Recensioni per
L'aria e il vino
di VeronicaFranco

Questa storia ha ottenuto 130 recensioni.
Positive : 128
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
01/11/16, ore 11:20

Credo non potessi trovare sintesi più forte e poetica assieme per riassumere uno dei passi fondamentali del percorso di Andrè, che poi, alla fine, è quello della stessa Oscar: "Immergiti in tutto questo senza paura"....
Io sento di tornare all'ultimo capitolo di Rivoluzione, di cui questo racconto è spaccato e lente d'ingrandimento nello sviscerare un sentimento complesso quale quello di diventare famiglia, quando Andrè stesso sente e lascia ai suoi figli una sorta di testimonianza sul coraggio d'amare.
E adesso, sì, davvero Andrè ha trovato quel coraggio, lo ha riscoperto e lo ha fatto suo, nella pienezza dei sentimenti che comunque, pur celandoli in passato, ha sempre vissuto. Oscar stessa lo dice, qualche capitolo fa, descrivendolo come uomo che non ha paura di nulla, non capacitandosi più del fatto che gli venisse meno questa forza, che riprendesse a nascondere il suo io più vero quando ormai ogni barriera sociale e convenzionale è stata abbattuta da un pò.
Forse, proprio grazie a lei che non ha promesso solo in quella chiesa qualche mese prima, Andrè è riuscito a recuperare quel momento smarrito durante la nascita di François, quell'attimo che ha sentito fortissimo fargli mancare il respiro dentro l'Assemblea a Parigi e dinnanzi alla creatura di Bernard e Rosalie. Andrè lo vediamo molto spirituale, ma non dimentichiamo mai quell'umanità forte e pregna che lo caratterizza da sempre. Ecco, in sintesi, questa è la mia visione: ora Andrè riesce a non sentirsi solo un'indispensabile ombra grata, ma una parte del tutto, il pezzo mancante di quel mosaico che lui stesso ha contribuito a forgiare e che hai visualizzato al meglio in quell'abbraccio a "recinti", in quel contenersi l'uno con l'altro sempre, in quel sentirsi parte di un'entità unica in movimento costante ed in costante divenire. Grazie alla maturità acquisita e consapevole di donna e madre di sua moglie, ad una promessa che conosce difficoltà, è vero, ma che non cede a queste e si trasforma, sempre.
E dopo quest'abbandono totale, come non recuperare la peculiarità che gli conosciamo da una vita? La gentile paziente consapevolezza del suo ruolo che ogni giorno si compie anche nella sua professione, si manifesta nella narrazione. Il racconto, non solo come strumento per raggiungere la serenità del piccolo, ma anche come germoglio futuro per il ruolo di guida che gli spetterà. Sarà che un pò poeta ed intellettuale l'abbiamo sempre visto, ma questo gusto e talento innato per il tramandare lo sento davvero suo...anche se l'aggancio ad un'altra dimensione da molte di noi conosciuta è innegabilmente tuo.
Ed ora attendo di conoscere l'epilogo di questo breve ed intensissimo, e di certo non trascurabile, frangente della loro esistenza...
Alle porte dell'ormai imminente prossimo aggiornamento, attendo con gioia il proseguo...
Tamara Alessandra.

Recensore Master
30/10/16, ore 17:43

Il vero regalo di compleanno é arrivato.
Ha ritrovato l'intesa con,la donna della sua vita e, attraverso lei, riesce ad accettare questo figlio non vedendolo piu come un antagonista...
Carina l'idea La principessa Zaffiro
Sempre bravissima nella suggestione della tua prosa

Recensore Master
29/10/16, ore 23:20

La magia di una fiaba raccontata da un padre, un piccolo momento perfetto, intimo e profondo, quotidiano eppure eccezionale grazie al modo in cui ce lo riesci a narrare... non so che dire, Veronica, se non che sai davvero toccare le corde dell'anima, tra l'altro facendomi rivivere le emozioni di un'esperienza di vita che tu hai saputo descrivere con la tua consueta sensibilità.

E la cosa che stupisce, è che in questa dimensione così ''umana'' siano sempre ''loro'': non a caso c'è sempre il richiamo a luce e ombra. Ecco quindi che André, prima di vincere i suoi timori, deve affrontare le ombre che sembrano aleggiare minacciose durante il tragitto verso la stanza di François('Nel nostro procedere, l’ombra della notte si diradava e si riformava intorno a noi''); ma ecco anche che la presenza luminosa di Oscar lo guida come muta e rassicurante Beatrice(''Oscar mi prese la mano e mi tirò verso l’alto, il viso tutto rischiarato dalle fiammelle'') nella stanza dove si consumerà finalmente un piccolo miracolo, ossia quel primo vero contatto tra padre e figlio che, non so perché, mi ha ricordato quella lettera accorata con cui concludi Rivoluzione 1.

Tanti i momenti che mi sono piaciuti... tra questi, bellissimo quel tuffo metaforico di André ('''Immergiti, pensai. Immergiti in tutto questo senza paura'')e quelle sue considerazioni su Oscar, che finalmente riesce a vedere nella sia duplice natura di madre e di compagna.

La conclusione, pur stemperando un po' il momento magico, resta infine dolcissima e romantica...e mi fa ancor più adorare il tuo André. Brava come sempre, che te lo dico a fare!!

A presto

Silvia

PS quando ero piccola Zaffiro era il mio secondo cartone animato preferito, chissà perché 😉!!
(Recensione modificata il 29/10/2016 - 11:25 pm)

Recensore Master
28/10/16, ore 20:56

Ora mi sembra di riconoscere Andrè , un uomo con un cuore immenso che ha aspettato tutta la vita di poter avere il cuore dell'unica donna che poteva amare. Impossibile che non riuscisse a trovare la strada per unirsi a suo figlio.
Non credo che la loro vita sia cambiata, in effetti è cambiata molto, ma non in questo frangente, è semplicemente diversa, più piena di amore e di responsabilità ma anche di gioia infinita.
Come mai avrebbero potuto sognare o sperare.
La principessa Zaffiro, quanti ricordi!
A presto per vedere come finirà questo compleanno di André.
Anna

Recensore Junior
28/10/16, ore 16:15

Questa sarebbe una bella storia anche se i protagonisti non fossero Oscar e André ma una coppia qualunque alle prese col loro primo figlio, ma è ancora più bella proprio perché si tratta di loro....
Perché sappiamo che Oscar non è stata cresciuta per essere una donna e una madre e perché nel cuore di André c'è sempre stata solo e soltanto lei e lei non è come le altre...
Credo pertanto che questo capitolo tratti efficacemente dell'alchimia dell'amore e della disponibilità al cambiamento dove la parola cambiamento non significa mai sacrificio.
Così la donna soldato diventa madre amorevole, il rapporto esclusivo madre-figlio si apre naturalmente ad un nuovo attore...il padre e il padre scopre di poter essere proprio lui il catalizzatore di una nuova realtà che sconfina nella favola..... la "famiglia" (che non è quella delle pubblicità.....).
L'autrice dimostra anche qui il consolidato talento nel descrivere efficacemente gli stati d'animo, persino quelli del neonato e questo rende tutto piuttosto emozionante....aspettiamo la fine del racconto ma senza fretta...grazie.

Recensore Master
28/10/16, ore 16:02

Carissima Veronica hai un dono meraviglioso , quello di fare emozionare ,ti giuro che ci riesci perfettamente , questo capitolo è stupendo come tutta questa FF che purtroppo con la settimana prossima giungerà al termine . Il legame che si è instaurato fra padre e figlio è immenso e Oscar è stata dolcissima , ha saputo coinvolgere il suo André nel momento più dolce con la sua creatura . Meravigliosa la favola raccontata al bimbo che seppur ancora troppo piccolo non ne avrà capito il senso , ma la voce dolce e rassicurante del padre lo ha fatto calmare e ora dorme pacifico.
Sono una famiglia ora e questo bebè tanto dolce è fortunato ha accanto a se due genitori che lo ameranno per tutta la loro vita. Complimenti cara Veronica mi hai commosso tantissimo e attendo l'ultimo capitolo mannaggia e le lacrime non mancheranno , ma cosa più importante mi mancheranno i tuoi aggiornamenti
Ti abbraccio forte e ti mando un grande bacio o come mi dici sempre tu facendomi sorridere.......TI STRIZZO!!!!
Con tanto affetto
Giusy😘😘😘

Recensore Master
28/10/16, ore 15:47

Cara Veronica,
Ah, la cara principessa Zaffiro...
E chi si sarebbe mai aspettato di vederla apparire qui?!
Però, all' epoca dell' arrivo di Oscar, lei era considerata "roba da bambini", giusto adatta per coetanei di
François. Io, pur avendone quindici di anni, guardavo le sue "mattane" (Zaffiro è molto più pazza e tur-
bolenta di Oscar) senza farmi particolari problemi, ma guai a parlarne con le altre... Sarebbe stata una
vergogna! Poverine, non capivano che si trovavano al cospetto di un capolavoro.
Veronica, li hai immaginati proprio dolci questi Oscar e Andrè. Essi sono ormai genitori attempati e ne
hanno passate di tutti i colori: hanno visto il regno di Luigi XV, hanno vissuto negli ori di Versailles e nel
lerciume dei bassifondi di Parigi, sono stati dei soldati, sono diventati dei rivoluzionari, hanno sfidato in
varie maniere la morte, hanno più sofferto che gioito... Eppure tu ce li mostri incredibilmente teneri...
E hai ragione! I piccini sanno fare intenerire più o meno tutti. Finalmente i "nostri due" si sono ritrovati.
Era ora. Che pena vederli lontani e reciprocamente non particolarmente bendisposti. Confido che questa
felice congiunzione possa protrarsi a lungo nel tempo e farsi, magari, ancora più profonda. Oscar e
Andrè hanno ambedue ancora qualche segreto di troppo da confidarsi.
Con sincera ammirazione

Recensore Master
28/10/16, ore 14:40

Che meraviglia la principessa Zaffiro... Me ne ricordo ancora la sigla, parola per parola... Bellissimo che André ne faccia il modo per calmare il suo bimbo. E bellissimo l'abbraccio mentre lei allatta, a rendere concreto l'inizio di una famiglia, per davvero. E bellissimo che vogliano risolvere la piccola crisi di pianto da soli, senza chiamare la Nonna. E bellissimo... tutto. Lo scritto, ciò che racconta, la poesia con cui lo pervadi, la dolcezza con cui li ammanti. Bellissimo tutto, fuorché il fatto che questa serata di magie è quasi finita... Ti abbraccio forte.

Recensore Junior
28/10/16, ore 08:37

Bellissimo quadro familiare.
Un percorso evolutivo di questa nuova versione famigliare.

Recensore Master
27/10/16, ore 20:33

Adoro questo capitolo, per la sua delicatezza e adoro tezuka e zaffiro, non dimentichiamo che oscar c e perche prima c era zaffiro.

Recensore Master
27/10/16, ore 20:22

Bellissima la scena dell'abbraccio!
Me ne ricorda molte veramente vissute.
Anche la scelta di raccontare come una fiaba la loro vita è un'esperienza già fatta, forse davvero comune a molti genitori. Nel complesso, una capitolo delicato ed un racconto credibile di come si risolvano le crisi familiari dovute alla "fatica da bébé".
Che dire oltre al fatto che mi piace molto?
Nulla.
Peccato che finisca tra poco.
TI strizzo.
Pamina

Recensore Master
27/10/16, ore 16:21

Bello davvero! Il parallelismo tra Oscar e la principessa Zaffiro è azzeccatissimo! E vediamo anche la dolcezza di André papà!

Recensore Veterano
27/10/16, ore 15:19

Le favole aggiustano senpre tutto e Zaffiro, sucuramente, Andrè la conosce bene.

Recensore Master
22/10/16, ore 16:57
Cap. 8:

Buon pomeriggio e ben trovata, feteggio il tuo rientro e mi complimento.. Ci mostri la loro realtà con un figlio, le umane fragilità, la tenererzza e la paura, il mutamento irreversibile che causa la nascita di un figlio .. I litigi, gli equivoci e infine il fondersi e riunirsi, senza forzature o pesi, leggeri come aria, spumeggianti come vino, entrambi necessari ..  Grammatica impeccabile, dialoghi potenti, cara Veronica alla prossima!Jane the Red Queen

Recensore Master
21/10/16, ore 22:20
Cap. 8:

Lo hai descritto meravigliosamente, il loro incontro. Ed io ritorno alla mia porta di qualche tempo fa, a quell'uscio che riescono ad aprire solo col silenzio ricco dei baci. L'unica combinazione possibile per entrare e mettere ordine nei loro cuori sembra proprio essere quella di unirsi carnalmente, mescolare la pelle per arrivare a riconoscersi come la stessa anima.
E nell'ormai mitico connubio "luce-ombra" che li contraddistingue da una vita, sicuramente farsi eclisse, capendo che la loro forza è tutta lì, nel sapere d'essere in alternanza continua forti e fragili allo stesso tempo. Coprirsi e proteggersi, in una continua alternanza di ruoli.
Per una vita, è vero, Andrè s'è fatto rifugio e protezione, anche con la sola presenza. E l'ineluttabile cambiamento che lui avverte in lei, quando asserisce che una parte apparterrà per sempre al loro piccolo, per me non toglie, ma anzi aggiunge al loro rapporto. Certo non nell'esclusività, ma sicuramente nella capacità di saperlo "tenere", di gestire meglio anche le sue paure, di riuscire ad annusarle, a sentirle, per farsi forte lei, dunque, nell'eterno alternarsi di chiaroscuri che è la vita.
Io credo non sia semplice gestirli in una dimensione estremamente intima. Farli dimorare l'uno nell'altra come fosse un momento epico e naturale assieme, per poi ritornare alla quieta rilassatezza dell'apertura al dialogo e al quotidiano. Perchè resta comunque questa umanità rivestita d'immenso, la caratteristica che li rende vivi e veri ai miei occhi.
Equilibrio non facile da raggiungere, che solo tu e pochissime altre donzelle siete in grado d'esprimere attraverso i vostri scritti.
Detto ciò, chissà...tra le tante prime volte, forse anche un abbraccio di due mani forti e gentili di padre, potranno consolare il pianto di François...
Fiduciosamente ti aspetto.
Tamara Alessandra.