Il kintsugi è una tecnica di riparazione che consiste nel far colare oro nelle crepe di un oggetto di ceramica, dandogli nuova vita e esaltando ciò che prima costituiva un difetto.
L'imperfezione è bellezza.

Una piccola scena che ho immaginato, un po' introspettiva, tra due persone. Chi parla vorrebbe mettere letteralmente il suo cuore in mano alla persona con cui sta parlando, ma vorrebbe non dover dire niente, perché non ha le parole per descrivere tutto quello che prova. O ha semplicemente paura che l'intensità delle sue emozioni spaventi l'altro. E rimanda.

Questa l'ho scritta in un periodo in cui mi sentivo pieno di troppe cose, ma allo stesso tempo non riuscivo a tirare fuori niente. Come se avessi ingoiato tutto quello che mi aveva straziato, in modo che non facesse più male, ma si stava solo ingrandendo, togliendomi il respiro.

Sognavo tanto, sognavo tutto il tempo. Finché non mi resi conto che non riuscivo più a capire cosa fosse reale. E la cosa mi distrusse.

Era un ottobre ancora caldo, sembrano passati eoni ma in realtà solo un anno.
E ancora non passa.
Il caffè è ancora salato.

Tutte le nascite, anche del più piccolo degli esseri, possono provocare una frattura. Ma senza dolore, non può esserci cambiamento. Senza cambiamento, non c'è vita.

Quando la passione per qualcuno diventa così forte da non essere più ancora di salvezza, ma il colpo di grazia per farti andare ancora più a fondo.
Poesia ispirata dal protagonista del racconto "Il demone" di Tanizaki Junichirō.

Quel sottile confine tra dolore e piacere che solo un determinato sentimento è in grado di far provare, così forte da spaccare il cuore a metà.
Una piccola e breve poesia di qualche tempo fa, nata da qualcosa che speravo di non provare mai più. Originale in inglese.

Il volersi perdere, per poi ritrovarsi.
Breve poesia ispirata da Siddharta di Herman Hesse.

Sarebbe bello se chi ci sta di fronte potesse mettersi nei nostri panni, potesse vedere con i nostri occhi: scoprirebbe di non aver colto lati di noi che sono sempre stati lì e capirebbe di averci fatto recitare un ruolo che non ci appartiene. Perché vorremmo solo essere liberi di poter essere noi stessi, senza paura.

Non sempre si riesce a reagire. Non sempre si riesce a lasciare che le parole escano, a ricordare che sei lì, che esisti, che vali.
La cosa a volte più facile da fare è stringere i denti e lasciarli vincere.

Un uomo, il suo cuore spezzato e i demoni nella sua testa.
Una piccola storia in versi dedicata a lui e al suo destino.

In un mondo che prova in tutti i modi a soffocare delicatezza e fragilità, chi ha "il coraggio di essere soffice" è un piccolo mondo da proteggere. Non lasciate che vi soffochino, praticate gentilezza.

Lo temiamo ma non possiamo farne a meno, cerchiamo di dimenticare la sua esistenza eppure siamo stati noi a dargli una cadenza e a dargli un nome, crediamo di poterlo controllare ma è Lui a controllare noi.

Uno dei miei tanti modi di esorcizzare le "voci" che cercano di farmi annegare nello sconforto è provare a dargli una forma: provare a me stesso attraverso le parole che non sono altro che disgustosi e minuscoli insetti, da schiacciare sotto la scarpa.