Recensioni per
Dalla tua parte
di hikaru83

Questa storia ha ottenuto 127 recensioni.
Positive : 127
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/19, ore 23:44

In questo capitolo ci porti direttamente nel mitico TGG, alla conclusione dell'altrettanto mitica prima Stagione, in cui facciamo la conoscenza con il geniale Moriarty. Ed è proprio la piscina che ne ha costituito il simbolo di cui tu punti la tua attenzione già dal titolo. È un episodio fondamentale, secondo me, che contribuisce, tra l'altro, a gettare le basi per la Johnlock. Come si può dimenticare il variare delle espressioni di Sh di fronte a John imbottito d'esplosivo sul bordo della piscina…. Non so se sono l'unica ma la tensione dello splendido episodio mi aveva portato addirittura a dubitare che Moriarty fosse addirittura lo stesso Watson. Poi lo stupore di Sh, la sua evidente preoccupazione per il suo blogger, le battute ironiche alla fine della scena, le stesse allusioni, non troppo velate, di James.
Tante cose importanti in un episodio indimenticabile che tu evochi in questo capitolo.
Il tocco di originalità l’hai dato nell’inserire, sulla scena dell’appostamento di Moriarty e dei suoi uomini intorno alla piscina, lo sguardo disincantato della ragazza misteriosa, legata a John Watson e che sembrerebbe proprio Harry.
E quella Moran, “viscida, calcolatrice e letale”, mi ricorda tanto Mary.
Comunque, anche se l’eco del dialogo serrato tra i due consulting costituisce l’ossatura della scena principale del capitolo, è evidente che tu stia delineando, sempre di più, il ruolo e la connotazione della “ragazza” che comunica con disinvoltura con Mister Inghilterra. Lo tratta con spontaneità , mantenendo una certa autonomia, pur riconoscendone l’autorità indiscussa.
È un legame atipico, singolare ma forte nella caratterizzazione che gli dai. Apparentemente è il comunicare tra il capo, potente, ed un operatore che deve solo eseguire gli ordini. Certamente si tratta di un operatore con competenze particolari e delicate, come quella in questione di tenere sotto tiro delle persone, la cui vita è in bilico perché affidata alla decisionalità di uno psicopatico qual è il criminal consulting.
Una killer di professione che, però, confrontata con Moran/Mary, appare sicuramente più umana. Almeno nei confronti di John, cui è indubbiamente legata da un vincolo molto più profondo di un semplice rapporto di lavoro o di semplice simpatia.
Dunque abbiamo un Mycroft che si fa trattare da pari a pari da un dipendente, per di più donna, e questo apre scenari inaspettati e molto intriganti.
Ho molto apprezzato il cambio di prospettiva da cui assistiamo allo svolgersi degli eventi: grazie a te, ora, noi non solo siamo vicini a Sh ed a John ma, addirittura, vicinissimi alla “ cabina di comando” da cui si diffondono i dati che serviranno agli altri per agire di conseguenza. Altra osservazione: si sta affermando sempre di più il personaggio che richiama l’ineffabile Mary, vero incubo della S4.
Grazie per aver rievocato il clima di TGG, in cui la tensione è veramente un elemento fondamentale.
Qui, come sappiamo bene, c’è l’ingresso teatrale in scena di Jim Moriarty, di cui si riesce ad intravvedere la spietatezza e che tu hai ben rappresentato, grazie anche alla sapiente opera di “contrappunto” che caratterizza il primo incontro tra lui e Sh.
Un senso di agilità, di gestione corretta ma energica, di voglia di rileggere il passato per sistemarlo in una posizione non più deteriorabile dall’inadeguatezza dei ricordi, tutti ingredienti che non hai minimamente deformato o cambiato volontariamente.
Insomma un capitolo valido, questo, che ci riporta alla magia delle prime puntate di quella meraviglia che è, secondo me, lo “Sherlock” dei Mofftiss.
La tua scelta narrativa si sta rivelando, con il procedere del racconto, una scelta vincente ed originale che trae la sua carica vincente dal percorso rigorosamente IC che stai seguendo.
Una long interessante, inaspettata e non pensare che il ritardo con cui recensisco sia un mio segno di scarso interesse. È un mio modo di procedere, perché devo dare retta anche alla vita là fuori. Brava.

Recensore Junior
27/08/19, ore 13:57

Ah. Non è questo che hai deciso di modificare… Sherlock si butta e lui e il fratello mentono spudoratamente a John. Ok. Quanto dolore!
 
Comunque è una prospettiva interessante quella della ragazza: assiste alla scena dall’esterno. In genere ho sempre letto questo pezzo di racconto dal punto di vista di uno dei due malcapitati, mentre qui è più simile all’esperienza dei telespettatori, tra i quali me. In ogni caso sei stata veramente brava a descrivere il dolore sul volto di John, mi è arrivata tutta la sua disperazione.
 
Sai non avevo mai veramente ragionato sugli “assistenti” di Moriarty. Quasi come se l’avessi concepito come un uomo solo, un capo che dà ordini a un quartetto di ragazzotti nerboruti pronti a proteggerlo. Mentre invece, come si sa, si tratta di una vera e propria organizzazione e tu gliene hai dato ogni sembianza. Certo c’è Jim come capo, ma ci sono una serie di sottoposti, in una piramide ben definita della quale fanno parte anche la ragazza misteriosa e Moran, e chissà quanti altri all’estero che Sherlock dovrà affrontare.
Intanto Moriarty è morto, ma Moran è subito pronta a prenderne il posto. Il fatto che nessuno debba sapere della dipartita dell’uomo mi fa pensare a quanto in realtà i criminali siano persone non meritevoli di fiducia, la metà delle quali probabilmente si sottrarrebbe al proprio ruolo per paura, e l’altra metà che cercherebbe di accaparrarsi il potere. Insomma hai fatto delle ottime scelte narrative.
 
Ritornando al punto centrale, la finta morte di Sherlock, ci mostri la scena al cimitero. Parecchio affollata xD Il minore degli Holmes e la ragazza fanno a gara a chi vuole correre per primo a consolare John, e alla fine nessuno dei due è nelle condizioni di muovere un passo. Avrebbero dovuto farlo prima, adesso la faccenda è già troppo complicata.
Se dalla parte dei cattivi c’è - c’era- Jim a muovere le fila, dalla parte dei buoni il burattinaio è Mycroft. Lui può cavarsela con questi piani intricati, ma il suo cuore è talmente rinsecchito dal poco uso che non si rende conto di quanto male sta causando. E nonostante la sua genialità concepisce il pericolo che corre Watson nelle mani di Moran? Oramai io do per scontato si tratti di Mary, anche se non è stato confermato, manca poco comunque.
Insomma Mary potrebbe avvicinarsi a John solo per ottenere risposte, ma si accorgerà che lui non sa niente di Sherlock, e quando si renderà conto del suo essere del tutto inutile alla causa cosa farà, se ne libererà? Questa Mary istintiva e passionale potrebbe farlo in effetti, a meno di non aver appreso la lezione dal proprio mentore e avere intenzione di far soffrire l’uomo, soprattutto quando si ritroverà di nuovo Sherlock vivo davanti. Se così fosse potremmo ripercorrere in maniera più o meno inalterata anche gli episodi successivi.
C’è una piccola postilla: ho sempre creduto che a modo suo Mary abbia veramente amato John, anche se non è stata in grado di gestire la relazione e che il loro matrimonio sarebbe naufragato a prescindere dalla sua morte; quindi sarebbe interessante vedere se la tua Moran/Mary potrebbe in qualche misura affezionarsi davvero a John oppure è talmente meschina da non lasciarsi completamente sfiorare dall’idea. La curiosità mi assisterà per qualche capitolo.
 
Alla fine la ragazza partirà con Sherlock. Lei e Mycroft si scambiano e si promettono di tenere d’occhio i rispettivi fratelli (o comunque quelli che hanno a cuore, se lei non fosse Harry).
La lettera di Jim non mi ha lasciata esterrefatta. Non che me l’aspettassi, ma è decisamente da lui lasciare una sorta di testamento, o comunque continuare a giocare nonostante non sia più in vita, una sorta di Jigsaw ma meno macabro. Si veda quello che combina con Eurus. Speravo di risparmiarmela a dire il vero, non adoro particolarmente quella parte della storia e come mi hai fatto capire invece nella tua risposta alla scorsa recensione c’è la possibilità che la terza Holmes esista. Poco male, sono sicura che eventualmente saprai trattare in maniera ottima anche quella vicenda.
Comunque la lettera, forse è un pizzico troppo sentimentale, non credo che Moriarty si sarebbe potuto veramente “ammorbidire” per l’influenza che ha avuto su di lui la ragazza. Diciamo che voglio interpretare questa cosa come un tentativo di lusinga, di persuasione: lui ha capito che la giovane donna gli si è affezionata e vuole spingerla a continuare un altro gioco. Quella microusb può contenere le stesse informazioni della pennetta “A.G.RA”?
Come nel capitolo precedente ho avuto l’impressione che Jim sapesse del doppio gioco della ragazza, adesso alcune frasi di Moran mi hanno fatto pensare che lei sospetti qualcosa, se pure non ne abbia la certezza assoluta. Tipo il fatto che chieda proprio a lei di sparare a John se necessario, oppure quando le domanda se l’aiuterà a vendicare Moriarty… è solo una sensazione, magari si rivolge a lei solo perché sa che il capo la preferiva, o perché in un certo senso è quella di grado più elevato tra quegli scagnozzi.
 
Stai costruendo una storia veramente intricata. Veramente complimenti, non deve essere semplice tenere le fila di tutto. Io per cose decisamente più semplici mi riempio la scrivania di appunti e post-it, non oso immaginare come faccia tu. E poi oltre al genere “azione”, dovresti aggiungere thriller e mistero per quanto ci tieni sul filo del rasoio xD
A presto,
K.

Recensore Master
26/08/19, ore 20:58

Tesoro, scusa il ritardo! Non sono riuscita a leggere prima che sto in vacanza e non uso molto il cel, però non vedevo l'ora di leggere il tuo aggiornamento e ti dico che non mi hai affatto delusa.
Qui consensi in un capitolo i due anni di latitanza di Sherlock, sempre osservato dallo sguardo attento e protettivo della nostra protagonista misteriosa.
Mi piace come tu abbia fatto in modo di far sì che sia proprio lei a muovere gli eventi, in questo caso ad inserire Mycroft nel piano di liberazione di Sherlock.
Continuo a pensare che tu abbia avuto una bellissima idea e che una storia simile non l'avevo mai letta prima. Inoltre, come ben sai, adoro il tuo modo di scrivere e il risultato è assolutamente fantastico.
Sherlock che pensa ingenuamente di trovare ancora John a Baker Street... ogni volta mi viene da piangere.
E ora, sapere che non solo Mary glielo porta via, ma vuole anche fargli del male, mi fa venire una rabbia tremenda.
Mi è piaciuta moltissimo Anthea, l'hai descritta benissimo e me l'hai fatta amare ancora di più, trovo che sia perfetta nelle vesti di assassina letale ;)
Che dire? Io non vedo l'ora di capire come farai evolvere la cosa perché davvero sono troppo curiosa!
Ti faccio tanti complimenti tesoro
Un bacione grande e a presto ^_^
S.

Recensore Master
26/08/19, ore 09:13

Ciao, finalmente sono riuscita a leggere anche questo capitolo. Mi spiace non riuscire mai a farlo subito, ma sto scrivendo in modo serrato in questo periodo e preferisco prima finire lì e poi passare a leggere.

Dunque, beh, ero convinta che questa parte sarebbe durata di più e invece hai concentrato i due anni di lontananza in un unico capitolo. Ci hai mostrato i fatti salienti, quelli che dalla serie abbiamo più o meno intuito. Il capitolo segue la trama di Many Happy Returns e di quella dei primi minuti di The Empty Hearse. Hai ricostruito fatti che ci vengono raccontati non propriamente in ordine cronologico e lo hai fatto nel migliore dei modi. Io per esempio non avevo mai riflettuto sul fatto che alcune tappe che vediamo in Many Happy Returns fossero dopo Belgrado. Anzi, non lo avevo proprio capito. Pensavo fossero avvenute prima. Invece è molto logico pensare che sia andata in questo modo. Quindi ricostruzione perfetta, mostrata come sempre da uno sguardo esterno. Quindi la visione che abbiamo non è al cento per cento quella di Sherlock, che nel frattempo avrà fatto anche dell'altro. Cose che noi non sappiamo, pensieri che non conosciamo. Sappiamo solo quello che lei vede e sente. Il fatto che si senta come non più propriamente donna né umana e che se ne rende conto quando indossa un alias, un trucco che la fa apparire come un'altra persona. Ritengo credibile che una persona che fa quel tipo di vita arrivi a non riconoscere più se stessa. Mi piaciuto molto comunque tutto il racconto che fa, il modo in cui sei riuscita a inserirla dentro i fatti che già conosciamo. Sherlock non la nota mai, non sa che c'è e non se ne rende nemmeno conto quando sono nella setta di monaci buddisti. E questo rende tutto molto reale, il fatto che non sia vista allo sguardo dello spettatore della serie, può farti pensare (leggendo questa storia) che lei sia lì per davvero a guardare le spalle a Sherlock. Anche perché è credibile ipotizzare che Mycroft gli abbia messo qualcuno addosso per proteggerlo. Sarebbe molto da lui una mossa del genere.

Molto interessante il rapporto che si è formato tra lei e Mycroft. Un rapporto non scontato e affatto ovvio, che ha dinamiche molto particolari. Lui la chiama "ragazzina" e c'è una sorta di rimprovero nel modo in cui lo dice. Si impone facendo valere la sua età, ma in fin dei conti è davvero molto buono. Molto più di quanto non sembri a prima vista. Credo che Mycroft la rispetti molto sia come persona che come professionista.

Per quel che riguarda il proseguo della storia. Qui un paio di volte sfugge il nome di Moran qua e là, oltre che quello di John. Secondo lei, John è il più in pericolo di tutti. E qui arrivano le primissime differenze con la serie, che già avevamo notato prima. Qui Moran è Mary. Non l'hai confermato ufficialmente, ma a me sembra molto ovvio. Specie dopo questo capitolo. Moran sta addosso a John e lo sta facendo cadere nella sua rete. Mi chiedo ora che succederà. E me lo chiedo in virtù delle differenze che hai creato e andranno per forza a modificare i fatti, o forse no? Qualcosa senza dubbio succederà e poi Sherlock sta per tornare a Londra... quindi immagino che già nel prossimo capitolo vedremo qualcosa di interessante.

Intanto complimenti per questo capitolo.
Koa

Recensore Junior
25/08/19, ore 17:48

Tu bravissima ad aver pubblicato i capitoli anche in vacanza, io invece ho arrestato le recensioni. Ma ho continuato a leggere: come avrei potuto resistere senza sapere!?
Devo confessare che avevo un’idea sbagliata della storia. Lo dico qui, consapevole di quello che accade anche in seguito. Pensavo che, nonostante fosse chiaro che il punto di vista segue le azioni di questa misteriosa ragazza, che i protagonisti fossero comunque Sherlock e John, e gli altri che già conosciamo, Jim e Mycroft e Mary/Moran. Invece mi sbagliavo completamente. Questa è un’opera del tutto originale. Se ne ha il sentore persino nelle scene che conosciamo della serie televisiva, figurarsi quando poi vengono inseriti spezzoni inediti.
La vera protagonista è questa donna. Gli altri fanno da contorno. È la sua storia, di come si è trovata quasi senz’anima manovrata dal governo, a come nonostante si sia allontanata dalla propria famiglia sia rimasta a vegliare su John (suo fratello??? prima o poi lo scopriremo…), e di conseguenza si sia trovata in una missione sotto copertura diventando in questo capitolo il braccio destro di Jim Moriarty.
Parliamo di Jim. Se Sherlock è un sociopatico ad alta funzionalità, l’altro è completamente pazzo. Eppure condividono il dono dell’intelligenza ed hanno entrambi un certo carisma. Non sto parlando del facino del cattivo, ma Jim è un ottimo attore, e anche senza bisogno di fingere è assai accattivante. Il suo modo di parlare e di porsi sono calamite, poi è indubbiamente di bell’aspetto, per non parlare del pericolo che si corre a non tenerselo buono, è tutto un mix che effettivamente conquista. Lui è un ragno che tesse la sua tela e ti ci fa cadere dentro. Non credo sia una persona che può provare amore, non davvero, ma sicuramente è spinto da una certa curiosità e ricerca sempre quel brivido del “gioco”. Per questo si è scelto Holmes come controparte, ed è lo stesso motivo per il quale tiene vicino a sé la ragazza.
Dal canto suo la giovane, proprio per le cose che ho appena detto, è pienamente giustificata per l’attrazione che prova nei confronti dello psicopatico.
In breve quello che succede nella prima metà è un incontro tra Moriarty e la ragazza, nel quale quest’ultimo le fa ufficialmente prendere il posto di Moran. Discutono assieme del piano e per un attimo ho avuto la bruttissima sensazione, quando lui le chiede “Quale credi sia il miglior modo di bruciare il cuore di Sherlock Holmes?” e lei risponde “Forse se credesse di aver perso la fiducia del dottore...”, che sia solo colpa sua tutto quello che segue, mentre di certo Jim ha già architettato per benino tutto quanto. Ma appunto è solo un attimo, forse in maniera sadica lui la rende responsabile delle conseguenze, di certo quello che ottiene è solo di renderla partecipe di ogni passaggio così che Mycroft possa essere tenuto al corrente e salvare la pellaccia a quei due sprovveduti di Sherlock e John.
La parte finale dove viene descritto il senso di colpa della ragazza nell’eseguire gli ordini, conscia di star facendo del male con le sue mani a John, un po’ avalla la sensazione di cui ho scritto.
Per quanto riguarda Moran, io davvero non ho ancora capito quali sono i suoi pensieri e gli obiettivi. Dovrebbe essere solo una pedina, qualcuno che esegue gli ordini e basta, invece mette becco nelle decisioni che prende il suo capo. Secondo quello che racconta Jim vorrebbe farla finita con i due coinquilini per andare avanti con l’organizzazione, ma cosa significa? Vuole forse più soldi, più prestigio, cosa?
C’è un pezzo in cui dici che Mycroft gioca da solo con Moriarty. È un qualcosa che accade nel telefilm? Io non ne ho memoria, e se così non fosse, succede nullaa di interessante che ci sarà rivelato in seguito? Si, lo so, sto ponendo un quesito dietro l’altro, ma sono mooolto curiosa. La colpa è della storia che mi ha proprio assorbita.
Ancora una volta c’è un accenno di comunione tra l’anima della protagonista e quella di Mycroft. Una sola parola: tentatrice.
Arrivo prestissimo a recuperare i prossimi capitoli, intanto complimenti per questo,
K.

Recensore Junior
23/08/19, ore 23:32

Bel capitolo. Hai riempito il buco dei due anni in modo perfetto. Piccole pennellate che ci hanno descritto che cosa abbia combinato Sherlock nel periodo non raccontato dal terribile due Moffat/Gatiss. E hai inserito in modo perfetto il lavoro occulto della misteriosa protagonista.
Sempre più bello e interessante il rapporto tra Mycroft e lei. Che sia in arrivo una bella love story fra di loro?
Ora...
Ok. Torniamo a Londra, ma penso proprio che la tua storia prenderà un'altra direzione rispetto alla serie.
Moran/Mary (scusa se lo do per scontato, ma mi sembra che ormai la fusione dei due personaggi sia lapalissiana, poi potrai sempre smentirmi e stupirmi con effetti speciali) sarà un personaggio intrigante e pericolosissimo, sia per John sia per Sherlock.
Sono curiosissima di sapere che cosa tu abbia orchestrato per il seguito.
Solo una piccola richiesta: permetti a John di dare un bel pugno a Sherlock, prima di farlo cadere ai suoi piedi.

Recensore Junior
23/08/19, ore 22:18

Un capitolo fondamentale. Il legame con tutto ciò che viene dopo, la speranza che vada diversamente (un po' come gli stuckers sperano per il finale di Endgame). Questa tua storia ha la bellezza di un sogno che diventa realtà.
La amo, amo il fandom Sherlock, soprattutto quando produce menti, cuori e penne splendide come sei tu♥️
Love
MRS

Recensore Junior
23/08/19, ore 21:45

Mamma mia questo capitolo!!! Una vera avventura! Tutto ciò che le menti dei Moftiss ci hanno solo lasciato intravedere, tu ce lo hai regalato come bonus (e parte indispensabile dell'intera storia). La nostra protagonista (perché è lei la protagonista, non ci sono dubbi, e se anche i Moftiss avessero fatto come te tutto avrebbe avuto un senso, sante benedizioni!) è il meraviglioso filo conduttore di tutte le peripezie vissute da Sherlock in quegli anni per smantellare la rete criminale di Moriarty (PS: il barone si chiama Maupertuis, ma chissenefrega, visto che Mycroft lo legge esattamente come lo hai scritto tu). Un altro tassello prezioso in questo mosaico, un'altra "pietra dell'infinito" da aggiungere al guanto che distruggerà, non metà dell'universo stavolta (né Thanos, ma quasi), ma il maledetto caos, la terribile ingiustizia, il dolore infinito che ci hanno inflitto i suddetti Moftiss!
Grande, bimba mia, davvero grande!
Sono orgogliosa di te fino a scoppiare.
Ti voglio bene.
A.

Recensore Master
19/08/19, ore 20:18

Reichenbach era dietro l'angolo e questo lo si sapeva. Che ci saremmo arrivati era già perfettamente intuibile fin dal capitolo precedente, nel quale la situazione pareva andare proprio in quella direzione. Ma è anche vero che si tratta di un passaggio obbligato quando si scrive una Johnlock che ripercorre i fatti della serie. Un momento che non si può ignorare e che ha segnato drasticamente il rapporto tra John e Sherlock, causando una ferita profonda. Di cui qui si vede l'origine. Sherlock ha fatto quel che doveva e il tuo racconto visto dall'altra parte, ci dimostra che il suo gesto non è stato affatto inutile. E non mi riferisco soltanto all'immediata pallottola scampata, ma proprio a quanto c'è ancora da fare per distruggere l'intera organizzazione. Certo non è un passo compiuto a cuor leggero, per nessuno di loro ma John questo non lo saprà mai davvero. E lei ha ragione nel dire che lo troveranno cambiato, diverso perché lei lo conosce meglio di chiunque e forse lo ha anche già visto (questo sempre presumendo che si stia parlando di Harry).

Le cose andranno come nella serie? Sherlock starà lontano due anni e John non saprà nulla? Me lo sono domandata mentre leggevo e alla fine mi sono risposta di sì, certo ho tenuto in considerazione il prologo nel quale parlavi di una misteriosa "lei" che era morta, di certo Mary, ma per un istante ho sperato che la nostra ragazzina riuscisse a convincere Mycroft a rendere John partecipe del loro piano. Un'impresa praticamente impossibile me ne rendo conto. Io ci ho sperato comunque però. Io ancora non mi spiego come l'abbiano potuto fare senza dir niente a John e in questa storia è addirittura peggio che nella serie. Là Mary era solo una criminale che aveva deciso di rifarsi una vita e aveva trovato John. Qui invece, Mary è Moran. Il braccio armato di Moriarty, l'assassino spietato che Sherlock Holmes sconfigge nell'avventura della casa vuota. Qua ciò che farà Mary lo intuiamo, ha preso ormai in mano l'intera organizzazione e farà le veci di Moriarty. Lei ha intuito che Sherlock non è morto, ma per il momento non c'è niente che possano fare. Per ora il suo lavoro la porta lontana ma in futuro, come la nostra ragazzina presume, non sarà affatto così che andranno le cose. Moran spremerà tutte le informazioni da John, lo prosciugherà e tutto per poter distruggere Sherlock e Mycroft. E io temo davvero quel momento. Per intanto però la nostra eroina, che non so ancora come chiamare, deve soltanto obbedire a un Mycroft che sembra più spietato di quanto non sia in realtà. Lui fa il suo lavoro per sconfiggere tutto questo e lo fa al meglio, e questo tutti lo sappiamo anche prendendo decisioni dure e difficili. Che lei non accetta. Ma certo ha già molte cose a cui pensare e qui arrivo alla lettera.

Diciamo che mi ha stupita il modo in cui ha deciso di scrivere a lei. Lasciare un messaggio video lo trovo perfettamente da lui, così come è da lui l'aver capito tutto subito. Non so onestamente dire che cosa avrebbe fatto il Moriarty della serie e se effettivamente l'avrebbe tenuta in vita. Moriarty è una mente imprevedibile su questo. Il modo con cui ha scelto di dirglielo è altrettanto strano, ma è il meno rintracciabile di un filmato o una registrazione e di conseguenza meno rischioso. Nella lettera parla di una sfida, di un gioco, spiega i motivi per lui non l'ha smascherata e parte della questione sembra essere proprio Moran. Ho quasi avuto l'impressione che Jim in qualche modo la temesse. Non per paura che gli facesse del male, ma perché temesse la sua ferocia, il suo essere troppo istintiva. Non so dire effettivamente che succederà adesso ma non saranno senz'altro rose e fiori. Intanto rimango in attesa.
Koa

Recensore Master
19/08/19, ore 10:05

Ciao tesoro!
Perdona il ritardo, avevo già letto il capitolo appena pubblicato ma stamattina l'ho fatto una seconda volta con grande piacere. Mi piace recensire con calma e in questi giorni ammetto che scarseggia. XD
Insomma, finalmente siamo all'episodio tanto amato/odiato, che ogni volta ci spezza il cuore come fosse un biscotto della fortuna.
Come sempre, tu ci mostri il tutto da una nuova prospettiva, la caduta, la morte di Morarty, il dolore di John. Tutto è descritto dall'occhio attento della "ragazzina", che a quanto pare dovrà partire con Sherlock.
Dalle parole che dice a Mycroft, si capisce benissimo che sia al corrente dei sentimenti che Sherlock e John provano uno per l'altro, che sappia quanto tutto ciò farà male a Watson, eppure alla fine esegue gli ordini e parte, sperando che nel frattempo Moran non rovini irrimediabilmente la vita del dottore. E qui sono sempre più convinta che Moran sia Mary.
Ma.
Il colpo di scena è la lettera di Jim (e quel regalino che ancora non è stato aperto) che mi è molto piaciuta, soprattutto quando veniamo a sapere che Moriarty sapeva tutto di lei e che si è divertito a giocarci. Oh, porca miseria! °___°
E adesso secondo me inizierà a farsi tutto ancor più interessante!
Brava tesoro!
Attendo il prossimo capitolo *_*
Bacioni
S.

Recensore Junior
17/08/19, ore 01:27

Quando vedo o ripenso alla scena di finale della seconda stagione, mi viene sempre voglia di picchiare Sherlock. So che ha architettato tutto con Mycroft e che il fratello maggiore è altrettanto responsabile del minore, per il pessimo "scherzo" giocato a John. Però... Però. Mycroft non ha vissuto con John. Mycroft non è stato salvato da John. Mycroft non ha condiviso la propria vita con John. Mycroft pensa al Regno e alla Regina. Ci sta che sottovaluti ciò che sta facendo a John.
Sherlock no. Sherlock sa. Sherlock è imperdonabile. Lo sta facendo per salvare John, lo sappiamo, ma non comprende che, in realtà, lo sta uccidendo.
Scusa la digressione. Torno al tuo capitolo.
La caduta vista da qualcuno che sa che stanno uccidendo John.
Bellissima l'interazione della misteriosa protagonista con Mycroft. Il momento in cui le mette la mano sulla spalla è emblematico del rapporto profondo di stima che si è instaurato fra i due. Ed è bellissimo che lei dica a Mycroft che lui e Sherlock possono essere le persone più stupide al mondo.
Il vero colpo di genio del capitolo, però, è la lettera di Jimmy Moriarty.
È perfettamente IC che lui abbia capito, ma non abbia detto nulla perché ha trovato in lei un degno avversario. Vederla all'opera e sapere chi fosse, era una vera sfida per lui. Sei stata davvero brava nel gestire la lettera.
Sono sempre più preoccupata per Moran. Mi sa tanto che ce la ritroveremo tra i piedi con il nome di Mary Morstan.
Comunque, attenderò paziente.
Ma non troppo.

Recensore Master
14/08/19, ore 08:38

Ciao, ero convintissima di aver già lasciato una recensione a questo capitolo ma mi sono resa conto che non era affatto vero. Quindi recupero ora, anche se con un po' di ritardo.

La particolarità sta sempre nel punto di vista, che direi essere il maggior punto di forza di questo tuo racconto. Punto di vista innovativo, anche se non ne conosciamo ancora l'identità ci rendiamo conto che si tratta di un personaggio poco trattato o comunque mai in questo modo. E che ci cala dentro un ambiente di cui non sappiamo poi molto. Come avevo già notato ci sono delle differenze rispetto alla serie, anzitutto il ruolo di Moran che qui esiste e che è totalmente diverso rispetto a quello che conosciamo nella serie. Che è Mary ormai è più che ovvio. Così come è chiaro il suo ruolo all'interno dell'organizzazione di Moriarty che è stato limpido e senza una macchia almeno fino adesso, ma che qui incappa in un paio di problemi. Quello che era Moriarty con i suoi possiamo solo immaginarlo, io mi figuro come qualcuno di pericoloso e molto duro con chiunque. Uno che non si fidava mai davvero di nessuno. In questo caso la spia è proprio la nostra protagonista e fino a che punto Moriarty ne sia consapevole, questo non lo sappiamo. Sappiamo che lei ne ha il sospetto, fondato se si considera chi è l'uomo in questione. Moriarty era spietato, ma era anche una brillante mente criminale che vedeva decisamente più in là rispetto a una come Moran, che invece è più persona da risolvere i problemi nell'immediato. Di certo lei e Jim avevano due approcci molto diversi al problema "Sherlock Holmes" perché fondamentalmente di questo parla il capitolo. Ci mostra ciò che è successo dall'altra parte proprio nel periodo pre-Reichenbach. Ma soprattutto ci mostra ciò che i suoi uomini sapevano e non sapevano. Perché cosa ha portato Moriarty a uccidersi, la nostra protagonista non lo sa e dalla sua reazione neanche lo sapeva. Ne è sorpresa forse tanto quanto Sherlock stesso o Mycroft stesso.

Il viaggio dall'altra parte è molto interessante. E lo è, oltre che per quanto ho già detto, anche per due altri fattori: Moran e Mycroft. Mycroft è tra i personaggi principali di questa storia, anche se la sua presenza è sempre un po' defilata, è chiaro che è tra coloro che muove le fila. Lui è il capo della nostra ragazza, un capo che non dice sempre tutto quello che fa o ha fatto, un capo molto intelligente ma anche severo e della quale lei si ritrova per forza a doversi fidare, nonostante certe volte le apparenze possano dire il contrario. Mycroft è colui che la tiene ancorata al terreno e che non le permette di agire in modo istintivo, uccidendo subito Moran e Moriarty e facendola finita. Io sarei d'accordo con lei, ma Mycroft ha un'altra visione dei fatti che alla lunga si rivelerà vincente e quindi diamogli retta. Anche se di malavoglia. L'altro fattore è proprio Moran, sappiamo che lei è Mary e sappiamo che la sua idea su Sherlock e John era molto specifica. Ovvero uccidere John. Ora, quello che mi domando è cosa cambierà alla luce di quello che sappiamo. Se Mary è Moran, allora i fatti andranno diversamente da quelli che conosciamo e non vedo l'ora di capire come. So già che un po' la odierò, di questo ne sono sicura.

Domando ancora perdono per il ritardo immondo nel recensire. Ma meglio tardi che mai, ecco.
Koa

Recensore Junior
10/08/19, ore 22:17

Amo tantissimo la tua protagonista, ma tu questo lo sai, vero? Sa instaurare un rapporto profondo con chiunque e riesce a capire ed a farsi apprezzare e rispettare da chiunque. È sincera anche quando è costretta a mentire, ed è se stessa anche quando deve fingere ed assumere identità diverse. Al di là di tutto lei è coerente, unica, speciale. Come te.
Questo episodio (ops, capitolo!) è una delle chiavi di volta di tutta la narrazione. Ho già detto che voglio il cartaceo o l'ebook? Fa niente, lo ripeto.
Grazie per questa cosa bellissima che stai modellando, scolpendo, dipingendo sotto i nostri occhi (e grazie fino all'infinito per aver reso i miei occhi i privilegiati).
Ti abbraccio forte
A.

Recensore Master
10/08/19, ore 19:54

Ciao tesoro! Come promesso eccomi qui. Lo so, avevo detto mattina e invece sto passando solo ora, perdonami.
Qui ti sei concentrata moltissimo su Moriarty, ci hai mostrato un dietro le quinte che nella serie abbiamo solo potuto immaginare. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui l'hai caratterizzato, è straordinariamente IC, davvero!
Mi è piaciuto anche che tu abbia accennato al periodo in cui è stato sotto la custodia di Mycroft, ha contribuito a contestualizzare il tutto ancora meglio.
Ora sono davvero curiosa di vedere che ruolo avrà la donna misteriosa in tutta questa vicenda, soprattutto nel finto suicidio di Sherlock. E Moran che fine ha fatto? Lei che vuole uccidere John sarà proprio la Mary che noi tutti conosciamo? Non ho ben capito se farai delle modifiche alla storia originale o ti limiterai a raccontarla da un altro punto di vista. Fin qui è tutto estremamente canon, ovviamente parlo dei fatti, i retroscena sono diversi ed è molto interessante leggere il racconto da questa prospettiva.
Per ora ti faccio ancora tanto complimenti e aspetto il prossimo aggiornamento!
Bacioni

Recensore Master
10/08/19, ore 00:45
Cap. 2:

Nell’iniziare a lasciarti qualche osservazione su questo secondo capitolo, a proposito della mia curiosità sui personaggi femminili misteriosi che hai inserito al principio di questa storia, mi riferisco soprattutto a chi ci accoglie, a quella ragazza che mostra, per esempio, un affettuoso riguardo per un maglione. Potrebbe essere chiunque ma, soprattutto, guardando i titoli mi accorgo che sono significativi. Infatti nel primo siamo nel 2015, mi viene in mente che l’accenno che lei fa a Mycroft di qualcuna che provoca disagio a John, potrebbe essere davvero riferito a Mary. Sul chi sia lei, la ragazza con la birra, ho qualche idea ma voglio verificarla andando avanti nella lettura. Ecco, qui torniamo al 2010, a quando, che nostalgia, è iniziata una delle storie più belle del mondo, per me, quella che vede l’incontro tra Sh e John e la nascita di un legame unico ed irripetibile.
Adesso si che mi ritrovo su un cammino conosciuto e che mi riporta emozioni forti. Infatti ci porti subito nell'ormai mitica atmosfera di ASIP, dell'inizio di tutto. John torna a Londra, deluso e frustrato dalla triste conclusione della sua vita militare. Ed, accanto a lui, poni la misteriosa figura femminile che abbiamo incontrato nel primo capitolo, che ha un atteggiamento protettivo nei suoi confronti.
Non è una donna qualsiasi, addirittura ci fai sapere che è un kil
ler professionista, tra l'altro uno "dei migliori del mondo". 
Inoltre, focalizzi la sua presenza accanto a Watson anche durante la missione in Afghanistan, nelle vesti di uno specialissimo angelo custode. 
Il fatto poi che, con sollievo, veda il suo rientro a Londra come un allontanamento da un concreto teatro di morte, la definisce come affettivamente legata a lui in maniera profonda. Potrebbe essere Harriett, la sorella cui nella Serie BBC è appena nominata? Sì, potrebbe essere, ma bisogna aspettare per avere un quadro definitivo.
In questo capitolo ci fai assistere all’ingresso sulla scena di un Mycroft assolutamente IC, non hai dimenticato nemmeno l’ombrello che fa parte integrante della sua caratterizzazione, che si rapporta per la prima volta con la ragazza misteriosa. Il loro è uno scambio interessante perché sono due personaggi che, in quanto a capacità sono quasi alla pari e questo Holmes senior l’ha capito e mostra interesse per ciò che potrebbe fare lei, impegnandola nel difficile compito di seguire e proteggere, oltre ovviamente a Watson, anche “lo spilungone” che lo accompagna. Una definizione, questa, di Sh che ho trovato molto gustosa, come la precisazione che la necessità di fornire protezione al consulting riguardi il pericolo che lui costituisce per se stesso. Forte, davvero.
Fai dunque iniziare una segreta collaborazione fra Mycroft e la ragazza, che sicuramente porterà a sviluppi interessanti.
Un’osservazione sul tuo modo di caratterizzare il killer/angelo custode di John: da persona abituata ad affrontare situazioni in cui la morte è un fatto non rilevante, ho apprezzato le precisazioni che inserisci nel racconto per dare maggiore credibilità alla misteriosa donna. Infatti metti in risalto che “non poteva permettersi una vita normale”, fai emergere la sua capacità di rendersi conto della tensione che permea lo spazio intorno a sé, perché lei si accorge dei movimenti nascosti che almeno due degli uomini di Mycroft compiono per appostarsi, senza essere visti, nei pressi di Mister Inghilterra.
Una buona storia, brava.