-Io con questo anello ti sposo. E giuro di amarti e onorarti, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, per tutti i giorni della mia vita.
L’anello mi scivola attorno al dito. Freddo oro bianco.
Ginny mi porge l’altro anello. Devo dirlo.
Devo sposarlo.
//// Ok, dovrei dire qualcosa a mia discolpa perchè ho lasciato in sospeso la mia long-fic "Con l'amore e con il sangue" ma non temete, la finirò... non so quando, ma avrete l'ultimo capitolo. Intanto spero ci potrete godere questa piccola one-shot che avevo in mente da tantissimo tempo. Alla fine mi lasciate un commentino??? Baci Stella*

Questa raccolta di drabble ha partecipato al "Seven Drabble Days Contest" indetto da Herms e si è classificata Terza.
Sono sette momenti della vita di Lily Evans.
1# Non smettere mai di sognare, solo chi sogna può volare.
2# Il terrore si fa largo in te.
3# E poi ti svegli, il volto coperto dalle lacrime.
4# Sei felice, nel tuo abito bianco.
5# La tua voce rimbomba per tutta la casa, e tuo figlio ti guarda quasi impaurito.
6# La morte non ti fa paura.
7# I suoi occhi portano il tuo riflesso.

[…]«Io… devo capire dove ho sbagliato…» fece un ultimo tentativo, ma Black, tra un bacio e l’altro, gli rispose: «Scaglie di Drago: ne hai aggiunta una in più.»
«Come fai… a saperlo?»
«Ero qui quando hai sbagliato l’ultima volta, ho riconosciuto immediatamente l’errore.» disse tra un bacio e l’altro il più grande. «Sei una frana.»
Harry imprecò sonoramente, appoggiando le mani sulle braccia dell’amante, poi disse: «Io… io… ho finito le scuse.»
[…]Continuando a carezzargli i capelli, Remus sorrise tristemente.
Questa storia ha partecipato all’Harry Potter Slash Contest indetto da MarchesaVanzetta classificandosi quarta.

Seguendo un folle momento di pazzia ho deciso di scrivere una fanfiction Remus/Ginny. Non so il perché di questa strana coppia, ma l'idea mi di loro due mi suonava bene. Ovviamente la storia si volge dopo la guerra con una Ginny maggiorenne e per ovvietà di cose, Remus non è morto.
Spero vi piaccia. Buona lettura

“Rendi la mia vita ordinaria, sai?” Affermò, rompendo il silenzio.
“Beh, grazie” Disse caustico, corrugando la fronte.
“Voglio dire” Gli picchiò il braccio con un colpetto sciacquettante.
“Voglio dire che sei esattamente quello di cui avevo bisogno. La cosa incredibile è che ho addirittura pensato di mettere da parte l’ ambizione, perché credevo di essere stanca di rischiare” Stava parlando da sola, come ogni volta che aveva una rivelazione improvvisa.
“Continuo a non capire come questo possa risultare ordinario” Ribadì perplesso.
“Dallo scorso maggio io sono stata in cerca di risposte” Cominciò, dopo aver riflettuto qualche istante per dare un senso compiuto al suo discorso.
“Quest’ ultimo anno mi ha svuotata, mi ha fatto desiderare profondamente di poter vivere una vita normale, addirittura banale, se avessi potuto avere in cambio un assaggio di tranquillità.
“Quando ieri sera mi hai stretto la mano, entrando in Sala Grande, ho capito che in realtà sei tu che calmi le mie paure, quelle vere. Sei tu che mi regali quell’ ordinario di cui ho bisogno”
Le sorrise, osservando il rossore delle sue guance diventare sempre più acceso.

Voldemort puntò la bacchetta contro James, che si immobilizzò, poi sorrise e disse: «Avada Kedavra»
Ci fu il consueto lampo di luce verde e James Potter cadde a terra come una marionetta. Voldemort salì le scale, bramoso di gloria. L’unica minaccia al suo potere stava per essere neutralizzata. Entrò nella camera da letto dei Potter, e non fece caso a Lily Potter, con un completino sexy e ammanettata sul letto, tanto era concentrato. Perquisì la stanza, ma non c’era nessuno. Solo allora si girò verso Lily e gli disse in tono minaccioso: «Dov’è?»
«L’hai ucciso…l’hai ucciso…» singhiozzò Lily.
«Non tuo marito, cogliona» sbottò Voldemort. «Dov’è tuo figlio?»
«F-figlio?» pianse Lily. «Noi non abbiamo un figlio»
Voldemort fu sorpreso. Non era vero, non poteva essere vero
«Stai mentendo!» urlò, poi gli lesse nel pensiero per accertarsene, ma le parole di Lily erano vere: i Potter non avevano un figlio.
NB: Il titolo della fic non ha niente a che vedere con l'omonimo film horror

"Brutto coso idiota, inutile e assolutamente i..i..i.. (quando insulto qualcosa cerco sempre di farlo usando sempre la stessa lettera.. ) indisposto, ecco, indisposto a collaborare, cosa credevi di fare, eh? Come se non sapessi che io ho una bacchetta dolce dolce, cara cara che è pronta a scagliarti addosso un incantesimo che ti ricorderai a vita! Aarg!-
-Ehm, ‘Mione? Cosa avrei fatto di tanto grave per meritarmi una punizione del genere?- " Fanfiction su Ron/Hermione con piccolissimo accenno Harry/Ginny partorita dalla mia mente mezza matta dopo troppo greco. Writer96

[...]
Indossare i collant quando si era con Ron equivaleva a comprarli per buttarli nel cestino, ancora impacchettati e completi di scontrino, e lo straaaaap che udì subito dopo glielo dimostrò. - Quante volte te lo devo dire che le calze si sfilano partendo dall'elastico e non da un punto imprecisato tra la caviglia ed il ginocchio, Ronald?
- Mi sembravano più resistenti questi - pigolò lui, imbronciato.
- Non esistono collant resistenti, Ron. Si rompono tutti, dal primo all'ultimo.
- E perchè continui a comprarli allora?
- Perchè quando non sei tu a devastarli, un Reparo è sufficiente!
Ron si allontanò di scatto, come scottato. - Chi te li devasta, scusa, a parte me?
[...]
Hermione aveva quell'assurda capacità di arrivare dritta a lui, nelle parole, nei gesti, nei movimenti: sapere di averla lì lo eccitava oltre misura - sentirla ansimare sulle sue labbra, sentirla vibrare sul suo corpo, sentirla vivere con lui - e decise di non attendere oltre, di volerla più di ogni altra cosa - perchè se l'aereo cadeva, voleva morire con lei, per lei, in lei.
Storia classificatasi seconda al "We are Original Drunks!" di Tittigranger.
Vincitrice dei Premi Speciali Miglior IC Hermione, Premio Stile, Premio Originalità.
Prima classificata assoluta, prima in classifica della sezione One-shot, Premio Miglior Trama al Contest "Emozioni" indetto da nefene.

Ginny Weasley ha un problema, e bello grande, anche.
Soprattutto bello.
Indossa spesso e volentieri una divisa dalle tinte verdi ed argentate,
ha la bacchetta facile ed un caratteraccio terribile.
Si chiama Pansy Parkinson.