Ciao! Eccomi di ritorno da quella piccola peste di Jayalah e dal suo amorevole Johel, che combatte con lei battaglie perse in partenza.
Qui, ci presenti di nuovo uno spaccato di vita familiare, un momento di quotidianità tra un padre amorevole e sua figlia. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai dipinto Johel, con le sue preoccupazioni e le sue apprensioni: da un lato fa parte della comicità della situazione, dall'altra fa tenerezza perché quale genitore non si preoccuperebbe così per il proprio piccolo e indifeso pargolo, a maggior ragione se è il primo?
Jaylah, con la spensieratezza che solo una bambina della sua età può avere, se ne frega altamente se è caldo, se è freddo, se ci vuole il cappello oppure no, e tutto ciò che agogna è di uscire a giocare e scoprire il mondo, che per lei è ancora così pieno di sorprese e stupore.
Mi ha fatta molto sorridere il fatto che Johel provi a insegnare la lingua elfica a Jaylah, per mantenere viva quella che è una tradizione del suo popolo e per trasmetterla a quella che è, di fatto, mezza elfa, mentre la bambina, di nuovo, se ne frega e, di nuovo, lo fa di proposito, dato che poi più avanti vediamo che accontenta il padre quando le fa comodo, come ogni brava Drow che si rispetti.
Ho davvero apprezzato tantissimo il momento iniziale di confronto tra Daren e Johel. Di nuovo, Daren ha modo di dar prova del suo sarcasmo e le sue battute sagaci me lo fanno molto apprezzare, devo dire la verità: mi piacciono molto questo genere di personaggi con una personalità come quella di Daren, che ha il suo lato oscuro, ma che sa anche provare dei sentimenti. E ne è la riprova ci che dice a Johel, ovvero che è contento che sia un buon padre per Jaylah, a cui inevitabilmente ha finito per affezionarsi anche lui.
La scena in cui Johel e Jaylah sono fuori a giocare è stata dolcissima e divertentissima insieme e l'ho davvero adorata. Mi ha strappato più di un sorriso il modo in cui Johel cerca di far fronte alla pestifera vivacità di sua figlia, senza però riuscirci. lei fa volare via una scarpetta, lui corre a recuperarla rammaricandosi di non averla allacciata bene e la piccola ne approfitta per gattonare e poi per cercare di rotolare sull'erba, mentre suo padre è impegnato in un nuovo recupero della scarpetta. Mi piace che in questa bambina si vedano già, seppur in maniera innocente, i tratti tipici della razza Drow, soprattutto nello sfruttare la situazione a proprio vantaggio e nell'ingannare e mentire.
Certo che Johel però è davvero troppo apprensivo: caro, tua figlia ha dato solo un paio di colpi di tosse, non sta morendo, puoi anche tranquillizzarti un po'. Capisco che tu tema le ire di Krystel, ma penso che lei sia abituata a ben altro. E, a proposito di ben altro, mi è molto piaciuto che tu abbia inserito uno spaccato di vita di Krystel e Daren e abbia raccontato una vicenda del loro passato, ovvero come siano entrati in possesso della locanda. Scopriamo così con stupore che Krystel non è solo una locandiera, ma anche un'abilissima combattente: dal racconto, si può immaginare quanto i due fratelli siano ben addestrati e capaci, cosa che si evince anche quando Johel vede Daren allenarsi con le se spade corte nelle parate, e di nuovo qui vediamo un altro pezzo di lore di questo personaggio che trovo intrigantissimo, ovvero che usa con reverenza la spada bastarda per combattere, in quanto è l'arma preferita del dio che segue. Ancora, vediamo il suo distacco dalla società Drow, che gli avrebbe imposto la venerazione di Lolth (e probabilmente sarebbe anche finito sacrificato alla stessa un giorno o l'altro).
Tinefein è un personaggio che mi è piaciuto davvero moltissimo: mi ha colpita la particolarità della sua sordità e del fato che abbia scelto una carriera come guaritrice, cosa che in un Drow (o mezzo Drow) non è così scontata. Scopriamo in questo modo che Jaylah è in realtà la quinta figlia di Krystel. Insomma, la ragazzi si è data da fare XD
Bellissima la scena finale in cui Jaylah inganna sua padre, approfittandosi della sua esagerata apprensione per lei e comprendendo che a ogni colpo di tosse corrisponde una boccata di miele, cosa che lei gradisce enormemente. Mi stupirebbe se Johel non le causasse altri problemi ingozzandola di miele, e poi sì che Krystel farebbe davvero bene a ucciderlo. E il povero elfo non le prende solo da sua figlia, ma anche dal suo migliore amico, che non solo rincara la dose, ma si mostra anche molto soddisfatto dell'inganno perpetrato da sua nipote ai danni di Johel.
C'è anche da dire che l'elfo te le serve su un piatto d'argento. Come si fa a non prendersi gioco di lui?
Complimenti anche per questa seconda oneshot, divertente e dolcissima come la prima.
Alla prossima :) |