò che aveva davanti. O meglio, chi fosse.
«Sei tu». La sua voce era debole tanto quanto quella del fantasma.
Egli annuì.

"Mi fai male".
Nessun bambino, ragazzo, adolescente, adulto, dovrebbe mai pronunciare queste parole. Nessuno dovrebbe mai essere aggredito, picchiato. Ancor di più, nessuno dovrebbe essere segnato dalla follia, dall'ira di un padre.

«Sapevi che stare sola con te stessa non sarebbe stato d'aiuto».

Un incidente. La paura. La corsa. Il dolore. L'amore. La verità

La fine ingloriosa di un antieroe. Dal testo: "La morsa sul collo stringe inesorabile e quelle voci odiose diventano alito di vento rovente. Come ultimo sforzo sbatti le pesanti palpebre e per un attimo la nebbia dirada."

Sono passati tanti anni da quel viaggio, seppur breve e indefinito, a Milano. Non sono più quella ragazza, quella che veniva da un piccolo paesino di provincia in confronto alla grande metropoli. Non sono più la ragazza che alle orecchie aveva solo cuffie scadenti con musica demodè e profonda.

Sono passati tanti anni da quel viaggio, seppur breve e indefinito, a Milano. Non sono più quella ragazza, quella che veniva da un piccolo paesino di provincia in confronto alla grande metropoli. Non sono più la ragazza che alle orecchie aveva solo cuffie scadenti con musica demodè e profonda.

Andrew e Christian.
Due destini che si incontrano, si intrecciano e si dividono senza mai separarsi del tutto.
Una vita spezzata troppo presto e un dolore troppo grande da descrivere.
Pregiudizi e paure, sorrisi e speranze, una gran voglia di gridare al mondo che non è ancora troppo tardi.
E amore. Soprattutto amore.
[ Storia scritta per la Giornata Mondiale contro l'omofobia. ]

Ci sono infinite situazioni per cui qualcuno si può trovare davanti ad un tramonto.
Chi è triste.
Chi sta vivendo il suo sogno, e non può smettere di sorridere.
Chi si sente in un attimo infinito in cui il tempo e lo spazio sono irrimediabilmente sconvolti e dilatati.
E ci sono io. Io, voglio tramontare.

Nel momento in cui veniamo a conoscenza di noi stessi solo il fuoco e il gelo continuano a non divulgare nulla.

La tristezza interiore non viene sempre per distruggerci, ma anche per farci capire che c'è di peggio, anche se lo fa in modo un po pesante e volte. Non tutti reagiscono allo stesso modo alle diverse situazioni ma in questo testo cerco di farvi capire cosa questo ragazzo o altre persone possono provare

Ciao a tutti mi chiamo Haley Brown, ho 17 anni vivo a Sidney con i miei zii. Mia madre morì in un incidente aereo e mio padre mi lasciò in affidamento ai miei zii perchè era alcolizzato. Sono bassa, un po' in carne, capelli lunghi e rossi fuoco e occhi azzurri come il cielo. A scuola non sono tanto popolare, preferisco stare da sola in un angolo a leggermi un libro invece di essere al centro dell'attenzione. In questa storia vi spiegherò come un ragazzo di nome Dave mi cambiò la vita. Beh buona lettura

"Quando, quella volta, ho visto i poveri petali della mia rosa che cadevano gocciolando a terra, sentivo che non sarei potuto sopravvivere ancora a lungo"