Questa storia penso sarà un po diversa dalle altre perchè parlerà di me...

Alyson ha 18 anni, è nata e vissuta in una periferia di Londra,i suoi genitori non le sono vicino e lei si sente sola e indifesa,si fidanza con Jack e crede che tutto vada bene fin quando lui non la tradisce con una ragazza,da quel momento lei non riesce più a fidarsi di nessuno in particolare dei ragazzi fin quando...

"Niall, vuoi essere il mio per sempre?"
"Solo se tu sarai il mio."

[...] Amavo le feste, la musica a tutto volume, i corpi che ballano a ritmo dei brani più in voga del momento e l'acool.
L'alcool, quello si che mi piaceva, non che ne fossi completamente assuefatta, ma semplicemente mi piaceva il suo sapore sulla bocca, non ero mai completamente ubriaca, o tanto da stare male, ma bevevo semplicemente, giusto quel tanto da rendermi brilla, da farmi vedere solo i lati positivi e divertenti di ció che succede intorno a me e poi non mi preoccupavo, lo reggevo anche molto bene.
[...]

Prese la mia mano e mi portò in bagno.
Mi afferrò la vita e, spingendomi contro il muro, si avvicinò a me.
Le sue labbra cercarono le mie.
Intanto le sue mani, avide più che mai del mio corpo, presero ad accarezzarmi le cosce e la schiena provocandomi brividi di intenso piacere.

Evitare di amarlo... INUTILE.... Era riuscito a conquistarmi e il ragazzo con cui stavo??
Beh, per scoprirlo leggete!!! :)
OSS Rossa e se non è il vostro tipo non entrate :)

Lei, è Gaia Tomlinson.
Questa è una delle storie più belle che io abbia mai letto.
no, non l'ho scritta io ma per mia fortuna l'autrice (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=153065) mi ha dato il permesso di pubblicarla. leggetela, non ve ne pentirete girls c:

“La mia piccola rossa sta crescendo eh?” sospirò lui.
“Lou, io non sono la piccola di nessuno” sorrisi io.
“Così mi offendi” mise un finto broncio.
“Okay forse sono un po’ tua” risposi abbracciandolo.
“Un poco??!! Come ti permetti?! Tu sei la mia piccola rossa”
Iniziò a farmi il solletico. I passanti ci presero per pazzi, ma che potevo farci? Non sopportavo il solletico.
“Vendetta!”urlai appena ebbe finito. Lo trascinai a casa mia e lo buttai sul divano.
Mi misi sopra di lui e gli scompigliai i capelli, sapevo quando ci teneva.
“Sei una piccola stronza “ urlò dopo. Poi scoppiò a ridere e io con lui.

Solitamente si vende il proprio corpo per guadagnare soldi o semplicemente per perdere il controllo di se' stessi ma io lo facevo per zittire quella sua maledetta e rumorosa voce che non faceva altro che gridare e divorarmi l'anima.
Vendevo me stessa solo per non sentire più il mio cuore andare in mille frantumi che, giorno dopo giorno, diventavano sempre più stanchi di non venir presi in considerazione, raccolti e rimessi al loro posto.