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Autore: gabryweasley    26/12/2020    4 recensioni
Sana mi racconta qualcosa di come è stato, io la ascolto in silenzio.
«Quando è nata è passato tutto» dice, con quel suo sorriso che arriva agli occhi. Sospira e mette anche l'altra mano sulla mia. Abbasso lo sguardo e vorrei fosse davvero così.
«Vedrai, è bellissima.»

{Fa parte della serie: "Please" scritta con Deb || Spoiler!DeepClear}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Please'
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Fanfiction 12: Enough for me di gabryweasley
Fanfiction 13: Pretense di Deb
Fanfiction 14: Shame di Deb
Fanfiction 15: Breathe In, Breathe Out di gabryweasley
Fanfiction 16: Shedding Skin di gabryweasley






Hi




Stringo ancora la mano di Sana.
Non ho mai lasciato la presa durante tutto il percorso dalla sala parto alla camera. Non ti lascio più.
Mi stendo sopra le lenzuola, accanto a lei, facendo attenzione ai movimenti e ai fili delle flebo. Mi sei mancata tantissimo.
Mi racconta qualcosa di come è stato, io la ascolto in silenzio.
«Quando è nata è passato tutto» dice, con quel suo sorriso che arriva agli occhi.
Sospira e mette anche l'altra mano sulla mia. Abbasso lo sguardo e vorrei fosse davvero così.
«Vedrai, è bellissima.»
Sana gira la testa e chiude gli occhi come se così riuscisse a visualizzarla meglio. Poi, all'improvviso, mi guarda di nuovo e li spalanca.
«Akito. Hai chiamato la tua famiglia?»
La mia famiglia. Non ho chiamato nessuno. Non ho pensato a niente, davvero a niente, se non a Sana e alla bambina. Ho completamente dimenticato la ragazza che mi ha avvisato del parto, persino Rei. Mi ha detto di essere stato per tutto il tempo in sala d'attesa, a pregare, e io non me ne sono accorto.
«Non ci ho pensato…»
Sana mi guarda a bocca spalancata e mentre lo fa allunga una mano sul comodino a prendere il cellulare. Cerca il numero di Natsumi, la chiama. Si prodiga in mille scuse, racconta di quanto sia stata colta di sorpresa perché è successo tutto prima del previsto, si scusa ancora. Sì Akito è qui con me, stiamo aspettando la bambina.
Non stacca mai l'altra mano dalla mia.
Chiude la chiamata, quando bussano alla porta, e io mi rimetto in piedi.
Una puericultrice entra, in braccio un fagottino rosa.
«C'è qualcuno che vuole conoscere meglio mamma e papà, e ha anche una gran fame.»
La donna cammina fino a me e mi tende la bambina. Sento la mano di Sana che lotta per liberarsi dalla presa per la prima volta da quando sono arrivato, la guardo e mi sta facendo cenno di prendere la bimba.
È molto, molto piccola. Avvolta in copertine troppo grandi per lei, sembra stare così comoda fra le braccia della puericultrice, ma Sana si è liberata e comincia a darmi piccole spinte sulle gambe.
«È piccolissima, ho paura di farla cadere…» lo dico, mentre tendo le braccia e mi contraddico.
«Allora non cadrà. La paura renderà la sua presa più salda, signor Hayama.» la puericultrice mi passa la bambina e mi sorride.
La sento che prima di lasciarci di nuovo soli dà qualche nozione a Sana, mentre io mi siedo ai piedi del letto senza staccare gli occhi da mia figlia.
Sento Sana che si mette a sedere al centro del letto e che appoggia la testa sulla mia spalla e mi abbraccia la schiena.
Sento quello che c'è intorno a me ma non riesco più a staccare gli occhi dalla bambina. «Ciao…» sussurro.
Non ci conosciamo molto io e te, vorrei dirle. Ma, quando sente la mia voce e si volta verso di me, e pianta gli occhi nei miei, so che non è così.
Il tempo non esiste più, e le lancette dell’orologio si sono finalmente fermate. Si sono azzerati i miei sbagli, le mie paure e i miei incubi.
Lei è il sogno che non sapevo di avere.
Sento le lacrime che sgorgano, di nuovo, incontrollate. Una cade sulla sua manina rugosa che tiene stretto un lembo della copertina e la mano di Sana arriva pronta ad asciugarla. È la bellezza del mondo stretta nelle mie braccia.
È come se tutto avesse portato a questo momento.
Come se avessimo attraversato una galleria e lei fosse la luce alla fine, così forte da non riuscire a tenere gli occhi aperti.
Come se non fossi scappato ma avessi solo fatto un giro diverso.
Mi sono perso per riuscire a trovarti.





Ciao a tutti! :D
Questa è la terza fic del cuore. Breathe in Breath out, Shedding Skin e Hi sono tre shot in cui ho sviscerato l’anima. Il potere del trio coincide col mio.
Come sempre, spero che riusciate a sentire un po’ di quello che ho sentito io.
Akito e Sana sono riuniti, lui è momentaneamente diventato una cozza attaccata allo scoglio e il suo cervello sta giusto cominciando a dare qualche segno di volersi smollare un attimo quella corazza dura che ha indossato nei mesi precenti.
Io credo di essere riuscita a mantenerlo IC, viste le circostanze. Spero che siate d’accordo con me! ^^
Per la prossima shot, torna tutto nelle mani della mia sorellina amorosa Deb. ❤
Mano sul cuore,
Gabry


Fanfiction successiva: Forgiveness di Deb

   
 
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