Recensioni per
Won't You Dance With Me
di calock_morgenloki

Questa storia ha ottenuto 146 recensioni.
Positive : 145
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
29/11/17, ore 14:11

Ciao carissima! Finalmente la tanto agognata rottura, faccio una hola in onore del "San Lascito" che abbiamo aspettato da tempo, ma che sinceramente direi che sta bene nell'arco temporale in cui tu l'hai impostato. In fondo anche solo un buon motivo per amarla John doveva per forza averlo.. ed in questo capitolo hai umanizzato la figura di Mary, rendendola per ciò che è: una donna forte, orgogliosa e molto particolare, che non voleva uscire sconfitta da un rapporto in cui aveva investito un po' tutta sé stessa; ma era proprio lei, quella sbagliata. Un po' la vedo così anche nella serie e devo ammettere che non l'ho mai amata, neanche un poco. Nonostante ciò la comprendo e mi fa sempre un po' pena, non posso evitarlo. Nella trama che tu hai ideato ci sta alla perfezione e apprezzo il modo in cui tu hai fatto finire la loro storia. Apparte ciò, ecco che Sherlock ri-accoglie John in casa sua tipo figliol prodigo che torna all'ovile: son contenta che il ballerino-ormai-semi-detective sia stato capace di mettere da parte il proprio rancore in funzione del grande sentimento che ancora prova per John; ed ho di nuovo infamato quest'ultimo, diamine! Come poter essere così incerti? Sarà che io non riesco a tenermi dentro i sentimenti manco per idea, ma cavolo, lui è proprio una testa dura. Anche la signora Hudson ha parlato; non so chi altri potrebbe farlo smuovere se non Sherlock stesso che lo prende e lo sbatte al muro. Comunque ho sentito positività nell'aria, e questo non può che essere un bene. Mi aspettavo un po' di porn, ma attendo con tranquillità qualsiasi cosa deciderai di donarci. Ti saluto attendendo.. brava, come sempre. Tanti baci. :)

Recensore Master
26/11/17, ore 18:50

Capitolo, questo, molto impegnativo perché hai affrontato la non facile costruzione del “faccia a faccia” tra John e Mary e, secondo me, l’hai fatto evolvere e progredire verso la fine in modo credibile, regalandoci qualcosa che si regge soprattutto nel principio di verosimiglianza. Infatti nulla è incredibile o troppo fantasioso in quello che si dicono o che fanno i due nel loro imprimere la parola “fine” al loro rapporto. Niente urla, niente strepiti, niente scene lacrimose e non plausibili. John e Mary li hai rappresentati come una coppia che è arrivata al capolinea ed ognuno si comporta, ovviamente, in maniera assolutamente coerente rispetto al proprio carattere.
Lei è una donna forte, che pensa di riuscire sempre a risolvere tutto con efficienza e determinazione, prendendo le decisioni che si sarebbero dovute condividere da tempo per non arrivare alla fine con troppo dolore. Ma le hai dato un tocco di fragilità nel farla rimanere per molto tempo, cocciuta e sorda ai richiami di Watson, nell’illusione di rianimare un amore già morto e sepolto.
“…finestre del piano superiore: le luci erano accese, quindi Sherlock era in casa…”: e ci fai così ritornare alla magìa del 221 b, a quell’atmosfera di “casa” e di rifugio da tutto ciò che sta fuori. Intenso e coinvolgente quello sguardo che John rivolge all’edificio che, per noi antiche “johnlocker” in preda alla nostalgia ed in crisi d’astinenza, ha lo stesso spessore di un personaggio da cui le vicende dei nostri due non possono prescindere. Anche Watson sente l’unicità di quel posto che, per lui e per noi, è legato all’originalità di chi vi abita.
Hai inserito in maniera simpatica il fatto che Sh sia diventato davvero consulting e questo è un altro merito in più per te, per aver saputo “cucire” due universi così dissimili: addirittura Sh qui è ballerino ma tu, con un tocco di genio, l’hai fatto entrare meglio nella dimensione, che gli si addice perfettamente, d’investigatore. A dire il vero, a me piace anche immaginarlo come ballerino, le sue movenze sono naturalmente una danza. Qui mi viene in mente il modo in cui scende nel fondo del vallone di Dewer’s Hollow in THOB per investigare sulla morte del padre di Henry: un vero e proprio spettacolo di eleganza ed agilità.
Un altro elemento, o meglio figura, fondamentale nelle storie che vedono insieme Holmes e Watson, è Martha Hudson, mite, dolce signora che ha, invece, una scorza interiore fatta di perspicacia ed esperienze passate assolutamente inusuali. La simpatia che suscita sta anche nel suo imperterrito “tifo” che fa per la riunione della coppia. Hai rappresentato con efficacia il suo intervento qui, fatto di sguardi, sorrisi, gesti e parole all’apparenza casuali (“…rinnovata fretta… Andrà tutto bene, John…Vi lascio soli…nel caso vi servano due stanze… Sembrava contenta, speranzosa…ecc…”) ma che riportano in continuazione a quello che lei ritiene necessario per il bene di tutti e due e cioè il loro stare finalmente insieme, fatto sul quale ci troviamo decisamente tutti d’accordo, credo.
Ora non c’è che aspettare e sperare che, il trovarsi nella stessa casa, possa aiutare Sh e John a ritrovarsi davvero.
Brava.

Recensore Veterano
25/11/17, ore 20:56

Sì, finalmente recensisco!
Premetto che ho letto quasi tutte le os/flashfic/ff della categoria e non sono tantun le storie che veramente mi hanno fatto appassionare... ma questa, Dio benedetto. Io amo tutto questo.
Ho sempre voluto recensire ma il problema è il seguente: cosa potrei dire se non i soliti: “amo il tuo stile”, “amo la trama”, “amo la caratterizzazione dei personaggi”, “john e sherlock sono due polpette vegetali e devono amarsi tantissimo per sempre”? Però poi mi sentivo in colpa nell’adorare così tanto questa ff e lasciare che tu non lo sapessi, quindi... sappilo.

Riguardo il capito: JOHN WATSON YOU KEEP ME RIGHT. Una vita per lasciare Mary (l’ho odiata per tutta la storia but in questo capitolo devo ammettere che mi ha fatto un po’ tristezza, poraccia) ma finalmente ce l’abbiamo fatta.
Grande.
Mrs Hudson è una dei miei fav character dello show e anche qui la adoro tantissimo, ceh, è così dolce e inglese.

Finisco con il supplicarti, pregarti e scongiurarti una cosa: nel prossimo capitolo fa’ chiarire Sherlock e John una volta per tutte, e falli B A C I A R E.
Io ne ho un bisogno fisico forse tu non hai capito la situazione tragica.

xoxo

Recensore Veterano
23/11/17, ore 22:27

Ehy Cami!

Ti chiedo scusa per il ritardo in cui recensisco. Avevo promesso a me stessa che d’ora in poi avrei commentato non appena avresti pubblicato il capitolo ma ho fallito, mi dispiace tanto.

Comunque, bando alle chianchie.
Io direi di costruire una statua in onore di John. Perché finalmente ha avuto il coraggio non solo di lasciare quella sanguisuga di Mary (ma si vede così tanto che non la sopporto?!?!) ma anche di confessare a voce alta i suoi sentimenti per Sherlock. Cosa che, a mio parere è tutto tranne che una cosa semplice. Soprattutto visto quanto tiene (o meglio teneva) alla sua presunta eterosessualità. 
E invece adesso, caro John. 
Saluta con la manina la tua omosessualità.
Ora spero che Sherlock non si comporti come la testa di legno che è. Non dico che debba perdonarlo subito, ovvio dovrà pensare almeno un pochino prima di ottenere il suo perdono. Ma caro, non farci piangere lacrime di sangue prima di deciderti.
Il capitolo è stupendo, come al solito.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo.
Se nell’attesa vuoi fare due chiacchiere. 
Io sono su Twitter con i miei scleri su Supernatural.
Detto questo ti bacio e ti abbraccio fortissimo.
Un bacio, Mar.

Recensore Master
23/11/17, ore 21:15

Siiii!!! Finalmente!!! Si sono lasciati, aspettavo questo momento da così tanto tempo *~* fatti forza jhon ancora un piccolo sforzo. Sherlock fai il primo passo, dopotutto avrai capito tutto, non lasciartelo scappare (io spero ancora che sia lui "l'uomo",non so se si nota :')) un capitolo stupendo *~* alla prossima ^^

Nuovo recensore
23/11/17, ore 18:41

Molto accattivante, ho immaginato molte volte Sherlock ballare, ne ha la struttura fisica, il portamento, l'eleganza e l'atleticità e dato che sono una ballerina anch'io ho fantasticato sul fatto che si dice che si balla con l'anima e che esprimiamo con il corpo, insieme alla musica quello che abbiamo dentro, la parte più vera di noi stessi. Quando si balla non si può mentire. Quanto esprimerebbe Sherlock di se stesso ballando? Hai detto bene tu... mentre balla cambia espressione del viso, è quello il vero Sherlock che non si mostra al mondo? Anch'io scrivo di Sherlock e in questa veste non avevo mai letto nulla. Ci sono molte affinità tra il lavoro di detective e il ballerino, entrambi devono osservare e dedurre, anche il ballerino per una qualsiasi coreografia deve fare lo stesso per avere alla fine un risultato.

Recensore Master
18/11/17, ore 22:40

Secondo me, questo, è uno dei più bei capitoli fin qui letti di questa tua ff. Bello, però, vuol dire poco ed è un termine vago: posso spiegarmi meglio scrivendoti che, in certi momenti, quasi tutti a dire la verità, ho colto la tensione emotiva che hai voluto giungesse fino a noi, partecipandovi con divertimento, curiosità, preoccupazione, tenerezza, delusione, amarezza…
Infatti, e non voglio assolutamente esagerare, in questo capitolo ho trovato tutte le sfumature, relative ai vari stati d’animo, che ti ho elencate qui sopra e, probabilmente ce ne sono altre.
Il divertimento, causato dal tuo sguardo ironico, sempre secondo il mio punto di vista, è seminato qui e là nei giardini di Lancaster House, durante il vagabondare di John alla ricerca di un po’ di pace dopo i “traumi” subìti al ricevimento, tra l’apparizione “stellare” di Sh al fianco di Janine e la notizia, a lui, futuro marito, non giunta, del suo imminente matrimonio con Mary. Indimenticabile, poi, il suo ingenuo appostamento per nascondersi alla presunta furia di Mycroft, che si conclude con il comico colpo di scena di Sh che lo invita tranquillamente ad uscire da quel nascondiglio che diventa un patetico elemento di una colossale figura da “pere cotte”, chiamiamola così per non scadere nel volgare di altre definizioni.
Un altro momento “forte” che caratterizza ciò che avviene nel parco è lo scontro con Sebastian e gli altri, animato dalla cronaca precisa e dettagliata, con tanto di panoramica sulla mappa anatomica dei punti colpiti e delle conseguenze da essi derivate, di ciò che può fare un John innamorato perso e molto, molto arrabbiato. Mi rimane nitido agli occhi della mente, come se lo vedessi davvero, quel sinistro sorrisetto (“…ampio, gelido e inquietante…”) con cui comincia la coinvolgente scena della scazzottata che tu hai “costruito” con vera e propria comica, ma drammatica, precisione. Brava davvero ad assemblare tutte le componenti, dal comportamento dei partecipanti alla perfetta sincronia tra i vari “interventi”, che ne fanno uno dei momenti più avvincenti non solo del capitolo ma, a mio avviso, di tutta questa long.
Prima elencavo anche la delusione, tra i vari stati d’animo che ho provato durante la lettura, ed è proprio nel vedere Sh, alla fine, che soffre ulteriormente nel vedere John allontanarsi con Mary, diretti insieme verso l’auto che li riporterà a casa.
È veramente ben riuscito questo tuo Sh così malinconico, sofferente nel non riuscire a staccarsi emotivamente da Watson, ma neppure a risolvere la sua incapacità di vincere la disillusione e l’avvilimento derivati da ciò che ha vissuto di fronte alla “guardia” serrata che Mary sta attuando, senza sosta, nei confronti del suo (mancato) promesso sposo. Lo presenti con tratti precisi, vivi e molto IC. Lo stesso vale anche per John, travolto dalla sua grande immediatezza e da tutte le incoerenze, umanissime del resto, derivate dalle sue paure e dalla morsa soffocante dei pregiudizi.
Mi è piaciuto molto come hai condotto lo svolgersi del tormentato, ma dolcissimo, dialogo tra i nostri due, intenti a medicarsi le ferite, che rivela la tua sicura capacità di costruire credibili stati d’animo e di farli seguire da atteggiamenti che colpiscono, appunto per la loro verosimiglianza come, ad esempio, nella scena del bacio che è davvero coinvolgente e lontano da qualsiasi descrizione che possa risultare scontata e banale (“…mix di dolcezza e tristezza, conferendogli complessivamente un retrogusto amaro…”). Ci sarebbero tante altre cose da annotare, però non voglio annoiarti ancora con le mie chiacchiere, ma sappi che questa long è davvero notevole.

Recensore Veterano
18/11/17, ore 15:20

Eccomiii a commentare questo bellissimo capitolo che vivacizza la storia con una bella rissa che, a mio parere, ci sta. Ho adorato questo John aggressive che non si tira indietro nel difendere il suo amore. Che dolce violento! ♡ Ahaha, apparte il mio amore per la violenza(solo su carta o su pellicola cinematografica, puntualizziamolo :P) ho letto nelle note che hai dei dubbi su quella scena, beh, te li voglio togliere: hai scritto in una maniera molto dettagliata e reale, sei stata bravissima! Stessa storia per quanto riguarda le medicazioni; mi piace come con te niente sia lasciato al caso, sembra tutto così.. veritiero. Non è scontato, proprio no. Sei capace di far materializzare davanti agli occhi ogni minimo dettaglio dei personaggi e delle ambientazioni.. complimenti, come sempre. Ho amato il loro incontro che ha reso ben evidente il fatto che non riescono a staccarsi l'un dall'altro; il tutto non è risultato forzato, anzi: la naturalezza che tu hai fatto trasparire dal loro rapporto è sublime ed ha quel senso di inevitabilitá che è per me un caposaldo della Johnlock. Ma tu, questo, lo sai e lo capisci molto bene. :) Che altro dire, poi? Bellissimo il bacio, anch'esso inevitabile. Non vedo l'ora di leggere la stangata che si prenderà quella stronza di Mary; ecco, non posso farti che un altro complimento dicendoti quanto tu sia stata brava nel rendere totalmente e sempre di più insopportabile 'sta donna. Ti meriti un applauso, ahahah. Quindi attendo qui, super curiosa di leggere il seguito. Un beso, carissima. A presto! :)

Recensore Veterano
17/11/17, ore 10:45

Ciao Ok, allora ce ne liberiamo, finalmente? Mi piace il tipo di caratterizzazione che hai dato ad Irene, sarà perché un po' mi somiglia 😉 (c'ho l'incazzo facile) Mi piace pure Mycroft che fa la fata madrink Mancano solo i due fanciulli E un po' di Furbitrol per John. p.s. e NESSUN rientro sulle scene di cattivi o penitenti avvocati tr..ette Resto in attesa 🤗

Recensore Master
16/11/17, ore 21:04

Io a irene priprio non la digerisco!!! Ci provo ma non ce la faccio mi dispiace, per non parlare di mary!!! Sherlock resisti ancora un po'!!! Non puoi dire queste cose, ora sono curiosa di sapere che ci sarà nel prossimo capitolo!! Alla prossima baci ^^

Recensore Veterano
16/11/17, ore 20:15

Io sono sempre qui silenziosa che leggo.
In realtà, erano anni che non entravo su EFP.
Sono entrata per caso un mesetto fa, mi sono imboccata in questa storia, ed inutile dire che ora rientro settimanalmente per leggere.
Non sono mai riuscita a lasciare una recensione (e chiedo perdono, avendo scritto anche io qui so quanto faccia piacere riceverne) ma adesso ne sentivo il bisogno fisico.
SHERLOCK.
PERCHÈ.
DIO.
Io ti giuro, lo amo, è un cucciolo indifeso, MA GESÚ SEMPLIFICA UN PO' LA VITA A 'STO POVERO RAGAZZO.
Al bacio ho urlato, non aspettavo altro da, che sono, due capitoli? MA NO, NEMMENO TRE RIGHE PER GODERSI LA GIOIA CHE QUELLO SCAPPA ECCHECCAZZO EDDAI.
Ora aspetto il prossimo capitolo, spero che Sherlock la smetta di affacciarsi nei momenti sbagliati e John capisca che con Mary ci deve stare SOLO DOVE SHERLOCK NON RIESCE A VEDERLI.
eccheccazz
Detto questo, amo la tua storia. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
Un bacione, LauraPalmerBastille.

Recensore Veterano
16/11/17, ore 15:28

Ehy Cami!

Per la prima volta riesco a recensire il capitolo per prima. Quasi non ci credo! 

Di solito sono famosa per i miei ritardi epocali, ma non è questo il caso. 

Come descrivere questo capitolo in una sola parola? Agrodolce.

È pieno zeppo dell’angust che negli anni ( soprattutto negli ultimi mesi) ho imparato ad amare ed apprezzare.

Ma c’è anche una lieve, lievissima traccia di fluff nella scena in cui si medicano le ferite a vicenda. Quella scena è di una dolcezza unica, mi sono sciolta come neve al sole.

Mary sempre più insopportabile, davvero la mia pazienza nei suoi confronti sta drasticamente diminuendo capitolo dopo capitolo. Vi prego, non c’è la faccio.

Irene mi assomiglia sempre di più, e nonostante la parole cattive nei confronti di John, non posso fare a meno di capirla e di essere d’accordo con lei. Vuole solo proteggere Sherlock e i suoi sentimenti, e questo è solo da apprezzare. E poi è riuscita a farlo reagire, e a far capire che John non gli è così indifferente come voleva far credere.

Ho già detto che adoro la scena in cui si medicano le ferite? Bhe credo di sì.

Superiore a quella c’è solo quella in cui Sherlock capisce che nonostante tutto, non può e non vuole rinunciare a John.

I miei due scemi testoni, non vedo l’ora che questa situazione venga chiarita.
Vederli stare male e soprattutto separati, mi fa troppo male.

Aspetto con ansia il prossimo capitolo.

Se ti va di sentirci nell’attesa, sai dove trovarmi.

Alla prossima.
Un bacio. Mar
(Recensione modificata il 16/11/2017 - 03:37 pm)

Recensore Junior
16/11/17, ore 07:00

Ciao, è la prima volta che scrivo. Ti seguo da un po' pur avendoti scoperta per caso.  La prima cosa che è evidente è che ad ogni storia non fai che migliorare. Adoro come riesci a fondere insieme pennellate di poesia alla fatticità che devi raccontare per esigenze di trama. Hai uno stile fluido che mi piace molto, si riescono a sfiorare i pensieri più intimi di John e Sherlock quasi fossero realmente esistenti. La trama è complessa, ben intrecciata e avvincente. Complimenti, continua a scrivere!

Recensore Veterano
14/11/17, ore 21:37

Buonasera! Perdona il ritardo, ma credo che ormai sarai abituata. ;) Molto bello anche questo capitolo che mi sono gustata con un certo senso d'inquietudine, quella stessa amarezza che hai fatto trasparire con maestria con le parole che hai usato per descrivere la situazione pietosa di John. Bella la scena col Whisky, che neanche gli piace, ma che ingolla proprio con un senso di autodistruzione palese. Tristissimo, certo, ma apprezzo tali momenti per la loro forza espressiva; tu hai saputo rendere bene il tutto, anche quel pensiero evanescente di suicidio che attraversa la sua mente giusto per un attimo. E mi fa sinceramente pena anche Mary, così caparbia nel voler rimanere accanto ad un uomo talmente distrutto, tanto da espandere la voce di un prossimo matrimonio. In quel momento ho strabuzzato gli occhi, WTF?! Può essere una donna talmente cieca ed egoista?! Comunque apprezzo questa sua caratterizzazione e l'ottima narrazione che hai fatto di un rapporto alla deriva. Mi è piaciuta anche la parte con Greg, che ha restituito un minimo di serenità al nostro John. Infine il nuovo incontro al fatidico ballo; ti diro', Sherlock mi è sembrato già propenso nel perdonare il dottore. Credo che la reciproca assenza gli abbia feriti più di qualsiasi altro accadimento; non vedo l'ora di saperli riuniti attraverso le tue parole. :) Comunque, nonostante abbia voglia di leggere della loro riappacificazione, ho adorato davvero questi due capitoli pregni di angst. Non posso che dirti brava! :) Aspetto il prossimo, un beso!

Recensore Master
13/11/17, ore 23:28

Un capitolo davvero corposo, questo, in cui hai inserito, con perfetto equilibrio tra le parti, diversi punti importanti. Prima di tutto c’è la grande sofferenza di John per la rottura dolorosa della sua storia con Sh. Ce lo presenti davvero distrutto, incapace di reagire a quella che lui reputa la fine delle sue speranze di poter stare insieme a chi ama veramente, senza più ostacoli (“…nulla riusciva a dargli emozioni, non sentiva più niente...”).
Molto interessante, per come l’hai saputo costruire, il dialogo con Molly, innamorata anche lei del ballerino, ma decisamente rassegnata a vedere cadere tutte le speranze di realizzare il sogno di esserne contraccambiata.
Da lei riceve conforto, comprensione e la preziosa confidenza che, a Sh “brillavano gli occhi” quando stava con lui. Questo consola un po’ John, e lo fa sentire fiducioso in una positiva risoluzione di tutto quel caos sentimentale da cui è travolto o, meglio, da cui si è lasciato travolgere.
E arrivo all’altro punto importante della storia, che riguarda i rapporti tra Watson e Mary. Questo personaggio l’hai definito in modo molto interessante, soprattutto negli ultimi due capitoli, in cui compare comunque di più. Ho trovato rispettato l’IC nella sua caratterizzazione, con cui ce la presenti come una donna intuitiva, forte, che conosce perfettamente John ed i suoi comportamenti, tesi ad evitare lo scontro diretto per una risoluzione civile dei contrasti. Infatti lei ha finora giocato su questo, evitando il famoso discorso chiarificatore con il suo (ex) compagno, proprio sfruttando quella tendenza di Watson a preferire il silenzio all’espressione diretta ed immediata.
Tra i nuclei che arricchiscono la tua narrazione c’è quello che riguarda Greg che fai agire coerentemente con il personaggio BBC, mettendone in evidenza le doti umane di generosità, comprensione e capacità di ascoltare senza dispensare giudizi. In lui (“…osservandolo per qualche attimo con aria sbigottita…”) John è come se si trovasse di fronte ad uno specchio in cui potersi realmente guardare, scoprendo le tracce del dolore causatogli dalla mancanza di Sh. Ed hai efficacemente messo in evidenza come il suo confidarsi con Greg abbia l’abbia alleggerito di un peso opprimente. John si sente più vivo, ora, anche perché, il rivelare al suo amico che è innamorato di un uomo, gli fa capire che, tutta la sua inerzia di fronte alla situazione ed all’insistenza di Mary di non voler affrontare la verità, è dovuta, per la maggior parte alla paura di doversi scontrare con i pregiudizi.
Mi sono proprio gustato, poi, un altro punto “caldo” del capitolo che è l’incontro tra Watson ed Holmes al ricevimento. Ho ritrovato, tra l’altro, la tua concreta capacità di tradurre ciò che ci racconti in immagini nitide, ricche di particolari, che ci fanno sentire quasi presenti alla scena. E John rivede Sh bellissimo sì, nel suo completo da sera, ma anche lui segnato dalla sofferenza (“…i segni di due occhiaie profonde e violacee…ecc…”).
Si arriva alla conclusione con un John diverso, rianimato dalla consapevolezza che ognuno è artefice del proprio destino, della serie “Datti una mossa!”.
La tua storia è proprio ben costruita e vi hai saputo dosare tutti gli “ingredienti” con verosimiglianza e bravura, davvero.