Recensioni per
Dalla tua parte
di hikaru83
Come tu scrivi nelle Note finali, questo è un capitolo in cui, sull'azione, prevalgono le precisazioni e ciò che riguarda una maggior conoscenza dei personaggi. Giá, indirettamente, attraverso quello che racconta, abbiamo una visione più chiara di chi sia veramente Mycroft. E quello che si puó dedurre dal modo con cui affronta tematiche personalissime, è un quadro che è decisamente IC. |
E allora! |
Ok. Il cerchio si è chiuso e siamo tornati al primo capitolo. Lei sulle spiaggia, la telefonata di Mycroft che la richiama a Londra per John. L'orrendo maglione natalizio. Scommetto di John. |
Ciao, siamo indubbiamente in dirittura d'arrivo e questo era già nell'aria nel capitolo precedente. Qui sta diventando ancora più ovvio. Fra poco sapremo se tutte le teorie sulla nostra ragazza erano corrette oppure se abbiamo sbagliato clamorosamente. Io sono ancora convinta che sia Harriet, la sorella di John. Credo sia la cosa che abbia più senso, a mio modo di vedere, ne ero convinta nel primo capitolo e ne sono ancora più convinta adesso. Specie perché andando avanti con la lettura ci sono tanti altri piccoli particolari che hanno contribuito a rendere ancora più solida la mia certezza. Si vede che la nostra ragazza vuol bene a Sherlock e a Mycroft, ma quando parla di John ho la sensazione che ne parli in maniera diversa. Inoltre i due hanno un trascorso, questo è più che ovvio. Si conoscono, ma non si vedono da tanto tempo. Insomma, ne sono convintissima ma ovviamente potrei anche sbagliare (non si sa mai nella vita) e in questo caso sarà un piacere essere contraddetta. Non sono di quelli che vuol sempre aver ragione, ecco e non faccio un dramma se per caso sbaglio una teoria. Quindi aspetto venerdì prossimo (o quando sarà) per scoprire la verità. |
Tesoro bello, sempre tardi, lo so, ma arrivo, questo te lo garantisco. |
La tua versione di Victor, della sua amicizia con Sherlock e della sua scomparsa dalla vita del piccolo Holmes è molto interessante. Decisamente meglio di quella del tragico duo, Moffat e Gatiss. Grazie per avere lasciato che Barbarossa fosse un cane e Victor un bambino. |
Ciao, sono molto contenta che tu ti sia ricordata che giorno fosse ieri, ovvero venerdì. Significa che hai aggiornato e che io ho potuto leggere questo stupefacente capitolo. Dico stupefacente, e sai anche il perché. Come accennavo su Facebook non avevo capito davvero niente, o almeno riguardo Barbarossa non avevo capito niente. Ero convintissima che avresti seguito la serie passo passo e che i soli cambiamenti avrebbero avuto a che fare con la presenza della nostra ragazza e Mary, ovviamente. Le due cose tra l'altro erano anche legate, grazie a Moriarty, e di conseguenza sono un po' un intreccio che si insegue. Cambiamenti che come ho già più volte detto, sono sempre rimasti dietro le quinte. Sei stata molto brava a tenerti dietro quello che è l'obiettivo della telecamera, a far rimanere la nostra ragazza misteriosa dove nessuno dei protagonisti principali l'avrebbe notata. Rendeva il tutto ancora più verosimile. Per questo tuo realismo sei andata di pari passo con la serie praticamente fin dal secondo capitolo, credevo che sarebbe stato tutto così e che ciò che di diverso si andava a delineare riguardava più che altro John e Sherlock. Cambiamenti minimi insomma. Eppure non è stato così e devo ammettere che mi hai completamente stupita, nonché presa in contropiede. La storia di Sherlock e della famiglia Holmes è completamente diversa. A trarmi in inganno era stato un accenno a Sherrinford e a Eurus che la ragazza ha fatto qualche capitolo fa. Se Eurus c'è, mi ero detta, allora sarà tutto uguale. E invece no, nel senso che Eurus esiste ed è probabilmente a Sherrinford, ma non ha ucciso il piccolo Victor Trevor e Barbarossa è per davvero un cane. Ti dirò, mentre leggevo il capitolo non facevo che ripetermi: ma è così che sono andate le cose? Giuro, non ricordavo se era stato fatto qualche riferimento al padre di Victor, solo poi mi sono resa conto che la storia era completamente inventata. Dopo quel momento tutto è andato a posto, ho compreso ogni cosa. La storia che hai creato su Victor e Sherlock, qui raccontata da un Mycroft forse anche vagamente nostalgico, mi piace. Non uccidi nessuno, Sherlock non ha avuto la reazione che conosciamo, non ha sovrapposto il suo migliore amico con un cane tipo setter, anzi quel cane è esistito veramente ed è stato per tanti anni il suo unico amico. La storia mi piace più che nella serie, inutile che lo dica. Il bambino-cane ucciso della sorella pazza, è una storia che tuttora trovo agghiacciante. La tua è molto più leggera, implica meno problemi, meno sofferenza e meno risvolti psicologici inquietanti. Sei stata molto più buona di Moffat e Gatiss. Certo, c'è da chiedersi cosa effettivamente questo cambi in Sherlock, nella sua caratterizzazione in special modo. Per ora lo si può solo immaginare, non essendo stato ucciso il piccolo Victor, ma essendo quella di Sherlock solo una perdita più lieve (cioè l'amico del cuore si è trasferito) ritengo possa esser stata molto meno violenta da assorbire. Anche se il padre ha dato la colpa a Sherlock... quindi dev'essere stata comunque traumatica per un bambino così piccolo. Però è anche vero che Sherlock ha avuto Barbarossa per molti anni con sé, quindi un amico l'ha avuto. Vedremo cosa ci sarà di diverso. Per intanto ti dico che ho amato la descrizione del piccolo Sherlock che subisce questa fascinazione impetuosa, quasi violenta, per il suo amico Victor (mi ricorda un po' quella per John!), che ci sta sempre insieme e lo cerca e che poi si chiude in se stesso e che rifiuta altri amici, per il resto della vita, dopo che questi se n'è andato. Uno Sherlock sensibile, fragile, immensamente umano e desideroso di amore e di amicizia nel senso più puro del termine. Mycroft lo descrive con profondo affetto e una punta di nostalgia anche, forse in parte rimpiange quello Sherlock spensierato e felice. E questa è un'impressione che ho avuto anche guardando la serie, non solo leggendo la tua storia. |
Tesoruccio eccomi qui! Perdona il ritardo, ovviamente ho letto appena ho visto l'aggiornamento ma volevo recensire con calma. |
Tesoro, ho iniziato solo adesso, un po' intimorito dalla lunghezza della storia... Ma questo capitolo mi ha già preso tantissimo. Solo l'ora tarda mi impedisce di proseguire... Non vedo l'ora di saperne di più. |
In questo capitolo ci troviamo ancora immersi nell'atmosfera dura e densa di angoscia di HLW, che resta, comunque, secondo me, uno degli episodi più significativi delle Stagioni BBC. Assistiamo al dipanarli dei pensieri nella mente della protagonista e i fatti che sono successi, effettivamente, sono fondamentali nella comprensione dell'intreccio delle vicende. Primo fra tutti è quello che riguarda il ferimento di Sh ad opera di Mary e la scoperta del passato della donna agli occhi sbigottiti del marito. Ma è soprattutto la prima faccenda che impegna le riflessioni sulla coppia dei coniugi Watson. Infatti, il dubbio sull'effettiva volontà da parte della donna di uccidere il consulting, mi trova perfettamente d'accordo, come ho già espresso in precedenza.
Tu esprimi con efficacia questa posizione, attraverso i pensieri della misteriosa collaboratrice di Mycroft, soprattutto in quell'affermazione per cui, l'effettiva non intenzionalità di uccidere avrebbe dovuto essere preceduta dalla possibilità effettiva di "vedere perfettamente gli organi e i vasi sanguigni". Giusto. E così salta agli occhi quello che è sicuramente il tormento di John e cioè che quella donna, che ora aspetta suo figlio, ha tentato di uccidere Sh.
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Finalmente hai sganciato il paracadute e ti sei lanciata dentro la tua storia. Era bello rivivere la trama della serie attraverso gli occhi della tua misteriosa narratrice, ma è arrivato il momento che qualcosa cambi. |
Ciao, eccomi finalmente a leggere e a commentare questo capitolo. Posso dire che appena finito di leggerlo mi sono chiesta quale fosse il cambiamento? Perché all'inizio non me ne sono nemmeno accorta. Poi mi è venuto in mente che in questo contesto è stata la nostra ragazza misteriosa a "trattenere" Sherlock a Londra grazie a quel video di Moriarty. Non so però cosa questo potrebbe comportare, in che senso andrà a modificare la trama, però immagino che questo lo sapremo soltanto aspettando. Il capitolo è anche in questo caso molto interessante, Mary è onnipresente (ma presumo non per molto ancora), ma in questo capitolo è un po' messa da parte. L'ho trovata meno importante rispetto al passato, certo resta la nemica numero uno. Però al centro del capitolo ho trovato ci fosse più che altro Sherlock, è su di lui che Mycroft e la nostra ragazza misteriosa si concentrano. All'inizio riguardo Magnussen mentre andando avanti con il capitolo per la scena in aereo. Sulla scena con Magnussen non ci mostri nulla, se non qualche off-screen ma che si svolge principalmente a casa Holmes. La parte più sostanziosa è senz'altro quella sull'aereo. In cui ci riporti quei pochi minuti di The Abominable Bride. Come sempre è molto ben pensata la maniera in cui ci permetti di vedere attimi che non abbiamo visto, come la preoccupazione di John che accorre per curare Sherlock, in questo caso. Ma anche le deduzioni della ragazza misteriosa riguardo Mary e lo sparo. Ci ho riconosciuto una certa frase detta da qualcuno nel gruppo tempo fa a proposito dello sparo di Mary nel petto di Sherlock. Ogni particolare è sempre molto interessante, oltre che ben inserito all'interno della trama che per adesso procede spedita. Come ho già notato nei capitoli passati, le cose diverse ci sono e sono sostanziali ma per il momento restano all'oscuro. Alcuni di questi fatti sono all'oscuro persino di Mycroft, che ha comunque una mente brillante e un'intelligenza eccezionale, il che significa che la nostra protagonista è comunque una ragazza brava e molto sveglia, che sa ciò che fa. |
Tesorino eccomi qui, in ritardo ma arrivo sempre, te l'avevo promesso! |
Ciao, di nuovo ti devo domandare perdono per il ritardo col quale arrivo a recensire. Non ho molto tempo, però due parole voglio comunque lasciartele. Anche perché questo è stato un capitolo interessantissimo. A dominare la scena in questa parte è senz'altro il tentato omicidio di Sherlock da parte di una Mary che ora sta cercando di capire se è nei guai oppure no. Ma sullo sfondo troviamo anche John, devoto e innamorato (ma senza rendersene conto, il che è tipico da parte sua) che resta accanto a Sherlock fino a quando questi non si sveglia. E che ho adorato, ho amato davvero questo tuo John. Interessante il venire a conoscere di tutti i retroscena che riguardano Mycroft e la nostra ragazza misteriosa. Il loro interagire sta diventando sempre più intimo e familiare. Si trovano bene in compagnia l'uno dell'altro, sono diventati ormai come due fratelli e questo mi piace molto. Anche perché da una parte fa strano, Mycroft che si apre tanto con una che è praticamente una sconosciuta e che non fa la stessa cosa con il suo reale fratello. Sembra quasi che si trovi più a proprio agio con lei invece che con chi è della sua famiglia, e Mycroft tiene molto all'idea di famiglia. Forse in una maniera piuttosto superficiale, calcando la mano sui legami di sangue quando sono altrettanto validi e importati dei legami che col sangue non c'entrano nulla (E qui mi riferisco a quella scena di The Final Problem, in cui è chiaro che Sherlock identifichi in John la propria famiglia). Quindi sì, mi fa un po' strano vedere Mycroft comportarsi così e mi domando quando si deciderà ad aprirsi veramente con suo fratello. Non tanto presto, se consideriamo la serie. Ma comunque. Come dicevo è stato bello conoscere i retroscena, le teorie che lui e lei si stanno facendo su come andrà il futuro. Su cosa Mary farà adesso. Mi ha fatto tanta impressione, per l'assoluta realtà, il concetto che mentre John era lì a pregare perché Sherlock si svegliasse, Mary era lì a pregare perché morisse. Mi dispiace dirlo, ma credo che sia proprio così che sono andate le cose. La spiegazione di Sherlock sulla mira infallibile, sull'aver centrato un punto in cui sarebbe andato vicino alla morte ma senza ucciderlo, è senza ombra di dubbio un modo per non far fuggire Mary col bambino e soprattutto per non uccidere completamente il rapporto tra gli Watson. John si pentirebbe a vita di essersi lasciato scappare sua figlia, di averla vista sparire con sua madre. E se Sherlock avesse sbagliato qualcosa in quel suo discorso, è questo che sarebbe successo. D'altronde la tendenza di Mary alla fuga è uno dei pilastri del suo personaggio. Tu ce ne hai parlato molto bene, la nostra ragazza per sua stessa ammissione ormai ragiona in un modo del tutto simile a Sherlock. Forse gli ha guardato le spalle per talmente tanto tempo, che sta cominciando a pensare esattamente come lui. Trovo che la sua spiegazione riguardo alle decisioni di Sherlock, che avrebbe anche potuto fare arrestare Mary e farla sbattere in galera per tentato omicidio (non dimentichiamocelo mai questo), sceglie invece per il male minore. Per un qualcosa che allontanerà sicuramente John da Mary, ma che non ucciderà del tutto l'idea di famiglia. Quello che hai descritto è esattamente quanto i Moffits ci hanno mostrato. Come sempre mi chiedo a che punto finirà l'aderenza con la serie e inizieranno le differenze. Già in parte sono cominciate, solo che non si trovano alla luce del sole. E per il momento non riguardano direttamente Sherlock e John e il loro rapporto. Natale si sta avvicinando a grandi passi e con questo si avvicina anche la morte di Magnussen. Mi chiedo cosa succederà prima di allora. La nostra ragazza è stata richiamata al lavoro proprio da Mary, ma le due si incontreranno e cosa succederà? Ora Mary crederà d'essere al sicuro e riterrà Sherlock troppo ingenuo per capire la verità. Sherlock è stato molto furbo, questo è chiaro, ma sarebbe anche interessante capire fino a che punto lui ha capito quanto è successo. Quando ne sa realmente di Mary. |
Si rafforza sempre di più il ruolo che ha l’ormai indiscussa protagonista che tu hai scelto, non solo filo conduttore delle vicende, ma come un prezioso elemento che interagisce sulla scena. Mentre scrivo queste osservazioni, mi è venuta in mente l’espressione “deus ex machina” per la ragazza misteriosa. Però, ripensandoci bene, non è proprio corretto definirla così perché lei non è “all’esterno” di ciò che succede ma vi partecipa attivamente. |