Recensioni per
L'amicizia non genera debiti
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 115 recensioni.
Positive : 115
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/05/20, ore 12:17

Buongiorno <3
Eravamo rimasti a Daren che non si star fermo, però lo ammiro, sai? E' impavido, ma non è stupido, ricapisce quando c'è un pericolo. L'ho visto molto preso in questa sua missione in cui quasi si demoralizza perché teme stia facendo un viaggio a vuoto. Cosa che ovviamente mi ha affascinato tantissimo è il discorso "Piano delle ombre", tra l'altro Daren a questo punto mi pare anche abbastanza indebolito... il viaggio l'ha sfiancato e mi piace molto come l'hai descritto. Ad ogni modo ne sa più una del diavolo lui, speriamo non gli capiti niente di male, anche se secondo me saprebbe cavarsela egregiamente.
Alla prossima :)

Nao

Recensore Master
11/05/20, ore 17:23

Ciao, eccomi qui **
Un bellissimo capitolo, gli ultimi tre che ho letto in generale mi sono piaciuti tantissimo. Finalmente abbiamo il tanto atteso dialogo tra Johel e suo padre. Il figlio c'è rimasto un po' di sasso nel sapere che Daren è stato divinato, tra l'altro non perde tempo e ci tiene a precisare che è stato lui un avvicinamento e non il contrario. Certo, perché potrebbe sembrare che Daren sia lì per portare guai (aggiungerei, anche "giustamente" considerati gli eventi), però Johel ha quell'aura da "vedo il buono in tutti" o una cosa del genere. Qui più che mai ha dimostrato la sua maturità nel parlare con Tazandil e sono contenta che in un modo si siano chiariti, c'ho visto un profondo rispetto reciproco.
Adoro poi l'arte della divinazione, Hinistel sembra molto preoccupata perché da quello che ha letto non sa cosa aspettarsi, addirittura certe cose sembrano non avere senso e non riesce a venirne a capo. Secondo me Daren farebbe bene a starsene tranquillo, perché per una qualsiasi cosa potrebbe anche essere accusato ma... temo sia andata oramai. Davvero bello, complimenti **

Nao

Recensore Master
05/05/20, ore 19:20

Ma ciao! :)
Questo capitolo mi è piaciuto davvero moltissimo e si è concluso in una maniera che non mi sarei mai aspettata, introducendo un aspetto nuovo e fosco della vicenda, ma andiamo con ordine.
Ho adorato il breve confronto tra Johel e Tazandil, perché sono emersi aspetti del loro modo di essere che poi vengono ripresi anche più avanti, nel dialogo con la madre di Johel. Mentre questo non ci pensa due volte a raggiungere suo padre per confrontarsi con lui, il pensiero di Tazandil corre subito ai doveri che Johel aveva da svolgere e che ha quindi lasciato per andare da lui. Di nuovo, nel capo, ciò che prevale è il senso del dovere, tanto che rimane quasi sorpreso quando Johel gli dice di averlo raggiunto lì perché vuole parlargli come a un padre, e non come a un superiore. Questo passaggio è stato molto forte e d'impatto e mi è piaciuto davvero moltissimo. Ci ricorda che Tazandil, prima di ogni altra cosa, è il padre di Johel e che quest'ultimo vuole parlare con lui di Daren come farebbe a un familiare, perché è così che considera la cosa, una questione di famiglia. Vuole confrontarsi con il padre lasciando che cadano tutti i formalismi di essere sottoposto e superiore, ma soprattutto vuole parlare del suo amico senza che le parole di suo padre siano filtrate dalla posizione che ricopre. Vuole sapere da suo padre cosa pensa di Daren, non da un suo superiore. È una pretesa legittima, che pure mi è piaciuta per la determinazione che Johel ha dimostrato nel voler arrivare fino in fondo alla questione.
Dobbiamo aspettare ancora per sapere l'esito della riunione, tuttavia Tazandil e fratello mi sono sembrati abbastanza tranquilli, quindi sono fiduciosa nel fatto che non abbiano intenzione di mettere in catene Daren. Non per il momento, almeno.
Nel frattempo, abbiamo modo di conoscere anche la madre di Johel, figura che hai sapientemente tratteggiato in poche, efficaci pennellate e che mi è entrata nel cuore. Di solito, non gradisco molto le figure femminili nelle storie, tendono sempre a risultarmi antipatiche o indigeste (o entrambe le cose). È davvero raro che apprezzi una figura femminile e quello della madre di Johel è uno di questi casi. Mi ha davvero intrigato il suo carattere e mi è piaciuto molto il suo modo di porsi. È una di quelle persone che si presentano tranquille e spensierate, tanto da sembrare quasi ingenue per certi versi, ma che invece la sanno molto lunga. Lei è una persona saggia, sa più di chiunque altro in quanto veggente, ma non ne fa un vanto, non si rende superiore per questo. È qualcosa che vive naturalmente, che fa parte del suo essere tanto da risultare "normale". Mi è piaciuto molto il modo in cui hai tratteggiato il suo rapporto con Johel, un rapporto che mostra delle nette differenze rispetto a quello che il giovane elfo ha con suo padre. Tazandil è più rigido ed è portato a vedere il figlio come un ranger ai suoi ordini, piuttosto che come sangue del suo sangue, mentre sua madre vive un rapporto più naturale con Johel da questo punto di vista.
Ciò che lei gli racconta di suo padre è importantissimo da questo punto di vista, perché non solo ci consente di conoscere maggiormente il passato dei genitori di Johel, ma anche per poter comprendere più a fondo Tazandil. E devo dire che l'ho un po' rivalutato, dopo aver sentito parlare con lui in questi termini.
Apprendiamo infatti che Tazandil non è lo stronzo burbero che pensavamo inizialmente (cioè, in realtà sì, ma non solo), ma che anche lui è incredibilmente in grado di provare sentimenti. Ama molto suo figlio, solo che non sa dirglielo e non sa dimostrarglielo quando lui potrebbe vederlo e capirlo. Così è capace di rimanere al suo capezzare per una settimana intera, ma non di dirgli che gli vuole bene. La sua durezza è una maschera, uno scudo per camuffare la sua inadeguatezza verso i rapporti sociali. In un certo senso, mi ha fatto molta tenerezza e a questo punto ammetto di essere curiosa tanto quanto Johel nel vederlo interagire con sua moglie. Magari almeno con lei riesce a tirare fuori il suo lato umano.
Passiamo ora alla parte conclusiva del capitolo, quella che ci piomba tra capo e collo dopo la precedente dolcezza e che, per questo, colpisce ancora di più il lettore. Ci spostiamo dai crudeli Drow, a ricordarci che non tutti sono come Daren, e seguiamo le sventurate vicende del povero Filvendor, fatto schiavo e torturato perché confessi i segreti della sua foresta e del suo popolo. Perché? Che vogliono fare questi? Una guerra?
Ammetto di amare i Drow e il loro crudelissimo modo di essere, ma confesso di aver provato pena per questo elfo piegato e spossato, a tal punto da aver accantonato la sua dignità, a tal punto da essere così disperato da chiedere aiuto al mago solo perché gli ha dimostrato un minimo di umanità in più. Così disperato da dormire nel letto di Jevan, quando questo glielo offre, senza disdegnare, senza mostrare una fierezza che non gli varrà nulla per la sopravvivenza. povero, sventurato Filvendor, mi dispiace davvero moltissimo per lui, spero davvero che riesca a trovare un aiuto, da qualche parte.
Jevan mi è piaciuto moltissimo, perché è crudele, ma razionale e ha una sua filosofia: dopo aver vissuto tanti anni nella sottomissione e nelle sevizie, dopo essersene andato per sfuggirvi, non comprende perché dovrebbe essere lui a portare altrettanto dolore a qualcuno più debole di lui. Un ragionamento assolutamente coerente, che però i suoi compagni non sembrano in grado di fare. Non mi sento di dire che Jevan si sia in qualche modo affezionato a Filvendor, ma vedo nel suo dispiacersi di dover inasprire le sevizie come un disgusto nel dover contravvenire alla sua moralità. Anche se mi piacerebbe credere che, in fondo in fondo, un po' di simpatia per Filvendor la provi.
Un altro bellissimo capitolo, avvincente e con un avanzamento di trama davvero mooolto interessante. Non vedo l'ora di proseguire con la lettura.
Alla prossima :)

Recensore Master
02/05/20, ore 11:57

Ciao ^^
Questo capitolo mi è piaciuto tanto, sia nella sua parte più dolce e romantica, sia quando poi si passa all’angst e alla sofferenza.
Povero Johel, ha aspettato tanto per parlare con suo padre, ma a quanto pare dovrà aspettare ancora. Beh, poco male, perché questo ci da l’occasione di conoscere sua madre, figura che ho adorato e di cui sono rimasta affascinata. Gli elfi molto spesso hanno caratteristiche come sensibilità e dolcezza (o almeno, la maggior parte di loro xD) e lei incarna perfettamente tutto ciò, si vede che è una madre attenta e premurosa e io giuro che il sentirle raccontare di come è avvenuto il suo matrimonio con Tazandil mi ha fatto fangirlare un sacco. Quindi non era con lui che inizialmente doveva sposarsi, ma con Fisdril (tutto in famiglia xD), ma quest’ultimo aveva altro nella mente e nel cuore. Johel ascolta tutto con molto interesse e sorpresa e all’inizio crede che suo padre sia stato una sorta di ripiego, ma subito sua madre gli chiarisce che non è così. Me lo sono proprio immaginata un Tazandil da giovane che non sa proprio come comportarsi dinnanzi a questo sentimento. Perché è vero, lui è impacciato quando si tratta di amare/dimostrare amore, questo lo si vede anche nella sua versione da adulta. E credo che lei si sia innamorata anche per questo, lo capisco perché anche io (e giuro che non mi spiego perché) ho una fascinazione particolare per la gente che fa schifo con i sentimenti (o forse sono semplicemente masochista xD).
Lei lo ha scelto. Ha scelto quel futuro che ha intravisto, che comprendeva anche la nascita di Johel. Ecco, questa l’ho trovava una cosa molto dolce. Avrebbe potuto avere mille vite, magari anche relativamente migliori, eppure ha scelto quella di vita. Mi è piaciuto tantissimo, la mia anima sentimentale è soddisfatta.
Poi cambiamo totalmente tono quando passiamo a Finveldor, elfo tenuto prigioni dai dorw, in condizioni pietose e che rimembra ogni istante il suo nome e la sua famiglia, perché si rifiuta di dimenticare. Vorrebbe fuggire (e se non ho capito male ci ha pure provato) e la figura di Jevan l’ho trovata molto interessante, poiché ambigua. Non mi pare cattivo, né disumano, visto che non approva le torture. Pare che di Finveldor in sé non gliene importi nulla, però mi da l’impressione di uno che forse forse potrebbe aiutarlo, anche se afferma che non tradirebbe mai i suoi simili. Quindi non so, è particolare e questo mi piace parecchio. Come ti ho detto anche all’inizio, il capitolo mi è piaciuto molto e l’ho trovato un sacco interessante. Ci sentiamo presto :*

Nao

Recensore Master
01/05/20, ore 16:17

Eccoci qui con un capitolo interamente dedicato a Johel, che decide di seguire il padre a Myth Dyraalis per cercare di vederci più chiaro in quella faccenda che per lui è ancora un oscuro mistero.
Mi è davvero piaciuto moltissimo questo capitolo in cui hai delineato e presentato quelli che sono i modi di vivere e la struttura sociale degli Elfi dei Boschi e lo hai fatto descrivendoci una città davvero pittoresca, che rispecchia alla perfezione quello che è lo spirito di questo popolo: le loro case sugli alberi, la loro vita a stretto contatto con la natura, il loro aver adeguato le misure difensive alla stessa, i druidi che cambiano la forma degli alberi in modo che non sia necessario usare chiodi e spuntoni per potersi arrampicare sulle piattaforme delle case. Tutto parla della comunione con la natura di questo popolo e di come essa sia parte integrante della sua vita. Quella che ci viene restituita è l'immagine di creature pacifiche, ma non per questo incapaci nella difesa, anzi: le numerose porte d'accesso alla città ben sorvegliate stanno a indicare proprio il contrario.
ho amato l'accenno alla Porte del Cielo, un accesso alla città di cui neppure gli abitanti conoscono la funzione o l'origine e che diventa un elemento affascinante e avvolto nel mistero anche per gli elfi dei boschi. E così veniamo a conoscenza anche del passato di questi popoli, che un tempo combattevano sul dorso di draghi o che avevano le ali.
E mentre camminiamo con Johel nella città e ne scopriamo il vivere quotidiano, incontriamo anche un suo vecchio amico e scopriamo che in città è in corso una bisca clandestina di scommesse. Probabilmente hanno scommesso su di lui persino le piante. Povero Johel, diventato il centro della faccenda e, come suo solito, pure a sua insaputa. Di nuovo, mi è piaciuto molto come Johel dipinge la sua amicizia con Daren agli altri: lui è consapevole che quest'ultimo sia un drow, lo sa molto bene, ma la questione non è la razza a cui appartiene, bensì l'approccio che ha con gli altri. Non ha mai fatto nulla per ingraziarsi il prossimo, è vero, e ha anche un pessimo carattere che Johel riconosce e non tenta di nascondere o dissimulare, tuttavia non ha mai fatto neppure nulla contro gli altri. Addirittura, sta insegnando a Johel il combattimento drow, così che sia in grado di difendersi dagli altri drow e che diventi un suo pari. Questo atteggiamento, più di tutti, sta a indicare come Daren non voglia fare del male a Johel, altrimenti non starebbe di certo a insegnargli a combattere contro di lui, offrendogli uno strumento di difesa non indifferente nel caso voglia farlo fuori.
Conosciamo anche altri membri della famiglia di Johel, e nello specifico la sua zia druida che devo dire ho davvero molto apprezzato e mi sta parecchio simpatica. Mi piace il modo in cui ragiona, come si approccia al nipote e anche il suo essere concreta, nel dirgli che forse un giorno dovrà interessarsi di politica, se non ci sarà nessuno più adatto di lui a ricoprire il ruolo di capoclan. Un'eventualità che Johel aberra e che teme, ma che pure è concreta e reale. Sua zia non è una persona che usa mezzi termini, arriva dritta al punto, tanto con lui quanto nel parlare della figlia in piena crisi ormonale adolescenziale e con dei poteri da stregone da tenere a bada (con molto poco successo, dato il suo essere una testa calda). Spero di leggere più approfonditamente anche di lei, più avanti, perché devo dire che mi ha molto incuriosita e mi piacerebbe vederla confrontarsi con il cugino.
Ammetto di essere in ansia tanto quanto Johel per il consiglio a cui suoi zio e suo apdre stanno partecipando. Conoscendo il motivo per cui sia stato indetto, temo molto quali possano essere le ripercussioni. Insomma, non è facile far accettare l'amicizia di un drow a degli elfi, lo abbiamo visto con Tazandil, e lui ha avuto decenni a disposizione per farsi una determinata idea di Daren, e ok che lui è una persona influente e tutto quello che vogliamo, ma gli elfi sono molto testardi quando si tratta di determinate faccende, soprattutto se queste determinate faccende riguardano dei drow. Spero davvero che il concilio abbia compreso che Daren non rappresenti un pericolo con gli elfi, o che comunque abbia deciso di mettersi alla prova e di dargli una possibilità.
Quindi, niente, io sono davvero in hype per come hai concluso il capitolo e un po' non vedo l'ora di leggere come sia andato il consiglio, un po' temo per il povero Daren, che sarà tante cose, ma è indubbio che tiene a Johel e non vuole fare nulla contro di lui, quindi mi dispiacerebbe sapere che gli elfi hanno deciso di essere ostili nei suoi confronti. Vedremo quanto la retorica di Tazandil sarà stata incisiva.
Per ora, non posso che rinnovarti i miei complimenti. La storia mi sta piacendo sempre di più e non vedo l'ora di proseguire.
Alla prossima :)

Recensore Master
26/04/20, ore 15:52

Ciao **
Questo capitolo è davvero tanto carino **
Mi piace l'idea di questa città avvolta da quest'incantesimo di protezione che non la rende visibile agli estranei, ma solo chi la conosce bene può trovare la quattro porte d'ingresso. A quanto pare le chiacchiere sull'amicizia tra Daren e Johel si sono diffuse in fretta, ma quest'ultimo non sembra darci troppo peso. Mi è piaciuto tanto il suo incontro con la zia, che accenna al fatto che la propria figlia stia sviluppando dei poteri arcani, anche se poi il discorso si sposta proprio su Johel e sulla sua amicizia con il drow. Johel si fida ciecamente e questa è una cosa che mi è piaciuta parecchio. Adesso che suo padre è arrivato dovrà parlargli, direi che ha fatto bene a bere quel vino xD
Ci sentiamo presto :*

Nao

Recensore Master
23/04/20, ore 10:52

Oh, Tazandil si è finalmente deciso a concedere un minimo di fiducia a Daren, e dopo l’interrogatorio che gli ha fatto il suo chierico, ci mancherebbe anche. Mi è molto piaciuta e mi ha fatto riflettere l’osservazione che Daren gli ha fatto, ovvero che se gli dice suo figlio, che può fidarsi, non va bene, mentre se glielo dice il chierico, allora ok. Anche la risposta di Tazandil è stata arguta e anche sensata: Johel non ha i mezzi magici per rilevare menzogne o cattive intenzioni. In ogni caso, non mi sento di appoggiarlo totalmente: caro Tazandil (non lo chiamo Taz perché se no fa fare 400 flessioni anche a me), tuo figlio passa con Daren moltissimo tempo da decenni, quindi forse un po’, ma poco eh, Daren ha imparato a conoscerlo, e poi per quale motivo, se aveva intenzioni ostili, non avrebbe dovuto fare nulla per tutto questo tempo? A che scopo= Io capisco la paranoia e tutto, capisco che si tratti di un Drow, capisco che tu sei il capo e quello che vuoi, ma un minimo di fiducia a tuo figlio, quando se la merita, potresti concedergliela. Con Tazandil ho sempre questi sentimenti contrastanti per cui mi piace però a tratti lo odio.
Ho apprezzato che Tazandil abbia concesso a Daren di scegliere che cosa fare con la libertà concessagli: ovviamente, credo si trattasse di una sorta di prova anche questa. Se Daren avesse scelto di non fare nulla e non prendere parte alle ronde, certamente Tazandil non sarebbe stato contento e l’opionione che ha su Daren sarebbe peggiorata (non che ora ne abbia una chissà quanto positiva, anche se gli ha lasciato un po’ di guinzaglio).
Quando Daren ha chiamato Tazandil “Taz” ho sorriso: mi piace il fatto che questo Drow agisca razionalmente, in maniera studiata e controllata, pesata e ragionata, ma che comunque non mostri una deferenza che non sente, che non si abbassi a finti servilismi solo per far piacere a qualcuno che si vuole dimostrare di fronte a lui. Tazandil per lui non è un superiore, non è qualcuno da temere e dinanzi al quale inginocchiarsi: è il padre del suo unico amico, una persona che forse, sotto sotto, rispetta per il suo modo di agire, ma davanti alla quale non reputa di doversi inginocchiare. In più, come Daren stesso dice, lo ha fatto anche per capire quale sarebbe stata la reazione di Tazandil davanti a quella palese mancanza di rispetto. Probabilmente voleva sondare e il terreno e capire quanto il padre di Johel, ora, lo considerasse effettivamente parte di quell’accampamento, se il trattamento a lui riservato sarebbe stato commisurato a quello che sarebbe stato inferto a qualsiasi altro ranger che avesse agito allo stesso modo, oppure se con lui sarebbe stato più severo.
In questo, Tazandil si dimostra molto equo e giusto, infliggendo a Daren la medesima punizione che avrebbe dato a chiunque altro dei suoi sottoposti, senza inasprire la pena. Questo denota che Tazandil propende davvero per un’integrazione di Daren tra gli elfi, o quantomeno sulla carta le intenzioni sono quelle, poi superare i dissapori dovuti alla rivalità tra razze sarà una storia ben diversa e ben più lunga e non credo che sarà così semplice appianare le divergenze, soprattutto se Daren continua a divertirsi a provocarlo solo per vedere la sua reazione.
Mi è piaciuto il fatto che Daren abbia trovato delle somiglianze tra se stesso e Tazandil nel modo di porsi e relazionarsi, e che l’abbia trovato odioso ma anche maledettamente geniale. Questi lati Drow che ogni tanto emergono in lui, ricordandoci la sua natura, pur mitigata, sono sempre meravigliosi e contribuiscono a donare al personaggio una sfaccettatura complessa che non lo rendono né piatto né tantomeno scontato.
Ritorniamo poi da Johel, il povero ignaro di tutto, che si stupisce di trovare Daren a fare flessioni nell’accampamento, perché ovviamente non sa nulla e, a quanto pare, Tazandil ha anche dato ordine di non divulgare ciò che è accaduto. Probabilmente non ha voglia neppure lui di sorbirsi le lamentele di suo figlio. Johel, però, ovviamente non è uno stupido e ha capito che qualcosa non va. Daren si diverte a rimanere sul vago (non credo si farebbe tanti problemi a dire all’amico cos’è accaduto davvero, o forse vuole evitare per non smuovere le ire di Tazandil), il che non fa che incrementare la confusione dell’elfo, nonché la sua costernazione quando Daren gli rivela ciò che ha fatto. Johel ha bisogno di una piccola spinta per arrivare a capire la portata da quella punizione e di ciò che significa: Tazandil di certo non dirà mai apertamente di aver accettato Daren tra gli elfi, figuriamoci, però lo lascia intendere, lo fa capire con quell’implicito messaggio: “ehi, l’ho punito come avrei punito chiunque altro di voi, quindi adesso lui è uno di noi. Chiaro, no?”
Elendyl e Raedeth mi sono molto piaciuto, soprattutto il primo: mi piace il fatto che siano andati a ringraziare Daren per non aver opposto resistenza quando è stato catturato, avrebbero anche potuto tenerlo per sé e non farlo, invece sono andati a dirglielo apertamente, dimostrando di avere intenzione d’instaurare un dialogo con il Drow. Loro saranno sicuramente tra quelli che non avranno problemi a fare la ronda con lui e spero di rivederli ancora, perché m’incuriosiscono molto.
Ti faccio tantissimi complimenti, questa storia mi sta prendendo sempre di più e sono davvero curiosa di proseguire con la lettura per scoprire come proseguirà.
Alla prossima :)

Recensore Master
19/04/20, ore 16:20

Ciao **
Aaah, dai, possiamo dire che a Daren le cose non stanno andando troppo male. Dopo l'interrogatorio e il tempo trascorso dietro le sbarre, adesso almeno è libero e può anche unirsi ad una pattuglia (certo, l'alternativa sarebbe starsene lì e non fare niente, quindi tanto vale occupare il tempo). Poi mi piace Tazandil, mi da proprio l'idea di essere uno di quei "odiosi amabili", anche per il modo in cui si pone con Daren, è severo, ma comunque non è stato ingiusto, sicuramente non un trattamento scontato. Poi certo, Daren che lo chiama con il diminutivo e si becca duecento flessioni, ma che bello è? xD
Tanto amore per Johel, lui è dolcissimo e qui con Daren l'ho shippato troppo, sono così adorabili. Ad ogni modo, vedo che almeno Daren non è mal visto da tutti, qualcuno gli si avvicina pure, anche se su una cosa ha ragione: ci sarà qualcuno che vorrà pattugliare la foresta di fianco a lui senza temerlo, magari abbattendo anche i pregiudizi? Spero di sì.
Ci sentiamo presto :)

Nao

Recensore Master
14/04/20, ore 16:08

Ciao! ^^
Questo capitolo mi è davvero piaciuto moltissimo, perché non solo abbiamo potuto vedere Daren alle prese con altri elfi dal temperamento differente da quello del ranger che ha istruito nello scorso capitolo, ma anche perché abbiamo avuto modo di conoscerlo più a fondo e di approfondire alcuni aspetti del suo passato che sono emersi, ma che comunque rimangono avvolti nel mistero.
Idhrenor è un personaggio che mi piace davvero molto. Come ti ho già detto in precedenza, ho un debole per i chierici in generale, ma al di là di questo, ho trovato Idhrenor davvero molto interessante: ha un modo di porsi posato e studiato e s'intuisce che la sua è un'attitudine pacifica, tipica di chi ha abbracciato la sua religiosità e la vive appieno. Inoltre, mi è sembrato anche molto equilibrato nei confronti di Daren, poiché non si è mai sbilanciato a dare giudizi di valore su di lui, o per lo meno non in sua presenza: si è sempre mantenuto neutro, seppur guardingo, nel relazionarsi con il Drow. Ovviamente, questo è dovuto al motivo per cui era lì: doveva farsi "amico" Daren, doveva carpire delle informazioni da lui, e farlo innervosire con un atteggiamento squalificante non era di certo la strada migliore, però credo che il motivo sia anche un carattere posato. Veniamo a conoscenza anche del fatto che Solaias, il maestro di Idhrenor, fosse certo che l'esito di quell'interrogatorio avrebbe confermato la natura malvagia di Daren e invece così non è, anzi: Idhrenor ha da stupirsi dinanzi alla brillantezza dall'aura che circonda Daren.
Mi ha fatto sorridere il confronto tra i due a riguardo, dove Idhrenor domanda a Daren per quale motivo dovrebbe tenere nascosta un'aura tanto magnificente, e Daren gli fa giustamente notare che lui ragiona da chierico e non d'avventuriero: è ovvio che chi vive una vita tra i pericoli ha l'esigenza di passare inosservato, di non farsi riconoscere e di rimanere nell'ombra, perché di nemici ne ha sicuramente molti. Un po' mi si è tretto il cuore a leggere che Daren lo fa anche perché non vuole che le persone si creino delle aspettative su di lui: in un certo senso, è un atteggiamento molto da Drow, ma dall'altro lato denota quanto lui si senta, in un certo senso, "inadatto" al mondo in cui vive. Ha abbandonato il sottosuolo, ha abbandonato quella società che non rispecchiava più i suoi valori, eppure non si sente completamente a suo agio sulla superficie, e soprattutto con i tipi di rapporti che i suoi abitanti sono abituati a intrattenere. Non gli piacciono le amicizie espansive, le confidenze, e in questo è rimasto molto Drow, ma me lo sono immaginato anche molto solo, in balia di quell'inadeguatezza che lo porta a isolarsi forse più di quanto vorrebbe. Johel è il suo unico amico, l'unico che ha compreso la sua vera natura e ha saputo abbracciarla in toto, raccordandola con gli strascichi che si porta dietro delle sue origini. Daren, per quanto possa cambiare, per quanto possa essersi votato al bene, rimane pur sempre un Drow, conserva sempre quei suoi lati oscuri, che lo portano a prendersi gioco di Idhrenor, a intimidirlo e minacciarlo velatamente. E, in questo, Idhrenor si dimostra certamente più saggio del ranger, perché indietreggia e si porta fuori dal raggio d'azione di Daren, e in nessun caso cerca di farci amicizia, si limita a fare il suo lavoro e nulla più.
L'assenza dell'ombra di Daren è un particolare che mi ha molto intrigata e mi ha portato a domandarmi cosa sia successo esattamente, quale sia il motivo per cui gli sia stata inflitta una punizione del genere. Apprendiamo che sia per via di qualcosa che ha fatto quando era ancora tra i suoi simili, per via di un Drow che ha ucciso, ma le circostanze, le motivazioni e tutto il resto rimangono un mistero, e questo non ha fatto che accendere la mia curiosità a riguardo, soprattutto leggendo che a Daren è rimasto un gran senso di colpa per questo motivo, per ciò che ha fatto, il che la dice molto lunga.
In generale, sono molto contenta che, a seguito di questo accurato e approfondito interrogatorio, il Drow si sia guadagnato (forse, aspetto a cantar vittoria) la libertà: non si merita tutta questa diffidenza da parte degli elfi. È vero, è un Drow, per antonomasia acerrimo nemico degli elfi, ed è vero che è comprensibile non fidarsi di lui, però è anche vero che in tutti questi anni lui ha saputo dimostrare la sua lealtà, non facendo mai nulla ai danni di nessuno, e per amor di Johel. Di certo, se quegli elfi hanno qualcosa da temere, questo non è da parte di Daren.
Ho molto apprezzato anche la sincerità di Idhrenor nell'ammettere che gli elfi si preoccupano più di un loro simile di quanto mai farebbero con qualsiasi altra razza, in qualsiasi occasione. Si sa che gli elfi sono parecchio spocchiosi, e tu hai saputo rendere bene questa loro caratteristica, anche se almeno Idhrenor ha avuto il buonsenso di ammetterlo, come Daren stesso osserva. Mi piace anche per questo.
Ora, sono davvero curiosa di sapere cosa toccherà in sorte al nostro bistrattato Drow e al suo - ancora - ignaro amico di sempre. Complimenti per il capitolo!
Alla prossima :)

Recensore Master
12/04/20, ore 16:49

Ciao ^^
Daren si sta dimostrando essere un personaggio sempre più interessante e sfaccettato. Altro personaggio che mi è piaciuto tantissimo, è Idhrenor, l'ho trovato molto discreto e accorto nei confronti di Daren. Non gli interessa infierire per sua curiosità personale, ma piuttosto per un bene superiore. Per Daren immagino non debba essere facile essere "psicanalizzato", lasciare che qualcuno gli veda dentro. E' sempre stato chiaro fin dall'inizio quanto Daren sia vittime dei pregiudizi. Ha compiuto un gesto grave e ha avuto come punizione quello di essere privato dell'ombra (se non ho capito male) e Idhrenor legge in lui un grande senso di colpa, ma non sa a cosa è dovuto. Daren ovviamente non intende parlare, ma chiarisce subito di non aver ucciso/torturato/fatto del male in alcun modo agli elfi di Superficie (visto che era una cosa che Idhrenor era una cosa che premeva sapere). Insomma, è stato psicologicamente pesante per Daren, ma almeno l'interrogatorio ha dato i suoi frutti. Non mi resta che dirti a presto ** <3

Nao

Recensore Master
05/04/20, ore 17:16

Ciaoo, rieccomi qui **
Allora, avevamo lasciato il povero Daren che era stato catturato e che adesso si ritrova imprigionato come un animale, a Thaladir l'ingrato compito di sorvegliarlo. Effettivamente quest'ultimo è giovane e parecchio ingenuo. Diciamo che Daren gli fa facilmente abbassare lo guardia e poi riesce ad attaccarlo con tutto che si trova dietro le sbarre e gli ruba anche il pugnale. Però non lo uccide e questo non è scontato. Perfino Tazandil non poteva averne la certezza. A Daren viene data la possibilità di migliorare la sua condizione (anche se bisogna ancora vedere in che modo) se si fa "divinare" l'anima. Anche se inizialmente rifiuta, decide poi di accettare tale condizione, immagino che per lui non sarà facile essere così tanto allo scoperto, tocca vedere cosa potrebbe succedere.
A presto <3

Nao

Recensore Master
05/04/20, ore 15:36

Questo capitolo mi è piaciuto davvero moltissimo, sia per ciò che è accaduto, sia per quanto riguarda i personaggi.
Innanzitutto, mi chiedo il motivo per il quale Johel non sia ancora andato da Daren: suppongo che suo padre abbia accuratamente evitato di fargli sapere che gli hanno fatto prigioniero il migliore amico, perché non credo proprio che altrimenti l'elfo non si sarebbe fatto avanti a protestare, chiedere spiegazione, o comunque andare da Daren a sentire la sua versione dei fatti, o anche solo a farsi vedere. Credo che questo test a cui Tazandil sta sottoponendo il Drow sia fatto ad insaputa dei più, e soprattutto di Johel.
Devo dire che il povero ranger mandato a fare la guardia a Daren mi ha fatto tenerezza: il Drow riconosce che è un abile ranger, se è inserito nella scorta di coloro che lo devono sorvegliare (ammesso e non concesso che sia vero, il dubbio è lecito, dato ciò che Tazandil dice in seguito di lui), ma sa anche che è giovane e inesperto, e la riprova sta nel fatto che si comporti in maniera amichevole ed espansiva con un prigioniero. Mi sento di giustificarlo per il fatto che comunque è propenso a credere alla versione di Johel, per cui Daren è inoffensivo ed è una brava persona, quindi non si sente in alcun modo minacciato da lui e, anzi, è incuriosito dalla sua vita da avventuriero. È vero che quando non percepiamo qualcuno come una minaccia siamo propensi ad abbassare la guardia, nonostante le circostanze. Certo, in tal senso il ranger sta mancando ai suoi doveri di sentinella, però è anche vero che non si sente come se stesse facendo la guardia a un prigioniero, è un po' come quando i ranger scelti per tenere d'occhio Daren non incoccano le frecce ai loro archi e pensano che quelle guardie siano per lo più un'inutile perdita di tempo. Insomma, la maggior parte ha capito che Daren non è una minaccia, quindi come biasimarlo?
Ho comunque apprezzato il fatto che Daren abbia voluto dargli un prezioso insegnamento: mai abbassare la guardia con un prigioniero, perché lui è amichevole davvero, ma qualcun altro potrebbe solo fingere per liberarsi e salvarsi la vita. Un po' mi è dispiaciuto per il povero elfo, ma Daren lo ha fatto per il suo bene, per educarlo, in un certo senso, seppur in maniera brutale, am è anche vero che certe lezioni si apprendono meglio se inculcate con una certa severità.
Ho apprezzato che Tazandil si sia trovato d'accordo con Daren e che, anzi, gli abbia mandato di proposito quell'elfo perché gl'insegnasse qualcosa, dato che secondo lui non è stato addestrato nel migliore dei modi. Magari mi sbaglio, ma qui ci ho visto un riconoscimento del valore di Daren da parte di Tazandil, una sorta di stima nei confronti della sua persona. Non si fida di lui, m,a non può negare che abbia comunque le sue qualità e i suoi pregi e che ha dimostrato di essere degno di fiducia, o quantomeno di essere messo alla prova a riguardo.
Idhrenor mi è piaciuto, mi è piaciuta la sua pacatezza e la sua compostezza: i personaggi con quest'indole sono sempre i miei preferiti. Capisco le reticenze di Daren nel lasciar cadere le sue difese e svelare il suo allineamento, dopotutto si tratta di un qualcosa di intimo e personalissimo e forse per lui, in quanto Drow, sembra anche una debolezza quella di mostrare agli altri, a un potenziale nemico, il fatto che sia buono. Comunque, di nuovo in nome dell'amicizia con Johel, decide di cedere e di fare quanto gli viene chiesto. Deve davvero voler molto bene all'elfo, per comportarsi così: Johel, prendi nota!
Un capitolo molto interessante, che in un certo senso mi ha fatto rivalutare Tazandil (non del tutto, eh, non c'allarghiamo). Sono davvero curiosa di conoscere i risvolti della situazione.
A presto :)

Recensore Master
31/03/20, ore 19:13

Cioè, ma Tazandil cosa vuole? Una sprangata sui denti, uno sputo su un occhi? No, perché se la sua intenzione è quella di farsi odiare, beh, ci sta riuscendo più che a meraviglia, per lo meno con me.
Andando con ordine: quel bambino a inizio capitolo mi ha molto, molto insospettita. Inizialmente pensavo che fosse una qualche creatura camuffata, che magari cercava di ingannare Daren forse per derubarlo, poi però mi sono detta che è venuto dal cuore della foresta, un luogo sorvegliato, pertanto ho pensato che fosse un tranello inviato dal padre di Johel per mettere alla prova Daren. In un certo senso, ci ho indovinato, anche se poi Tazandil ha fatto tutto da solo, e quel bambino era davvero venuto lì solo per conoscere Daren, perché Raerlan, come sappiamo, non lo ritiene pericoloso.
Credo che neppure Tazandil reputi realmente Daren pericoloso: cioè, è palese che non lo sia e lui non mi sembra il primo degli stupidi, però credo che le sue reticenze verso i Drow, il suo odio radicato per gli elfi scuri gl'impediscano di abbandonare del tutto i sospetti. Probabilmente ha paura che Daren stia solo aspettando il momento in cui tutti abbassino la guardia per infiltrarsi nell'accampamento e fare strage di elfi.
Nonostante tutto questo, non ho comunque potuto fare a meno di odiare Tazandil per aver messo alla prova Daren in un modo che non era davvero mettere alla prova, dato che qualunque cosa avesse fatto sarebbe stata sbagliata, come Daren stesso intuisce. È chiaro che il Drow abbia comunque fatto la scelta più oculata e che anche il padre di Johel l'abbia apprezzata, infatti gli è stato riservato un trattamento da prigioniero migliore di altri, ma comunque non gli ha lasciato la possibilità di non venire arrestato.
Ho molto apprezzato come ha agito Daren, e soprattutto che si sia preoccupato tanto per il bambino, una preoccupazione che va ben oltre il mero "non posso farlo dormire qui con me, perché poi i genitori vanno fuori di testa", ma che si estende anche a un pensiero più altruistico, ovvero di non mandare il bambino a casa da solo, date le insidie che nasconde la foresta, soprattutto di notte. Intelligentemente, prova a chiamare gli elfi, che sa essere di pattuglia, ma quel simpaticone di Tazandil ordina il silenzio, per studiare le scelte di Daren. E direi che lasciare le armi, abbracciare il bambino e portarlo dall'elfo più vicino sia stata la decisione migliore che Daren potesse prendere, così come lasciarlo andare non appena i ranger lo hanno minacciato con gli archi, a riprova che non sta usando il piccolo come scudo, come invece lo accusa Tazandil. Io capisco che è il capo e ha sulle spalle la responsabilità di un clan intero, così come la sua sicurezza, però sta anche esagerando, a meno che non abbia in mente qualcosa di ben preciso, che però non vuole far trapelare. Insomma, mi rifiuto di credere che abbia fatto arrestare Daren così, perché si è svegliato dalla parte sbagliata del letto. Deve esserci un motivo ben preciso per questa sua scelta. Almeno mi auguro, se no è veramente da tagliargli la testa e buttarla via.
Sono proprio curiosa di vedere cosa si nasconde dietro questa mossa di Tazandil, che non ha mai fatto nulla del genere prima d'ora. E soprattutto sono mooolto curiosa di vedere come reagirà Johel alla notizia che Daren è stato catturato. Sicuramente non ne sarà contento.
Ti rinnovo i complimenti per questa storia che mi sta già piacendo tantissimo e che si prospetta davvero molto intrigante. Sono trepidante di proseguire con la lettura!
Alla prossima :)

Recensore Master
30/03/20, ore 14:57

Ciao, eccomi finalmente per il secondo capitolo.
Confesso che all'inizio pensavo che il bambino fosse una sorta di tranello. Ho addirittura pensato che fosse una specie di creatura malvagia che aveva preso le sembianze di un bambino per trarre Daren in inganno e farlo in qualche modo incolpare di qualcosa e facendo così scoppiare una guerra. Invece si è risolto con Tazandil che ha fatto tutto da solo, cogliendo l'occasione.
L'impressione a questo punto, però, è che, a parte il fatto che cerca ogni scusa per enfatizzare i difetti di Daren, sollecitando la paura e l'indifferenza negli altri elfi, anche lui stia arrivando alla conclusione che Daren non si cattivo. Anzi, è proprio il fatto che abbia voluto metterlo alla prova, più come uno che cerca di indagare sul fidanzato della propria figlia, hai presente?, che come uno che ha davvero paura che l'altro sia pericoloso, giocando con la vita di un bambino senza mai temere che il bambino fosse in pericolo che mi fa pensare che sotto sotto lui sappia che Daren non sia pericoloso o abbia cattive intenzioni, il che mi fa chiedere perché ce l'abbia così tanto con lui e con la sua razza. Sembra più un fatto personale, o un antico rancore verso una razza che disprezza, più che temere.

Ho apprezzato l'inizio, sia il momento di relax in cui è immerso Daren che il modo in cui hai mostrato il suo sussulto e sorpresa alle parole del nuovo arrivato. Invece non amo molto le interferenze del narratore, per esempio quando interviene per spiegare che in realtà ci sono tre elfi appostati tra gli alberi che si sono mimetizzati così bene che neanche Daren riesce a scorgerli. Sono infodump che trovo fastidiosi, come se rovinassero una sorpresa al lettore. Penso che se gli eliminassi e lasciassi che il lettore scopra la verità insieme a Daren sarebbe più piacevole. Dopotutto lo stesso Daren poche righe dopo quando si ritrova gli elfi davanti capisce tutto; quindi l'infodump prima non serve, smorza la narrazione.

Invece ho apprezzato Daren, il modo in cui parla, pensa, reagisce al bambino. Sembra uno tosto, uno dal temperamento scontroso, irritabile ma che sa come mantenere il controllo. Non è il tipo che si lamenta, ma, messo alle strette, segue il flusso della corrente.
Tazandil invece ha al momento tutta la mia curiosità: è da parte sua che mi aspetto il colpo di scena, il perno che cambierà il ritmo della storia. Al momento, però, ha tutte le carte per farsi detestare, anche solo per la leggerezza con cui ha messo in gioco la vita di un bambino. Che poi lui stesso ha rimproverato... quando Daren voleva dargli un pugno doveva partire l'applauso.
Una cosa che invece mi ha perplesso è la remissività degli altri elfi. D'accordo, Tazandil è un loro superiore, e probabilmente loro sono tra quelli che si sono un po' stancati a fare la guardia a un elfo oscuro che non fa che dormire e, essenzialmente, poco altro, però c'è l'incolumità di un bambino adesso, e fiducia o no, io mi sconcerterei un po' per l'inerzia a cui li obbliga Tazandil. Ecco, io avrei come minimo protestato, o avrei cominciato ad avere qualche dubbio sulle decisioni del superiore.
Il che mi fa chiedere: quanto potere ha Tazandil sulla sua comunità? E cosa succederà adesso a Daren? Non sembra molto nei guai, ma ho paura di quello che potrebbe riservargli l'elfo dei boschi.

Per quanto riguarda la parte tecnica, a parte i soliti problemi con i dialoghi (non mi ci dilungo) il testo è grammaticalmente corretto. Non ho trovato neppure un refuso, il che ancora una volta si conquista la mia ammirazione.
A presto!
(Recensione modificata il 30/03/2020 - 03:01 pm)

Recensore Master
29/03/20, ore 15:26

Ciao ^^
Visto che il primo capitolo mi era tanto piaciuto, ho pensato di continuare. Allora, anche se è prematuro dirlo, Daren ha tutte le carte in regola per diventare il mio personaggio preferito. E' buono e coraggioso, e mi pare anche altruista. Al punto che non si fa troppi problemi a riaccompagnare il piccolo Mavaen al limitare. E' sorprendente come i bambini vadano sempre oltre le apparenze, lui non è spaventato, è solo curioso. Certo, questo suo atto premuroso lo porta ad avere non pochi problemi con quelli dell'altra "fazione". Mi spiace tantissimo che sia stato fatto prigioniero, purtroppo temo ci fosse da aspettarcelo, spero che qualcuno venga in suo aiuto, magari, perché non se lo merita.
Complimenti davvero, anche questo capitolo mi è piaciuto un sacco <3

Nao