Mizu
no Chikai.
The One Hundred Prompt Project Completate: 48/100 |
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001. Alba. | 002. Pomeriggio. | 003. Tramonto. | 004. Sera. | 005. Notte. |
006. Bene. | 007. Male. | 008. Luce. | 009. Oscurità. | 010. Opposti. |
011. Vista. | 012. Udito. | 013. Tatto. | 014. Gusto. | 015. Olfatto. |
016. Sole. | 017. Pioggia | 018. Neve. | 019. Nuvole. | 020. Tempesta. |
021. Giallo. | 022. Arancione. | 023. Rosso. | 024. Marrone. | 025. Verde. |
026. Blu. | 027. Viola. | 028. Nero. | 029. Grigio. | 030. Bianco. |
031. Sole. | 032. Stelle. | 033. Luna. | 034. Pianeta. | 035. Universo. |
036. Autunno. | 037. Inverno. | 038. Primavera. | 039. Estate. | 040. Nessuna Stagione. |
041. Temperatura. | 042. Freddo. | 043. Caldo. | 044. Gelo. | 045. Piacevole. |
046. Cuore. | 047. Emozioni. | 048. Sensazioni. | 049. Apatia. | 050. Empatia. |
051. Caos. | 052. Anarchia. | 053. Disordine. | 054. Ordine. | 055. Libertà. |
056. Passato. | 057. Presente. | 058. Futuro. | 059. Tempo. | 060. Senza Tempo. |
061. Origine. | 062. Nascita. | 063. Crescita. | 064. Vita. | 065. Morte. |
066. Acqua. | 067. Fuoco. | 068. Terra. | 069. Aria. | 070. Fulmine. |
071. Orgoglio. | 072. Insensibilità. | 073. Gelosia. | 074. Timidezza. | 075. Impulsività. |
076. Pigrizia. | 077. Collera. | 078. Vanità. | 079. Invidia. | 080. Insaziabilità. |
081. Addio. | 082. Bugie. | 083. Errore. | 084. Rimpianto. | 085. Vendetta. |
086. Sorte. | 087. Destino. | 088. Desiderio. | 089. Sogno. | 090. Incubo. |
091. Grazie. | 092. Scusa. | 093. Giustificazioni. | 094. Perdono. | 095. Scelte. |
096. Tema libero. | 097. Tema libero. | 098. Tema libero. | 099. Tema libero. | 100. Tema libero. |
The One Hundred
Prompt Project © BlackIceCrystal |
048
– Sensazioni.
{XLVIII° Promessa.}
Henrietta
guardò fuori dalla grande vetrata della sala da pranzo,
concedendosi una pausa da ciò che la circondava e ignorando
la madre e ciò di cui le stava parlando. {XLVIII° Promessa.}
Non le importava cosa stesse dicendo, ma il rispetto che le portava non le permetteva di dirglielo apertamente – avrebbe solo voluto alzarsi e andarsene nelle proprie stanze.
Quel giorno il sole splendeva nel cielo limpido, infondendo calma e calore ed annunciando l'arrivo dell'estate, ed Henrietta, occhieggiando la zuppa contenuta nel proprio piatto, la trovò estremamente fuori luogo.
Faceva già troppo caldo per mangiare una cosa simile, e sicuramente il cuoco avrebbe ricevuto un'ammonizione a riguardo.
Ma non le importava.
La serenità che quel bel tempo trasmetteva – forse era quello che le stava dicendo la Regina prima che smettesse di fare finta di ascoltare? – non riusciva a raggiungerla.
Non le importava, non le importava di niente in quel momento, se non percepire il suo animo inquieto domandandosene la causa.
Aveva una brutta sensazione.
Non aveva notizie di Wales da un po' di tempo. Un po' troppo tempo, per i suoi gusti – temeva per lui.
Henrietta abbassò lo sguardo nel piatto e sentì lo stomaco contorcersi.
Non aveva più fame.