Cara Miri-cosa, anzi, no, Miry-cosa!
Anzitutto, solidarietà massima per le cose dell’altro mondo che capitano qui e altrove. Meh. Poi, galeotta fu la musica e chi la scrisse. O compose. O vattelapesca. L’intraprendenza dell’invisibile Peter è qualcosa di meraviglioso che mi affascina sempre nelle tue storie, perché Peter non è mai un personaggio che accetta passivamente alcunché, nemmeno il corteggiamento. Qui, in particolare, non solo crea il modo per vedere Tony, ma elabora una strategia nel lungo periodo che si scontra solamente con il suo atteggiamento naturalmente impacciato. Cosa c’è di più romantico, del resto, che fingersi interessati a un hobby per avvicinare la persona che amiamo? Cosa c’è di più fresco che un motivo carico sì al cinema e alla letteratura, che però rivive di vita nuova e prepotente, nelle tue righe, con questa versione young della coppia che ti contraddistingue e che muovi sempre con grandissima maestria? Io lo so a che ti sei ispirata, Cosa mia: a Fantozzi, quando la signora Pina, invaghitasi del belluino panettiere, riempì casa (letteralmente) di pagnotte e brioches gluten free, facendo nascere un lieve e appena accennato sospetto nel Ragioniere. <3 Ecco, dunque, che Tony/ panettiere e La Pina/Peter vivono questo mese quasi sospeso in cui lui finge un talento che gli è totalmente negato per vedere il ragazzo che gli piace.
La scelta del punto di vista di Tony – un Tony squisitamente IC, sfrontato e saputello come dovrebbe essere e per nulla melenso (grazie, accendo ceri a Chtulu e a divinità pagane varie ed eventuali, per questo) permette di capire come anche il ragazzo sia a sua volta attratto da Peter, anche se lo tratta seccamente e in maniera spiccia, ma si vede tanto quanto gli piaccia, tanto (sì, è una ripetizione, ma sta rec è una shot e non mi vengono più le parole) da rimanere con Maria durante la lezione, da fargli fare un viaggio a vuoto per avere la possibilità di vederlo. Nonostante il palese coinvolgimento, però, Tony rimane sul pezzo e continua a essere lui, non dando a vedere quanto il ragazzo del Queens lo intrighi. Bellissima è questa frase:
«Vediamo che si può fare», annuisce Tony, e gli fa strada verso le scale. Raggiungono il pianoforte, e c’è un silenzio che gonfia l’aria; sembra quasi in procinto di esplodere. Peter si siede, meccanicamente, sullo sgabello. Alza il coperchio della tastiera, tira giù la mensolina del leggio e aspetta. Poggia le mani sulle ginocchia, e aspetta. Lo aspetta.
L’aspettare di Tony, o meglio di un piccolo genietto che non aspetta nessun altro e che è sempre avanti a tutti è indicatore, una volta di più, di quello che avverrà a fine capitolo. Crea la giusta tensione, ma mostra anche come questo sentimento abbia alla base un fondo di convergenza caratteriale e di rispetto che amo, amo moltissimo. A questo punto avrai già chiamato la postale, ma io proseguo perché c’è Peter e il suo essere inadatto a casa Stark. See, casa; villa, magione, castello, principato Stark. Il suo essere a disagio perché ha veramente abiti presi all’outlet e i soldati contatissimi, il suo essere fuori posto in un ambiente dove una stanza è grande come casa sua tutta intera è palpabile, ma nonostante l’oggettivo disagio di un ragazzo che non è vissuto con un pianoforte davanti e che chiede lezioni a una donna che le offre per vezzo e per fare del bene, Peter appare comunque per quello che è: un ragazzo coraggioso e onesto. Rivela immediatamente a Tony le sue intenzioni una volta che viene fuori il vero motivo, senza accampare scuse che sarebbero parse altrimenti inutili, è coraggioso nel sostenere la sua diversità di ceto sociale, è coraggioso nel proporre lealmente di farsi da parte qualora il suo interesse per Tony non sia ricambiato. “Se la rischia”, insomma, con una dignità e una forza d’animo che è canonicamente associata al più famoso degli eroi Marvel.
A questo punto mi mancano da dire ancora delle cose. Temo tu abbia annunciato la disgrazia, col viaggio dei coniugi Stark che è un canone dell’esistenza di Tony e hai descritto magnificamente anche il bacio. Ma wow <3. È intenso e vivo e delicato a un tempo e terribilmente carico d’adolescenza – sono belli e teneri e non mi stancherò mai di dirti quanto amo come li scrivi e come gestisci il loro non certo facile rapporto. anche il disegno è bellissimo, ovviamente. Insomma, mi piace, mi piace tanto, tanto, tanto, tanto. <3 Brava, Cosa mia, lo vedi che il gluten free è la via? Oppure è stato il cervello di scimmia a indicarcelo? Un abbraccio e a presto,
Shilycosa tua :* ;*. |