Recensioni per
Aetna (Cancer Deathmask)
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/02/15, ore 13:29

Ecco, Angelino fa un balzo verso il sé del futuro. Un pestaggio da vigliacchi, veramente molto ben narrato. Michele, la cui foia si annusa anche attraverso lo schermo del computer, che tiene Rosalia e la costringe a guardare il pestaggio per distruggere ogni barlume di stima nei confronti di Angelino. E funziona. La capricciosa e scostante ragazzina finisce per sputare in faccia ad Angelino proprio le parole dell'uomodimmerda Zio Vito, che con metodo mafioso rimette DM al suo posto. Angelino è un vigliacco, perché preferisce perdere Rosalia dopo l'umiliazione subita? Per niente. Il suo coraggio è tutto nel resistere al pestaggio quando avrebbe potuto far fuori i suoi avversari usando il potere del suo cosmo. Chapeau.
E che dire del cammeo finale? L'ho sentita anche io l'anima di Ludwig, che complice l'alcol fa commuovere fino alle lacrime il duro Petre. So che sta per succedere un disastro. Non riesco a staccarmi, la pausa pranzo la dedico a te.
S.

Recensore Master
13/02/15, ore 13:16

Capitolo splendido, fortemente simbolico e per questa ragione molto evocativo. La scelta di vestire Angelino da Arlecchino, con i significati ancestrali che questa figura si porta appresso, è stata geniale. DM, demone vestito di colori, sembra avulso dalla festa che si consuma attorno a lui. Una festa dei sensi, del tripudio, del dimenticarsi per un giorno chi sei e qual è il tuo posto nel mondo. In questo ho trovato il forte legame fra la scena della festa (a proposito: bellissima l'idea della caducità delle cose che introduci parlando dei carri: un anno di lavoro per una manciata di minuti di gloria) e l'amplesso finale di Angelino e Rosalia. Forse l'unico elemento che mi ha un po' straniato è la portata delle sensazioni e dei pensieri di Angelino durante il rapporto. Non so, forse è troppo adulto per un ragazzo compreso fra 12 e 15 anni. A quell'età il sesso dura 5 minuti, ed è sfogo individuale puro. Ma forse con gli spiriti che ti urlano in testa le cose vanno diversamente.
PS: ottima la tua idea di buttare delle esche narrative qui e là. Vedremo cosa ne verrà fuori!
S. 

Recensore Master
13/02/15, ore 12:29
Cap. 5:

Ecco una svolta che non mi aspettavo. Ludmilla, la fattucchiera che vive lontano dal paese a cui tutte le comari si rivolgono per farsi leggere il futuro, per un filtro d'amore o per farsi levare il malocchio. Me la sono figurata così, esempio plastico della superstizione di paese. E di doti ne deve avere parecchie, la nostra Ludmilla, visto che pur essendo cieca si scambia sguardi con Petre e legge il futuro nel volo degli uccelli! WOW!
Angelino è sempre più vicino alla meta e sempre più confuso per non aver capito in che cosa consista il suo potere. Mi intriga molto lo spin che hai voluto dare alla storia, introducendo un elemento di pericolo universale che incombe sul futuro del povero cancrino. Comincio a pensare che la prima vittima di DM sarà Rosalia... e in quel momento maledetto Angelino sparirà per sempre per lasciare il posto all'Iradiddio death mask.
A presto e ancora complimenti!
S.
 

Recensore Master
13/02/15, ore 12:08

Eccolo il nostro Angelo che fa i conti con l'amore. Ottima la tua scelta di limitare la narrazione dei fatti a poche frasi striminzite. Non è la persona che importa, qui. E' l'esperienza. Angelo lotta con i suoi demoni, con la sua debolezza, con se stesso e anche con l'amore. Non è ancora né carne né pesce, ma io ho la sensazione nettissima che stia camminando sul filo di un rasoio. Presto, molto presto arriverà la persona, il fatto, l'evento che trasformerà Angelino in Death Mask, la persona che nonostante tutto un cuore ce l'ha in una maschera di morte dietro alla quale nascondersi per non guardare dentro a se stessi e non dover fare i conti con le voci dei sentimenti, che ti urlano ancora più forte di quelle dei morti ammazzati.
Brava, sempre più appassionante e avvincente. Mi hai catturato e mi stai facendo amare ancora di più questo personaggio stupendo tanto vituperato dal suo stesso creatore.
A presto,
S.

Recensore Master
12/02/15, ore 17:01
Cap. 3:

Rieccomi! Povero Angelino! Dopo una scalata di quattro giorni si ritrova davanti un maestro di dubbia provenienza (aiuto! questa sì che è una sorpresa!), ciccione, alcolista, sporco da fare schifo. Ma che bel personaggio! La mia frase preferita:
"Tu sei qui, per essere mio discepolo. Che poi tu possa diventare o non diventare un Saint è un altro discorso"
Apperò! Che mania di protagonismo! Questo essere al di sopra della missione stessa di maestro (= formare un futuro paladino della giustizia al servizio di Atena) è un altro geniale tassello che inserisci nella formazione del giovane Deathy. 
Anche da elementi come questo si capisce sempre di più perché sia venuto su così come lo abbiamo conosciuto noi: senza morale, senza etica, senza dio/dea.
Mi piace sempre di più la tua storia. 
PS: secondo me Angelino è in età prepubertale (11-12 anni). Non me lo immagino un bambino più piccolo affrontare addestramenti di questo genere.
A presto!
S. 

Recensore Master
11/02/15, ore 14:29

Te l'avevo promesso ed eccomi qui. Oggi non potrò andare oltre a questo secondo capitolo, purtroppo. E dico "purtroppo" perché il capitolo mi è piaciuto tantissimo. Il tuo stile, asciutto e diretto, mi ha incantata. Sono arci d'accordo con la tua nota finale: Kurumada non aveva la calcolatrice quando ci ha mostrato uno Shura di dieci anni (con il corpo da adulto!) che fa a fette Aiolos. Insomma, probabilmente gli è venuto in mente di inserire questo fatto dopo aver pensato alla storia nella sua globabiltà, da cui la ca22ata che giustamente segnali tu. Hai fatto bene a discostartene.
Bella e cruda la rappresentazione di Calò. Il bambino vede cose strane? Giù botte. Ma le cose che vede il piccolo Angelo (un nome che fa a pugni con ciò che Death Mask sarà da grande) non vanno via nonostante le cinghiate. Mi è piaciuto non sai quanto il modo in cui hai condotto il lettore verso la cima dell'Etna, ancora lontana, sotto quel sole che non lascia scampo. Ma meglio quello che i fuochi fatui. L'ultima parte, la ricerca di un nascondiglio per creare un cerchio di fuoco in cui trovare un po' di protezione dal tormento di quegli spiriti erranti, è stata forse quella che ho preferito. No, non stupiamoci se Death Mask è diventato quello che è. Con un'infanzia così - fra botte, culto dei 
santi, il malocchio, le fatture, i maghi, gli scongiuri, le anime dei morti che ti tormentano - non poteva fare di meglio... insomma, solo il sonno (quello eterno) può darti sollievo quando è la morte stessa a renderti la vita impossibile.
Ottimo lavoro!
A presto
S.

 

Recensore Master
11/02/15, ore 14:07
Cap. 1:

Ciao Engel,
a quanto pare i nostri destini si stanno incrociando, in questi giorni. Ho letto di questa storia in una fic di Denny, il quale mi ha consigliato vivamente di leggere il modo in cui descrivi il nostro comune (mio e di Denny, quantomeno!) amico Death Mask. Ho fatto proprio bene ad ascoltare il suo consiglio! Questo prologo, essenziale ed evocativo, mi è piaciuto molto. Ci sono tanti ingredienti che mi incuriosiscono e mi invitano a proseguire la lettura. Da un lato la visione di sé che ha Death Mask, totalmente distorta e assurda. Un uomo che ha una concezione tutta personale di giustizia. Uno che, però, ad Atena serve infinitamente, perché fa il lavoro sporco che nessuno dei suoi altri bellimbusti da parata hanno voglia di fare. 
E poi c'è Aprho. Altro personaggio ambiguo nelle intenzioni, nella sessualità, nella morale. Dare una rosa a Death Mask è come dare uno schiaffo a un bambino. Un gesto incongruo e assurdo. Che ha lasciato stupita tanto me quanto il Cancro. 
Interessante.... continuerò a leggere!
Ci sentiamo presto, da me o da te!
S.

Recensore Veterano
03/02/15, ore 15:05
Cap. 10:

Toglierei l'OOC, perché in poche storie Death Mask è stato così simile a quello che viene mostrato nell'anime e nel manga, senza considerare prequel e spin off di vario genere.

Certo che il fatto che Atena si incarni personalmente è un po' controproducente, ci voglio 13 anni perché lei acquisisca coscienza (16 nel reboot), poi se uno dei santi dorati sbarella appena, va tutto a scatafascio.

Death Mask è passato dal provare un terrore nero per le anime che vede all'incuterlo alle anime stesse, bloccate nel suo tempio. Un ribaltamento completo e sensato: a mali estremi, estremi rimedi.

Nel mentre, riprenderò a leggere dalle Moire, e da lì andrò avanti.
Intanto grazie per aver scritto questa storia e averla condivisa, è stata una lettura fantastica.

Recensore Master
03/02/15, ore 15:01
Cap. 10:

Il tuo DeathMask- Hölle König a me è piaciuto. Te lo ripeto anche in fase di chiusura, accomiatandomi da questa storia. È buona l'idea, buona l'intuizione e tiene assolutamente fede al sincretismo che anima la tua serie. Davvero, mi è piaciuta al punto da lasciarmi con un sorriso e la contentezza di un'orca sazia.

Restano alcuni punti insoluti, tipo cosa diamine ne sappia Angelo di Manigoldo. Magari, azzardo, è spiegato altrove? Illuminami, o mi resterà un enorme punto di domanda sulla testa.

Durante la lettura ho notato numerosi refusi e concordanze sbagliate "gente che infagottano tutto" al posto di "gente che infagotta tutto" e così via. Fossi in te, adesso che la storia è finita, mi siederei con calma e mi metterei a caccia. Certo, andarsene a scorrazzare nelle foreste frondose assieme ad una muta di anime nel cuore della notte sotto la luna rosso sangue è tutt'altra cosa che sedersi con una tazza di tè accanto e gli occhiali in punta di naso; ma ad ognuno il suo.

Alla prossima!
Francine

Recensore Master
03/02/15, ore 14:54
Cap. 9:

Appunto.

È Rosalia la chiave di volta per il tuo DeathMask. In parte, perché la strada che lo porterà a scontrarsi contro Shiryu nella Valle dell'Ade, è una strada che lui ha imboccato ad un certo punto della tua vita. Tu ci hai mostrato un percorso, ma non quando avviene la svolta. Succede. Dov'è che finisce la strada e dov'è che ne inizia un'altra? A volte non lo sappiamo nemmeno noi che la percorriamo, figuriamoci!

Ho apprezzato il fatto che Rosalia sia morta per una tragica fatalità. Che non si sia uccisa, novella Giulietta, o che l'abbiano uccisa per un qualsivoglia motivo. Perché la morte è anche questo. E perché questo tipo di morte è perfettamente in linea con i pensieri delle anime che si aggrappano disperate al corpo del Cancro. Una morte improvvisa. Un giro di giostra che si ferma senza nessun preavviso, come se i cavallucci bianchi si fossero imbizzarriti e avessero deciso di disarcionarti mentre il carosello continua a girare per i fatti suoi.

Ad essere sincera, anche chez moi Mask vede la sua compagna cadere nella Bocca dell'Ade; la differenza? Il mio è più bastardo e ce la spinge di peso. Con le proprie mani. Il tuo è ancora un ragazzino. Che fa la voce grossa e si gonfia come una rana; ma vedendo Rosalia avanzare verso la Bocca dell'Ade - verso quel Buco - non muove un solo muscolo. Per vigliaccheria. Per paura. O forse, solo per amore.

Recensore Veterano
03/02/15, ore 14:50
Cap. 9:

Quando ho letto questo capitolo, l'altra notte, mi hai ucciso.
In un certo senso, mi aspettavo che la crudeltà di Cancer della serie classica (notevolmente mitigata nel reboot) si manifestasse in tutta la sua possanza.

Invece lo ritrovo definitivamente spezzato, colpito a tal punto dall'ingiustizia della morte di Rosalia. Lui è lì che si deve rimettere in piedi per l'ennesima volta e chiudere definitivamente col passato, deciso a non versare più nemmeno una lacrima.

Angelo è morto definitivamente, resta solo Death Mask. Ma resto anche io, col cuore infranto.

Recensore Master
03/02/15, ore 14:44
Cap. 8:

Eccolo!
Eccolo Hölle König! È arrivato! S'è risvegliato!

Inutile dire che sto saltando sulla sedia! Ho apprezzato la descrizione della prova di Angelo, e le sue elucubrazioni più che sensate alla scoperta che Athena, la dea che dovrebbero proteggere, è una mocciosetta. Una bambina. Una che si reincarna, di volta in volta. E che lo fa da bambina. Cosicché sia più facile spazzarla via, se ti salta il pallino.

Ma la sovrapposizione tra Hölle König e Death Mask è da applauso. Così si spiegherebbe la sete di sangue di questo Santo. Il suo collezionare maschere nemmeno fossero quei souvenir pacchiani che si trovano in ogni città, dalla teiera a forma di Big Ben alla boule de neige con dentro la Torre di Pisa. Un'ottima idea. Davvero. Chapeau!!

Recensore Veterano
03/02/15, ore 14:42
Cap. 8:

E inizia a delinearsi Death Mask con i suoi dubbi sulla Dea, le sue sconfitte e i suoi trionfi.
Più va avanti il tempo, in generale, e più questo personaggio mi intenerisce. C'è così tanto dietro il suo comportamento, ci sono così tante disavventure (d'accordo, presunte tali ma ci stanno) che gli danno quell'umanità che sembra voler nascondere.
Cancer è un dannato che non vuol restare solo ma si autocondanna alla solitudine, perché l'unica cosa di cui si circonda - alla fine - sono morti.

Bella la presa di coscienza nel cuore della montagna, il modo in cui Cancer si è scoperto se stesso.
"Posso mandarle nell'Ade, posso distruggerle e posso
raccoglierle attorno a me e iniziar la Caccia."
Lo vedo, trionfante, mentre si guarda le mani e si autoincensa.

È possibile che ci stia iperfilosofeggiando sopra, ma quando qualcosa colpisce nel modo in cui mi ha colpito la tua storia non si resta indifferenti.

Recensore Master
03/02/15, ore 14:36

Sto divorando questi capitoli.
Ci sono ellissi, salti e voli, come se saltellassimo su dei sassi a pelo dell'acqua. O sopra degli scogli alrghi e piatti a sufficienza per passare dell'altra parte. Verso la fine della storia che sta sull'altra riva.

Così zio Vito ha mandato si suoi uomini a chiedere ad Angelo se, per caso, tra lui e Rosalia ci fosse un amorazzo. Chiedere a modo loro, ovvio. Con Michele in prima fila, per farle capire come stavano le cose. A Rosalia, ché Angelo lo sapeva benissimo; eppure ha voluto toccare lo stess qualcosa che no, non sarebbe mai stato suo.

E Rosalia, che si rifugia nella durezza e nel disprezzo per non dimostrargli quanto lui l'abbia ferita, quanto dolore le abbiano causato le sue parole. Ma che non si ferma a riflette a quanto dolore è costato a lui il suo amore. E Angelo davvero non ce la fa più.

Capitolo di rottura, questo. Se prima c'erano degli equilibri, questi erano comunque instabili e molto, molto precari. Ma per quanta buona volontà uno ci mette, prima o poi arriva lo scossone che ti mette con le chiappe a terra e ti costringe a chiederti cosa fare. A rialzarti e a reinventarti una vita.

Recensore Master
03/02/15, ore 14:27

Abbiamo un problema. Io muoio di curiosità. Io voglio sapere cosa ci fosse scritto in quella missiva recapitata da Mu. Ho ridacchiato, tra me e me, della visione che Angelo ha dello scontro contro un bronze saint. C'è qualcosa di doloroso nel sapere che la sua tracotanza verrà punita proprio da un bronzetto. Da una biscia coi baffi.

Il carnevale. Arlecchino. Il bambino di bergamo talmente povero da non avere la stoffa per cucirsi un vestito. Un servitore, con quella maschera marrone sul viso. C'è tantissimo in questo brano. Il celarsi. Il nascondersi. Il reinventarsi. L'essere Maschera. Una persona diversa, per una notte soltanto. Una notte in cui rappacificarsi con Rosalia, per una sfuriata di gelosia. Ché le maschere nasconodo le persone, si sovrappongono ad esse e a volte sembra quasi che i pensieri nascosti, quelli che teniamo sotto al tappeto per decenza o per paura, salgano in superficie.

E Arlecchino. Che nel suo nome innocuo conserva le vestigia di Hölle König, il Signore della caccia Selvaggia. Quello che scorrazzava per l'Europa a capo di una muta di anime inquiete, di cui si accennava nel capitolo precedente.