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Di vetri infranti e attimi rubati
di Mary Black
Ciao Mary! Le Sirius/Lily non mi fanno impazzire, ma ero comunque curiosa di vedere cosa avresti ideato. Avevi una sola parola come prompt, una parola generica come "vanità", con cui è facile scadere nel banale, specie se associata a due personaggi descritti come molto attraenti. Credo che la sfida lanciata da Rosmary fosse proprio questa: scrivere qualcosa d'opposto a tutto questo, qualcosa degno d'essere letto e ricordato, e ci sei riuscita! Per prima cosa ho adorato la duplice importanza che hai dato alla vanità, perché riguarda sia Lily che Sirius. All'inizio, quasi fosse un espediente voluto, c'è quel secco e diretto "Eri perfetta.", che posiziona subito la visuale su Lily, poi a sorpresa si scopre che il legame centrale con la vanità ce l'ha Sirius. La mia parte preferita è quella che sta nel mezzo delle drabble, dove la vanità più superficiale di Lily si scontra con quella più terribile, più Black, di Sirius. Hai usato uno stile limpido, chiaro, che si lascia leggere senza veli: proprio come la vanità, che induce chi la possiede a mostrare e lasciarsi guardare, ma al tempo stesso l'effetto creato è quello di un contrasto, perché la vanità può anche indurre le persone a nascondere il loro io più profondo. E l'io più profondo di Lily è quella ragazza che sa di non essere perfetta, che non sopporta il dubitare di Sirius. Sirius, d'altro canto, riflette il prompt nella sua essenza più pura, a tutto tondo, perché è il desiderio di essere sempre scelto a discapito degli altri, d'essere sempre il migliore - anche del migliore amico - a fargli iniziare il suo gioco con Lily. |
Ciao Mary :D |
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Recensione premio |
Recensione premio |
Seconda recensione premio del contest "Sfida alle 100 parole – III edizione" |
Recensione premio |
Prima classificata e vincitrice del Premio Giuria al contest Sfida alle 100 parole – III edizione
Andando più nel dettaglio, trovo che associare il presente indicativo alla seconda persona narrante dia al racconto le sembianze di un cortometraggio: il tempo del racconto coincide con il tempo della lettura, di conseguenza il ritmo diventa molto personale perché è quasi deciso dal lettore stesso – e il fatto che tu faccia poco uso della punteggiatura, che le virgole abbondino solo in determinati momenti, incrementa questa relazione testo-lettore, perché il secondo sceglie le pause, quindi sceglie il ritmo. La sintassi è molto lineare, le frasi sono brevi, i capoversi sono tanti, i trattini lunghi abbondano in quanto sanciscono il passaggio dall’indiretto al diretto, e il tutto è gestito molto bene. In particolare, i capoversi sono tutti incisivi, nessun punto e a capo è sprecato, perché ognuno isola un’immagine – una scena – ed è un passo in avanti nella scoperta del racconto. A questo punto posso introdurre il motivo per cui ho deciso di assegnare 9/10 e non il massimo in questo parametro: l’ultimo capoverso.
Concludo qui, quindi, sperando di averti chiarito il motivo del punteggio assegnato. Ad ogni modo, posso solo complimentarmi con te, perché, dettaglio finale a parte, lo stile e il lessico sono meravigliosi come tuo solito! Titolo: 3/5 Il titolo è sicuramente coerente al contenuto della storia e fa riferimento a questo amore senza futuro in cui è imprigionato il protagonista – è ripreso anche testualmente: lui sogna qualcosa e questo qualcosa è una vita dannata assieme a lei, assieme a una defunta castigata al limbo eterno tra la non-vita e la non-morte. Nonostante questo evidente pregio, il titolo pecca però di genericità, e non è “degno”, a mio modesto avviso, dell’intricata bellezza della storia – in un certo senso, non lascia intuire al lettore il tono del racconto né l’elegante ricercatezza dello stesso, e questo può essere penalizzante. Allo stesso tempo, però, è in grado di anticiparne quantomeno il genere di riferimento e l’atmosfera che in generale si propone di racchiudere il testo; in più, letta la storia, si comprende pienamente cosa significhi per te autrice questo titolo. Sintetizzando, quindi, è sicuramente un buon titolo per la tua storia, ma potrebbe esserlo per molte altre – in questo è dunque generico. Il punteggio assegnato, il 3/5, è la media dei pro e dei contro qui spiegati. Utilizzo del prompt: 10/10 La citazione scelta, “Anche i dannati amano”, è stata messa in scena: un cortometraggio, il tuo, che ha dato vita a un momento di debolezza, l’amore, del personaggio più dannato della saga. Non la citi nel testo e, cosa che ho molto apprezzato, non fai ricorso neanche in un’occasione al termine “amore”. Nella tua storia l’amore in apparenza non c’è, piuttosto c’è l’odio – “sono un ricordo pieno d’odio” – ed è un “odio” che pesa in maniera indicibile nella narrazione, perché è quello di Helena – anzi, è ciò che Helena stessa dice di essere. Tuttavia, il contrasto che si viene a creare tra l’amore dannato e sottinteso provato dal protagonista e il rifiuto castigatore dell’amata dà paradossalmente risalto al significato della citazione scelta, perché ciò che si respira è in effetti un amore senza presente e senza futuro che ha colto alla sprovvista due dannati. Mi perdonerai se cito ancora tratti linguistici del testo, ma è indispensabile per spiegarmi: tu non citi mai l’amore, allora come risulta chiaro che l’oggetto del racconto sia un amore piuttosto che un’attrazione o un qualsiasi altro sentimento? Il testo non è muto e dà indizi importantissimi, e lo fa soprattutto con il termine “cuore”, citato due volte in contesti, ancora, contrastanti: “I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”, in questo caso il cuore è quello di Tom, un cuore consunto ma vivo, che pulsa e si nutre delle rivelazioni di lei– rivelazioni di odio in cui Tom si riconosce; “sciocco, ridarmi un cuore che pulsa, sono un ricordo pieno d’odio, nient’altro che vento che grida”, in quest’altro caso, del tutto contrastante, il cuore di cui si parla è quello di Helena, o meglio quello che Tom vorrebbe donare a Helena – un cuore vivente, che pulsa così come pulsa il proprio –, passaggio che evidenzia la distanza incolmabile tra i due personaggi e rende ancora più dannato il tuo protagonista, che è dannato in quanto Tom Riddle e in quanto innamorato destinato al dolore. In più, i tuoi “amanti” si ritrovano nell’odio e in vissuti negativi, il che rende questo amore “strutturalmente dannato”. Tutto questo si riassume in un 10/10 assolutamente meritato! Con una citazione simile era molto facile scrivere qualcosa di banale, ma tu sei stata bravissima! Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10 Hai scelto due personaggi complessi e una coppia molto particolare, ma trovo che sia stata bravissima nel preservare l’IC e restituire al lettore un’ottima caratterizzazione, e versione, di entrambi i personaggi. In primis, hai operato una scelta singolare: ad essere innamorato è Tom, mentre Helena lo “irride”, un capovolgimento di non facile gestione, ma che convince e non ritrae un Tom Riddle improbabile. Inizio proprio da lui, da Tom. È esattamente come siamo abituati a vederlo: affascinato dagli oggetti preziosi e spietato. In questo caso, l’oggetto prezioso non è né il Diadema né un altro monile, ma Helena stessa: agli occhi del giovane Tom Riddle, cosa poteva esserci di più prezioso di una donna condannata al limbo eterno perché corrotta dalla brama e dall’ambizione? Helena è morta perché ha combattuto i suoi fantasmi, si è ribellata ai legami di sangue e, sorda alla morale e alle imposizioni, ha perseguito i suoi scopi. È assolutamente verosimile che Tom ne sia ammaliato, che la desideri, la comprenda e, in ultimo, la ami – “I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”, Tom si innamora del suo odio, della sua immoralità, ed è credibile e, per me, perfettamente IC. Quanto alla spietatezza, appare nel finale, in quel “I tuoi sogni s’infrangono. La punirai condannandola all’eternità insieme”: Tom è ferito, oltraggiato e scosso dal rifiuto, e tutto ciò che riesce a fare, che crede sia giusto fare, è punirla, anche se l’ha desiderata e amata. È, come detto prima, spietato, perché non comprende né rispetta neanche il proprio amore. Passando a Helena, l’ho amata! Sai bene quanto mi piaccia questo personaggio e sai bene quanto sia critica quando si tratta di lei, ma la tua versione mi ha convinta e l’ho trovata IC e ben caratterizzata. Dai libri abbiamo di Helena Corvonero solo uno scorcio, e in questo scorcio lei è regale: dignitosa, orgogliosa e bellissima pur nella sua condizione di defunta. La tua Helena è esattamente questa Helena: si evince perfettamente il legame con Tom, perché con lui si confida e dunque si fida, così come si capisce quanto si senta vicina a lui, quanto a suo modo lo ami – “ti dirò dove l’ho nascosto e tu lo distruggerai, Tom, per me, per me”, quel “per me” ripetuto due volte è veramente molto incisivo: lei è consapevole del loro legame e anche di quanto siano simili. Nel finale, quando lo irride e si fa quasi beffe del proposito di Tom, ho rivisto invece la consapevolezza grigia di un fantasma che sa quale debba essere il suo posto nel mondo: Helena non è più in grado di sperare, perché non appartiene più alle schiere dei vivi, e non può fare altro che difendersi dalla “vita” di Tom rifiutandola. Caratterizzazioni perfette! 10/10 assolutamente. Totale: 42/45 |
Ciao, cara! |
Ciao ^^ |
Ciao Mary! Come ti avevo anticipato, sono passata a recensire le altre drabble in gara, quindi anche la tua. |
Bellissima. Non riesco a trovare altre parole per descrivere questa drabble, semplicemente bellissima. In così poche righe sei riuscita a trasmettere mille emozioni, mille sensazioni, diverse e contrastanti. Prima provo dispiacere per Hermione e rabbia verso Draco, poi alla fine resta un retrogusto di tristezza, perché in realtà entrambi sembrano "violati" nell'intimità: fisica quella di lei, psicologica quella di lui. I miei complimenti, davvero, non smetterei mai leggerla, anche perché adoro questa coppia. |
Ciao Mary, ti faccio i complimenti perché questa drabble la trovo assolutamente riuscita. Secondo me la sfida alle 100 parole l'hai centrata in pieno: il testo è potente, intenso. Le frasi di Helena trascinano con fare ipnotico, immergono il lettore in un'atmosfera dannata, e ci riescono grazie all'impostazione stilistica. Ho trovato estremamente armoniosa l'alternanza tra narrazione e dialoghi. L'idea di Tom che ridà un cuore a Helena è molto originale e interessante, così com'è originale la presa di posizione di Helena. Helena di solito è vittima, ma qui irride Tom. Helena non capisce le motivazioni di questo gesto, la grandezza che potrebbe avere al fianco di Tom. I protagonisti, infatti, sono gemelli nell'odio per i genitori e nell'ingegno, potrebbero essere una coppia di alleati terribile, molto pericolosa. L'idea che Tom condanni Helena all'eternità condivisa rendendo il Diadema un Horcrux, quindi una parte di sé, sa proprio di dannato, di angst - è una punizione in perfetto stile Voldemort. Hai ridato una ventata di freschezza alla coppia senza snaturarla. |
Credo, snza paura di sbilanciarmi troppo, che sia la migliore drabble che abbia mai letto! Geniale originale e allo stesso tempo perfettamente coerente! L'ho adorata dalla prima parola all ultima! Anche tutte le altre sono molto belle ma questa mi ha colpito con una forza stratosferica! Complimenti davvero! Baci |
Bella anche questa drabble che, ovviamente, ho sbagliato xD |