NaLu -anche se non lo è proprio- introspettiva dal punto di vista di Lucy, che si sofferma a riflettere sui propri sentimenti, osservando il compagno disteso -come d'abitudine- sul proprio letto.
Non è un granché, diciamo che è decente alla sufficienza. :| Ma io non sono mai soddisfatta di quello che scrivo, perciò lascerò giudicare gli esterni! :D

Primo tentativo di scrivere una NaLu "spinta" -tra l'altro, con il risultato di una grande insoddisfazione. D:
Lucy, inizialmente, riflette sulla propria vita, su come certi aspetti, alla fine, continuino a ripetersi nei giorni a venire e le persone che continuamente la circondano. MA, col ricordo del primo incontro con Natsu, altre vicende sempre vissute insieme al compagno, si sente una sciocca, quasi in colpa per aver pensato simili cose.
Tra l'altro, eheh, sempre per il Dragon Slayer, si accorgerà di... :D

Il Tizio Stronzo, tutto perso nelle sue elucubrazioni, impiegò un secondo intero per girarsi, quando Naruto gli aveva ormai voltato le spalle del tutto, diretto all'incrocio.
«Ma sei completamente imbecille, allora» brontolò, con una vena d'esasperazione. Naruto, piccato, frenò di scatto davanti ad un tombino.
«Ehi, senti un po', te» ringhiò, stizzito, e sollevò le braccia per aiutarsi ad esprimere il concetto; «non so che problema hai, ma...»
«Che problema hai tu, usuratonkachi» ribatté Tizio, ancora impalato alla stessa distanza, le sopracciglia contratte e l'espressione – oh, sì! Anche lui pareva essere dotato di mimica facciale: un vero sollievo – combattuta, quasi di nascosto disagio. Imbarazzo? «Mi fissi come fossi un dannato cono gelato per due ore, mi pedini al cesso e poi “te ne torni a casa”? Sei imbecille» snocciolò, logico e seccato.
Naruto esibì nuovamente la sua collaudata espressione da totano svenuto, stordito.
[Attenzione: demenza a catinelle e totale assenza di contenuti erotici nonostante la presenza di contenuti erotici. Chiaro, no? *sviene* Buon compleanno ad annamariz e a scar!]

A namida1982. Dopo cinque mesi sono riuscita a scrivertela, finalmente!
"Mi hai sporcato tutte le lenzuola, Sora!", lo rimprovera l'albino scalciandole via ed appoggiando la testa sul cuscino, a pochi centimetri dal suo viso.
"N-Non l'hai mica ingo...", balbetta violaceo l'altro.
"Sei fuori? Non sono mica una puttana: ti ho solo restituito il favore", lo interrompe, serafico "Non pensavo avessi certe fantasie... Devo ammetterlo, sono proprio sorpreso".

Una vita: passare cent'anni e non capirne il senso, per poi risvegliarsi ed averne venti - di nuovo, come se il tempo non fosse mai passato.
Come se il mondo in cui hai vissuto fosse stato soltanto un labile sogno.
"Mezz’ora dopo le tre del mattino, la mano di Naruto era fredda.
Mezz’ora dopo le tre del mattino, di Uchiha Sasuke non v’era più traccia."

cit. / -Che lavoro fai?-
-Hai presente Disneyland?-
-Sì.-
-Hai presente Pippo?-
-Sì.-
-Piacere, Pippo.-
-Starai scherzando, spero.-
-Ahah, no.-
-Lavori a Disneyland e ti vesti da Pippo ogni giorno?-
-Già.-

Insieme ogni giorno tra i banchi di scuola, eppure così distanti.
Conoscersi appena. Nessun legame. Universi paralleli.
E se ad un tratto due ragazzi scoprissero di essere più simili di quanto avessero mai potuto immaginare?

- "Se gli avessero detto, ai tempi dell'università, che avrebbe finito per avere una relazione che avrebbe resistito per tutti quegli anni, probabilmente avrebbe dato dell'idiota allo sfortunato relatore della notizia." -

[Seconda classificata al concorso "Just a Yaoi Wish!" indetto da Akira Haru Potter]
Esiste forse un’aspirazione, un obiettivo, un desiderio per il quale valga la pena vivere?
“L’opprimente voglia di averlo solo per sé, di non dividerlo con nessun altro. Di custodirlo gelosamente, perché nessuno ne intaccasse lo splendore, quasi come se fosse una pietra di malachite, splendidamente variegata nelle sue sfumature di verde ma incredibilmente fragile e tendente a rovinarsi”.
[HotsumaxShusei]

"E così" disse suo fratello Itachi, accendendosi una sigaretta, "ti vedi col figlio superdotato del tuo datore di lavoro".
"Non mi vedo con Naruto" sospirò Sasuke, appoggiandosi al finestrino. "Se mi dice vieni a mezzanotte, io vado a mezzanotte. Il fatto che sia sexy, provocante e che mi abbia intrinsicamente promesso di scoparmi in tutte le posizioni non c'entra: deve dimostrarmi non so che cosa".

"Ma tu" disse solo, con una risata allegra, "sei il ragazzo alla finestra!".
Uchiha Sasuke si voltò finalmente a guardarlo: Uzumaki Naruto. Poteva finalmente vederlo da vicino. Era veramente alto e possente come sembrava: aveva spalle larghe e muscolose, i fianchi sottili, un sorriso perfetto ed un buon odore di hashish e dopobarba. Gli sorrise. "E tu" constatò, scostandogli i soliti occhialini a forma di cuore dagli occhi, "sei l'esibizionista un po' suonato della porta accanto".

Ci ha provato. Fino a qualche tempo prima - prima che glielo succhiasse, che si baciassero in metropolitana, che facessero l'amore nel suo appartamento di Bloomsbury - avrebbe giurato che sarebbe riuscito a liberarsi di lui, del pensiero di lui e di tutto ciò che lo riguardasse. Ha capito solo adesso, guardandolo suonare la sua chitarra con Sakura tra le braccia, che non può
farne a meno: sente Sasuke fin dentro le sue ossa. I suoi silenzi dentro le orecchie di Naruto urlano. Potrebbe inchiodarsi la bocca, tagliarsi la lingua: è dappertutto. E quel che è peggio è che Naruto non può più farne a meno.

Che assurdità. Se tre anni fa mi avessero detto che avrei lavorato per settimane fino a notte fonda con quello stronzo, avrei sputato in un occhio al profeta di questa boiata. E ora gli porto il caffè…
MasterKyuubi, 22 anni, brillante hacker dalla carriera stroncata a soli 19 anni per colpa dell'inevitabile sistema, la legge. Lui e l’altro grande colosso, competitore giurato DarkAvenger si erano ritrovati inesorabilmente forzati ad ingegnarsi insieme, in un palazzo di coglioni più o meno simpatici, sotto la cazzutissima supervisione della femmina più austera ed imponente che avessero mai conosciuto. Linguaggio colorito, ma non troppo.

[Per Fyki, come al solito~]
[Shima/Rin][OneShot; Shounen'ai]
Gli piaceva quando Shima lo ascoltava, era felice quando gli dava spiegazioni ed insegnava cose che non conosceva, arrivava a sentirsi orgoglioso quando Renzou gli chiedeva aiuto.

“Invece sì.” Respirò, forte come non gli accadeva mai. “Invece sì.”
[Hotsuma/Shusei]