{Questa fanfic è il seguito di 'Harem tales'; nel primo cap potete trovare il link}
{Sousuke x Rin}
“Sousuke” la voce di Rin frena ogni mio tentativo di ribattere al Capitano, che si allontana per lasciarci soli.
“Mi chiami come se fossi sorpreso di vedermi” lo pungolo.
“Te la sei presa comoda. Non lo sai che spetta al Sultano l’onore di presentarsi per ultimo?”
“Immagino che non appena ne avrai l’occasione mi costringerai a farmi perdonare per questa offesa.”
Ghigna, avvicinandosi di più a me. Le sue parole mi scaldano le labbra. Mi dà un bacio, lieve, casto, fugace. “Ormai mi conosci fin troppo bene.”
Fremo già al pensiero.

[Eren/Levi] [Canon!Verse] [Post Epilogo] [NO SPOILER DEL MANGA]
“Chi parteciperà alla spedizione?”
Quella sera, però, sembra che Levi abbia deciso di cambiare le regole fino a quel momento rispettate.
Eren si allaccia i pantaloni e si siede sul bordo del letto per potersi infilare gli stivali. “Tutti quanti, suppongo.”
“Anche tu?”
Eren si alza e si volta per squadrarlo, afferrando la camicia. Levi è sdraiato sul letto con le braccia tese dietro la testa, ma non lo sta degnando di un solo sguardo: la sua attenzione è completamente catturata dalla libreria contro il muro. Eren non sa nemmeno il motivo, ma quella domanda lo indispone.
“Certo, sono stato io a proporre questa spedizione,” risponde arrabbiato, abbottonandosi malamente la casacca. “Perchè ti interessa?”
“Non mi interessa,” replica secco Levi, gli occhi fissi sulle coste dei tomi ordinati in maniera perfetta. “Pensavo solo che l’ultima volta che sei stato fuori dalle mura è stato quando-“
“Stai zitto,” Eren lo interrompe con tono distaccato senza neanche guardarlo in faccia. “Stai zitto, Levi.”

Yuuri decide di seguire Victor, raggiungendolo a San Pietroburgo, dove il campione russo riprenderà a gareggiare ma in contemporanea farà da allenatore al pattinatore giapponese; questa convivenza si rivelerà ben presto, oltre che piacevole e divertente per loro due, anche in parte difficile a causa del riscontro mediatico che verrà alla luce, in un Paese dove le unioni omosessuali non sono ancora ben viste. Tra gare, allenamenti e un rapporto da costruire, Yuuri e Victor si imbatteranno in due pattinatrici che porteranno un lento sconvolgimento nelle loro vite… e tutto verrà messo in discussione, dal ruolo di Victor come allenatore di Yuuri, alla loro storia d’amore non ancora sbocciata…
(Questa fic è stata scritta a quattro mani, da MiciaSissi e Arvati77, autrici su Efp)

Almaty, Unione Sovietica, giugno 1941.
Un gruppo di ribelli anti-sovietici kazaki approfitta dell'operazione Barbarossa per sabotare e danneggiare l'esercito russo. Tra questi spicca la figura del giovane Otabek Altin, reduce da un passato burrascoso proprio a causa dei sovietici, che combatte attivamente per la libertà del proprio paese. Obbiettivo principale dell'organizzazione ribelle è il colonnello Viktor Nikiforov. Uomo affascinate che, dopo essere stato esiliato dalla natia San Pietroburgo, venne messo a capo della città di Almaty, compito per lui estremamente umiliante. Aiutato dal caporale Jean-Jacques Leroy, giunto in Kazakhstan con la propria divisione direttamente dal Canada per fronteggiare i nazisti al fianco dell'esercito sovietico, il colonnello Nikiforov combatte strenuamente la resistenza kazaka per risanare il proprio orgoglio. Un amore proibito nasce, però, tra le due fazioni di una guerra senza fine. Yuri Plisetsky, nipote del colonnello Nikiforov, sedicenne scalmanato allontanato ingiustamente dalla propria città Natale quando ancora era bambino, troverà l'amore al fianco dello stesso Otabek, l'Aquila d'oro delle steppe asiatiche.

Non c’era un singolo particolare di Yuri che avrebbe cambiato, amava – tuttora purtroppo – tutto di quel ragazzino che stava ancora aggrappato a lui.
A nessuno dei due interessava minimamente dell’ombrello abbandonato ai loro piedi e dell’acqua che li stava inzuppando. Yuri intento a lasciarsi bruciare dalle infuocate ali che lo solleticavano, Otabek perso ad ammirare la persona a cui sempre sarebbe appartenuto, il posto in cui sempre sarebbe stato salvo, ma da cui ora era esiliato. Lo ammirò da fuori, la scorza esterna che aveva l’onore di abbracciare, non era riuscito ancora a penetrarlo e forse non avrebbe più potuto tornare in quella che aveva sentito casa sua. Il suo posto era lì completamente abbandonato a lui ed Otabek sapeva che probabilmente più di così non avrebbe ottenuto. Una forte tristezza lo colpì assieme a questa consapevolezza, come un pugno sferrato in pieno stomaco.
Non lo avrebbe più avuto.
«Ora dovrò iniziare a scusami anche per questo» sussurrò su quelle labbra schiuse con le proprie a sfiorarle ad ogni parola. Entrambi bagnati non più solo dalla pioggia ma da gocce più salate piene di tutto il loro dolore.

[Otabek Altin/Yuri Plisetsky]
Prequel di "Follow The Compass Inside Your Heart"
Dal testo:
"Otabek non aveva mai visto una tale bellezza neppure nell'harem del suo palazzo. Sarà che era inusuale nel deserto trovare qualcuno con i capelli biondi come il miele, fatto sta che il Principe decise che non se ne sarebbe andato senza essere riuscito prima ad avvicinare in qualche modo quello schiavo."
● Arabian!AU
● Yuri!belly dancer/slave
● Otabek!prince
Nota: sia Yuri che Otabek sono minorenni

[Victor Nikiforov/Yuuri Katsuki]
Dal testo:
《Il Re appoggiò la fronte contro quella del moro, godendosi la sua vicinanza.
"Ci ho provato Yuuri. Davvero. Ma non riesco-", farfugliò Victor, e Yuuri non poteva credere che un essere come Victor fosse in grado di farfugliare.
"A fare cosa?", chiese, ancora sconvolto.
"A starti lontano. A darti del tempo. Ma sono un egoista e ti voglio così tanto", mormorò, alzando il velo che copriva la testa di Yuuri e facendolo cadere sul tappeto.》
● Arabian!AU
● Yuuri!belly dancer/slave
● Victor!king
● Happy ending
● con: OtaYuri, Phichit Chulanont, Chris Giacometti, un po' tutti.
● minilong di circa 37k parole

"Quando lui mi ha trovato, c’erano ormai poche possibilità di sopravvivenza. La mia mamma era sparita, da un giorno all’altro, non era più tornata e uno ad uno, i miei fratelli, avevano fatto la stessa fine. Ogni tanto un rumore forte, qualcuno che imprecava e poi più nulla. Ho scoperto solo molto tempo dopo l’esistenza delle automobili e che fanno a noi cani. Per me erano spariti e basta, ingoiati dal nulla che per me c’era oltre il bordo della scatola nella quale ero nato. "
Questa è la storia di un cagnolino, e dell'amore smisurato per il suo padrone.
[Vicchan] [Makkachin] [Victuuri]

Breve storia sulla coppia Aphrodite/Deathmask. L'ispirazione è arrivata giocando con la PS4.

Una raccolta di otto piccole storie che vedono come protagonista Yuri Plisetsky mentre impara che "casa" non è solo un luogo, ma anche affetto e, perché no, a volte anche persone.
(La nota What if? si riferisce al fatto che il contesto diverge dal finale canonico, poiché la storia è stata ideata prima della fine della serie.)
*
{Storia partecipante al contest "Christmas Game – Puzzle Time" proposto e curato da Fanwriter.it ♥}
#1. Casa
#2. Promesse
#3. Tutta colpa del jet-lag (forse)
#4. Nanna
#5. Nuovo
#6. Troppo saké
#7. Hobbies
#8. Legami
#9. [Bonus!] A distanza

Certi giorni non riuscivi a resistere alla tentazione di osservare quella fotografia, quella nel quale Yuuri solleva quella medaglia d'argento vinta al Gran Prix, la stessa che tu, Viktor, rifiutasti di baciargli non dandogli quella piccola soddisfazione semplicemente perché non era d'oro.

Viktor sembra schiacciato, da accigliato, si è fatto addolorato. Yuuri si alza, non può guardarlo in faccia mentre gli spezza il cuore. Giocherella con la fede , la fa girare attorno al dito -Perché non mi servirai più.- se la sfila, e dopo averla guardata per un secondo, l’appoggia sul tavolo. Non può credere che lo sta facendo davvero, ma deve continuare. Dietro di lui, Viktor deglutisce a vuoto.
-Non ti servirò più?- gli fa eco con un filo di voce.
Per convincere Viktor a tornare a pattinare, Yuuri gli fa credere di averlo sfruttato e preso in giro.

Una "trasposizione" scritta del momento del capitolo "Inferno" della serie di Hades in cui Ikki si ritrova per la prima volta davanti suo fratello Shun, ormai sopraffatto dallo spirito del dio degli Inferi.

One Shot | UchihaFamily| BoruSara| Comic.
Sasuke lo fissò, perplesso e senza proferire parola nè esalare un solo respiro di troppo. Anzi, il suo respiro era nettamente diminuito mentre i suoi occhi , o meglio dire occhio, dato che uno era nascosto dalla lunga frangia corvina, erano fissi su una figura in particolare.
Molto in particolare : Boruto Uzumaki.
(estratto)
Sarada fece per voltare i tacchi quando Sasuke la richiamò, con i palmi delle mani che sudavano a dirotto.
Sarada si voltò verso di lui e quando Sasuke le disse: « Siediti davanti a me, dobbiamo parlare. » s'incupì.

«Sì. Tutto chiaro. Posso sapere il nome da cercare sul campanello?» - domandai con la massima pazienza di cui disponevo in quel momento.
«Avevo detto che l'indirizzo te lo avrei mandato per sms, quindi anche il nome. Sicuro di aver bisogno di ripetizioni solo di inglese? Mi sembra tu abbia ben altri problemi. Comunque... Rivaille. Rivaille Ackerman» - feci appena in tempo ad appuntarmi mentalmente quelle parole che la chiamata mi venne chiusa in faccia.