GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «MAHJONG CONTEST - III° EDIZIONE»
«PASSAGGIO PER L'INFERNO» DI AKEMICHAN
Sembrava di pietra, con gli occhi fissi come pozzi neri e le labbra, per il poco che si vedevano sotto gli anelli che le riempivano, erano piegate in una smorfia crudele. Soprattutto erano semi aperte, a mostrare i denti bianchissimi e appuntiti.
- Sviluppo della trama e dei personaggi
Questa storia mi ha lasciata con un po' di dubbi e un po' di domande. Innanzitutto, giacché non rammentavo che in One Piece ci fosse un personaggio di nome Serse, sono andata un po' a controllare - sia mai mi fossi imbrogliata per ricordi latenti, posso capire l'invenzione dell'isola Persia, ma Serse magari ci stava davvero e io me l'ero perso nello svolgimento del manga - e ho trovato una cosa curiosa riguardante proprio questa storia. Un tuo racconto a capitoli su AO3 in cui questa one-shot è invece il capitolo cinque, con ben altre 1838 parole in più dopo lo stacco che ci si ritrova invece su EFP. Ora, capisco che magari tu volessi fare un missing moment e rientrare nei parametri del contest, ma non hai inserito nemmeno una nota che potesse spiegare che il capitolo faceva parte di qualcosa di più grande e che potesse quindi giustificare la presenza del personaggio e dell'isola stessa. Avrei voluto mettere questa nota nel parere personale, ma, avendo a che fare anch'essa con la trama, alla fine ho deciso di inserirla proprio in questo passaggio, così che possa avere qualche spiegazione in più riguardo alla stessa.
Difatti, senza note o senza spiegazioni finali - nemmeno nello specchietto che hai lasciato nel contest -, ci si ritrova, insieme a Sabo e Koala, in quest'isola chiamata Persia che è effettivamente descritta come la Persia - un po' come l'inserimento di Alabasta, si capiva a che cosa si riferisse Oda, esattamente la stessa storia di Dressrosa con il Colosseo romano e l'accenno palese alla Spagna -, comandata da, per l'appunto, il re Serse. La cosa poteva anche funzionare, ma avrebbero dovuto esserci un po' di spiegazioni che dicessero perché di quella scelta. La storia si apre difatti con la frase “Sabo e Koala avevano previsto di essere accolti nel palazzo reale. Forse non avrebbero avuto la possibilità di parlare con il re Serse [...] la capitale dell'isola Persia” e, ammesso e non concesso che essa faccia parte di un racconto molto più grande, chi si ritrova a leggere soltanto questo capitolo non capisce com'è possibile che si siano ritrovati lì e soprattutto perché. Non ci sono passaggi che diano una parvenza di spiegazione, dunque ci si ritrova con un sacco di domande che non trovano risposta nemmeno verso la fine, dato che la storia si conclude, con tutto rispetto, con un nulla di fatto.
Capisco che siano andati lì per un determinato motivo, ma il motivo, oltre ad accennare alla Stella Blu e al fatto che, alla fine, Sabo affermi di voler uccidere Serse alla fine di quella storia, non è dato fino in fondo, si comprende qualcosa ma quel qualcosa è sfocato, forse dovuto anche al fatto che, come detto, questo a quanto pare è un racconto a capitoli e non una storia a tutto tondo, dunque cose che qui sono solo accennate vengono spiegate altrove. Ma, dovendo valutare solo la storia per il contest, essa lascia parecchie cose in sospeso che non vengono segnalate.
Mi è invece piaciuto il modo in cui hai inserito, con nonchalance e senza far pesare troppo le cose, i prompt del tuo pacchetto, partire dalla bocca di leone; hai descritto il paesaggio sottostante e persino quello sull'altopiano su cui si trovavano Sabo e Koala, parlando dei fiori presenti sul prato e facendo raccogliere a Sabo stesso uno di essi, cogliendo l'attimo per parlare delle bocche di leone e dare una breve descrizione delle stesse senza appesantire troppo il passaggio e senza renderlo ridondante; forse avrei fatto un po' più di attenzione all'altro prompt, ovvero la canzone, senza scrivere per ben due volte la frase del re Serse, per quanto comprenda che si volesse dare ad essa una certa enfasi. Essa viene richiamata più volte durante il corso della seconda parte della storia, persino da Sabo e Koala, e difatti è il titolo stesso ad essere presente, anche se, forse, un po' avrei fatto attenzione a qualche strofa, ma indubbiamente è stato utilizzato e su questo posso dire ben poco. Avevo lasciato che foste voi a decidere come usarlo, quindi, per quanto riguarda questo, il tema portante del contest è stato rispettato.
La citazione, invece, c'è in tutta la sua consistenza, e mi è parso faccia anche vagamente da sfondo a questa frase: “Aveva visto l'inferno troppo a lungo e ne era stato risucchiato, alla fine. Ciò nonostante, non distoglieva mai lo sguardo dall'alto, dal cielo blu che era il suo obiettivo. Avrebbe attraversato l'inferno, ma prima o poi avrebbe raggiunto il cielo”. Ovviamente è solo una mia impressione, dato che è presente qualche riga prima, ma sarebbe comunque una buona interpretazione anch'essa, spezzettandola in più parti.
Per il resto, i personaggi sono abbastanza delineati: per quanto compaia poco, Serse da' proprio l'impressione di essere un sovrano dispotico e crudele, pronto a decapitare il suo intero popolo pur di avere il potere a cui aspira, e che non si farebbe scrupoli nemmeno dinanzi alla propria madre, molto probabilmente; attraverso di lui e attraverso le sue parole, riusciamo a vedere anche il timore che incute ai suoi sudditi e al controllo che ha sulle proprie guardie, persino l'indignazione che provoca nei nostri protagonisti principali, indubbiamente ben utilizzati, sia nella loro semplicità sia nei loro stati d'animo e determinazione.
Con i dovuti accorgimenti per farla diventare una storia che si sarebbe potuta leggere a se stante, avrebbe anche acquisito di più.
- Stile, sintassi & grammatica
Ti consiglierei innanzitutto di rileggere con attenzione i vari passaggi in cui vai a capo, poiché ripeti molto spesso “poi, poi, poi” nell'aprire un nuovo paragrafo, rendendo il tutto molto ridondante e dando così l'impressione che la storia possa risultare anche un po' pesante durante la lettura.
Per il resto, la grammatica, a parte qualche piccolo errore legato alle virgole, ad un paio di errori di battitura proprio da nulla e a parole utilizzate con una musicalità diversa - e che danno quindi un altro suono ad una determinata frase, basterebbe scambiarle o eliminarle e la cosa si risolve da sé -, è buona e si nota un'ottima capacità descrittiva per quel che riguarda il far figurare l'ambiente nella mente del lettore quando si ritrova a leggere determinati passaggi, in modo che possa facilmente ritrovarsi nel mondo da te creato e possa dunque vedere con i propri occhi che cosa sta succedendo.
Anche lo stile è ben piegato per una storia di questo calibro, anche se farei qualche piccolo accorgimento per renderlo un pochino più fluido a causa della musicalità di cui parlavo prima. Non accenno alla punteggiatura dentro i discorsi diretti, giacché ho controllato su vari siti e molti hanno pareri discordanti su come debbano esser scritti, dunque lo segnalo puramente a scopo illustrativo.
Qui di seguito ti segnalo un paio di cose, alcune sono forme per rendere più immediata la frase senza giri di parole, altre annotazioni sulle virgole, pur sapendo che esse, a volte, sono una scelta stilistica. Ecco qui:
❒ di parlare con il re Serse direttamente → Non è un errore, ma invertirei le parole per rendere la frase più fluida: “di parlare direttamente con il re Serse”
❒ considerarla/considerato → Ripetizione
❒ le isole che visitavano e che spesso erano talmente lacerate dalla guerra da non avere più nulla di piacevole → le isole che visitavano e che, spesso, erano talmente lacerate dalla guerra da non avere più nulla di piacevole
❒ a destinazione sull'altipiano → Lascerei o soltanto “a destinazione” oppure solo “sull'altopiano”
❒ la vista che si spalancò loro era splendida → la vista che si spalancò loro si rivelò splendida
❒ Attorno si estendevano le alte montagne, che mentre dal basso incutevano paura e quasi nascondevano la luce del sole, da quell'altezza → Attorno si estendevano le alte montagne che, mentre dal basso incutevano paura e quasi nascondevano la luce del sole, da quell'altezza
❒ Nell'altopiano → Sull'altopiano
❒ da quasi nascondere l'erba → da nascondere quasi l'erba
❒ Si voltò verso Koala e le mostrò sorridendo le due parti del fiore che si aprivano come se fossero una vera bocca → Si voltò verso Koala e le mostrò, sorridendo, le due parti del fiore che si aprivano come se fossero una vera bocca
❒ Dal bosco che circondava l'altipiano si sentirono delle voci in lontananza, che si facevano sempre più vicine → Dal bosco che circondava l'altipiano, si sentirono delle voci in lontananza che si facevano sempre più vicine
❒ annuirono per indicare che avevano capito → Credo che la frase “per indicare che avevano capito” sia superflua
❒ credé → So che è corretto quanto credette, ma mi suona comunque un po' male musicamente
❒ Chiudeva quella strada carovana → Forse volevi dire “strana”
❒ Poi finalmente/Poi Serse/Poi il soldato → Come accennato pocanzi, potresti benissimo eliminare questi poi e rendere la frase molto più fluida in qualche altro modo, dato che così sembrano davvero ridondanti
❒ In testa portava la corona con le numerose corna che indicavano la sua ascendenza divina e il sole che splendeva alto nel cielo si rifletteva nei numerosi monili d'oro che portava ovunque → Rivedrei l'intera frase, poiché senza puntegiatura si ha un effetto apnea davvero fastidioso
❒ Ebbero però il tempo di pensare che dal vivo il volto del re Serse era ancora più crudele e spietato rispetto alla fotografia che Dragon aveva mostrato loro quando aveva spiegato la missione → Stesso discorso anche qui
❒ Il sangue spruzzò insozzando il prato, la testa con la bocca aperta in una smorfia di dolore rotolò poco più avanti mentre il corpo si accasciò lentamente di lato, continuando a spruzzare liquido rosso zampillante attorno → Il sangue spruzzò, insozzando il prato; la testa, con la bocca aperta in una smorfia di dolore, rotolò poco più avanti, mentre il corpo si accasciò lentamente di lato, continuando a spruzzare liquido rosso zampillante attorno (passaggio finale che rivedrei, eliminando la ripetizione)
❒ Il soldato pulì la lama della spada dal sangue con un fazzoletto → Il soldato pulì la lama dal sangue con un fazzoletto
❒ ma Sabo/ma si fermò/ma su Serse → Rivedrei un po' questi passaggi per non ripetere sempre “ma” ad una distanza così ravvicinata
❒ ancora più spaventosa considerando ciò che ordinava → ancora più spaventosa, considerando ciò che ordinava
❒ La, prego, → Virgola di troppo dopo “la”
❒ la guardia gli aveva detto → Suppongo la guardia abbia parlato sia con Sabo sia con Koala, quindi “gli” è sbagliato. “Aveva detto loro” si presenta molto più corretto
❒ Coloro che non lo fanno è che non ne sono semplicemente in grado → Coloro che non lo fanno, non ne sono semplicemente in grado
❒ ma dato quello che aveva detto prima, → ma, dato quello che aveva detto prima,
❒ dell'altipiano → dell'altopiano
❒ avendole la forza → avendone la forza
❒ una risata sincera, a aperta → una risata sincera, aperta
❒ finché non avesse potuto presentare alla vittime il risultato del loro sacrificio → finché non avesse potuto presentare alle vittime il risultato del loro sacrificio
- Parere personale
Non sono riuscita a godermela come si conveniva proprio a causa di ciò che ho già espresso pocanzi. Le atmosfere un po' magiche della Persia - quella Persia da Mille e una notte, diciamo, va' - avrebbero potuto essere in qualche modo presenti per dare un po' più di carattere alla storia che, così come si presenta, è solo un missing moment di un attimo vissuto da Sabo e Koala che si ritrovano davanti al re Serse, senza però dare una vera e propria spiegazione del perché siano lì.
Come detto poco più sopra, la storia che hai proposto sembra esser presa da un racconto a capitoli, dunque le cose saranno ampiamente spiegate lì ma, chi si ritrova a leggere questo pezzo non riesce a comprendere bene determinati passaggi, arrivando a fine lettura con una sensazione di inappagata insoddisfazione; si capiscono le cose solo vagamente, i personaggi sono delineati senza esser del tutto presenti - e qui intendo le loro intenzioni, non la loro effettiva presenza fisica nella storia -, e si ha dunque una sorta di vuoto che non è possibile cancellare.
Mi aveva pure convinta, all'inizio - insomma, con la storia della Persia mi avevi già conquistata -, ma poi sono rimasta un po' delusa nel vedere che il racconto lasciava molti interrogativi che potevano essere trovati soltanto nella storia a capitoli. |