Ciao Stellato, capitolo interessante che ha fatto venire a galla alcune verità e messo a nudo i caratteri e le personalità dei protagonisti. Si è saputo il contenuto della lettera e quanto timore ha avuto la baronessa nel leggerla in quanto ribadiva ormai nero su bianco cosa pensava, o meglio, cosa credeva di pensare, circa il suo matrimonio. Ma quello che è stato curioso è stata la motivazione di Sabine a voler conoscere a tutti i costi Oscar e che ha di fatto permesso che nascesse un rapporto così stringente. Scoprire che suo marito ne parlava con tanta enfasi e ammirazione ha incuriosito la mente sempre al lavoro e in evoluzione della baronessa che ha voluto tastare con mano cosa ci fosse di vero, quali fossero le caratteristiche che avessero attratto così tanto il marito rimanendone poi catturata ella stessa. Forse conoscendola, ha pensato Sabine, di poter carpire parte di quell’immenso interesse suscitato da Oscar nel marito, così da poterlo replicare e applicare nel loro rapporto piuttosto difficoltoso e altalenante. Singolare che l’abbia definito addirittura il “tarlo” di suo marito, questo pensiero fisso quasi al limite dell’ossessione per la persona di Oscar nella sua interezza e nella sua singolarità che dovevano averlo molto colpito. In parallelo quello stesso tarlo si era insinuato, in altri modi e tempi, nella mente di André quando Oscar aveva incontrato il conte di Fersen con il quale si era dimostrata particolarmente amabile come forse non era mai stata, e come lui non l’aveva mai vista, e in virtù dei sentimenti che già provava per lei era stato per lui devastante. In questo rapporto così tanto cercato, forse inizialmente per il motivo sbagliato, sta emergendo la profondità del sentimento di amicizia che lega i tre ragazzi, e la prova la possono riscontrare entrambi allorché leggono la missiva lasciata da una Sabine che non ha voluto ascoltare e accettare il consiglio di calmarsi per ragionare più lucidamente ed è partita alla volta di Grasse dove, a suo dire ci sia la sua famiglia, dimenticandosi probabilmente che la sua vera famiglia è quella composta da lei ed il marito che ha già fatto un passo verso di lei chiedendole un confronto aperto e leale al quale Sabine ha voluto sottrarsi, volendo giocare al gioco del gatto con il topo. Si evince infine che, nella lettera lasciata prima di partire, la baronessa riponga in Oscar grande fiducia in un suo fattivo appoggio nonché una amicizia che si è trasformata in qualcosa di più profondo, tanto da definire il distacco da lei e André lancinante. Sempre più bello e quanto mai apprezzabile per forma e costruzione questo tuo scritto che mette in risaldo le sfaccettature e i colori delle personalità dei protagonisti. Complimenti davvero. Un saluto. |
Eccomi qua a leggere questo tuo ultimo capitolo: meraviglioso, direi. Stai facendo intravedere le storie di questi quattro ( André, Oscar/ Sabine, Raymond) come qualcosa di speculare. Mentre André e Oscar si rendono conto di quanto sia deleteria la mancanza di comunicazione tra Sabine e il marito, non si rendono conto dei loro limiti. Adesso la baronessa è fuggita, Oscar sarà prevedibile o la raggiungerà a Grasse? Grazie per il bel capitolo, a presto. |
Finalmente esce fuori la verità. La cosa buona è che in tutto questo Sabine ha trovato un'amica vera. Però Oscar è André hanno ragione, non dovrebbe fuggire dal confronto col marito, uomo tra l'altro assai intelligente per i suoi tempi: come fa a esser certa che lui voglia il divorzio, se non gli parla prima? |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Non lo conosco ancora, ma mi piace il marito di Sabine, mi piace per quello che ha scritto di Oscar in quella lettera, è un uomo davvero moderno e molto aperto, e credo che Sabine abbia frainteso perché non penso affatto che lui voglia il divorzio. |
“Ecco, questa è un’altra caratteristica che certamente piace a Raymond: siete la creatura più prevedibile che esista! Il vostro comportamento è così ripetitivo e preciso che vi si potrebbe schedare nei suoi studi!” |
Più leggo questo racconto e più mi dico che è un gioiello di originalità e fluidità..... La prospettiva delle cose cambia notevolmente attraverso gli occhi di Sabine, di questa donna volitiva empatica e un poco pasticciona che non si vergogna a mostrare i propri sentimenti e le proprie crisi, tutta l'antitesi di Oscar così disciplinata e "prevedibile" nel suo senso di responsabilità per il ruolo che ricopre, per la sua educazione dove l'unico spiraglio di serenità e soddisfazione è data dalla complicità con André e ora da questa strana ma sincera amicizia con Sabine. I miei più sinceri complimenti |
Cara Stellato, |
Ah, questo capitolo è un pasticcino. Davvero delizioso! |
Eh sì, credo di aver capito a cosa ti riferivi nella risposta alla recensione precedente. |
Cara Stellato, in una parola magistrale è come stai componendo e scomponendo i pezzi del puzzle di questa particolarissima amicizia che vede ben tre persone coinvolte, poiché nel novero dei partecipanti a questo rapporto Andrè è parte importante, quasi la muta coscienza delle due amiche in erba. Il suo guardare e osservare e mai dare giudizi ma al contrario cercare di sviluppare una sorta di dialogo costruttivo sono passaggi interessanti. Interessanti quanto imprevedibili le reazioni di Sabine quando è certa che si stia commettendo un errore prendendo come capro espiatorio l’unica persona irreprensibile fra le molte che ha conosciuto e che per amore di giustizia si farebbe carico della situazione senza mettere in mezzo altre persone che potrebbero soffrire. Le qualità adamantine di Oscar sono state il viatico al suo voler far parte della sua vita, con lei Sabine pensa di avere un nuovo scopo nella sua vita che un po’ la distolgono dal dolore e un po’ anche dalla delusione che la lontananza dal marito le provocano. La discussione circa la loro ambigua liason, che fra la corte si è sparsa, ha fatto scattare in Sabine una voglia di rivalersi verso quelle voci maligne capitanate dall’odiosa contessa di Polignac, ricevendo un netto e reciso diniego da Oscar che da parte sua sta pensando anche lei come poter reagire ma in modo fattivo e fondato. Forse né Oscar né André, nonostante l’assidua frequentazione degli ultimi tempi, possono percepire cosa si agiti nell’animo ma soprattutto nella mente vulcanica della baronessa e tutta la scena che si svolge a Versailles è spassosa ma precisa e puntuale va a toccare alcuni nervi scoperti dei presenti. Incredibile da parte di Sabine rapportarsi alla regina definendosi una “straniera” parlando proprio con colei che straniera era e sarebbe rimasta sempre. Ho colto anche una affermazione di André quando ribadisce che se fuggire fosse la mossa giusta allora approfittare di un viaggio per una vacanza sarebbe il meglio che si potrebbe fare ma Oscar non arretra mai di fronte ad un ostacolo e pertanto lo avrebbe affrontato con la coerenza di sempre. Il tutto si conclude, dopo il ritorno a casa di Sabine, con la lettura di una misteriosa lettera proveniente dalla Svezia il cui inizio non lascia presagire nulla di buono. Chissà cosa mai potranno significare le parole iniziali, ma per saperlo resto in attesa del prosieguo, gustandomi il tuo modo di scrivere e di narrare gli eventi dandoci una visione profonda di ciò che si agita nei personaggi ma con una leggerezza che solo in apparenza sembra tale ma che cela una ricerca continua nel voler capire l’animo umano. Un caro saluto e a presto! |
Chi si sarebbe mai aspettata una simile intraprendenza dalla timida ed inadeguata Sabine? Però c'è da aspettarsi anche una contromossa della Polignac. |
La storia é sempre più avvincente, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo 😘😘😘 |
Ciao!! |
La festa è finita! La Polignac non si lascia sfuggire l'occasione di trasformare un'amicizia innocente in qualcosa di scandaloso da scagliare contro Oscar. Ma sappiamo anche dalla storia originale che la Polignac ha fatto ben altro. E Sabine, che forse Oscr ha inquadrato come una simpatica ragazza di provincia, tira fuori gli attributi e colpisce la Polignac con le sue stesse armi. Probabilmente Oscar, nella sua "purezza", non si sarebbe mai prestata a ordire un reazione simile, ma avrebbe insistito nella sua stoica resistenza passiva. Soprattutto, Sabine dimostra di ascoltare quello che l'amica le suggerisce, ma poi...probabilmente non del tutto convinta, fa di testa sua ;-) |