vivo in completa solitudine... il mio lui mi ha salvato ma ora mi allontano da tutti per paura di soffrire. la tristezza mi assale e mi dilania internamente. le mie idee sul mondo sono molto significative e tristi. la gente pensa che io sia pazza e depressa, ma non è così. sono una piccola tredicenne che soffre per qualsiasi cosa. è come se non esistessi più ormai.

Il Fato è beffardo: ama provare gli animi delle persone, stancarle e fare loro del male. E a volte le prove che impone sono altre persone.
Dal capitolo 6:
Nessuno gli era mai stato così vicino prima di quel momento

Una storia ispirata da una persona vera.
Una ragazza che non prova niente per nessuno.

Amore sbagliato. Un amore che non ha sempre ragione, che non è sempre una favola.
"La gente pensa sempre che l’amore sia bello, allegro, privo di preoccupazioni. Uno stato delle cose in cui non esiste né dolore né dispiacere, una specie di perfetto (e perverso, a ben vedere) locus amoenus, che ci viene inculcato fin dalla culla. E così, nella nostra infanzia è un susseguirsi di principesse salvate da aitanti principi, personaggi dei cartoni che irrimediabilmente s’innamoreranno dell’eroico protagonista e povere contadinotte elevate a regine da amabili re." (dal primo capitolo)
Scritta per il Love (Never) Fails contest di Flaren 97

gli uomini + li ami più ti deluderanno

La famiglia che non è famiglia. Una bambina con una grande immaginazione. La violenza. Un orco simpatico - o forse no?

Una storia che racconta due tipi d'amore, i problemi e la follia.

Solo una sigaretta prima di tornare su.
Scritta con il prompt "Tristezza" della V Notte bianca di Maridichallenge.

Okay,primo capitolo della mia prima storia. Qui conosciamo Bambi,al secolo Claudia,la protagonista,e i suoi amici. Non anticipo nulla; ma a mio avviso vale la pena perdere 5 minuti per leggere questa storia. Enjoy it!
Ps:non per stomaci delicati.
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)

Teresa.
Breve racconto ispirato alla canzone del teatro degli orrori " Compagna Teresa"

Sono stanca, veramente stanca di tutto quanto, il mio mondo si è sgretolato in poco tempo e non riuscirò mai a farlo tornare com’era, mi sono solo illusa di aver trovato la felicità. Nessuno si deve illudere, essere felici è impossibile.

Sebbene la vita di una persona a un certo punto finirà comunque, chi avrà il coraggio di prendere il posto delle regole della Natura?
Alla fine dei giochi non tutto va come l'avremo sempre pensato. Certe volte chi spegne la luce della vita, non è tanto distante da noi. Sta a noi capire chi. O morire.

Hai mai pensato di rimanere solo per tutta la vita? Ecco, a me è successo.

Calde lacrime gli sgorgavano dagli occhi. La baciava, l'accarezzava, passava le ruvide mani su quelle sue lisce guance.
Guance asciutte.
Lei non piangeva, la rassegnazione aveva preso il suo cuore, cancellando dal suo sguardo, una volta così vitale, ogni sentimento.
Era fredda, ma non per cattiveria. Era fredda perché la vita l'aveva già abbandonata nonostante l'esecuzione sarebbe stata solo l'indomani. E questo lo faceva soffrire ancor più.

Dopo tre ani fa successe proprio adesso una cosa assurda siamo nel GIUGNO 2012. Andai a fare una passeggiata in un parco abbandonato, dove di solito andavo con il mio ex-fidanzato, era un tempo di guerra, proprio la incontrai un uomo riconosciuto da me, ero con la mia bambina ''Annabelle'', mia figlia credo che non poteva riconoscerla quindi cercai di fare passi molto lenti, ma per la mia stupidità quel ragazzo si girò, un uomo coraggioso, il suo nome è Niall, io rimasi sbalordita, si avvicinò fino a me e mi diede la mano, mi guardò profondamente negli occhi e Annabelle mi guardava strana e lui mi disse di chi era quella bambina, io le risposi: Nostra figlia
Niall: Nostra figlia ?? Marie dimmi la verità ?? *Scende una lacrima*
Marie: Già, tu mi lasciasti da sola incinta, non te lo avevo detto perchè avevo paura, sennò tu dovevi lasciare il corso per i militari
Niall: Io do più importanza a te che ai militari. . .E' dimmi come ti chiami ??
Annabelle: Mi chiamo Annabelle
Niall: Sai chi sono ??
Annabelle: No
Niall: Sono tuo padre....