Recensioni per
Begin
di Vavi_14

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/11/16, ore 22:01
Cap. 8:

Ti ricordi quando ti ho scritto che avevo già ricevuto il mio “colpo di grazia” per questa giornata? Ecco, EVIDENTEMENTE era perchè non avevo ancora avuto modo di passare a leggere questo capitolo.

Il tema con cui hai deciso di confrontarti questa volta credo fermamente sia uno dei più difficili e delicati da dover affrontare: la malattia (e la morte) di una persona cara non è mai qualcosa da prendere alla leggera.. Bisogna avere tatto, discrezione e anche un bel pò di coraggio per trovare le forze e le parole giuste da inserire per cercare di descrivere con rispetto l’atmosfera e gli stati d’animo che aleggiano su chi viene colpito da questo genere di notizia.
Anche questa volta però, cara Vavi, tu sei riuscita a superare te stessa, aggiungendo un altro tassello prezioso che va a comporre il puzzle della vita e delle esperienze del nostro Jeon Jungkook “dagli esordi a Wings”.

Forse è proprio per la delicatezza dell’argomento che questa volta hai scelto di non inserire i dialoghi all’interno del capitolo: a cosa servono in fondo le parole in questi casi?
Hai preferito focalizzarti con sapienza (senza eccedere nelle ridondanze e senza insistere sui particolari troppo spiacevoli) sui gesti e sulle azioni, e non solo di Jungkook, ma anche di tutti gli altri, concentrandoti soprattutto su Taehyung, dipingendo un ragazzo sicuramente abbattuto e alla ricerca disperata di un qualche genere di conforto.
A Jungkook serve un pò per arrivare a questa conclusione: schivo com’è, sente di non aver raggiunto ancora quel grado di confidenza con Tae tale da metterlo nelle condizioni di scegliere le parole giuste da utilizzare al momento giusto.. Ma se da un lato Kookie non sa ancora esattamente come approcciarsi a lui, dall’altro al nostro attento maknae non può sfuggire il comportamento “sospetto” e distaccato di Taehyung che non si comporta come il solito hyung “solare e burlone” (e Jungkook lo nota immediatamente).

Anche dopo l’intervista in radio, il maknae esita: vorrebbe approcciarsi a Taehyung, ma vuoi per la delicatezza dell’argomento, vuoi perchè forse “infastidito” (passami il termine) dalla presenza di tutti gli altri, non riesce a dire quello che vorrebbe, non riesce a trovare le parole giuste per confortare forse il compagno con il quale ha legato maggiormente durante questi anni.
Ma come può Jeon Jungkook farsi frenare dalla sua stessa timidezza?
Il suo intento è quello di aiutare un compagno in difficoltà? E allora ecco che non c’è più nulla che possa interporsi tra lui ed il suo obiettivo: magari “non è ciò che aveva in mente di fare”, ma è assolutamente certo di trovare il modo di far tornare a sorridere sinceramente il suo compagno.
E quindi ecco che quella canzone dal titolo a noi sconosciuto che però entrambi i nostri protagonisti conoscono alla perfezione, diventa simbolo di riconciliazione e conforto, un momento “solo per loro”.

Jungkook sa di non essere bravo a dimostrare affetto con le parole (anche se poi con Begin si rivelerà essere tutto il contrario), ma solo il gesto di porgere al suo hyung quella cuffietta, di far partire quella canzone beh.. In quel momento non c’è dimostrazione di affetto più grande. Quei due si capiscono con lo sguardo e a Taehyung non serve nient’altro che quella melodia in sottofondo e lo sguardo rassicurante di Jungkook per ritrovare quel sorriso sincero e che sembrava perduto. Tae sa che quel gesto, quell’espressione sul volto del più piccolo vogliono dirgli “andrà tutto bene” , “non preoccuparti Tae”, “sappi che noi ci saremo sempre per te”.
E per lui questa è la consolazione più grande, la presa di coscienza che i suoi compagni gli staranno accanto anche là dove la sua famiglia non potrà farlo, per colpa della distanza e di tutto quello che, come hai già avuto occasione di spiegare con i capitoli precedenti, comporta essere un idol.

Questo capitolo mi ha trasmesso davvero una marea di emozioni: malinconia e tristezza, ma anche tanto affetto e voglia di spupazzare i bangtan uno dopo l’altro.
E’ meraviglioso il modo dolce ma, allo stesso tempo, anche intenso e “fugace” con cui ha saputo descrivere la scena, quasi come se non volessi disturbare quel momento di complicità tra i due protagonisti principali. Insomma, riesci a stupirmi ogni volta di più e io ti adoro per questo #sapevatelo

Che aggiungere?
Ah si, sappi che non vedo l’ora di sapere cos’hai in serbo per noi per i prossimi capitoli (mai banali e per nulla scontati): ogni volta è davvero una splendida sorpresa provare ad "anticipare" le tue mosse (ovviamente finendo sempre per rimanere colpità dalla profondità delle tue introspezioni)!

Alla prossima dunque,
un abbraccio fortissimo! <3

-bridgetvonblanche

Recensore Junior
28/11/16, ore 17:52
Cap. 8:

Buonasera :33

Non avevo ancora letto una fanfiction/one-shot o flash che fosse in cui veniva citata la nonna di Taehyung, perciò sono stata abbastanza curiosa di scoprire come Jungkook sarebbe stato vicino al ragazzo.
Non ci sono dialoghi, è vero, ma non è certo un problema: ho apprezzato molto di più il fatto che Kookie supportasse il compagno con la musica, silenziosamente, senza tentare di affrontarlo apertamente sull'argomento e, quindi, usare parole che, forse, non sarebbe state altrettanto efficaci.
Carine anche le comparse degli altri, come al solito; povero Jimin, Jungkook ultimamente gli è andato indirettamente contro più volte lol
Spero che la fine di questa raccolta non sia vicina, dato che questo è un evento piuttosto recente: confido sul fatto che non siano flash in ordine cronologico ehehe
Non ho notato errori e lo stile è piacevole come al solito ^^

Un abbraccio<3

Blue Poison

Recensore Junior
25/11/16, ore 21:15
Cap. 7:

Sono tornata solo stasera da un'intera giornata fuori, che mi ha in parte rallegrato, in parte rattristato; ho letto ora il tuo messaggio e sono corsa a controllare se fossi riuscita a postare. Sono felice che tu ci sia riuscita!
Vero, non è una flash, ma io non mi lamenterò di certo.
Se devo essere sincera, non so per quale strana logica, la tua one-shot mi ha strappato un sorriso: sì, la situazione non è delle più rosee e solari, nemmeno la più Angst possibile, eppure sì, ho sorriso.
Questi momenti sono quelli che amo leggere di più, quelli intrisi di unione, determinazione e vero e proprio fuoco interiore. Mi piace il fatto che Jungkook abbia realizzato che i suoi Hyung possono essere fragili come lui, che possono non sapere sempre cosa fare, che possano cadere, ogni tanto; mi piace anche il fatto che tu non ti sia limitata a lasciare Jungkook solo nel suo dolore subordinato, ma gli hai piuttosto fatto prendere in mano le redini della situazione, così da farlo diventare il pilastro dei suoi Hyung.
Poi, l'IC. C'è qualcosa nell'attenzione materna che Jin riserva ai suoi compagni, nei gesti stanchi e addormentati di Yoongi, nella frustrazione di Namjoon, nella dedizione di Hoseok alla danza, negli atteggiamenti di Jimin, nella dualità emotiva di Taehyung e nell'affetto di Jungkook che fa loro quasi prendere vita; come mi capita quando li guardo attraverso lo schermo del computer (che tristezza), mi viene voglia di relazionarmi con loro, come se questi personaggi non fossero solo rappresentati per iscritto, ma come se fossero, piuttosto, i ragazzi reali in carne e ossa che vivono dall'altra parte del globo. Sei molto brava a mantenerli vivi tramite una fanfiction e non è da una cosa da poco.
E nulla, mi sembra quasi di poter vedere con i miei occhi la crescita (e maturità) che Jungkook ha raggiunto a questo punto della raccolta: adesso è forte abbastanza per fare da scudo e appoggio ai suoi fratelli.
Mi piacerebbe moltissimo leggere qualcosa di tuo sempre a tema IC, ma a capitoli: sono curiosa di come verrebbe fuori la caratterizzazione di ogni singolo membro dei Bangtan e dell'ambiente intorno a loro. Se mai decidessi di farlo, conta su di me per seguirti anche in questo progetto ^^

Buona serata<3

Blue Poison

Recensore Veterano
25/11/16, ore 15:09
Cap. 7:

Tu conosci il mio affetto smisurato nei confronti di Jung Hoseok, perciò puoi immaginare come io mi sia approcciata al capitolo quando mi hai avvisato che questa volta ti saresti concentrata in particolare modo sul rapporto tra Jungkook e il main dancer del gruppo. La prima cosa che mi viene in mente quando penso ad Hobi e Kookie è “ballo”: quando ti ho scritto che avevo già il mio sospetto su quale sarebbe stato il focus del tuo capitolo stavo proprio pensando ad un “missing moments” in cui i bangtan sarebbero stati alle prese con una delle loro meravigliose coreografie.

Eh si perchè, all’inizio di questa raccolta, tu Vavi ci hai avvisate: hai scritto che avresti parlato di tanti, piccoli pezzi di un puzzle che avrebbe così composto il quadro della crescita e maturazione di jeon Jungkook (e dell’intero gruppo) in tutti questi anni, dal pre-debutto fino a Wings.
Ogni capitolo è stata una piacevole sorpresa, hai saputo affrontare con estrema cura anche argomenti molto delicati come la distanza dalla famiglia, le prime prove, il momento del debutto, etc.. E quindi ho davvero sperato con tutta me stessa che, con il delinearsi del personaggio di Jungkook, prima o poi saltasse fuori anche l’argomento “ballo”. E quale miglior modo di affrontare questo momento se non facendo interagire il maknae con colui che rappresenta l’essenza del movimento? Forse sono un pò di parte ma non posso farci niente, trovo i movimenti di Hobi ipnotici xD

Torniamo per al tuo testo: anche in questo caso, la scena si apre in un momento “difficile” per i nostri BTS che, evidentemente, non hanno fatto altro che provare la coreografia tutta la sera (o meglio, notte). E’ quasi l’alba, e i sette ragazzi sono uno più stremato dell’altro sul pavimento ad imprecare e massaggiarsi le gambe e le braccia ovviamente doloranti per lo sforzo.
La stanchezza regna sovrana sui loro volti, ma Jungkook non si lascia sfuggire certo una particolarità del momento: chi più chi meno, ognuno di loro sta facendo qualcosa.. C’è chi commenta l’orario assurdo con cui hanno deciso di interrompere le prove, c’è Tae che decide di andare a prendere la colazione per tutti con la scusa di “una boccata d’aria” e poi c’è Hoseok che, stranamente, non apre bocca, quasi come se volesse sparire. 
Jung Hoseok è la rappresentazione dell’allegria e del buon umore, perciò Jungkook non ci mette molto a capire che qualcosa non va nel suo hyung e, soprattutto, il perchè Hoseok si stia comportando in quel modo così sospetto. Non va tutto sempre liscio come l’olio e il maknae ha imparato a saper gestire ed affrontare questo genere di situazioni.. Ma vedere Hobi così abbattuto e senza forze lo lascia così turbato Kookie che addirittura decide di interpellarlo.
Lo chiama, senza fare domande, perchè nemmeno lui sa esattamente come iniziare il discorso e cosa Hoseok vorrebbe sentirsi dire, però in cuor suo capisce che l’unico modo per dare una scossa all’atmosfera di stanchezza, rabbia e frustrazione che aleggia in quella stanza è quella di prendere in mano le redini del gruppo.

Recentemente Jungkook ha rivelato al mondo intero il suo stato d’animo nei confronti dei suo hyungs con sua solo track “Begin”: a parte la profondità di quel testo, io vorrei però concentrarmi sul significato di una sola frase (che secondo me, rispecchia perfettamente il “mood” di questa parte della tua raccolta):

I can’t stand
you crying
I want to cry instead
Although I can’t


Jungkook soffre, lavora sodo, ha i suoi momenti “no” in cui vorrebbe sparire dal mondo.. E’ ancora giovane e sta imparando a gestirli, ma il suo carattere sempre molto attento e scrupoloso gli permette di “nascondersi” meglio rispetto agli altri componenti. A differenza di Hoseok (ed io aggiungerei anche di Tae e Jimin), Jungkook sa come “non esternare” certe sue frustrazioni e certi suoi atteggiamenti, cosa che invece riesce più difficile agli altri.
Imparando a considerarli come una famiglia, come dei veri fratelli che lo hanno accolto, lo hanno aiutato a crescere, lo hanno accettato così come è, Jungkook preferisce prendere sulle SUE spalle il peso delle loro sofferenze piuttosto che vedere la tristezza e la fatica dipingersi sui loro volti.
E questa parte della tua raccolta mi è sembrato l’esempio più lampante che fino a questo momento ci hai lasciato.

“Io continuo a provare”.

Non servono molte parole in realtà a Jungkook non servono mai xD per riaccendere in ognuno di loro quella scintilla che nonostante la stanchezza, consentendo loro di rimettersi nuovamente in piedi e premere quel tasto “Play” sullo stereo.
Che dire, sono rimasta semplicmente INCANTATA dal modo con cui ogni piccolo particolare che decidi di inserire ogni volta in questa raccolta diventa motivo di riflessioni profonde e che trovano continui riscontri anche nel più immediato presente, esulando dal tempo e dal luogo in cui effettivamente prendono forma nella tua testa.

Questa OS è stata veramente un colpo al cuore, mi è piaciuto come hai deciso di impostare la scena, mi è piaciuto quel Jungkook che, forse per la prima volta, rompe le righe e prende in mano la situazione come farebbe un vero leader (senza ovviamente nulla togliere a Nam xD)
E il momento in cui Hobi decide di alzarsi perchè quelle quattro stentoree parole del maknae valgono quasi più di un abbraccio? Al diavolo il male alla caviglia, quello posso curarlo domani (un pò come Jungkook e il suo rapporto con la febbre xD)
E la dolcezza di Tae che rientra con le brioche per tutti? Un gesto più bello dell’altro, davvero Vavi.

Come sempre, l’attesa ha dato i suoi frutti *^*
E, come sempre, mi sono dilungata in discorsi che spero comunque possano avere un senso xD

Dunque non aspetto altro che poter leggere un nuovo missing moments cara Vavi, non vedo l’ora di scoprire quale sarà la tua prossima scelta! <3

Un abbraccio,

-bridgetvonblanche

Ps: posso chiederti quale coreografia ti sei immaginata stessero provando? Perché a me è subito venuta in mente “Butterfly”: so che non è forse la loro coreografia più difficile, però ecco, questo è stato il mio pensiero originario quando ho letto quelle righe xD

Recensore Junior
22/11/16, ore 19:04
Cap. 6:

Ciao ^^

Avevo già letto il tuo capitolo ieri sera, prima di andare a letto, però era piuttosto tardi e collaborare con il mio cervello per scrivere una recensione era assolutamente fuori discussione. Così eccomi qui, acida come un limone per colpa degli haters senza buonsenso, ma comunque viva.
Quindi, eccoci qui! Capitolo nuovo con Jimin: piango in greco. Jimin è il mio secondo bias e sebbene qui non si parli di ship, mi si è stretto il cuoricino, perché la Jikook (nelle fanfiction) è una delle uniche coppie che amo. Ma chiaramente sono dettagli, era per dire che apprezzo tantissimo leggere di loro due accoppiati, sia romanticamente che sottoforma di bromance, come è questo il caso.
Per questo momento, ho automaticamente pensato a quando Jungkook si è ammalato prima delle promozioni di Fire ç_ç Interessante come situazione da analizzare: scontato (nel senso che hai azzeccato) che il ragazzo non voglia dire niente a nessuno e che reagisca in quel modo con Jimin quando si sente con le spalle al muro; Jungkook è davvero testardo e, naturalmente, non vuole incasinare le schedule di tutto il gruppo, né tanto meno preoccupare gli altri. Rivedo un po' Yoongi in lui, in quest'aspetto.
Jimin è un vero e proprio angelo: nello stesso istante in cui ho letto il suo nome, sapevo che avrebbe voluto accertarsi che Jungkook stesse bene e sospettavo che se la sarebbe presa sul personale, proprio come hai pensato anche tu. Quando è andato a parlare con Jin e "spifferargli" il piccolo segreto del maknae, ho sorriso; se l'avesse fatto più per dispetto, che per preoccupazione, sarebbe stato più incisivo concludere il tutto con la sua battuta di dialogo, per dare più l'idea di un tono cantilenante, ma, dato che il tuo Jimin è rassegnato, va benissimo così.
Jin che si congela sul posto, poi, alla sua confessione:Omma Jin top.
Mi immagino la reazione di Jungkook a tutto ciò: imprecazione mentale e nervosismo pensando all'idea di poter essere legato al letto, imboccato con una zuppa calda e coperte fino al collo lol
Grazie della bella flash, mi hai sollevato un po' il morale :33
Alla prossima :*

Blue Poison

Recensore Veterano
21/11/16, ore 23:57
Cap. 6:

Buona (quasi) notte carissima Vavi! ^^

Approdo su EFP giusto il tempo per godermi in santa pace il tuo aggiornamento prima di andare a dormire e tu cosa mi proponi? Un capitolo intenso e soprattutto molto significativo da molteplici punti di vista (ma del resto cosa ci si può aspettare da una ragazza tanto capace ad entrare nelle menti e nel cuore dei suoi protagonisti? ^^)

Noi “comuni mortali” viviamo con le nostre famiglie, abbiamo il nostro gruppo di amici e tendiamo a vivere “alla giornata”. Ma tu hai saputo prendere in considerazione un aspetto secondo me molto particolare, ovvero che la vita di un idol (che ci piaccia o no) è decisamente diversa dalla nostra. Per noi è quasi normale beccare un raffreddore o un brutto mal di gola, l’avere la febbre significa (credo nella maggioranza dei casi xD) “che bello oggi non vado a scuola”, oppure “pazienza, rimanderò a domani”.
Per Jeon Jungkook quel 37.8 acquista invece tutto un altro significato. 
Per un ragazzo come lui, con la voglia (e si può dire forse anche pretesa) di voler dare sempre di più, di voler arrivare in cima quel numero all’apparenza tanto insignificante (che sarai mai qualche linea di febbre?) diventa invece una bella gatta da pelare. Senza considerare che, proprio mente il nostro maknae inizia a fare i conti con questa cruda verità, dall’altra parte della stanza i suoi compagni stanno discutendo con il manager della schedules: una parola che secondo me, vittima anche della febbre e della spossatezza, Jungkook non fa altro che amplificare nella sua mente, quasi fosse una cantilena che non riesce a togliersi dalla testa e che lo costringe a gettare via il termometro per correre in bagno e cercare di riprendersi sciacquandosi un pò il viso. Ma quella sensazione non passa anzi, viene amplificata dall’eco di alcuni passi e di “un’ombra” che non ha fatto che seguire Jungkook per tutto il giorno.

Eh si perchè, se il nostro caro maknae riesce a tenersi tutto dentro quando si tratta solo di se stesso, non riesce però a celare il senso di colpa che lo pervade solo al pensiero che la sua febbre possa causare ritardi ed impicci a tutto il gruppo. E’ questo che lui non riesce a perdonarsi, questo che lui non vuole in alcun modo accettare: l’essere un peso per gli altri.

Tanto è vero che, anche se in buona fede, Jungkook nega, nega fino allo sfinimento, nega l’evidenza anche di fronte ad un preoccupatissimo Jimin le cui intenzioni sono tutt’altro che malefiche.
Qui ci ha descritto un Jeon Jungkook che ancora fatica ad aprirsi e confidarsi con i suoi hyungs, che preferisce struggersi e torturasi l’animo piuttosto che fare la parte dell’ “anello debole”. Mi ha dato quasi l’impressione che voglia dimostrare di essere più grande e più maturo di quanto in realtà non sia e non per mancanza di intelligenza (lungi da me!) ma per il semplice fatto che sembra non voglia essere compatito. Forse ritiene che la compassione sia uno di quei sentimenti che ad un idol non è concesso provare o forse semplicemente vuole dimostrare a se stesse, agli altri ed al mondo di poterci fare, di poter vincere anche contro una stupida febbre.

La dolcezza di Jimin è qualcosa di disarmante però: persino Jungkook è costretto ad ammettere a se stesso di aver trattato in malo modo e per un motivo “futile” (che male c’è a nascondere la verità?) il suo compagno che voleva solo tendergli la mano..

Sai cosa penso? Che forse questo è il momento in cui Jungkook, forse ancora inconsapevolmente, si accorge di non poter fare tutto da solo, di avere davvero bisogno dell’aiuto degli altri.
Del resto, Park Jimin è nato prima di lui e non è certo stupido, perciò il comportamento restio del maknae subito lo mette in allarme e non ci pensa due secondi ad andare a parlare con il più “anziano” del gruppo.
Jimin, a differenza di Jungkook, ha già capito che “l’unione fa la forza”: detto antico ma sempre valido di cui  io spero che il nostro caro Kookie possa presto fare tesoro!

Però adesso devi farmeli riappacificare! In un modo o nell’altro sento che Jungkook saprà farsi perdonare! *^*

E dopo quest’altra sclarata(?) io evaporo, sperando di non aver fatto troppi errori di grammatica e lessico xD
Noi ci sentiamo al tuo prossimo aggiornamento Vavi ma, come di consueto prima di togliere definitivamente il disturbo, non posso fare altro che rinnovarti i miei complimenti perchè stai davvero esplorando la persona di Jungkook a 360 gradi ed il lavoro che sta facendo è davvero un piccolo-grande capolavoro!

Complimentisssimi <3

Ti abbraccio forte,

-bridgetvonblanche
 

Recensore Junior
18/11/16, ore 17:47
Cap. 5:

Dal gelo della mia stanzetta e un po' a pezzi per l'annuncio del WINGS Tour, eccomi qui a recensire.
Che bello vedere il maknae e Yoongi interagire! Mi fa sempre molto piacere leggere di uno Yoongi descritto bene, se stesso, che, nel giro di due minuti, da apatico diventi tutto sorridente e coccoloso; mi è sembrato la scelta più adatta per questo tipo di situazione.
Il tema, poi: mi sono spesso immaginata le diverse reazioni che tutti e sette possono avere nei confronti degli haters, soprattutto per quanto riguarda Namjoon e Jimin. Tu hai esplorato il punto di vista di Jungkook, che mi è sempre risultato un po' difficile da immaginare e l'hai fatto molto bene.
In più, si comincia a costruire qualcosa, dentro Jungkook: l'amore per i suoi Hyung, che lo spinge(rà) a mettere loro prima di se stesso. Argh, il mio povero cuore.
Il riferimento ai Cypher -se ho azzeccato-, mi ha fatto sogghignare soddisfatta.
Piccole sottigliezze da aggiustare:

1) «Stiamo parlando di te Jungkook?»: manca una virgola prima di "Jungkook";
2) «No, non di me hyung. A me non importa cosa dicono gli altri, io.. »: anche qui manca una virgola prima di "hyung" e un puntino di sospensione;
Perdonami per essere così pignola ç_ç
Attendo con ansia il prossimo capitolo ^_^
Un abbraccio

Blue Poison

Recensore Veterano
18/11/16, ore 09:30
Cap. 5:

Buongiorno cara Vavi!
Come già ti anticipavo ieri, mi ero ripromessa di alzarmi questa mattina e di leggere il tuo aggiornamento davanti ad una bella tazza di caffè: penso seriamente di non aver mai preso scelta migliore. Eh si perchè, leggere i tuoi capitoli non è solo una grande gioia per gli occhi ed il cuore, ma anche un costante motivo di riflessione. E quindi eccomi qui, ad iniziare una recensione-sclero su uno degli argomenti che più mi sta a cuore quando si tratta di “idols”: il rapporto con i commenti degli haters.

Recentemente abbiamo avuto modo di parlarne in altra sede e, leggendo queste righe, la mia mente non ha potuto che portarsi su quell’orrenda pagina twitter, nata semplicemente per sparare “odio gratuito” proprio sulla persona di Jungkook, sul suo modo di essere e di fare. 

Ma torniamo alla tua fic. Sinceramente questa volta (intelligentissimamente a mio parere), hai scelto di non darci coordinate spazio-temporali troppo precise e io credo che tu l’abbia fatto perchè l’argomento che hai deciso di trattare in questo quinto capitolo valga dal loro debutto ad oggi, quando ormai i bts sono conosciuti non solo in Corea, ma anche in tutto il mondo. Io stessa non saprei dove collocarlo di preciso anche se il dialogo con Yoongi (di cui parlerò più avanti) mi fa intuire che probabilmente siamo più avanti rispetto ai tempi dei primi quattro capitoli. Jungkook appare un pò più “sciolto” e, nonostante ci pensi bene prima di disturbare Yoongi che sta lavorando al pc, non esita però a porgli quella fatidica domanda che probabilmente si portava dentro da giorni e a cui da solo, per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare risposta.

Ho trovato estremamente calzante la tua decisione di scegliere Yoongi come “membro dialogante” con l’anima ed i pensieri del maknae principalmente per due motivi: il primo è che, per “natura”, Jeon Jungkook non avrebbe mai potuto porre una domanda del genere a Tae, Jimin o Hobi perchè, imparando a conoscerli, sapeva perfettamente che li avrebbe fatti preoccupare e quasi "costretti” a consolarlo. Ma Jungkook non vuole essere consolato perchè, come Yoongi, è quasi perfettamente in grado di gestire e sopportare l’odio gratuito che deriva dagli haters; il secondo motivo invece sta proprio nell’affinità di personalità che il maknae ha con Yoongi: entrambi schivi, entrambi con caratteri forti (almeno all’apparenza e almeno per come loro vogliono dimostrarsi di fronte agli altri e di fronte al pubblico), entrambi non molto loquaci, entrambi estremamente attenti ai comportamenti dei propri compagni. Jungkook e Yoongi sono due osservatori più che “oratori”; sono i due che, in BV (sia lodato!), preferiscono scattare le fotografie ai paesaggi in silenzio piuttosto che commentare la bellezza di questo o quell’altro luogo in compagnia degli altri. 
Ed ecco che quindi Jungkook non può che rivolgere quella domanda «Tu hai mai letto i commenti degli haters?» proprio a Yoongi, perchè sa che solo lui può dargli le risposte che cerca e che lui, dentro di se, ancora fatica a trovare.

Personalmente ho amato questo capitolo (che finora è il mio preferito) in due punti: quando Jungkook si rende conto di riuscire a sopportare l’odio che viene rivolto contro di sè, ma non quello verso i suoi hyungs (la più grande dimostrazione di affetto che finora il maknae si è lasciato “sfuggire” <3) e il finale, inaspettato e che ha il sapore di una rivincita che noi lettori sappiamo che avrà davvero la sua realizzazione: quel «Un giorno scriveremo una canzone su questi haters» uscito dalle labbra di Min Yoongi, vale forse più di tutte le parole che ha rivolto a Jungkook fino a quel momento.
E, badare bene, non è una promessa di “vendetta”, che non rientra in nessun modo nello stile dei bts, ma è solo una piccola “rivincita” nei confronti di coloro che hanno cercato di abbatterli prima di vederli arrivare in cima al mondo.
E adesso chi li farà scendere più da lì? xD

Bene, come al solito mi sono dilungata troppo nelle mie elucubrazioni (Jungkook, insegnami ad essere breve e concisa come sei tu nella vita! xD).
Ti lascio rinnovandoti ancora i miei complimenti per il tuo stile di scrittura e per la bravura nel saper scegliere davvero i momenti “salienti” di questo percorso che porterebbe chiunque ad amare e rispettare Jeon Jungkook.

Grazie di tutto Vavi, meravigliosa come sempre!

A prestissimo,
un abbraccio!

-bridgetvonblanche

Recensore Junior
15/11/16, ore 18:39
Cap. 4:

Sera :33
Prima di buttarmi a capofitto nelle mie, di storie, e togliermi internet per lavorarci, sono dovuta passare di qui: ed ecco puntuale il tuo aggiornamento.
Mi ricordo molto bene, da fan, l'annuncio del primo concerto solista dei BTS, ma ne ho capito soltanto tempo dopo l'importanza, quando mi sono immersa nel Kpop e nel loro gruppo, in particolare. Mi hai dato la possibilità di fermarmi a pensare a come deve essere stato per loro, dalla parte di un idol, l'annuncio di un evento così significativo e di spessore.
E naturalmente Namjoon doveva quasi fracassare qualcosa, lo amo.
Ma il vero secondo protagonista è chiaramente Taehyung: è molto apprezzabile come in poche parole (relativamente, visto che le flash hanno il loro spessore) riesci a delineare il rapporto di Jungkook e dei ragazzi, senza girarci troppo attorno; centri il punto e chiudi il tutto in bellezza.
Sono felice che, come al solito, per attenerti all'IC, mantieni anche il fatto che Jungkook abbia un fratello. Lui che chatta con il suo Hyung mentre continua a cambiare canzone a causa del suo stato d'animo è verosimile, molto verosimile.
Aggiorni molto in fretta, ma la qualità non cala di certo.
A presto<3

Blue Poison

Recensore Veterano
15/11/16, ore 16:27
Cap. 4:

Tu non puoi capire l’emozione che ho provato quando, aprendo la pagina di EFP dedicata ai BTS, io abbia letto del tuo ultimo aggiornamento.
Non ho più visto nient’altro: mi ci sono buttata a capofitto e, come al solito, non ne sono uscita delusa anzi, al massimo sempre più sbalordita dalle tue capacità di introspezione dei situazioni ma soprattutto, dei personaggi/persone.

Ma cominciamo da capo (ho talmente tante cose da dire che mi tremano le mani sulla tastiera dalla paura di poter dimenticare qualcosa xD). La scena si apre con l'annuncio di un “imminente concerto”: ogni ragazzo reagisce in modo diverso alla notizia, a seconda della propria personalità: c’è chi, come Hobi, cade dal letto in preda all’euforia, chi come Nam rischia di spezzare la prima cosa che gli capita a tiro e chi, come Jungkook, non riesce a focalizzarsi su nient'altro che la parola concerto. “Concerto" per tutti i bangtan boys, ma in particolare per il nostro Kookie, è molto più di un semplice “Intrattenimento pubblico o privato dedicato all’audizione di musica strumentale, vocale-strumentale, sinfonica o da camera” (definizione rubata alla Treccani xD); eh si perchè, per il nostro maknae, avere un primo, vero concerto, già stabilito e programmato si traduce piuttosto con un famoso titolo: “sangue, sudore e lacrime” ovvero più ore di allenamento, meno riposo, più ansia e più nervosismo.
E’ quindi quasi scontato che un ragazzo della sua età decida di “isolarsi momentaneamente dal mondo” cercando di trovare almeno un poco di serenità interiore ascoltando le sue canzoni preferite (che, quando serve, sono sempre le ultime a comparire in playlist xD) e poi prendere tra le mani il proprio telefono per scrivere alla sua famiglia, sia per dar loro la notizia sia per cercare di avvisarli in tempo per permettere loro di organizzarsi per venire ad assistere al suo primo concerto.
Il suo primo pensiero va sempre ai familiari di cui evidentemente Jungkook sente molto la mancanza ed è quindi uno smacco sentirsi dire dal proprio fratello che forse non potrà essere presente: Jungkook capisce quanto per suo fratello quello stage debba essere importante, ma noi lettori non dobbiamo dimenticare che lui è nel pieno dell’adolescenza e non può quindi non restarci male e “mettere il broncio”: broncio che, per quanto invisibile alla maggioranza delle persone, viene invece immediatamente notato da Taehyung che, con la scusa di un letto rubato, si avvicina senza alcun timore a Jungkook. E a ben vedere, lo hyung non gli pone nemmeno una domanda, ma gli dice semplicemente “prima mi dici cos’hai”: quella di Taehyung è un’affermazione, e ciò significa che comunque Jungkook tenti di girare la frittata e di nascondersi dietro lo schermo del telefono o dentro le cuffie di un Ipod, Taehyung non cadrà mai nella trappola e non si accontenterà di un semplice “non ho nulla, va tutto bene” e forse è proprio per questo motivo che, dopo un breve scambio di bonarie accuse, il maknae cede.
Se la confessione di Jungkook per come la vedo io è “un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”, la constatazione di Taehyung che segue è davvero commovente, non tanto per la presa di coscienza che forse anche il papà di Tae non possa venire per assistere al loro primo concerto (indubbiamente cosa triste), ma in quanto perchè invece viene fatta con il cuore in mano, senza che Jungkook chieda nulla nè si interessi di domandare al magiore se anche lui vive la sua stessa condizione di disagio e malinconia.
Taehyung non lo fa per ricevere qualche tipo di consolazione, ma per far capire a Jungkook che non è solo, nemmeno in questi momenti di difficoltà. Taehyung vuole fargli capire che come lui tutti loro hanno dovuto lrinunciare a qualcosa, lasciare qualcuno, ma questo non li deve rendere più deboli e tristi anzi!

La parte della lotta coi cuscini alla quale si aggregano anche Hosoek e Jimin è un finale che fa sorridere “alla Taehyung”: non si può non perdersi ad immaginare la scena, con Yoongi che preferisce dar loro le spalle per provare a riposare quei dieci minuti in più prima del nuovo, estenuante allenamento.
Sono membri di una famiglia che sta nascendo, che sta imparando a conoscersi e sostenersi nella buona e nella cattiva sorte.

Ps: sbaglio o questo capitolo è un pò più lungo degli altri? Mi piace, mi piace, mi piaceee *^*

Noi ci sentiamo presto Vavi, ancora grazie di cuore per aver scelto di condividere con noi questa meravigliosa raccolta, sappi che se ho imparato ad apprezzare di più il tenebroso Jeon Jungkook il merito è tutto tuo <3

Un abbraccio,

-bridgetvonblanche

Recensore Junior
14/11/16, ore 18:57
Cap. 3:

Grazie a te che posti questi bei capitoli, davvero.
In questa sezione, sono poche le storie che attirano la mia attenzione e, sebbene mi faccia comunque dei bei giri anche sui siti stranieri, è sempre automatico, per me, tornare qui a dare un'occhiata: sei una delle poche che tiene vivo il mio interesse a riguardo lol
Parlando del capitolo: scusami, ma Hoseok che a momento sale sul tavolo per l'adrenalina del momento merita una menzione adeguata.
Mi piace il tono dolce e amaro dei pensieri di Jungkook e il suo comportamento è in linea con l'età che aveva al tempo del debutto, soprattutto questo suo rimproverarsi e spronarsi a dare sempre di più (cose che, fra l'altro, gli sono rimaste ancora adesso).
Stavolta fa la sua comparsa Jin, l'insostituibile Omma Bangtan: non ci poteva essere che lui a confortare il piccolo maknae in questa situazione e con una naturalezza propria soltanto dello Hyung più vecchio.
Punto che ho molto apprezzato, anche se secondario, è stato l'instaurazione del vero e proprio rapporto con i fan: Jungkook che si emoziona così tanto nell'incontrarli e, finalmente, averli davanti; molto significativo, penso tu abbia fatto bene a trovare uno spazio anche per questo momento.
Un piccolissimo errore che ho trovato è che "se stesso" va scritto senza alcun accento; per il resto, ogni virgola è al suo posto e tutto fila come dovrebbe.
Un abbraccio forte<3

Blue Poison

Recensore Veterano
14/11/16, ore 18:52
Cap. 3:

E finalmente è giunto il momento tanto atteso: i bangtan boys hanno fatto il loro debutto sulla scena dell'immensa industria musicale coreana e, ancora carichi ed adrenalinici dopo la performance, hanno deciso di sedersi a tavola tutti insieme per festeggiare il loro primo successo.
Innanzitutto, penso che tu non abbia potuto scegliere momento migliore che una situazione conviviale per descrivere le emozioni di tutti da “post-performance” e il fatto che tu abbia voluto sottolineare quel “vera” all’inizio del capitolo per me è un indice molto importante: non so spiegarti esattamente il perchè, ma penso seriamente che di momenti come questo i nostri amati bangtan ne abbiano vissuti pochi (o non vissuti affatto) prima del debutto. Mi immagino un Jimin ed un Hoseok chiusi in sala prove fino allo sfinimento, uno Yoongi che nel momento in cui gli si presenta l’occasione, preferisce sdraiarsi e riposare piuttosto che mangiare. L’unico forse che tiene al momento dello "stare insieme e mangiare insieme" è proprio Seokjin che, complice anche la sua passione per la cucina, non esita a lasciare qualche spuntino nel frigo (qualora a qualcuno sentisse un improvviso languirono).
Perciò mi è sembrato di riuscire ad immaginarmelo sorridente e felice, per quanto provato e stanco, preparare senza sosta un pasto “da re” per tutti i suoi compagni che, dopo il digiuno e la tensione da palcoscenico, possono finalmente rilassarsi davanti ad un sostanzioso piatto di carne.

Ma anche in questa situazione ed atmosfera così rilassata e rilassante, Jungkook fa ancora fatica ad esplicitare le proprie emozioni. Certo, come si può esprimere chiaramente a parole ciò che si prova stando davanti ai riflettori ed un pubblico sempre pronto a giudicare e commentare il minimo errore? Lui è cosciente e consapevole di aver sbagliato in più punti ma, forse complice anche l’indubbia emozione, il nostro giovane maknae fatica a tenere sotto controllo il vortice di sensazioni che lo hanno travolto prima, durante e anche dopo la performance. Annuisce convinto di fronte alle parole del leader perchè le condivide, ma non riesce a rendere anche i suoi compagni partecipi del proprio stato di “confusione e disorientamento”. 
In fondo, sappiamo benissimo che Jungkook non è un ragazzo espansivo come Taehyung o Hoseok, nè diretto come Yoongi e RapMon.

Però ecco che qualcuno di inaspettato giunge in suo soccorso. E’ è lo hyung più grande, Kim Seokjin a mettere una mano sulla spalla del più piccolo e a confortarlo.
Jin sa che la loro non è stata un’esibizione perfetta, sa quanto lavoro c’è da fare e che periodo difficile potrebbe attenderli in futuro. Nonostante tutto non riesce a contenersi e preferisce schernire sè stesso piuttosto che fare “la paternale” a Jungkook che, dal canto suo, non può che sentirsi rincuorato da quella mano che gli scompiglia i capelli.
Seokjin vorrebbe dargli altre rassicurazioni così come Jungkook vorrebbe ringraziarlo, ma Taehyung deve aver combinato qualcosa di talmente catastrofico da riuscire ad attirare l’attenzione di tutti e, anche se l’obiettivo finale nella mente di Jungkook non scompare, per il momento il naknae decide di accantonare i suoi pensieri e dedicare la prorpia attenzione ai suoi hyungs.
E' ancora un ragazzo inesperto, che sta imparando a vivere con altri sei ragazzi in un posto lontano da casa senza porter vedere la sua famiglia: trovo che questo suo atteggiamento "da riccio" sia più che comprensibile.. Dopotutto stiamo ancora leggendo di un Jungkook adolescente, che è ancora focalizzato solo su sè stesso e non riesce ad avere un perfetto quadro d'insieme.. Ma vedremo come si evolveranno le cose! ^^

E bo, tu potresti anche descrivere una scena in cui Jungkook si sistema un ciuffo di capelli allo specchio o descriverlo perso nei suoi pensieri sotto la doccia o davanti alla finestra che io non smetterei mai di complimentarmi con te per l’armonia e la scorrevolezza che riesci a dare di capitolo in capitolo, parola dopo parola.
Non posso quindi fare altro che rinnovarti i miei più sentiti e sinceri complimenti Vavi, trovo che tu sia davvero una scrittrice fantastica e non scherzo quando scrivo che tu sei come “un’oasi in mezzo al deserto”, ce ne fossero di raccolte come le tue! <3

E con questo adesso anche a me tocca un momento di piacevole convivio: tutti riuniti davanti alle caldarroste! *^*
Ok, me ne vado davvero, ma non prima di averti mandato un forte abbraccio! <3

A prestissimo Vavi,

-bridgetvonblanche

Recensore Veterano
13/11/16, ore 16:14
Cap. 2:

Buonsalve cara Vavi!

Come promesso, mi sono buttata a “capofitto” nella lettura di questo tuo secondo capitolo con il cuore in mano, soprattutto dopo gli avvenimenti di ieri.. Ho quindi sperato davvero con tutta me stessa che avessi scritto qualcosa di più “leggero” (per quanto, credimi, questo argomento tanto leggero effettivamente non sia affatto, ma su questo mi dilungherò tra un attimo) e, di per sè, trovo che la scena abbia un non so che di tragicomico: premesso che credo che il caro Kookie ed io abbiamo due caratteri diametralmente opposti sotto certi punti di vista, in questa situazione mi sono invece davvero sentita estremamente vicina a lui. Oddio sia chiaro, non sono certo una materialista e non credo lo sia nemmeno lui, ma alla mia veneranda età purtroppo non si può non dare un “valore” a questo genere di oggetti e quindi lungi da me il pensiero di vedere lo schermo del mio telefono andare in frantumi (sinceramente non credo avrei avuto una reazione così controllata come quella di Jungkook xD).
Come al solito però sto parlando troppo di me, quando invece il punto è questo: mi sembra di aver letto da qualche parte che quando sei un trainee hai degli orari parecchio restrittivi ed i momenti per sentire la famiglia e gli amici si possono contare sulle dita di una mano.  Ed ecco che, ancora una volta, la mia mente torna all’epoca in cui il nostro caro maknae, forse nemmeno quattordicenne, ha dovuto lasciare la sua famiglia, la sua città, tutto ciò che aveva di più caro e prezioso per inseguire un sogno che nemmeno lui aveva ancora la certezza di poter essere in grado di realizzare.

Jeon Jungkook lavora sodo dalla mattina alla sera, instancabile ed irrefrenabile, ma alla sua età credo ci siano dei momenti in cui sale quel sentimento chiamato malinconia e il desiderio di ricevere un abbraccio di conforto dalla mamma o dal papà diventa prioritario su tutto. Credo quindi che, in quel cellulare mezzo scassato, Jungkook ci veda molto più che un apparecchio telefonico di “tot euro” che è caduto in terra a causa della sua stessa sbadataggine.. Quel telefono è tutto ciò che lo tiene ancora legato alla famiglia e, cadendo e rompendosi, è un pò come se Jungkook temesse che anche i suoi legami possano a poco a poco andare in frantumi.

Cosa che oggi sappiamo non è assolutamente vera, ma all’epoca credo fosse una delle più grandi paure di tutti i componenti del gruppo: partire ed inseguire un sogno senza avere la certezza che questo si possa realizzare ed essere costretti a tornare dalle proprie famiglie con nulla tra le mani.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo al momento in cui Jungkook si accorge della crepa: ho scritto poco prima che lui ha avuto una reazione quantomai “controllata”.. In realtà credo che dentro ribollisse di rabbia: primo perchè appunto quel telefono è tutto ciò che gli consentiva di essere legato alla sua famiglia e secondo perchè si sente uno stupido perchè se solo avesse fatto maggiore attenzione tutto questo non sarebbe successo.
E’ forse quindi un pò per infliggersi un auto-punizione e un pò per orgoglio personale che davanti alle esortazioni di Jimin, Jungkook rifiuta categoricamente di chiedere l’intervento del manager e, anche di fronte all’incredibile gentilezza di Hoseok (e chi se non lui? *^*) il nostro Kookie “ringrazia, ma va avanti”: penso volesse dimostrare a se stesso di potercela fare.. Se fossi andata avanti nella storia probabilmente ci avresti informate del fatto che Jungkook avesse speso il suo primo guadagno investendo i suoi soldi per comprarsi un cellulare nuovo ^^

Tu sai che le tue descrizioni mi fanno viaggiare con la mente lontano anni luce Vavi, perciò spero solo di non aver travisato il significato che avresti voluto dare a questa tua seconda parte della storia.. In caso contrario ti chiedo davvero scusa.

Non vedo l’ora di poter leggere un altro dei tuoi fantastici “missining moments”, stai davvero creando qualcosa di meraviglioso (anche se non avevo mai avuto dubbi sulla tua bravura *^*).

A prestissimo Vavi,
grazie per questa splendide immagini che ci lasci ogni volta, è sempre un piacere/onore leggere le tue creazioni <3

-bridgetvonblanche

Ps: mi stavo quasi dimenticando.. So che questo tuo capitolo è da pre-debut, ma il mio cuore è volato ancora a “Bon Voyage” quando Jin, saltando a cavalcioni su Jungkook, gli fa volare il telefono (senza conseguenze disastrose per fortuna xD)

Recensore Junior
13/11/16, ore 14:25
Cap. 2:

Buongiorno!
Avevo il sospetto che avresti aggiornato così presto, ma non mi volevo illudere, poiché io ho la sfortuna di attendere morti di Papa per l'aggiornamento delle fanfiction che seguo e non esagero!
Quindi, grazie di farmi felice su questo versante: è rincuorante.
Ho riletto il primo capitolo ed effettivamente non ho idea del perché abbia pensato a un momento già all'era di Fire, quando era logico che fosse prima del debutto: ah, la libera interpretazione. Vabbè, ora lo terrò bene a mente, dato che con il secondo è chiaro sia un percorso cronologico.
Leggendo questo capitolo mi è venuto in mente il ragazzino dei Vlog: mingherlino, timido e nostalgico; mi si stringe il cuore ogni volta che li guardo e il tuo Jungkook mi ha ricordato molto quel suo lato ormai archiviato della sua persona. Anche secondo me non avrebbe mai chiesto né al manager né ai suoi Hyung per risolvere questo piccolo inconveniente; d'altronde parliamo di un piccolo adolescente che aspettava che gli Hyung dormissero per farsi una doccia per non incrociarli (interessante cosa può far far la timidezza alle persone lol).
Hoseok, mio immenso raggio di sole, che sei così gentile e aiuti il maknae...figurati se non sorrideva ahahah è proprio lui.
E Jimin? Naturalmente è lì a tener d'occhio Jungkook a sua volta. Non vedo l'ora di leggere degli altri interagire un po' con lui.
Nessuna ripetizione, né errori che mi sono saltati all'occhio; molti tendono a usare il corsivo in maniera spropositata, ma non è stato il tuo caso.
Bel lavoro :3
Un abbraccio

Blue Poison

Recensore Veterano
12/11/16, ore 19:34
Cap. 1:

Per la prima volta nella mia vita da quando sono iscritta al sito di EFP ho fatto una cosa che non avevo mai pensato di fare prima d’ora: mi sono messa a leggere il tuo “angolo autrice” prima di focalizzarmi sulla flashfic.
Non ho ancora deciso se la mia sia stata effettivamente una scelta giusta o sbagliata, ma solo il pensiero di divorare tutto d’un fiato l’incipit di questa tua raccolta e consumare così in pochi minuti questa ventata di aria piacevole e fresca che si distingue dal “marasma” di fanfiction presenti in questa sezione mi ha quasi (e dico, quasi) fatto rimpiangere di essermi catapultata immediatamente a leggere la tua storia xD
Prendendo spunto dunque dal tuo commento “post scriptum”, ho deciso di leggere la flash lasciando in sottofondo le note e le dolci parole di Begin che, come ci hai spiegato, non sarà solo mero sottofondo musicale, ma vera e propria musa ispiratrice della tua raccolta.

Raccolta che vede il suo incipit in un momento imprecisato di metà inverno (a giudicare da quella neve che “imbianca i tetti di una Seoul congelata”) in cui un giovanissimo Jeon Jungkook, ancora sconosciuto agli occhi della maggior parte della gente, si guarda attorno un pò spaesato tentando di familiarizzare con quella che, d’ora in poi, diverrà la “sala prove” del suo gruppo.

E’ un Jungkook ancora troppo inesperto, quasi spaventato dal futuro e dalla portata incredibile che un eventuale “debut” possa in qualche modo apportare alla sua vita e quella degli altri sei ragazzi che, come lui, sono presenti all’interno della stanza.
Ecco, sappi che bridget te lo ripeterà ad ogni capitolo (perciò Vavi, sii paziente): tu sai quanto io ami le descrizioni “pittoresche” che solo tu riesci a creare utilizzando parole sempre così suggestive. E’ un pò come se, con due semplici tocchi di pennello, tu riesci a dare forma e colore ad un foglio altrimenti bianco e vuoto.
So quanto tu sia legata al personaggio di Jungkook e adoro il modo con cui ogni volta riesci ad individuare un particolare momento o un suo particolare “modo di fare” per poi svilupparlo con una maestria che io amo e invidio allo stesso tempo.

Che dire poi della breve ma intensa comparsa di Namjoon e Taehyung? Caspita, mi è sembrato quasi di vederlo, il futuro leader, avvicinarsi al maknae per infondergli il coraggio per non arrendersi nonostante la stanchezza e le parole, non proprio confortanti, del coreografo.
E’ come se, da quelle poche righe, trasparisse quasi il sudore e la fatica di questi sette ragazzi che non si sono fermati nè di giorno nè di notte pur di prepararsi al meglio per il loro grande e tanto atteso debutto.

Ma quali pecche Vavi? L’unico errore che posso trovare in un racconto del genere è la sua brevità: non puoi scrivere un romanzo e poi inviarlo direttamente alla BigHit? Sono sicura che Jungkook apprezzerebbe (dopo essersi ripreso dallo stato di shock dovuto alla precisione e alla bellezza delle tue descrizioni)

E con questo evaporo, nella speranza di vedere al più presto un nuovo capitolo della tua raccolta che ripeto, è come un’oasi meravigliosa in mezzo al deserto.

PUT YOUR HANDS UP PER VAVI! *^*

A prestissimo,
un abbraccio <3

-bridgetvonblanche