Recensioni per
Di vetri infranti e attimi rubati
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 143 recensioni.
Positive : 143
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/09/17, ore 19:52

Ciao Mary! Le Sirius/Lily non mi fanno impazzire, ma ero comunque curiosa di vedere cosa avresti ideato. Avevi una sola parola come prompt, una parola generica come "vanità", con cui è facile scadere nel banale, specie se associata a due personaggi descritti come molto attraenti. Credo che la sfida lanciata da Rosmary fosse proprio questa: scrivere qualcosa d'opposto a tutto questo, qualcosa degno d'essere letto e ricordato, e ci sei riuscita! Per prima cosa ho adorato la duplice importanza che hai dato alla vanità, perché riguarda sia Lily che Sirius. All'inizio, quasi fosse un espediente voluto, c'è quel secco e diretto "Eri perfetta.", che posiziona subito la visuale su Lily, poi a sorpresa si scopre che il legame centrale con la vanità ce l'ha Sirius. La mia parte preferita è quella che sta nel mezzo delle drabble, dove la vanità più superficiale di Lily si scontra con quella più terribile, più Black, di Sirius. Hai usato uno stile limpido, chiaro, che si lascia leggere senza veli: proprio come la vanità, che induce chi la possiede a mostrare e lasciarsi guardare, ma al tempo stesso l'effetto creato è quello di un contrasto, perché la vanità può anche indurre le persone a nascondere il loro io più profondo. E l'io più profondo di Lily è quella ragazza che sa di non essere perfetta, che non sopporta il dubitare di Sirius. Sirius, d'altro canto, riflette il prompt nella sua essenza più pura, a tutto tondo, perché è il desiderio di essere sempre scelto a discapito degli altri, d'essere sempre il migliore - anche del migliore amico - a fargli iniziare il suo gioco con Lily.
Lily pedina, Sirius burattinaio all'inizio, poi il contrario alla fine. Queste drabble giocano su un incontrarsi e uno scontrarsi continuo, tra la vanità e il senso di prevalsa. Ho adorato il modo in cui Lily, con poche parole taglienti, ha ribaltato la situazione tra lei e Sirius. E che dire di quel piccolo, minuscolo dettaglio della sigaretta? Io le odio inserite in questi contesti, lo sai, ma qui l'ho trovata un mezzo perfetto (sì, sono io che lo dicendo, ancora non ci credo)!  È come se Sirius, spegnendo quella sigaretta e toccando subito dopo Lily con tanto di frase di scherno, avesse metaforicamente spento e schiacciato Lily, la sua dignità. Sirius che rimanda al freddo perché ha gli occhi d'argento, perché è una statua di sale, perché ha una bellezza innaturale, viene associato a fuoco spento mentre è con Lily, Lily che invece rimanda al fuoco sia per aspetto che per indole. Io amo questi dettagli, magari involontari, che pero saltano subito all'occhio e che rendono un testo già curato ancor più interessante. Parlando sempre di dettagli - anche se questo per me non lo è poi tanto - il fatto che tutto inizi con "eri perfetta" e finisca con "fragili pezzi" intensifica ancor più quel senso di contrasto che riempie le drabble. Sirius, la statua di sale senza un'anima, si ritrova in mille pezzi per opera della sua stessa preda. Lily non sarà riuscita a spezzargli il cuore, ma ha comunque trovato un altro modo per farlo a pezzi. Bellissime, davvero bellissime.

Recensore Master
30/09/17, ore 18:53

Ciao Mary :D
Non sai quanto sono felice di aver letto una Sirius/Lily scritta da te **
Comincio dall'interpretazione che hai dato del prompt: è semplicemente duplice – e questo non me lo sarei aspettata per niente! Insomma, leggendo "vanità" viene naturale associarvi qualcuno di narcisista come Sirius, non avrei mai pensato a Lily come vanitosa, eppure sei riuscita a renderla piuttosto credibile persino in questa veste. Non è infatti la vanità comunemente intesa a spingere Lily tra le braccia di Sirius, è una vanità che invece la istiga a vedersi come perfetta e a non accettare opinioni contrarie e questo è senza dubbio per me un punto di originalità. La vanità di Sirius è ciò che invece la tiene avvinta a lui, un po' come se fossero due calamite: nessuna si può allontanare a meno che una cessi di attrarre l'altra – o vada in pezzi, come la vanità di Sirius.
Mi è piaciuto tantissimo anche il fatto che nessuno dei due sia innamorato dell'altro, che a farli finire insieme sia stata più che altro "voglia di vincere": proprio questo motivo che sta alal base del rapporto che hai mostrato, ha reso entrambi più cinici, più sprezzanti, in particolare nel dialogo dell'ultima drabble. In quest'ultima è Lily a ferire Siuris, mentre nella precedente è lui che la sbeffeggia, perché per Sirius tutto è un gioco.
Passando allo stile, le immagini che sei riuscita a creare sono a dir poco meravigliose: l'idea delle statue di sale è poetica e azzeccata e trovo che si sposi divinamente con la vanità che impregna tutte le drabble – come la vanità, anche le statue possono andare in pezzi.
In bocca al lupo per il Contest!
Un bacio

Recensore Veterano
30/09/17, ore 17:37


Tu, come Freya, non smetti mai di deludermi, né di stupirmi: le tue storie sono sempre una certezza! *_* E, poi, non vedevo l'ora di leggere una Sirius/Lily scritta da te (anche se vorrei tanto che tu ci scrivessi su almeno una Flashfic :D). Ne avevamo parlato e, in effetti, non avevi un prompt semplice. O, meglio, associato ai due sarebbe stato di semplice uso solamente se si fosse poi sfociati nel banale. Inutile dirti che ce l'hai decisamente fatta nel trasformare qualcosa che poteva essere prevedibile in qualcosa di magnifico, soprattutto considerando i limiti imposti dal contest per quanto riguarda il numero di parole da poter utilizzare! Il fulcro del prompt, la vanità, emerge in ogni dove, in ogni rigo di queste trecento parole... hai caratterizzato in maniera sublime entrambi, hai espresso la loro vanità in mille sfumature diverse, in ogni singolo gesto e dettaglio, sapendola intrecciare per bene anche con altri aspetti del loro carattere: c'è la vanità un po' superficiale di Lily, che si trasforma in determinazione quando si sente "minacciata"; c'è la vanità arrogante di Sirius, che si sente in diritto di dire quello che vuole e di fare quello che vuole, in qualunque contesto e con chiunque, senza pensare un secondo alle conseguenze, quella vanità che va a braccetto con la sicurezza di sè, la consapevolezza innata, magari anche senza cattiveria e secondi fini, di essere "seguiti" e di potersi ergere al di sopra degli altri. Sono due tipi di vanità che si incontrano, si intrecciano fra di loro, per poi arrivare a scontrarsi e a crollare entrambe sotto la consapevolezza di aver fatto qualcosa solo per il gusto di provare a se stessi di poterlo fare, senza poterne effettivamente trarre nessun beneficio. Sì, lo so, lo sproloquio psicologico non serviva, ma mi esalto sempre quando leggo qualcosa che riesca a farmi "partire la mente" in questo modo e che mi permetta di fare analisi così per cercare di carpire i motivi dietro le azioni dei personaggi. Vuol dire che l'autore ha fatto un lavoro magistrale, perché è riuscito a dare un input incisivo e a metterci tanto del suo in personaggi fondamentalmente immaginari, è riuscito a scandagliarli e a dire tanto su di loro, senza però dire tutto, lasciando un margine di spazio per permettere al lettore di trarre le sue riflessioni personali e restare comunque incantato dal resto.
Insomma, drabble splendide, personaggi sublimi (il mio preferito è Sirius, se non si fosse capito xD), stile come al solito magnifico (tutti quei "argento", "perfezione", "irresistibile", "vanità" mi hanno fatto pensare a una bellissima campana di cristallo scintillante alla quale, però, basterebbe pochissimo per frantumarsi in mille pezzi) e ho adorato tantissimo il titolo e il suo essere un po' un secondo filo conduttore per le drabble.
In bocca al lupo, cara!

Giulia

Recensore Master
02/09/17, ore 15:53

Recensione premio

Trovare Draco/Bellatrix è praticamente impossibile, perciò sono felice di aver scovato questa mini-raccolta. Sicuramente la coppia in questione non può essere una coppia di fatto ed è portata solo per finali inquietanti, malsani o angst. Nel caso di questa drabble devo dire che la parola giusta per descriverla è proprio la prima: inquietante. Draco sembra un giocattolino nelle mani di una - DELLA - strega. Ciò che ho amato è il fatto che in uno spazio così piccolo i protagonisti riescano ad emergere: lei lo fa con forza schiacciante, mentre di lui emerge proprio il suo essere sopraffatto. Stile incisivo, suadente, in cui niente è lasciato al caso, in cui ogni frase sembra un ornamento con gli artigli: "un sorriso orlato di pazzia" è un concetto stupendo per descrivere Bellatrix, perché di fatto la forza e la bellezza del suo personaggio risiedono proprio in questo, nel suo essere un'anima decaduta, sfiorita, impazzita. Ho apprezzato quest'idea di scrivere tre drabble con tre donne, donne così diverse che hanno avuto posto nella vita del protagonista in momenti altrettanto diversi. Raccontare il tutto in prima persona è stata una scelta vincente, aiuta a focalizzare al meglio la voce narrante, questo Draco che dapprima ci appare sprezzane di fronte a una ragazzina che "non gli piaceva per niente", poi deciso a prendere ciò che vuole, infine inerme, di fronte a una zia che lo sovrasta. Davvero interessante, lo vediamo declinare procedendo a ritroso nel tempo, ed è lì, con Bellatrix in prima linea, che capiamo il trauma che ha subito e con quale segreto ha convissuto durante l'adolescenza. Inquietante, insolito e affascinante. Complimenti!

Recensore Master
05/06/17, ore 19:47
Cap. 11:

Recensione premio

Cercavo qualcosa dedicato a personaggi inusuali,perciò eccomi qui! Il titolo non poteva certo far presagire rose e fiori, ma io amo le storie tragiche e devo dire che nella sua incisività questa parola acquista ancor più spessore, considerati i contenuti. La drabble mi ha colpita e affondata, è estremamente cruda, leggerla dall'inizio alla fine è stato come fissare ripetutamente una foto sgradevole. L'idea che le mani "del tuo unico amore" non siano altro che violenza portatrice di sangue è straziante, così come l'idea che a essere descritto sia l'atto finale, quello in cui Eileen viene strangolata dal suo stesso marito. Da brivido!
Effettivamente non sappiamo come sia morta, questa versione dei fatti potrebbe essere vera, inoltre aggiunge quel tocco di malsano all'universo potteriano senza apparire forzato o fuori contesto. Stile affilato, perfetto per esprimere la crudezza di fondo che accompagna dalla prima all'ultima parola nella lettura.
(Orribilmente) bellissima!

Recensore Master
20/05/17, ore 12:23
Cap. 6:

Seconda recensione premio del contest "Sfida alle 100 parole – III edizione"

Ciao, Mary!
Dopo un po' di tempo passo a lasciarti l'altra recensione premio. Ho avuto, come sempre, l'imbarazzo della scelta, ma alla fine ho deciso di leggere Tom, che non sa deludere.
Ho trovato queste due drabble molto forti emotivamente e, richiamando il prompt che scegliesti per la scorsa edizione del contest del contest, senza pietà. Abbiamo la stessa visione di Merope (tanto per cambiare!), anche io la immagino incapace di amare suo figlio, solo che nella mia versione è ancora più meschina, perché non lo ama anche perché non ha saputo legare a lei Tom Riddle senior (non è stato un "bravo bambino").
Tom è spettacolare, nella sua avversione per le donne che vede troppo passionali, a me verrebbe da dire troppo vive – meglio una morta, magari? (Ogni riferimento a Helena Corvonero è puramente casuale!) –, e quindi detestabili. Ma sua madre è in qualche modo diversa, e mi è piaciuta questa lettura, il fatto che in lei non veda passione ma debolezza, stoltezza, l'ultima frase è veramente tragica: E così non valevo quanto il mio sudicio padre babbano, madre?
Lo stile è pieno come tuo solito, molto bello, molto d'impatto, molto emotivo. E risulta emotivo in ambedue le drabble, anche se la terza persona usata per Tom trasmette una freddezza, una logica calcolatrice (propria del personaggio), che non trasmette la seconda persona usata per Merope, lì il narratore sembra osservare con gelida pena la sorte avversa della donna.
Bravissima come sempre, leggerti è sempre un piacere e questa raccolta non delude mai! Non è che mi scriveresti una Fred/Hermione? *-* Anche una drabble o una flash, mi piacerebbe molto leggere la tua interpretazione della coppia!
Tanti complimenti, alla prossima :)

Rosmary

Recensore Master
12/05/17, ore 11:34
Cap. 2:

Recensione premio

Finalmente riesco a leggere qualcosa di diverso dal solito su questa coppia! L'Amortentia è molto sfruttata, ma il modo in cui l'hai utilizzata qui mi è piaciuto da morire: Severus conserva la pozione per anni e questo fa pensare al fatto che abbia accarezzato davvero l'idea di somministrarla a Lily - un po' per disperazione, un po' perché all'epoca Severus avrebbe realmente potuto ricorrere a questi sotterfugi, visto che era appeno finito sulla cattiva strada del Mangiamorte.
La drabble si apre e si chiude a ventaglio, con questo stile estremamente sensoriale; profumi e odori si mescolano, accrescendo la tensione per la vicinanza di Severus a Lily. Essendo l'Amortentia regina crudele del racconto, i richiami sensoriali si sposano perfettamente con lo struggimento del protagonista. Il bacio sulla guancia di Lily, gesto così innocente e casuale, costituisce un elemento ancor più crudele, tentatore per Severus che sente i profumi salire, invitarlo ad agire col filtro. Il finale è una stoccata precisa al petto, forse proprio perché sappiamo come sono andate le cose. Sta di fatto che mi hai messo nostalgia della coppia! Davvero bella.

Recensore Master
18/04/17, ore 18:42

Prima classificata e vincitrice del Premio Giuria al contest Sfida alle 100 parole – III edizione

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 9/10
Il discorso qui è molto complesso e sono stata a lungo indecisa sul punteggio da assegnarti, questo perché il testo che hai scritto meriterebbe un punteggio pieno, se non fosse per il particolare di cui ti parlerò a breve.
Partendo dal lessico, le scelte linguistiche operate sono, a mio avviso, parlanti, nel senso che ogni termine serba in sé un significato così ampio da averti concesso di incastrare un contesto fatto di vissuti, sensazioni ed emozioni in sole cento parole. Ciò è stato possibile anche grazie al registro linguistico scelto, che si ascrive a un ambito medio-alto della lingua italiana senza tuttavia ricorrere a parole desuete o tanto ricercate da impedire la comprensione a chi non sia in possesso di un vocabolario molto ampio. Inoltre, il lessico scelto è anche molto caratterizzante, perché muta quando muta il punto di vista: il passaggio dal discorso indiretto a quello diretto è chiaro, anche se non vi sono virgolette a segnalare la cosa, perché è chiaro il cambio nel tono linguistico; sei stata veramente brava! Per farti un esempio delle parole parlanti, molto espressive, ricorro al testo:

  • I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”: l’espressione in grassetto riassume ciò che ho detto sino ad ora. La scelta del termine “grida” in luogo di un sinonimo, dal punto di vista del suono, richiama a qualcosa che stride, graffia, e lo fa in maniera fredda, gelida. Accostarla a quel “gemelle” crea un duplice contrasto: uno di suono perché contrapponi alla coppia consonantica “gr-” la g di “ge”, e l’altro di significato perché, nell’immaginario comune, un termine come “gemello” – nelle varie flessioni – richiama un concetto positivo, di complicità e unione, ma nella tua espressione questo concetto è ribaltato al negativo, azzerato dal sostantivo di riferimento. “Grida gemelle”, in conclusione, dà poi immediatamente informazioni al lettore: i protagonisti condividono un dolore o una radicata rabbia – si è immediatamente catapultati, quindi, in un contesto tetro e drammatico.
Passando allo stile, io credo che tu sia stata geniale. Alternare un discorso indiretto in seconda persona alle parole dell’altro personaggio del racconto ti ha concesso di contestualizzare e dire tantissimo in sole cento parole. È come se la tecnica usata avesse triplicato le parole a disposizione: la narrazione indiretta dà informazioni sullo stato d’animo del protagonista, sui suoi desideri e sulle sue sensazioni; il discorso diretto di Helena, invece, dà informazioni sulle azioni del protagonista, sui propositi rivelati e allo stesso tempo sul modo di essere di Helena stessa. Legate insieme le due narrazioni restituiscono al lettore un quadro molto chiaro del rapporto che intercorre tra i due personaggi: la storia è compiuta, c’è tutto ciò che doveva e poteva esserci.
Andando più nel dettaglio, trovo che associare il presente indicativo alla seconda persona narrante dia al racconto le sembianze di un cortometraggio: il tempo del racconto coincide con il tempo della lettura, di conseguenza il ritmo diventa molto personale perché è quasi deciso dal lettore stesso – e il fatto che tu faccia poco uso della punteggiatura, che le virgole abbondino solo in determinati momenti, incrementa questa relazione testo-lettore, perché il secondo sceglie le pause, quindi sceglie il ritmo.
La sintassi è molto lineare, le frasi sono brevi, i capoversi sono tanti, i trattini lunghi abbondano in quanto sanciscono il passaggio dall’indiretto al diretto, e il tutto è gestito molto bene. In particolare, i capoversi sono tutti incisivi, nessun punto e a capo è sprecato, perché ognuno isola un’immagine – una scena – ed è un passo in avanti nella scoperta del racconto.
A questo punto posso introdurre il motivo per cui ho deciso di assegnare 9/10 e non il massimo in questo parametro: l’ultimo capoverso.
  • I tuoi sogni s’infrangono. La punirai condannandola all’eternità insieme”: l’espressione evidenziata in grassetto è a mio avviso l’unica a non convincere del tutto dell’intera storia. Come ti ho detto inizialmente, le tue scelte lessicali sono molto espressive ed evocano più di un significato, completando con questi rimandi impliciti ciò che il testo, per ragioni di brevità, non riesce a dire esplicitamente. In questo caso, anziché esserci un richiamo a un significato, c’è una chiusura: l’espressione è criptica, e senza le note rischia di restare muta o di essere compresa con maggiori difficoltà, e questo perché lungo l’intero testo il lettore non ha dovuto fare alcuno sforzo di comprensione. Dal punto di vista stilistico, è l’unico capoverso assieme al quarto a non contenere anche il punto di vista di Helena: il lettore ha qui la sola narrazione indiretta, il che significa che non ha un aggancio nel discorso diretto per colmare il vuoto di significato lasciato dall’espressione. In ultimo, da un punto di vista più “grammaticale” (e lo virgolo perché non si tratta di un errore), “eternità insieme” può apparire tronca, perché in genere “insieme” è seguito da un elemento chiarificatore: insieme a chi o a cosa – questa sensazione di espressione tronca è generata anche dal fatto che, come detto, la tua sintassi è molto lineare e chiara, qui invece c’è un’eccezione, c’è una frase che sembra interrompersi senza concludersi.
Questo dettaglio, che sono certa sia stato causato dalla necessità di strizzare tutto in cento parole, assume un peso maggiore nel contesto dell’intera storia perché è proprio l’espressione finale – una posizione privilegiata quanto a importanza ai fini del significato che si tramuta in una “penalità” maggiore laddove, come a mio avviso in questo caso, c’è una situazione meno convincente. Per questo motivo, ho reputato giusto detrarre un punto e quindi assegnarti 9/10 anziché il massimo.
Concludo qui, quindi, sperando di averti chiarito il motivo del punteggio assegnato. Ad ogni modo, posso solo complimentarmi con te, perché, dettaglio finale a parte, lo stile e il lessico sono meravigliosi come tuo solito!

Titolo: 3/5
Il titolo è sicuramente coerente al contenuto della storia e fa riferimento a questo amore senza futuro in cui è imprigionato il protagonista – è ripreso anche testualmente: lui sogna qualcosa e questo qualcosa è una vita dannata assieme a lei, assieme a una defunta castigata al limbo eterno tra la non-vita e la non-morte. Nonostante questo evidente pregio, il titolo pecca però di genericità, e non è “degno”, a mio modesto avviso, dell’intricata bellezza della storia – in un certo senso, non lascia intuire al lettore il tono del racconto né l’elegante ricercatezza dello stesso, e questo può essere penalizzante. Allo stesso tempo, però, è in grado di anticiparne quantomeno il genere di riferimento e l’atmosfera che in generale si propone di racchiudere il testo; in più, letta la storia, si comprende pienamente cosa significhi per te autrice questo titolo. Sintetizzando, quindi, è sicuramente un buon titolo per la tua storia, ma potrebbe esserlo per molte altre – in questo è dunque generico. Il punteggio assegnato, il 3/5, è la media dei pro e dei contro qui spiegati.

Utilizzo del prompt: 10/10
La citazione scelta, “Anche i dannati amano”, è stata messa in scena: un cortometraggio, il tuo, che ha dato vita a un momento di debolezza, l’amore, del personaggio più dannato della saga. Non la citi nel testo e, cosa che ho molto apprezzato, non fai ricorso neanche in un’occasione al termine “amore”. Nella tua storia l’amore in apparenza non c’è, piuttosto c’è l’odio – “sono un ricordo pieno d’odio” – ed è un “odio” che pesa in maniera indicibile nella narrazione, perché è quello di Helena – anzi, è ciò che Helena stessa dice di essere. Tuttavia, il contrasto che si viene a creare tra l’amore dannato e sottinteso provato dal protagonista e il rifiuto castigatore dell’amata dà paradossalmente risalto al significato della citazione scelta, perché ciò che si respira è in effetti un amore senza presente e senza futuro che ha colto alla sprovvista due dannati. Mi perdonerai se cito ancora tratti linguistici del testo, ma è indispensabile per spiegarmi: tu non citi mai l’amore, allora come risulta chiaro che l’oggetto del racconto sia un amore piuttosto che un’attrazione o un qualsiasi altro sentimento? Il testo non è muto e dà indizi importantissimi, e lo fa soprattutto con il termine “cuore”, citato due volte in contesti, ancora, contrastanti: “I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”, in questo caso il cuore è quello di Tom, un cuore consunto ma vivo, che pulsa e si nutre delle rivelazioni di lei– rivelazioni di odio in cui Tom si riconosce; “sciocco, ridarmi un cuore che pulsa, sono un ricordo pieno d’odio, nient’altro che vento che grida”, in quest’altro caso, del tutto contrastante, il cuore di cui si parla è quello di Helena, o meglio quello che Tom vorrebbe donare a Helena – un cuore vivente, che pulsa così come pulsa il proprio –, passaggio che evidenzia la distanza incolmabile tra i due personaggi e rende ancora più dannato il tuo protagonista, che è dannato in quanto Tom Riddle e in quanto innamorato destinato al dolore. In più, i tuoi “amanti” si ritrovano nell’odio e in vissuti negativi, il che rende questo amore “strutturalmente dannato”. Tutto questo si riassume in un 10/10 assolutamente meritato! Con una citazione simile era molto facile scrivere qualcosa di banale, ma tu sei stata bravissima!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Hai scelto due personaggi complessi e una coppia molto particolare, ma trovo che sia stata bravissima nel preservare l’IC e restituire al lettore un’ottima caratterizzazione, e versione, di entrambi i personaggi. In primis, hai operato una scelta singolare: ad essere innamorato è Tom, mentre Helena lo “irride”, un capovolgimento di non facile gestione, ma che convince e non ritrae un Tom Riddle improbabile.
Inizio proprio da lui, da Tom. È esattamente come siamo abituati a vederlo: affascinato dagli oggetti preziosi e spietato. In questo caso, l’oggetto prezioso non è né il Diadema né un altro monile, ma Helena stessa: agli occhi del giovane Tom Riddle, cosa poteva esserci di più prezioso di una donna condannata al limbo eterno perché corrotta dalla brama e dall’ambizione? Helena è morta perché ha combattuto i suoi fantasmi, si è ribellata ai legami di sangue e, sorda alla morale e alle imposizioni, ha perseguito i suoi scopi. È assolutamente verosimile che Tom ne sia ammaliato, che la desideri, la comprenda e, in ultimo, la ami – “I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”, Tom si innamora del suo odio, della sua immoralità, ed è credibile e, per me, perfettamente IC. Quanto alla spietatezza, appare nel finale, in quel “I tuoi sogni s’infrangono. La punirai condannandola all’eternità insieme”: Tom è ferito, oltraggiato e scosso dal rifiuto, e tutto ciò che riesce a fare, che crede sia giusto fare, è punirla, anche se l’ha desiderata e amata. È, come detto prima, spietato, perché non comprende né rispetta neanche il proprio amore.
Passando a Helena, l’ho amata! Sai bene quanto mi piaccia questo personaggio e sai bene quanto sia critica quando si tratta di lei, ma la tua versione mi ha convinta e l’ho trovata IC e ben caratterizzata. Dai libri abbiamo di Helena Corvonero solo uno scorcio, e in questo scorcio lei è regale: dignitosa, orgogliosa e bellissima pur nella sua condizione di defunta. La tua Helena è esattamente questa Helena: si evince perfettamente il legame con Tom, perché con lui si confida e dunque si fida, così come si capisce quanto si senta vicina a lui, quanto a suo modo lo ami – “ti dirò dove l’ho nascosto e tu lo distruggerai, Tom, per me, per me”, quel “per me” ripetuto due volte è veramente molto incisivo: lei è consapevole del loro legame e anche di quanto siano simili. Nel finale, quando lo irride e si fa quasi beffe del proposito di Tom, ho rivisto invece la consapevolezza grigia di un fantasma che sa quale debba essere il suo posto nel mondo: Helena non è più in grado di sperare, perché non appartiene più alle schiere dei vivi, e non può fare altro che difendersi dalla “vita” di Tom rifiutandola.
Caratterizzazioni perfette! 10/10 assolutamente.

Totale: 42/45

Recensore Veterano
15/04/17, ore 17:55

Ciao, cara!
Scusami tanto per il ritardo! Ho letto la drabble giorni fa ed ero convinta di averla anche recensita... meno male che me ne sono accorta! xD
Comunque, inutile ripeterti quanto io adori il tuo stile, così incisivo e ricco di immagini splendide (mi ha colpito in particolare questa frase: sono un ricordo pieno d’odio, nient’altro che vento che grida), cosa che ti è riuscita meravigliosamente anche qui: è incredibile quello che sei riuscita a fare in sole 100 parole! *_* Intanto, non potevi scegliere coppia migliore per la citazione: si addice particolarmente a Helena e Tom, come se King l'avesse scritta appositamente per loro xD. Tutta la drabble è praticamente intrisa fino all'osso di "dannazione" (come da titolo), ed emerge particolarmente la figura di Helena, così fredda, così volitiva e combattiva, a tratti forse egoista. Mi è anche piaciuto molto come hai deciso di differenziare il punto di vista di Tom da quello di lei, ponendo entrambi comunque sullo stesso rigo, sullo stesso piano, come se fossero sì due personaggi distinti, ma inesorabilmente legati, per tutta l'eternità.
Una cosa che non ho ben capito è il significato di quel "grida gemelle"... "gemelle" in relazione a chi/cosa?  
In bocca al lupo per il contest,

Giulia

Recensore Master
14/04/17, ore 10:47

Ciao ^^
Sto leggendo anche io le Drabble del contest, e beh, che dre della tua... WOW. Lo stile è molto evocativo, bello e coinvolgente da morire! Si entra nei pensieri di Helana (mi è piaciuto troppo quando prega Tom di distruggere la tiara per lei, ti fa percepire la profonda angosca di lei e credo sia un aspetto caratteristico del fantasma).
Come sempre scrivi dei componimenti davvero emozionanti e dark, riesci sempre a dare un tocco angst che sta sempre bene coi personaggi di cui tratti! Bellissima anche la citazione, ero davvero indecisa su quale scegliere e mi sono appassionata a King da poco (ho letto le notti di Salem in cinque giorni e ora sono ossessionata dallo scrittore xD) quindi anche questa citazione mi stuzzicava e non poco! Complimenti, cara, e un bacio :*
(Recensione modificata il 14/04/2017 - 10:49 am)

Recensore Master
13/04/17, ore 12:13

Ciao Mary! Come ti avevo anticipato, sono passata a recensire le altre drabble in gara, quindi anche la tua.
Che dire? WOW! Tu si che sai scrivere drabble.
Riesci a riassumere emozioni e tutto ciò che vuoi esprimere in 100 parole. CENTO!
E' tutto così lineare, sembra quasi una poesia, ha un ritmo, ha una musicalità oserei dire tangibile. Sei riuscita a creare un'atmosfera concreta, come se l'aria si potesse toccare. Davvero i miei complimenti.

Poi volevo chiederti una cosa personale: ho notato che hai scelto la citazione di King e che hai indetto un contest horror/dark, per caso ti piace "il Re del brivido"? No, perché è il mio autore preferito ^__^
Alla prossima carissima Mary
Nina

Recensore Master
09/04/17, ore 23:49
Cap. 5:

Bellissima. Non riesco a trovare altre parole per descrivere questa drabble, semplicemente bellissima. In così poche righe sei riuscita a trasmettere mille emozioni, mille sensazioni, diverse e contrastanti. Prima provo dispiacere per Hermione e rabbia verso Draco, poi alla fine resta un retrogusto di tristezza, perché in realtà entrambi sembrano "violati" nell'intimità: fisica quella di lei, psicologica quella di lui. I miei complimenti, davvero, non smetterei mai leggerla, anche perché adoro questa coppia.
Ciaooo

Recensore Master
09/04/17, ore 12:24

Ciao Mary, ti faccio i complimenti perché questa drabble la trovo assolutamente riuscita. Secondo me la sfida alle 100 parole l'hai centrata in pieno: il testo è potente, intenso. Le frasi di Helena trascinano con fare ipnotico, immergono il lettore in un'atmosfera dannata, e ci riescono grazie all'impostazione stilistica. Ho trovato estremamente armoniosa l'alternanza tra narrazione e dialoghi. L'idea di Tom che ridà un cuore a Helena è molto originale e interessante, così com'è originale la presa di posizione di Helena. Helena di solito è vittima, ma qui irride Tom. Helena non capisce le motivazioni di questo gesto, la grandezza che potrebbe avere al fianco di Tom. I protagonisti, infatti, sono gemelli nell'odio per i genitori e nell'ingegno, potrebbero essere una coppia di alleati terribile, molto pericolosa. L'idea che Tom condanni Helena all'eternità condivisa rendendo il Diadema un Horcrux, quindi una parte di sé, sa proprio di dannato, di angst - è una punizione in perfetto stile Voldemort. Hai ridato una ventata di freschezza alla coppia senza snaturarla.
Bellissime le immagini con cui descrivi Helena: "sono un ricordo pieno d'odio, nient'altro che vento che grida". Incisive, graffianti. Davvero bello.

Recensore Junior
07/04/17, ore 21:19

Credo, snza paura di sbilanciarmi troppo, che sia la migliore drabble che abbia mai letto! Geniale originale e allo stesso tempo perfettamente coerente! L'ho adorata dalla prima parola all ultima! Anche tutte le altre sono molto belle ma questa mi ha colpito con una forza stratosferica! Complimenti davvero! Baci

Recensore Master
17/10/16, ore 22:44

Bella anche questa drabble che, ovviamente, ho sbagliato xD
Avevo pensato alla Camera dei Segreti, ma non riuscivo a pensare a un personaggio che si adattasse alla drabble, perciò ho detto Mirtilla (cosa di cui mi vergogno profondamente, ma non volevo lasciare lo spazio vuoto).
Non so perché non ho pensato al basilisco: penso di essermi lasciata trarre in inganno dal genere - proprio non ricordavo che il basilisco fosse femmina - ma ormai è andata.
In ogni caso, rileggendo la drabble consapevole dell'identità del protagonista, non si può non dire che gli indizi ci sono e che la descrizione calza a pennello, quindi complimenti per aver creato un'assurda davvero assurda!
Alla prossima :)